La gang dell'anno santo - Film (1976)

L'idea venne agli sceneggiatori Luis-Emile Galey e Jacques Vilfrid pensando al Vaticano e a Paolo VI, reduce dalle fatiche dell'anno santo 1975. Ultimo film interpretato da Jean Gabin cui piacque la sceneggiatura così come l'idea di interpretare un finto prelato. Commedia semplice, di puro intrattenimento che strappa qualche sana risata, fu campione d'incassi in Francia. Lo stesso anno le ceneri di Gabin venivano sparse, per sua espressa volontà, in Bretagna al largo della Mer d'Iroise.

Commedia noir di produzione italo-francese che rappresenta il canto del cigno dell'immenso Jean Gabin, che morirà qualche mese dopo le riprese. I riferimenti sono molti, da Josè Giovanni ai Soliti ignoti e si incastrano bene in una storia originale sceneggiata con perizia. Il protagonista tende a coprire il resto del cast con il suo talento, ma Brialy e Albertini riescono comunque a far emergere i loro personaggi. Ritmo piuttosto elevato (quasi non sembra un film francese) garantito da un montaggio impeccabile. Si può guardare, il divertimento è garantito.

Evasi dal carcere, un anziano gangster e il suo compagno di cella si travestono da preti per mescolarsi ai fedeli che si recano a Roma per le celebrazioni dell'Anno Santo ma l'aereo su cui viaggiano viene dirottato... Gabin al suo ultimo film è adatto al ruolo di un monsignore fasullo nei cui gesti riaffiorano gli abituali modi spicci da duro e Brialy risulta una valida spalla ma il film è compromesso da una sceneggiatura poco curata con passaggi tirati via e alcune vistose cadute di gusto, nonché dalla mediocrità di parte del cast di supporto.