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La nostra recensione di Cortina Express

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Cortina, la neve e un "pezzone" come "Heart Of Glass" dei Blondie in apertura mentre si scia: il recupero del cinepattone più classico è totale, smaccato e garantito dalla presenza di Christian De Sica tra i protagonisti, affiancato a una delle migliori "nuove leve" della comicità come Lillo, che possa svecchiare il prodotto e rendere appetibile il prodotto anche per i "non necessariamente nostalgici". Quel che però manca sono i tempi giusti e una sceneggiatura che permetta ai mattatori di far valere il proprio talento comico, che indubbiamente ai due non manca.

La storia ci propone De Sica nei panni di Lucio De Roberti, zio...Leggi tutto spiantato che deve raggiungere a Cortina il nipote pronto a sposare la figlia di una cinica discografica, Patrizia Giordano (Ferrari). Quest'ultima nel frattempo, che a sua volta non naviga nell'oro, cerca di appioppare la propria casa di produzione sull'orlo del fallimento a un ignaro cantante senza speranze, Dino Doni (Lillo), da usarsi come testa di legno e chiamato per questo a Cortina insieme alla figlia Giorgia (Modica), la quale stravede per il trapper Osso Sakro, lì pure lui per il Natale. Ce n'è abbastanza per far turbinare un po' di storie intrecciate, cui partecipano anche un cameriere calabrese dell'albergo dove tutti alloggiano, l'immancabile ricca signora veneta (Logan) pronta a portarselo a letto e pure un mafioso russo (Calabresi) tirato dentro a forza per aggiungere qualche facile risata con le sue minacce a mezza voce.

Si torna insomma alle antiche commedie italiane di quando la complessità del soggetto mascherava le prevedibili carenze in fase di sceneggiatura. Anzi, qui la quantità di personaggi in ballo e di intrecci che li collegano è tale da rischiare di perdere il filo, se non si segue con attenzione il tutto. E' anche questo che però soffoca nel cast la possibilità di lanciarsi in scambi e gag realmente efficaci, come se Eros Puglielli, in regia, si preoccupasse più di far filare la storia che di ottenere il necessario effetto comico. A finire penalizzato da ciò è soprattutto De Sica: se Lillo può più facilmente (anche per questioni fisiche: si veda la vetusta gag della fascia restringi pancia indossata sotto la giacca) adeguarsi allo slapstick e alla battuta fulminante, De Sica ne soffre, dovendosi limitare a qualche sottolineatura, a interventi veloci non ficcanti come ci aveva abituati ai bei tempi, a giochi di sguardi che dimostrano ancora la sua intatta predisposizione al genere, nonostante una comprensibile riduzione dell'estro improvvisativo dovuta all'avanzare dell'età.

Fortunatamente lo spazio lasciato ai ragazzi è minore rispetto a quando le tresche giovanili esigevano una visibilità che regalasse sprazzi di (presunto) genuino amore, mentre Osso Sakro è una chiara quanto scontata presa in giro dei fenomeni da social (moderno sostituto dei Luke Perry e Ron Moss di un tempo senza dover scomodare un vero divo), con l'accento del nord associato tanto per cambiare ai superficiali nuovi ricchi e quello del sud agli spiantati capaci però di amare con sincerità. Maldestra tutta la vicenda legata al nipote di Lucio, la cui promessa sposa suo zio cerca di fargli tradire a ogni costo, arrivando a ubriacarlo in discoteca per spedirlo a letto con una escort ingaggiata per l'occasione.

Puglielli tecnicamente sa il fatto suo, ma non sembra il regista più indicato per rispolverare l'antica formula: i tempi comici spesso balbettano, le battute davvero esplosive o vagamente da ricordare languono (si ricorda piacevolmente quella legata al gioco del coltello da piantare veloce tra le dita) e le risate scarseggiano, ma se non altro ci si può distrarre seguendo gli incastri (ah c'è anche un simpatico Marzocca come marito logorroico di Patrizia, da lei regolarmente ignorato) lasciandosi cullare dall'atmosfera natalizia ben localizzata nella splendida cornice dolomitica. De Sica torna a guidare una Ferrari vintage richiamando le Vacanze del '90, quando sulle strade di montagna incrociava Boldi che sfrecciava su un secondo bolide rosso...

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Tutti i commenti e le recensioni di Cortina Express

In attesa di comparire nel box Ultimi commenti: Orson (26/04/25 18:08)
TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/12/24 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/12/24
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Mutaforme 6/01/25 02:12 - 421 commenti

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Torna De Sica con il suo classico cinepanettone anche se orfano del compare Boldi; onestamente se ne poteva fare a meno, anche se film di questo genere cominciano a evocare un certo effetto nostalgia che li rende in qualche modo godibili. Per il resto Cortina, la Ferrari, i ricchi che si divertono e le solite ambiguità. Nulla di interessante, nulla di nuovo. Un po' meno volgare del solito quindi più adatto alle famiglie.

Rambo90 27/12/24 22:43 - 7996 commenti

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Il cinepanettone 2.0, leggermente ripulito rispetto agli standard e più al passo con i tempi per alcuni aspetti della comicità, riuscito perché la sceneggiatura sa dare a De Sica le giuste occasioni per furoreggiare come ai vecchi tempi. La trama è solo un'insieme di equivoci, presi a pretesto per riportarci a Cortina tra falsi ricchi, arruffoni, imbroglioni e gangster russi (capitanati da un bravissimo Paolo Calabresi), ma il ritmo non langue e l'insieme generale soddisfa. Lillo funge bene come contraltare del De Sica più classico e conferma di avere tempi comici ottimi.

Markus 29/12/24 13:47 - 3760 commenti

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Il ritorno nelle sale cinematografiche del cinepanettone di vecchio stampo, dopo alcuni anni in cui pareva destinato a operazioni televisive (se non alla scomparsa), non convince troppo: De Sica lavora col pilota automatico, par quasi che di lì a poco debba esprimere un concetto già sentito e infatti il presentimento s'avvera quasi sempre; Lillo - col suo ormai tipico personaggio fantozziano - funziona meglio ma gli mancano battute degne di nota se non a tratti. La regia di Puglielli non aiuta e attorno al duo comico... c'è il deserto. Cortina malamente fotografata.

Gabrius79 30/12/24 12:44 - 1507 commenti

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Commedia tutto sommato gradevole con la coppia De Sica-Lillo che funziona piuttosto bene. Se il primo risulta talvolta un po' frenato nel suo classico gigioneggiare, il secondo invece dà sfogo alla sua vis comica e ci regala più risate, forse perché agevolato dalla sceneggiatura. Reparto femminile con la Ferrari e la Logan un po' incolore. Calabresi si conferma nella sua bravura, mentre il reparto giovani stenta un po'. Alcune gag sono simpatiche, mentre altre non aggiungono nulla di nuovo. Ritmo piuttosto serrato e regia discreta di Puglielli.

Paulaster 28/01/25 18:05 - 4876 commenti

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Storie di debiti ambientate sulle Dolomiti. Al posto di ricercare la battuta a tutti i costi si prova a costruire un intreccio plausibile. Buone le intenzioni, ma si gira solo intorno a un contratto da firmare e le questioni giovanili a corredo non interessano granché. De Sica fa il verso al padre Vittorio e finisce sul palco per il classico momento amarcord. Lillo è predisposto al ruolo di perdente dal cuore di padre ma gli manca una spalla. Calabresi aggiunge solo un momento comico. Cortina funge da richiamo cinefilo.
MEMORABILE: Gli acquisti a caro prezzo; La chiamata per la regola.

Furetto60 22/04/25 18:09 - 1393 commenti

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Film che ricorda per molti versi i famosi cinepanettoni, sia per uno degli interpreti, De Sica, sia per il taglio della storia giocata su equivoci e manie di grandezza nutrite da poveracci o poco più, sia per la cornice snob. "Cortina Express" è il nome del bus che conduce appunto a Cortina d’Ampezzo. L’aria di déjà vu alla decima si avverte sin dalle prime battute come una sorta di promessa; purtroppo, pur volendo accettare il gioco, è tutto troppo scontato e fiacco. Dispiace soprattutto per De Sica, cui l’età ha tolto parecchio smalto.

Galbo 20/04/25 09:17 - 12641 commenti

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Il ritorno del cinepanettone è un evento di cui non si sentiva francamente il bisogno e serve solo a fare (perfino) rimpiangere quelli originali che almeno qualche “grassa” risata la permettevano. In questa versione low cost prevalgono invece la mestizia e il sottotono spinto di una sceneggiatura che non indovina nemmeno una gag che si possa ricordare, con attori svogliati e privi di quel minimo di brio necessario a una pellicola del genere. Da evitare.

Pinhead80 21/04/25 07:39 - 5406 commenti

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Torna il cinepanettone con Christian De Sica che, orfano di Boldi, si affida alla verve del buon Lillo e a un Paolo Calabresi super nei panni del russo folle con un occhio completamente bianco. Peccato che la trama sia un grosso pasticcio, per certi versi difficile da seguire anche se sempre sulla falsariga dei classici equivoci che si susseguono senza soluzione di qualità. Non ci sono momenti memorabili o battute che si ricordano per la loro efficacia e il film si trascina per tutta la sua durata (notevole, per il soggetto) senza riuscire veramente a far ridere. Scarso.

Lupus73 21/04/25 19:18 - 1599 commenti

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Titoli di testa con bande colorate retrò che fanno intuire un'ambientazione dei primi '80; ma siamo in epoca contemporanea, piena di smartphone e altro, e l'unica cosa retrò sono i balli nelle discoteche, la vecchia Ferrari di De Sica ex ricco fallito e Lillo cantante decaduto. Gli ingredienti del cinepanettone ci sono tutti: neve, località d'elite, tresche, equivoci, ma si respira un'aria un po' diversa dal solito, con una sceneggiatura di base un po' più seria (in cui subentrano gangster russi), ma a volte approssimativa e un senso di nostalgia assai decadente. Non da buttare.

Orson Ieri 15:38 - 124 commenti

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Il peggiore tra tutti i cinepanettoni, dato che viene rimosso l'unico aspetto positivo di quel cinema, ovvero l'esagerazione boccaccesca, il politicamente scorretto, la risata gradassa priva di vergogne. Rimane una storiella noiosa che non fa mai ridere, affidata ad attori inadeguati come Lillo, con una confezione da low budget. Piatto, deprimente, con palesi errori di casting (una diciottenne interpretata da una quasi trentenne, mettendole in bocca dialoghi da ragazzina). Puglielli sempre in fissa con la mafia russa che non fa mai ridere, raggiunge il punto più basso del suo cinema.

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