Prima del film di Tim Burton il fumetto, al cinema, non aveva mai avuto troppa fortuna. Da BATMAN in poi è diventato una delle maggiori risorse del fantasy in celluloide, coinvolgendo sempre più mezzi, grandi nomi e sponsor. Per questo BATMAN rappresenta una pietra miliare, nel suo genere, un kolossal che tuttavia il gusto e l'estetica molto personale di Tim Burton hanno saputo preservare dallo squallore e l’anonimato di tante produzioni successive (compresi i sequel di Joel Schumacher). L’Oscar alle scenografie è indicativo di una ricerca stilistica capace di immaginare una Gotham City cupa e di enorme fascino, modernizzazione dei vecchi noir cui l'alta tecnologia e gli effetti speciali regalano...Leggi tutto un aspetto originale, di impatto grandioso. Ci pensa poi Danny Elfman con una colonna sonora roboante e ottimamente inserita ad aumentare il senso di imponenza, dando al film intero un taglio magnificente. Purtroppo le note dolenti arrivano da una sceneggiatura insulsa, che elimina Robin per evitare le secolari accuse di omosessualità ma soprattutto non riesce a far emergere il personaggio di Batman, che viene inevitabilmente offuscato dall’istrionismo esasperato di Jack Nicholson/Joker, cui si mettono in bocca gag mediocri che l'attore interpreta con toni esageratamente farseschi. Keaton è attore di razza, ma il suo Batman resta in secondo piano, così come la scipita Vicky Vale dipinta da una Kim Basinger sottotono. Meglio lasciarsi avvicincere dalla ricchezza della messa in scena, dai colori e dai suoni, dal lungo duello finale nel quale, almeno, la pochezza della sceneggiatura non è limitante. Burton aveva in mano un giocattolo pericoloso, ne ha fatto buon uso. Da ammirare.
Quando si diceva Batman si pensava a due cose: il fumetto e la serie anni '60 con Adam West in pancera. Tim Burton ne ha fornito una versione cupa alla sua maniera, con una Gotham City dark che è tutto fascino e al prezzo di una "piccola" mancanza: Robin. Michael Keaton funziona bene nel ruolo, peccato ci siano poche battute da ricordare, tutte sulle labbra di Nicholson ("Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?"). Avrebbe potuto essere il Batman definitivo, con buona pace di Adam West.
Questo è un buon film, a tratti anche visivamente notevole, grazie all'indiscusso talento di Burton. Ma senza quell'istrione super gigioneggiante di Jack Nicholson sarebbe solo una discreta pellicola con un protagonista in parte, decisamente più credibile dei suoi successori. Da segnalare una scena fantastica in cui Joker, nonostante Batman lo stia gonfiando di botte, continua a fare battute sputando una dentiera meccanica insanguinata, dopo che gli era arrivato un devastante pugno in faccia. Ritmo un po' altalenante, ma piacevoli scene d'azione e qua e là simpatici scambi verbali.
MEMORABILE: Joker, la prima volta che vede Batman: "Bel completo..."; Al museo, la Basinger: "Lei è un folle". E Joker: "E io che pensavo di essere un Ariete...".
La mano di Tim Burton si nota e parecchio: questo Batman è tetro, un film che fa risaltare le ombre, e la scelta di utilizzare Michael Keaton, attore feticcio (Beetlejuice) del regista, è ottima. Comunque il top, ovvero colui che porta su di sè il peso di tutto il film, colui che se non ci fosse stato renderebbe questa pellicola priva di interesse, è quel genio del male di Jack Nicholson. Non ci sono parole: un'altra interpretazione straordinaria. Colonna sonora, fenomenale, di Prince.
Prodotto più che discreto, con belle soluzioni figurative e con una curiosa anomalìa: l'attore protagonista (Keaton) lo si ricorda tutt'al più come terzo, sovrastato com'è dalla debordante, ma affascinante, istrioneria di Jack Nicholson e dal volto peccaminoso di Kim Basinger, una donna che vale.
Ottima e forse definitiva reinterpretazione del cavaliere nero di Gotham City, effettuata da un Burton in stato di grazia, coadiuvato da un team all'altezza, a partire dagli scenografi fino alla geniale interpretazione di Jack Nicholson nei panni di un luciferino Joker. Il tutto dominato dall'anima malata di Gotham, città del male, dove è credibile perfino un demone nero dalla parte della legge.
Un film che solo Tim Burton avrebbe potuto dirigere. La sua mano è evidente fin dalle primissime inquadrature, ed il suo merito principale rimane quello di aver spinto nella direzione "dark" del personaggio, evitando il senso del ridicolo sempre in agguato nei film sui supereroi. Keaton, in questo senso, è funzionale nella parte di un uomo sofferto e sofferente. Forse un tantino sopra le righe -per usare un eufemismo- l'interpretazione di Nicholson.
Spettacolo assicurato. Senza la (fredda) iper-tecnologia di oggi, Tim Burton confeziona un'esibizione di tecnica registica, grandi interpretazioni (vedi Jack Nicholson) e momenti d'azione coinvolgenti, il tutto impregnato dal suo talento visionario già a pieno regime. In alcuni frammenti é più fumettistico del fumetto stesso. Scenografie entrate nella storia, score musicale davvero notevole.
Grandiosa opera, epocale per certi versi. Burton non era ancora un mostro sacro e Batman in ciò ha contribuito non poco, ma ha saputo gestire una produzione costosa e difficile in maniera esemplare, circondato da una crew eccellente. Nicholson è semplicemente memorabile, d'altro canto si è sempre atteggiato un po' come Joker anche nella realtà. Visivamente sublime: ottime le scenografie, ben studiate ed organiche, cupe come lo spirito originario delle avventure di Batman. Keaton rischia in un ruolo che non sembra calzargli, ma rende benissimo. Splendido film.
MEMORABILE: Joker alla resa dei conti con Grissom che "danza" mentre spara. E senza smettere di ghignare chiude con "... Che giornata!".
Buon film con scenografia ispirata a Metropolis, ma Nicholson si pappa tutti quanti: è impossibile resistere al fascino perverso che il clown folle emana anche prima della sua mutazione (in questo ottimamente aiutato nell'edizione italiana dallo strepitoso doppiaggio di Giancarlo Giannini). La Basinger bella sventola.
MEMORABILE: Joker chiede a Vicki: "Sai dirmi dov'è il fesso travestito da fenomeno vivente?"
Solitamente i film ispirati a celebri personaggi dei fumetti sono da approcciare con le "molle". Ma in questo caso basta dare un'occhiata al cast per comprendere che - almeno una visione - la versione cinematografica dell'uomo pipistrello se la merita. E beh: grazie tante. In cabina di regia è seduto Tim Burton, regista in grado di conferire, all'intera sceneggiatura, un'impennata dark di notevole efficacia. Pregevole l'apporto di Jack - Torrance - Nicholson nei panni del Joker, controparte (negativa) del supereroe.
Discreta trasposizione cinematografica del fumetto nato dalla fantasia di Bob Kane, ad opera di un ottimo regista come Burton, che dà il suo meglio nella prima parte, molto bella, non riuscendo a mantenersi allo stesso livello anche nella seconda, nella quale scade un po' troppo nel baracconesco e nel commerciale. In ogni caso superiore alla media di questo tipo di film. Dal punto di vista attoriale molto meglio Nicholson, piuttosto in forma e più gigione che mai, di un imbalsamato Keaton.
Tim Burton ricicla il suo pupillo Michael Keaton e realizza uno dei migliori Batman mai visti in celluloide (fino all'arrivo della coppia Bale/Nolan) e si consacra, grazie anche a un marketing pazzesco, come un autore unico. Le intuizioni di Burton vengono trasformate in oro da un Jack Nicholson molto credibile nei panni del Joker. Kim Basinger è insipida e aspra come al solito, Keaton è piacione e ci sta. Musiche (tremende) di Prince: speriamo di dimenticare presto la Batdance che ancora rimbomba nella mia memoria. Tremendamente dark.
Un discreto fumettone firmato Tim Burton, con la validissima prova di Nicholson, perfido e giocherellone. Pochi significati profondi, è puro intrattenimento, che la mano del regista sa disegnare - non solo visivamente - con bravura, anticipando le atmosfere che la tecnica digitale sfrutterà a piene mani. Keaton e la Basinger discreti. Colonna sonora funzionale, ma esagerata.
Resta la migliore rilettura del mito Batman in chiave cinematografica. Il talento visionario e dark di Burton si sposa bene con il cavaliere oscuro, riscrivendo un eroe più silenzioso e combattuto, nero fuori e dentro. Attori perfetti nel ruolo e scenografia ancora oggi impeccabile. Mitiche musiche di Prince.
MEMORABILE: Il ricordo della rapina che ha reso Wayne un bambino orfano.
Ottimo primo capitolo della saga, con un bravo Michael Keaton nei panni di Batman (anche se il miglior Batman a mio avviso è Val Kilmer). Tuttavia il vero personaggio del film è il Joker interpretato da un degno Jack Nicholson. Ottimo Michael Gough nel ruolo di Alfred e notevole la presenza di Jack Palance. Tutto da gustare il finale sul campanile.
Primo capitolo della saga dell'uomo pipistrello firmato Tim Burton. Gotico, notturno, con diversi momenti da ricordare, ma anche un protagonista decisamente fuori parte. Keaton infatti, risulta essere la sola nota stonata di una pellicola altrimenti a dir poco perfetta. Il resto del cast, a partire da un istrione Nicholson, è eccellente. Belli gli effetti speciali e la colonna sonora.
MEMORABILE: Nicholson vale da solo il prezzo del biglietto.
Se habitat naturale dei pipistrelli è la notte, non c'è da stupirsi che Tim Burton abbia scelto per la trasposizione filmica del celebre fumetto il buio, l'ombra, la fotografia dark e insidiosa... Un incubo sì, ma grottesco, grazie a un gusto conclamato per la caricatura e per il gioco ironico e autoironico. Il fumetto si presta, ma Burton spinge al massimo il pedale su questo registro da favola monellaccia e irriverente, regalandoci un irresistibile e virtuosistico Nicholson, vero protagonista della pellicola.
Eccellente trasposizione moderna del celebre fumetto. Burton in regia è garanzia di atmosfere da favolona dark e infatti l'atmosfera sulfurea di Gotham City è resa magnificamente. Keaton forse sembra un po' troppo ingessato tolta la tuta da uomo-pipistrello, ma per il resto funziona. Tuttavia l'istrione rimane (tanto per cambiare) Nicholson, qui al top della forma con una performance indimenticabile. Bella anche la fotografia, sostenuto il ritmo, ottime le musiche (anche di Prince). Nel suo genere un capolavoro. I sequel perderanno la magia.
Tim Burton firma la sua pellicola più "realistica" (è l'unico suo film con gangster e mafiosi) e ci presenta degnamente Batman e il suo nemico Joker, che sembrano proprio usciti dai fumetti. Indimenticabile il Joker di Jack Nicholson: l'attore si permette di personalizzarlo, riprendendo la follia del suo Jack Torrance, e fa bene. Michael Keaton è il degno erede di Adam West, perché si allontana da quella interpretazione solare, mentre Kim Basinger è solo un bel contorno. Nonostante sia ormai datato, resta il mio film preferito di Batman.
MEMORABILE: Hai mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?
Si possono riscrivere un personaggio e la sua storia, dopo innumerevoli serie di fumetti e telefilm, ed imporre un nuovo punto di partenza? Se ad occuparsene è il virtuoso Tim Burton, la risposta è decisamente sì. Se poi Joker ha i connotati di Torrance/Nicholson, allora è meglio dimenticare tutto ciò che Batman è stato prima del 1989 e lasciarsi conquistare da questo capolavoro che rimanda più al gotico di Mario Bava che ai fumetti di Bob Kane. Burton si manterrà pressappoco sugli stessi livelli con l'immediato sequel.
Ottimo film, con un grande Jack NIcholson, al culmine della sua carriera, bravo come non mai. Michael Keaton un po' sottotono. Non per niente nei titoli di testa viene citato prima Nicholson di Keaton. Comunque di gran lunga meglio de Il cavaliere oscuro, eccessivamente sopravvalutato. Belle musiche di Elfman. Oscar alla scenografia meritatissimo.
Il migliore film della serie. Pur non avendo a disposizione la tecnologia scenografica di oggi, Burton ha confezionato un impianto scenico davvero eccellente, nel quale ha amplificato il suo gusto gotico riversandolo su un'intera metropoli. Keaton e la Basinger stanno bene nel ruolo dei protagonisti, ma è ovviamente Nicholson nei panni del Joker a rubare la scena: non perde mai un colpo e vale da solo l'intero film. Inoltre il doppiaggio di Giannini valorizza ancora di più il suo personaggio.
MEMORABILE: La televendita dei "nuovi migliorati prodotti Joker!"; la distruzione del museo.
Stupenda trasposizone del fumetto basato sull'uomo pipistrello. Il genio visionario di Burton è perfetto per questa cupa rilettura action, in cui il supereroe è interpretato benissimo da Michael Keaton, che rimane ancora oggi il miglior Batman dello schermo. Splendido anche il Joker di Jack Nicholson, personaggio che difficilmente non rimarrà impresso nella memoria. Cast di contorno perfetto (c'è anche Jack Palance), colonna sonora azzeccata e ben tre sequel. Da vedere.
All’epoca lo si dipingeva come uno spettacolo di Fx, in realtà piuttosto artigianali. Nel tempo ci ha guadagnato in immagine per come Burton ha trovato un equilibrio tutto suo tra realtà e fantasia, ambientando una storia dura e dark in un mondo marcio e corrotto come quello reale, ma con un fascino visivo fuori dal tempo e con quella dose di humor nero e trovate che rendono digeribile il classico schema dell’entertainment hollywoodiano. Nicholson è nato per la parte, Keaton fa quel che può.
MEMORABILE: L'ultima inquadratura, Batman e il bat-segnale sulle note di Danny Elfman.
Ottimo film del filone "supereroi", dopo tanti anni rimane comunque affascinante. La grande pecca del film è avere un Nicholson che subissa il ruolo del vero protagonista: il Batman di Keaton non stona ma manca qualche spunto in più (soprattutto nelle vesti di Bruce Wayne). Pessima la scelta della Basinger, che di fotoreporter d'assalto non ha assolutamente nulla. Le musiche di Elfman superbe, un po' fuori luogo quelle di Prince. Le scenografie effetto dark-fumettistico sono perfette.
MEMORABILE: La Batmobile volante si innalza sopra le nuvole e si staglia sulla luna, eclissandola col segno del pipistrello.
Il primo film in genere è sempre il migliore. E anche se lo stesso Burton predilige il secondo, credo che Batman confermi la regola. Cast azzeccato, atmosfere barocche da vera Gotham e Nicholson che giganteggia come nessun altro dopo di lui nei vari sequel. Anche Keaton, allora semi-sconosciuto, fa tutta la sua parte. Non tutti lo ricorderanno, ma questo film diede inizio ad una vera e propria bat-moda che dilagò in tutto il mondo, complice anche parte della colonna sonora fatta da Prince. Come scordare i simboli di Batman scolpiti nei capelli?
Rivedendolo, ne ho colto tutti i lati negativi. Non mi ricordavo una sceneggiatura così povera, con alcune scene veramente sconnesse dal resto del film e un ritmo zoppicante senza molto nerbo. La scena è dominata dal Joker (doppiato alla grande da Giannini), che spesso tira fuori gag ignobili e poco altro, viene sviluppato nella delineazione dei personaggi. Resta la fascinazione per le consuete scenografie dark e per i "giocattoli" usati dal pipistrello, oltre alla bella colonna sonora.
Gotham è la tana di un supereroe in fuga dal trauma di aver assistito, ancora bambino, all'omicidio dei suoi genitori. Burton si prende tutte le libertà del caso per mettere in scena il primo vero Batman della storia, con una messa in scena antirealistica (le strade, le auto, i palazzi sono"perfettamente"finti) e deliri gotici come la cattedrale. Non tutto funziona, soprattutto Nicholson, attore troppo strutturato per un ruolo che avrebbe richiesto meno metodo e più clownerie. Prova generale per il geniale seguito. Comunque notevole.
Burton rifonda un mito, dando al personaggio di Batman – supereroe che supplisce alla mancanza di superpoteri con la tecnologia grazie ad una disponibilità di denaro illimitata – tutta la valenza ambigua che lo stesso aveva assunto da tempo sulla carta. Bene e male diventano difficili da distinguere: il Joker è un pagliaccio crudele, ma autoironico e “libero”, Batman un uomo pieno di dubbi, il cui costume è prigione oltre che protezione della vera identità. La gotica e cupissima Gotham City entra di diritto nell’immaginario cinematografico.
MEMORABILE: Il ballo fra la bella e la bestia - La risata che continua...
Fedele ed efficace trasposizione filmica di uno dei miti del fumetto supereroico. Grazie ai notevoli effetti tecnici e sonori il film ha un buon impianto spettacolare e fantasioso. Tra i personaggi, tutti in parte, spicca la grande interpretazione di Jack Nicholson nel ruolo di Joker. Pur soffrendo leggermente della discontinuità nei passaggi dai momenti d'azione a quelli rilassanti, rimane il migliore rispetto ai successivi sequel. ***
Un giovane Tim Burton dirige la prima (tra quelle notabili) trasposizioni sul grande schermo delle gesta del Cavaliere Oscuro in un'opera imperfetta ma di grande fascino. Specie se vista dopo la visione dei due capitoli di Nolan, la sceneggiatura può parere un po' "semplice" (e non priva di pecche), ma è chiaro che le priorità di Burton, come confermerà nei successivi lavori, sono altre: i lavori sulla scenografia, sulle musiche e in generale sull'atmosfera sono infatti di livello assoluto. Forse più film di Burton che di Batman ma comunque notevole.
Il Batman di fine anni 80 l'ho trovato relativamente semplice, senza forzature ed elaborazioni esagerate. Compare l'uomo pipistrello, nella sua struttura corazzata ma flessibile, solitario e piuttosto oscuro. Visto al cinema di Pallanza per la sua uscita e poi in tv, il film riconduce l'eroe umano alla notorietà, senza essere un po' macchietta, come nella fortunata serie per ragazzi. Burton restituisce serietà al personaggio, non certo nato col sorriso né destinato a far sorridere il suo pubblico. Il contorno, con il suo nemico, è un grande plusvalore.
Per essere apprezzato non va paragonato ai lavori di Nolan, perché il taglio delle due opere è totalmente diverso. La confezione del film è molto efficace, forse l'errore sta nel rivolgere l'attenzione quasi solo su Jack Nicholson (che ovviamente sguazza perfettamente in un ruolo fatto quasi su misura per lui), lasciando in ombra il resto del cast. Michael Keaton (uno di quegli attori la cui filmografia non rende giustizia) è un ottimo Batman: glaciale, convincente, misurato, ma un cast che conta su molti nomi di grido forse poteva fare di più.
MEMORABILE: Le raffinate battute del Joker ed il duello finale con Batman.
Prima vera convincente trasposizione cinematografica delle avventure dell'eroe pipistrello. Tra le bellissime scenografie e l'azzeccato sottofondo musicale di Danny Elfman si assiste alla lotta tra Batman e Joker, entrambi interpretati alla perfezione: se il Joker di Nicholson colpisce per il suo essere sopra le righe, lo sguardo freddo e glaciale di Keaton rende giustizia al supereroe. Lo stile dark di Tim Burton rende questo film uno dei migliori nel suo genere.
MEMORABILE: Ma dove li pesca quei magnifici giocattoli?
Non sarò riuscito a contestualizzarlo nella sua epoca, ma senza Jack Nicholson (fortunatamente mattatore assoluto) sarei piombato in catalessi. L'intreccio sostanzialmente non esiste, l'azione latita se escludiamo un paio di brevi scazzottate e poco altro, gli attori più che interpretare i personaggi paiono delle figurine degli stessi e l'aspetto visivo sarà forse fedele al fumetto ma non mi ha certo entusiasmato. Per fortuna il Joker si divora il film in lungo e in largo, altrimenti non sarei arrivato in fondo.
MEMORABILE: Le poche canzoni di Prince infilate a forza (ma tanta) nel film, spudorato (e in questo forse primo) esempio di merchandising cinemusicale.
Bellissima pellicola oscura come la notte, con una profonda anima noir anni '30 e '40. Lo stile dark di Tim Burton è perfetto per un personaggio come Batman e gli attori sono tutti ottimi. Grande Keaton, stupenda Kim Basinger e indimenticabile Nicholson nei panni del folle e terrificante Joker. Eccezionale.
MEMORABILE: Joker al museo dell'arte; Il finale alla cattedrale.
Oh my god! Rivedere l'opera di Burton mi ha lasciato letteralmente basito e attonito, perchè è in assoluto la pellicola peggio invecchiata che abbia mai visto. Atmosfere patetiche nelle quali c'è una predominanza di finto fumo che dovrebbe fare "molto dark", caratterizzazioni dello spessore della carta velina, un Bruce Wayne senza verve (interpretato pedestramente da Keaton) e una sceneggiatura elementare rendono l'opera di difficile digeribilità. Da salvare la bellezza della Basinger. Non me ne voglia Jack, ma scelgo senza pensare Heath. *!
La Gotham city più evocativa e dark è quella costruita da Burton, che col suo stile fumettoso e cartoonesco cesella personaggi e contesto facendoli propri. C’è da dire che l’opera funziona più a livello d’atmosfere e alle volte vive esclusivamente dei character che la compongono, dato che la struttura narrativa – sbilanciata e vagamente prolissa – non è un punto di forza. Più solida la prima parte di studio e preparazione che la seconda più votata all’azione. Nicholson pazzo sadico prima diverte, poi stanca per ridondanza caciarona.
Tocca a Tim Burton resuscitare e ricreare il mito di Batman dopo un periodo di oscurità. Lo fa nel 1989 potendo contare su un grande cast. Le atmosfere sono cupe ma non manca la dose di humour che deriva dal grande Jack Nicholson nel ruolo del Joker. Valido (pur se non eccelso) anche il Batman di Michael Keaton come l'apporto di Kim Basinger e di Robert Wuhl. Piccolo ruolo per Jack Palance. Il film ispirò anche due videogiochi di gran successo. Un buon film.
Recensire questo film (e i successivi della stessa serie) dopo aver visto la mirabile trilogia di Nolan non è compito facile. Anzitutto devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più: la trama è presa dal fumetto, ma la sceneggiatura non è avvincente; sarebbe stato meglio limitare la comicità a Joker e le sue azioni; il cast, eccetto uno straordinario Nicholson, è di scarsa qualità; la regia è a tratti fastidiosa e comunque biasimevole. Di veramente buono ci sono soltanto la lodevole caratterizzazione di Joker e una scenografia adeguata. Mediocre.
Perfetta trasposizione ambientale di un Batman fumettistico, l'opera di Burton risente soprattutto di una sceneggiatura forse troppo semplicistica ma si rafforza enormemente grazie alla scenografia, alla regia per non parlare delle ottime prove dei protagonisti. Nicholson eccezionale, Keaton sugli scudi, così così la Basinger, incostante ma comunque efficace. Cult.
Uno spettacolo per gli occhi, una grandiosa opera di regia al servizio purtroppo di uno dei personaggi più sciapi mai visti sugli schermi. Parlo ovviamente del Batman di Keaton, terribile monolite-musone che fa rimpiangere in ogni scena l'allegra baldanza di Adam West. Per fortuna un Jack Nicholson da antologia ci regala qualche momento divertente. Certo il mestiere di Burton non si discute (bellissimo il finale sul campanile in stile La donna che visse due volte), ma con un Keaton così fuori parte è lavoro sprecato. Sufficiente.
Uno dei migliori film di supereroi mai realizzati. Atmosfera cupa quanto basta a spiegare l'essenza di Batman, ma soprattutto un vero, grande mattatore: il Joker interpretato da Jack Nicholson. L'attore appare in piena forma, brillante ed esilarante come le sue battute. Alcune freddure sono quasi entrate nel linguaggio comune ("mai rubare rabarbaro in barba a un barbaro") e hanno portato di diritto questo film nella storia del cinema Anni 80.
MEMORABILE: "Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?"
Tra espressionismo, Universal, Bava e Hammer Tim Burton realizza uno dei suoi film migliori. Batman, il suo mondo e i suoi nemici mai resi in maniera così potente, nemmeno nei film successivi. L'aspetto tra il fumettistico e il giocattoloso rende il film ancora più adorabile, visto in tempi di scialba e disumanizzante CGI. Dieci spanne superiore agli osannati e sopravvalutati episodi di Nolan. Jack Nicholson nel ruolo della vita, sorprendente Michael Keaton, grandi Gough e Pat Hingle. OST magnifica di Danny Elfman con canzoni di Prince.
Rivedendolo a distanza di tanti anni, mi è apparso più chiaro il motivo per cui ho sempre amato questo eroe: sta nella scelta di Burton di far interpretare Batman a un uomo "comune" come Michael Keaton. Tutti possono immedesimarsi in lui (tranne che per i soldi ovviamente) e nella sua fisicità; rappresenta l'uomo semplice che lotta contro il male, qui incarnato dalla follia di un Nicholson divino. E' proprio vero che il primo amore non si scorda mai.
Il Batman di Tim Burton è, diciamolo, un po' noioso: non dispiace l'ambientazione fumosa e fumettosa a metà strada tra un hard boiled anni '50 e la sporca New York anni '70 e il caro Jack piazza un Joker d'eccezione che (ri)anima il film. Però poi ci sono un Keaton imbambolato che nel ruolo del supereroe risulta credibile come me mezz'ala destra nell'Inter di Herrera e una storia in fondo poco avvincente. Anche se necessaria per farci ammirare la Basinger (cosa sempre buona e giusta), la storiella d'amore è messa là come un'inutile foglia di fico.
La genialità del Joker di Tim Burton sta nel suo sottotesto anticapitalistico (utilizza prodotti di largo consumo per seminare morte: la lacca per capelli, i cosmetici, gli alimenti) e soprattutto nell'affidare il suo ghigno diabolico a un Jack Nicholson semplicemente monumentale. La sua interpretazione resta la migliore performance in un film di supereroi e anche solo per questo il film merita la visione. Si aggiunga una regia ineccepibile e le migliori musiche mai scritte da Prince. Ci proveranno Schumacher, Nolan, Snyder... ma Batman è questo.
Burton riscrive il modo di dirigere un cinefumetto utilizzando un registro moderno e personale capace di portare una ventata di freschezza sia al genere che a Batman, al quale conferisce nuovo vigore e una maggiore credibilità cinematografica. Linfa vitale gli è data anche da Keaton e Nicholson (entrambe perfetti nei rispettivi ruoli) e dalle scenografie ariose e cupe di Furst che esaltano il lato visionario di Burton. Metti che Elfman indovini il motivo giusto ed ecco che il classico è servito.
Lo scopo del Batman della Warner era quello (poi tornato a rincorrere con Il cavaliere oscuro) di resettare l'immaginario pop-demenziale della coloratissima serie anni '60 (di cui restano gustosi echi nelle surreali apparizioni del Joker), ma il presunto approccio dark di Tim Burton francamente non appare così radicale e sconvolgente come si vorrebbe. La scelta più coraggiosa è Keaton che, pur messo in ombra da Nicholson, conferisce umanità al complesso e tormentato Bruce Wayne. Solo discreto e con troppi sequel.
MEMORABILE: L'apparizione di Joker sullo schermo a reti unificate.
Chi apprezza la figura di Batman non può prescindere da questo film, impregnato della visionarietà e delle atmosfere di Burton (che sa gestire queste ambientazioni come pochi). Ed è anche uno splendido esempio di come l'antagonista prevalga (e di molto) sul protagonista: un Nicholson davvero ispirato, irridente, completamente fuori dagli schemi, ruba la scena con una personalità e un carisma che il mite Keaton, spiace dirlo, non ha o non mostra, appiattendosi sul personaggio - lo dico in senso buono - e rendendolo un vero figlio della notte.
Un film di supereroi sicuramente innovativo nel 1989, ma il suo seguito è meglio riuscito e forse più personale, per Burton. Per sfruttare una grande star come Jack Nicholson, troppo appesantito dall'età (che gigioneggia sulle musiche di Prince), si ha una caratterizzazione del Joker non proprio eccezionale (Danny DeVito come Pinguino è invece ottimo) che fa rimpiangere l'interpretazione di César Romero nella serie tv degli anni Sessanta. Azzeccati invece Michael Keaton e il suo costume da uomo pipistrello.
MEMORABILE: Il Joker, per non farsi picchiare da Batman, si infila gli occhiali ed esclama: "Non picchierai uno con gli occhiali... vero?"
Burton trasferisce su celluloide le emozioni cartacee del personaggio ideato da Kane e Finger e lo fa con lo stile magniloquente e colorato che lo contraddistingue. Musica, danze, ritmi forsennati e creazioni sceniche di altissimo livello (il carro lanciasoldi di Joker). Nicholson sovrasta Keaton nel gioco delle parti, con i suoi cachinni e le sue maschere sempre spettacolari. Kim Basinger è frutto da assaporare lentamente, con le sue gonne corte, le sue scarpe col tacco e quella soavità che traspare dal viso. Complessivamente discreto.
Primo film della quadrilogia e miglior trasposizione in assoluto delle avventure dell'uomo pipistrello. Tim Burton alla regia è sinonimo di qualità e garanzia e anche tutto il parco attoriale non è da meno: in particolare una grande interpretazione di Jack Nicholson nei panni del Joker, ma anche il protagonista Michael Keaton risulta molto convincente. Atmosfere molto dark e bella soundtrack a opera di Prince.
"Infinite cose da fare e così poco tempo"... Così il Joker; dedito, per indole burlona totalmente fuori controllo, a spadroneggiare criminosamente e ottenere visibilità dai media (è molto vanitoso oltre che molto folle e si autodefinisce "artista dell'omicidio"). Darà filo da torcere a Batman. Si esita sul decidere chi sia il vero protagonista: il supereroe o il supercriminale? La squisita officina burtoniana ha le carte in regola per trattare e plasmare la materia con preziosismi figurativi e sottile humour nero, restituendo puro divertimento.
Ha il merito di aver riportato l’idea di poter fare buon cinema anche con i supereroi (quasi tutti dei flop, sino a quel momento). Ma questo film si sarebbe dovuto intitolare Joker: il carisma e la prova attoriale di Jack Nicholson sono il solo motivo per cui vale la pena vederlo. Perfettamente a suo agio in un ruolo che sembra essere creato per lui, riesce a far dimenticare tutte le incongruenze narrative e un Batman appesantito e annodato su se stesso, dalle movenze ridicole.
MEMORABILE: Il vandalismo nella galleria; Joker e la vendetta contro il suo ex-boss.
L'uomo pipistrello di Gotham City viene diretto da quel grande visionario che è Tim Burton e ne esce un mezzo capolavoro. Film che non gode di grandissimi effetti speciali ma che si basa su una storia ben scritta e una scenografia invidiabile (premiata anche con l'Oscar). Indimenticabile l'interpretazione di Jack Nicholson che rende il Joker più simpatico che antipatico: da Oscar!
MEMORABILE: Il ballo di Joker mentre imbratta i quadri.
Film molto sopravvalutato. È innegabile che sia godibile per larghi tratti, che conservi il fascino del fumetto e che Jack Nicholson qui sia straordinario (anche se i futuri Joker lo supereranno), ma vi sono anche alcune parti piuttosto lente (cosa assurda per un film d'azione) e l'atmosfera non convince, appare finta e piatta. Non convince neanche Michael Keaton, sovrastato da Jack Nicholson. Resta comunque un cult con una buona regia di Tim Burton e un'occhiata ci sta.
Un Batman in celluloide come mai visto prima. Un costume nero, una batmobile, una batcaverna e una Gotham che reggono ancora benissimo al tempo; un personaggio oscuro, dark, interpretato da un Keaton discusso all'epoca ma adattissimo, col suo approccio introverso e la sua psicologia ambigua; un Nicholson/Joker sarcastico e gigione, crudele e divertente, spumeggiante e bastardo come non se n'è più visti. Purtroppo la sceneggiatura da fumetto molto basilare oggi lo penalizza, ma Burton rimedierà col seguito, introducendo la sua personale impronta.
MEMORABILE: La prima entrata in scena di Batman simil vampiro; Il costume; La batmobile; Il finale con Nicholson che fa il pagliaccio fino in fondo.
E' qui che tutto ebbe inizio... poi seguirà l'infinita serie dei Batman e di tutti i supereroi. Burton imprime la sua impronta tipica sul celeberrimo personaggio, che assomiglia molto ai suoi antieroi solitari e asociali, in difficile rapporto col mondo reale, ben interpretato da Keaton. Non manca il barocchismo visivo tipicamente burtoniano forse ancora un po' trattenuto rispetto al seguito. Straordinaria la performance di Nicholson, con il suo Joker folle e debordante, donnaiolo e artista (ma poi ci sarà Ledger...).
Primo capitolo della saga di Batman, almeno per quanto riguarda il periodo più moderno del cinema. Tim Burton alla regia conferisce alla pellicola le caratteristiche tipiche della sua regia. Ottimo Jack Nicholson nei panni del Joker, mentre Michael Keaton risulta un po’ scialbo, forse anche per colpa di una sceneggiatura che lo relega in secondo piano rispetto all’antagonista. La sceneggiatura è a tratti sconclusionata e lascia con molte domande. Ottima l’atmosfera un po’ dark (che ricorda la Gotham a fumetti) come anche le scene di combattimento. Godibile.
Batman dopo il periodo "pop" di notorietà degli anni 60 si rifà il trucco. Tim Burton ci regala una splendida Gotham City in stile gotico, ancora oggi impareggiabile. Lo psicotico Jocker interpretato da un magistrale Jack Nicholson regala i momenti migliori e colpisce molto di più dello stesso supereroe, a tratti troppo ingessato nella sua ingombrante "armatura", mentre Kim Basinger è sempre fresca e pimpante. Successo sicuramente meritato, anche se il pezzo forte sarà il capitolo successivo.
Come molti capostipiti (Lo squalo, Airport...) il "Batman" di Burton non subirà mai veri sorpassi, sebbene le successive evoluzioni, e le tecnologie unite a interpreti anche fisicamente più costituiti, relegheranno l'opera in una cornice da tenere sulla mensola del rispetto. Il fatto è che Tim racconta già tutto del bat-universo e lo fa spingendo il fumetto con un dark beffardo nell'oscuro dramma dell'orfano Wayne, nella macabra ironia del miglior Joker e in una Gotham nera, opaca ed esalante come deve essere. Quasi a ricordarci quanto un'origine così non pretenda alcun confronto.
MEMORABILE: Il pacco sorpresa di Jocker a Vicki; Il Batwing che si erge davanti alla luna disegnando l'inconfondibile emblema; La Batmobile.
Primo film “credibile” dedicato all’uomo pipistrello in cui l’uso degli effetti speciali rende possibili situazioni e comportamenti altrimenti non realizzabili nei precedenti film dedicati ai supereroi oppure al limite del ridicolo. La ricostruzione dell’atmosfera noir di Gotham City è perfetta, come valide sono la sceneggiatura e la colonna sonora. Buona l’interpretazione di Michael Keaton, tuttavia messa parzialmente in ombra da quella di Jack Nicholson, uno dei miglior Joker mai visti sul grande schermo.
La nascita di Joker, da tirapiedi tradito di un criminale al primo scontro frontale con Batman, con in mezzo una bella giornalista. Nel primo capitolo della saga di Batman, Joker assurge d’autorità a vero protagonista grazie anche alla esplosiva, straordinaria interpretazione istrionica di Nicholson, che favorito anche dalla sceneggiatura sommerge e quasi obnubila il povero Keaton. Con lui in scena l’attenzione si rianima prepotentemente, pena le ambientazioni povere di Gotham e troppi rallentamenti nella trama, dovuti anche alla convenzionale love story. Duello finale ben realizzato.
Burton al meglio ma al contempo, visto anche col senno del poi, tappa fondamentale del processo di ripensamento cinematografico della categoria "supereroe". È indubbio infatti che, se il pur bravo Keaton è il meno riuscito dei protagonisti, il film mette al centro scientemente quel lato oscuro che Nolan e il "Marvelverso" si incaricheranno di implementar e problematizzare. Di contingente invece il film regala le indimenticabili scenografie di Gotham tra evocativo ed esornativo, la bellezza ancor integra della Basinger e l'epocale schizofrenia, gigionesca ma acidissima, di Joker/Jack.
MEMORABILE: Joker vandalizza opere d'arte al ritmo di Prince.
Con questa pellicola Burton segna un'evoluzione non solo nell'universo di Batman, ma anche nel mondo dei cinecomic. Un'ottima trasposizione cinematografica dal punto di vista visivo e narrativo, che saprà certamente soddisfare gli appassionati con un'impronta fumettistica e gotica tipica del regista. Vista oggi la pellicola mostra tuttavia i segni del tempo e alla lunga appare eccessivamente grottesca e ridicola, e la presenza di un Bruce Wayne impacciato e totalmente insignificante non aiuta. Comunque ammirevole.
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Nel 1989, a seguito del grande successo del film, si produssero diversi gadget e prodotti a marchio BATMAN. Tra i tanti fu creata anche un'eau de toilette maschile (e relativa linea-uomo).
In quest’immagine vedete un flacone di Edt 100 ml. in stillagocce (senza spray come si usava allora).
Nell'epoca della Batmania, vari furono i gadget e il merchandise prodotti in contemporanea all'uscita del film. Oltre al profumo citato da Markus, personalmente conservo nella mia collezione l'LP originale della OST, realizzata da Prince...
...nonchè il mitico videogame su cassetta per il Commodore 64:
Discussione124c • 7/05/15 17:50 Contatti col mondo - 5193 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: 124c ebbe a dire: Che bello!
Sì, il flanetto fà figo
Come Batman è piuttosto pagliaccesco ( spesso Nicholson và costantemente sopra le righe,forse troppo), ma lo spirito "dark" burtoniano rimane intatto.
La baraconata ci stà pure, e comunque lo stile fumettoso e rispettato alla grande
Senza dubbio lo preferisco a quello di Nolan.
Prima di Burton c'era solo il Batman comicheggiante del 1966...Quello del 1989, fu una vera sorpresa, anche se Burton non avrebbe messo mai dei mafiosi. Lui è più per freak e folletti!
Come ho accennato nel commento, Nicholson è troppo appesantito dagli anni, è troppo tondo e tarchiato; se avesse interpretato il Joker ai tempi di Qualcuno volò sul nido del cuculo, credo sarebbe stato perfetto per la parte.