Fuga da Los Angeles - Film (1996)

Fuga da Los Angeles
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Escape from L.A.
Anno: 1996
Genere: fantastico (colore)
Note: Sequel di "1997 fuga da New York".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

John Carpenter e, soprattutto, Kurt Russell, spingevano già dal 1986 per dare un seguito a 1997: FUGA DA NEW YORK. Era stato un gran successo per il regista e uno dei non troppi personaggi azzeccati nella carriera dell'attore americano; perché non riprovarci? Ed ecco allora FUGA DA LOS ANGELES, che del primo capitolo mantiene sostanzialmente inalterato l'impianto narrativo, tanto da far quasi più pensare a un remake che non a un sequel. Dove c'era un Presidente da recuperare ora c'è un pericoloso marchingegno, sempre in mano al supercattivo di turno (qui un replicante...Leggi tutto di Che Guevara!). I personaggi che Iena Plissken incontrava nel primo si ripropongono qui con facce diverse e volti famosi: riconosciamo Steve Buscemi (il voltagabbana sfacciato “Eddie la mappa dei vip”), Bruce Campbell (il capo chirurgo nella clinica per interventi di plastiche sbagliate), Valeria Golino (Taslima), la gloriosa Pam Grier (il travestito Hershe), Peter Fonda (il surfista, condivide con Russell una delle scene più suggestive cavalcando le onde in piena città), mentre tra lo staff presidenziale troviamo Stacy Keach (Malloy) e Cliff Robertson (il Presidente). Però la magia di FUGA DA NEW YORK è scomparsa: le musiche di Carpenter e Shirley Walker non sono più ossessive ed enigmatiche (pur restando di qualità) così come la fotografia notturna passa dai caratteristici toni azzurrati del primo Carpenter a colori che danno sul verde militare. Ci sono più urla, più azione, più sparatorie, più velocità e si punta decisi all’action schwarzeneggeriano quando prima FUGA DA NEW YORK aveva imposto uno stile proprio, immaginifico e cupo. Le scenografie computerizzate sono a volte degne di un cartoon, sembrano disegnate. Comunque il talento di Carpenter c'è e Iena Plissken resta sempre un mito.

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Stubby 9/03/07 23:03 - 1147 commenti

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Sequel di 1997 fuga da New York, mediocre ed evitabile, il film riprende pari pari il primo episodio. Sembra di assistere infatti più ad un remake che ad un sequel. Piuttosto noioso e scialbo (alcune scene sono letteralmente vergognose). Un Plissken che cavalca la tavola da surf o che gioca a basket ce lo potevano risparmiare.

Caesars 27/03/07 15:48 - 3906 commenti

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Mah! C'erà proprio bisogno che Carpenter girasse questo remake/sequel del celebre 1997 fuga da New York? A mio parere assolutamente no: girato con una povertà di mezzi che a tratti mette perfino tenerezza, il grande regista non riesce neppure ad avvicinare le atmosfere create nel predecessore. C'è chi lo trova buono ma personalmente credo che neanche la trovata finale sbeffeggiante riesca a risollevare il film da una desolante mediocrità.

Puppigallo 29/10/07 15:59 - 5403 commenti

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Riesumare Iena era un’operazione molto rischiosa, ma bisogna dire che il risultato non è male, anche grazie al buon vecchio Kurt Russell, che in quei panni si trova decisamente bene. C’è azione, c’è ironia (il regista ha capito che se si prendeva troppo sul serio, ne usciva una boiata) e c’è anche qualche bella trovata (i deltaplani, l’alta marea che crea la grande onda in mezzo alla città e la partita a basket con cronometro). Certo, Iena nel mini sommergibile, che evita palazzi sommersi e uno squalo è un po’ ridicolo, ma si può sopportare.
MEMORABILE: Il chirurgo plastico; Iena spegne tutto.

Cotola 29/01/08 23:03 - 9364 commenti

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Quindici anni dopo 1997 Carpenter torna sul luogo del capolavoro per realizzare il sequel del suo film più bello e riuscito. In realtà più che un seguito sembra un remake con qualche variante. Troppe, infatti, le situazioni che si ripetono a partire dall’ambientazione notturna che non raggiunge, ovviamente, i risultati stupefacenti del primo capitolo. In definitiva poche idee per un lavoro comunque professionale e dignitoso.

Galbo 10/02/08 07:41 - 12562 commenti

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Realizzato a quasi vent'anni di distanza dal primo e memorabile episodio, Fuga da Los Angeles ne riprende il personaggio di Iena Plissken e quasi tutti i canoni e gli espedienti narrativi. Il risultato è un film che pur discreto nella componente scenografica ed ambientale (non nuove) risulta ripetitivo quanto ad impianto generale e non riesce ad essere incisivo: la sceneggiatura si rivela più debole nell'approfondire i personaggi descritti e il film appare spesso ridondante e noioso.

Patrick78 16/01/09 10:02 - 357 commenti

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Fare peggio di 1997 Fuga da New York era quasi impossibile eppure Carpenter ci riesce! Inguardabile e noiosissimo sequel/remake di uno dei suoi lavori più famosi, costellato di tante scene talmente ridicole da far pensare male per il proseguio della carriera del regista. Russell tenta i tutti i modi di rendere credibile il suo Plissken, però di fronte a tanta insensatezza anche le sue grandi doti d'attore affondano senza speranza. Inutile cecare qualche tocco del Carpenter d'annata; effetti digitali da soap-opera, presenza di macchiette più che di attori.

Daniela 21/05/09 18:37 - 13020 commenti

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Più remake che sequel, nonostante le premesse narrative, in quanto Russell (in ottima forma fisica) si trova nella stessa identica situazione del primo, indimenticabile film: portare a termine un'impresa impossibile in condizioni disperate, con poco tempo a disposizione pena la vita. Cambiano lo scenario, il cattivo (un clone fasullo di Quevara, meno fascinoso del Duca) e i personaggi di contorno (qui Fonda serfista, Buscemi traffichino, Grier trans), ed anche se l'operazione sa di riciclo, chi adora Jena può sempre divertirsi.
MEMORABILE: Bruce Campbell chirurgo di Beverly Hill - Jena nell'ultima inquadratura

Homesick 28/06/09 17:41 - 5737 commenti

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Remake con variazioni essenzialmente di tipo tecnologico (ergo: massicci effetti speciali) di uno dei capolavori di Carpenter. Russell è il solito Jena Plissken e, oltre che con le armi, qui si cimenta con successo anche con basket, surf e deltaplano; Keach prende il posto di Van Cleef, Buscemi di Stanton, Corraface – esaltato sosia di Che Guevara – di Hayes. Film di puro intrattenimento, molto mainstream: stanca presto e il paragone con il primo capitolo è impensabile.
MEMORABILE: Il surf sullo tsunami.

Daidae 26/10/09 18:33 - 3297 commenti

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Carpenter, dopo ben venti anni dal primo mitico episodio si azzarda a girarne il sequel/rifacimento. Risultato: mediocre e non poco. Gli attori fanno del loro meglio, gli effetti ci sono, ma il film non ha quello smalto e le belle atmosfere cupe del primo episodio. Se il precedente film è entrato nella storia del cinema, questo dubito sarà ricordato. Vuota mediocrità.

Piero68 15/06/10 10:57 - 2980 commenti

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Come hanno già detto tutti più un remake che un sequel. Inutile e pretenzioso, non si può non ridere al cospetto di questa pellicola pensata male e fatta pure peggio. Non capisco come Carpenter si sia potuto abbassare a tanto. Ricorda più gli italianissimi I guerrieri del Bronx e Fuga dal Bronx che non la prima più degna pellicola. Costumi ai limiti del ridicolo. Inguardabile.

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Herrkinski 5/12/09 15:37 - 8486 commenti

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Forse non c'era bisogno di un seguito; ma in fondo il caro vecchio Snake Plissken mancava a tutti! Il risultato è lontano dall'essere un capolavoro, ma di sicuro è un buon film, almeno per i fans. Smesso un po' il tono serioso del prototipo, Carpenter riesce anche a far divertire e gira un crossover tra un sequel e un remake. Russell è in forma strepitosa, la CGI non è granchè ma è tollerabile, le scene memorabili non mancano, il cast è notevole. A volte sembra più un film di Rodriguez, ma alla fine gli elementi chiave dell'originale permangono.
MEMORABILE: Il surf sullo tsunami; la partita di basket; le apparizioni stracult di Pam Grier e Peter Fonda!

124c 16/06/10 17:00 - 2965 commenti

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Quindici anni dopo da 1997 - Fuga da New York, Kurt Russell e John Carpenter tornano sul "luogo del delitto", regalandoci questo "Fuga da Los Angeles". Jena Pliskeen è tornato, ma la sua missione, stavolta ambientata in California, è pressocchè la medesima del prototipo del 1981. Ricordo che i nostri critici si erano spezzati in due come il pubblico, che attendeva, da tempo, altre avventure del guercio di Russell. Carpenter raduna un buon cast per un discreto remake. Per me è troppo poco!

Greymouser 18/06/10 16:05 - 1458 commenti

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E' sempre un cinema godibile. ma l'operazione di resuscitare dopo tanto tempo il personaggio di Jena non appare perfettamente riuscita. Il motivo sta soprattutto nella mancanza di novità sostanziali, e il conseguente appiattimento su una sceneggiatura che - mutatis mutandis - ricalca abbastanza pedissequamente le vicende del primo titolo. Solo sufficienza per Carpenter.

Rambo90 9/08/10 22:13 - 7857 commenti

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Quasi la stessa storia del primo: stessa corsa contro il tempo per evitare la morte, stesso incarico per Jena e cattivo similare a quello del primo. Cambia la città, da New York a Los Angeles e cambia l'oggetto della ricerca: questa volta è un marchingegno in grado di spegnere il mondo e far ricominciare tutto da capo. Il ritmo è ancora travolgente e Russell è sempre magnifico, perde un po' di smalto per la ripetitività del plot ma è comunque un bel film. Grande cast anche stavolta.
MEMORABILE: Il finale.

John trent 12/01/11 20:38 - 326 commenti

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Probabilmente ripetere la magia e le atmosfere del primo film era impensabile e Carpenter lo sapeva. Decide quindi di puntare tutto su effetti speciali più curati e spettacolari (il film è stato girato 15 anni dopo il capostipite) lanciando nuovamente in una missione impossibile l'eroe Plissken alle prese con un conto alla rovescia per la sua sopravvivenza. Gran ritmo e ottimo cast (Buscemi, Keach, Fonda, Campbell e perfino una strepitosa Pam Grier in versione trans) ad esclusione della solita insopportabile Golino. Una visione la merita.
MEMORABILE: Il terrificante terremoto che distrugge Los Angeles; la partita a basket; il chirurgo pazzo di Beverly Hills.

Nando 24/06/11 22:40 - 3869 commenti

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Una via di mezzo tra un sequel ed un remake del precedente film di Carpenter che si avvale della sempre simpatica fisicità di Russel. Scene d'azione, esplosioni ed effetti speciali tutto tendente ad un grande fumettone sicuramente dignitoso ma totalmente ripetitivo.

Tyus23 26/06/11 21:46 - 220 commenti

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Il limite principale di Fuga da Los Angeles è che, specie nella parte iniziale, ricalca quasi scandalosamente lo schema di Fuga da New York. Superato, non senza difficoltà, questo scoglio, ci si rende conto che questo sequel/remake è comunque un divertente ed orgogliosissimo b-movie dove il nichilismo politico di Carpenter, qui ancora più evidentemente incarnato dall'iconico Plissken, si sposa molto bene con un impianto narrativo zeppo di situazioni che più trash non si può. Effetti speciali risibili ma sembra quasi una scelta voluta. ***
MEMORABILE: Lo sguardo in macchina di Kurt Russell nel finale.

Rebis 28/06/11 16:27 - 2432 commenti

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Da un lato il confronto con l'originale è impensabile, dall'altro è necessario per comprendere lo spirito dell'operazione: un omaggio autoironico e nostalgico, un puro divertissement riservato agli affezionati, non ultimi gli stessi autori (Carpenter e Debra Hill) e interpreti (un Kurt Russell decisamente in forma, che produce). Il difetto principale è di restare visivamente insipido: troppo povere le scenografie post-losangeliane e troppo frequenti gli artefatti digitali (male amalgamati con le riprese live). Non mancano comunque idee buone e stravaganti, e il tono scanzonato mette ad agio.

Markvale 29/08/11 11:24 - 143 commenti

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Una specie di remake/sequel dagli esiti a dir poco deludenti, forse disastrosi considerata la fama dell'illustre regista. Nonostante l'interessante spunto di partenza (un'America totalitaria governata da una sorta di Presidente fondamentalista) la conduzione della materia si risolve in una parodia men che mediocre dell'originale già ineguagliabile per tensione ed atmosfera tenebrosa. Il maestro Carpenter perde i colpi... Ad alzare il livello non contribuiscono certo i grotteschi personaggi e i dialoghi ridicoli. Inevitabile flop.

Ryo 1/12/12 16:58 - 2169 commenti

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Un cult all'ennesima potenza. Kurt Russel ha un carisma magnetico innato e il ruolo di Snake (Jena) Plinskin gli calza a pennello. Un sequel che copia e incolla la medesima struttura del primo episodio, arrichendola negli effetti speciali, nella fotografia e in una regia più studiata. Raro caso quindi, di sequel più bello del primo capitolo. Lo stile fumettistico a tratti ci sta bene ed è talmente divertente che gli si concede qualche trashata come la scena del surf. Colonna sonora rock ottima, scenografie e costumi stupendi.
MEMORABILE: La scena del surf; La sfida dei 5 canestri; Non si fuma, non si beve, niente droga, niente donne, ecc.; Jena Plissken: "Un paese libero".

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Disorder 15/04/14 10:36 - 1416 commenti

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Paga un'eccessiva aderenza col primo capitolo (di cui questo è di fatto un remake), ma è certamente un film che si può vedere. Merito soprattutto di Kurt Russell, a dir poco in forma smagliante, che dopo ben 15 anni riesce a interpretare in modo convincente il personaggio che le ho aveva reso noto. Notevoli anche regia, scenografie e costumi, tutti molto "anni '80" e adatti alla storia. Non sempre convincente invece la computer grafica. Nel complesso un film riuscito, che forse avrebbe meritato maggior fortuna.
MEMORABILE: "Call me Snake".

Lythops 20/01/15 07:45 - 1019 commenti

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Alejandro Amenabar ebbe a dire un giorno che, per un regista, non ha senso fare un film più brutto di quello girato in precedenza. Il nostro Carpenter non si evidentemente trovato d'accordo sull'affermazione. Forse per divertire prima di tutto se stesso, forse per mantenere il legame con Russel e/o i produttori, imbastisce un lavoro che nulla aggiunge e molto toglie alla splendida Fuga da New York. Jena è sempre lì, incattivito dagli anni ma fondamentalmente un giusto, la sceneggiatura di un ovvio da far paura. Resta la confezione professionale.

Minitina80 17/02/15 13:58 - 3118 commenti

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Cambiano i nomi, ma i personaggi che ruotano attorno a Snake Plissken restano immutati, al punto che si può quasi parlare di un remake mascherato. Tuttavia non bisogna lasciarsi ingannare perché rispetto al suo predecessore i cambiamenti ci sono: mentre prima c’era un flebile bagliore di speranza per l'umanità, adesso l'unica soluzione è azzerare tutto e ricominciare da capo; lo spendido finale lo testimonia alla perfezione. Soffermarsi su confronti stilistici con 1997: Fuga da New York significa equivocare la poetica di Carpenter.

Taxius 24/03/15 16:27 - 1656 commenti

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Sembra una fotocopia di Fuga da New York, in quanto cattivi e obiettivi finali sono praticamente gli stessi, cambia solo la location. La cosa che rovina di più il film sono però gli effetti speciali, decisamente "finti" (pare impossibile ma sono molto più realistici quelli di Fuga da New York, girato ben 15 anni prima)! Con questo film inizia il declino del grande Carpenter.

Il ferrini 11/02/16 22:43 - 2551 commenti

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Divertente e ironico film di Carpenter ambientato in un futuro (ormai passato, si parla del 2013) in cui gli Usa sono governati da un presidente nazi-cattolico che confina gli "immorali" a Los Angeles, città divenuta isola a seguito di un devastante terremoto. L'azione non manca, così come gli effetti speciali; Russell è bravissimo a prendersi in giro, così come l'eclettico Buscemi, che anche qui non lascia mance a nessuno. Splendida anche "Jackie" Grier, nonostante l'ingrato ruolo da ex-uomo operato. Un'ora e mezza di grande intrattenimento.

Faggi 4/03/16 20:15 - 1551 commenti

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Ben realizzato (e con effetti speciali all'avanguardia per l'epoca) ma non proprio ispirato. Fumettoso e spettacolare. Ironico e/o umoristico. Commerciale e un poco tamarro. Si lascia seguire con curiosità ma siamo lontani dalle altezze carperteriane in genere e del suo predecessore nobile, quello dell'epica fuga da New York.

Jena 23/07/16 20:49 - 1623 commenti

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Ultimo grande film carpenteriano. Qualcuno parla di cripto remake ma in realtà le tappe e i personaggi di questo film sono una geniale reinvenzione di quelli del capolavoro Fuga da New York, con parecchi colpi di genio (il chirurgo delle star Bruce Campbell, il trans di Pam Grier). Intatto è lo spirito ribelle del maestro che stavolta fa a pezzi l'America del politically correct clintoniano (un'America dove non si fuma, non si beve, si fa sesso solo con la moglie). Grande cinema politico servito da una regia che rimane magistrale e un finale da brividi.
MEMORABILE: Così così gli effetti CGI ma bello l'arrivo col sottomarino, l'assalto dal cielo con gli alianti, lo straordinario finale.

Vito 28/09/18 17:04 - 695 commenti

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Torna Snake alle prese con una nuova missione e contro un governo ancor più puritano e oppressivo del primo capitolo. Carpenter fa di questo sequel una sorta di satira della Mecca del cinema e della società americana in generale, non dimenticando comunque di dirigere un robusto e solido film d'azione e i consueti rimandi al cinema western. Russell iconico. Finale nichilista al massimo.
MEMORABILE: I maniaci della plastica; La mortale partita a basket; "Come si fa a Bangkok!"; Il finale.

Lupus73 15/11/19 11:26 - 1565 commenti

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Sequel che sembra un reboot e ripercorre la struttura del predecessore senza lontanamente raggiungerlo. Quelli che in 1997 Fuga da New York erano elementi grotteschi o venature di humor cinico, qui vengono caricati alcune volte in maniera geniale, altre esageratamente, quasi con piglio da parodia. Intrattiene e annoia allternativamente. Un plauso al finale, in cui viene marcato inequivocabilmente l'aspetto nichilista (e non anarchico) di Jena, come già emergeva dal primo film.
MEMORABILE: Il finale.

Anthonyvm 27/08/22 01:01 - 6212 commenti

I gusti di Anthonyvm

Ritorna Snake "Jena" Plissken in quello che, più che un sequel, è un remake-upgrade dell'originale. Se la traccia di base del plot resta pressoché identica, il dinamismo dell'azione e l'eccentricità dei nuovi personaggi (il loquace Steve Buscemi e Pam Grier in panni transgender su tutti) subiscono una decisa impennata, in un crescendo campy e autoironico che porta la satira nichilista di Carpenter ai limiti della parodia (contribuisce la scarsa resa dei vetusti effetti visivi). Benché lo show diverta senza battute di arresto, si rimpiange un po' il fascino ultra-dark dell'originale.
MEMORABILE: Arrivo in sottomarino; Bruce Campbell chirurgo plastico in cerca di ricambi umani; La sfida di basket; Peter Fonda che surfa per L.A.; Il gran finale.

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Schramm 23/06/23 13:19 - 3798 commenti

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Smaltita la grande scofanata di spaghetti-nukes, di imitazioni da cui diffidare, cadute le capitali ed estintisi guerrieri gladiatori e predatori, munito del più cast autorevole mai assemblato (a dire il vero sprecatino) Carpenter torna a dire chi comanda davvero nella savana. Fa di nuovo sibilare e mordere Snake, in una sorta di rebootquel il cui problema sembra però quello di fare a ogni passo verso controverso capoverso e metaverso a chi a suo tempo lo scimmiottava e a sé stesso, sin da vacillare sul bordo di quel diluente chiamato autoparodia. Ma i baleni indovinati non mancano.
MEMORABILE: Gli Universal Studios atlantidizzati e la collina di Hollywood in cenere; Buscemi.

Giùan 11/11/23 14:25 - 4803 commenti

I gusti di Giùan

Come piuttosto tipico dei sequel, sia cotti e mangiati che, come nel caso, per lungo tempo rimasticati, delude, pur non potendo disconoscere al genio di Carpenter la vena iconoclasta e antisistema che col tempo non deflette, diventando anzi forse fin troppo prepotentemente imberbe. Quello che non va allora è un'alchimia narrativa in cui nel buio calderone dei tanti strali lanciati e bersagli da colpire manca forse la luce di qualche argomento più centrato e congruente. Comunque ci si diverte con Jena/Russell ancora sugli scudi e qualche gustosa apparizione, tra cui un'ottima Golino.

Sebazara 7/02/24 21:21 - 178 commenti

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John Carpenter gira più un remake che un sequel. Tutto sommato il film riesce a intrattenere e a divertire lo spettatore, ma molti effetti speciali e numerose sequenze risultano ormai invecchiate e tutto il film sa di déjà vu. Inoltre quando venne prodotta la pellicola si erano già visti grandi film del genere, quindi all'epoca risultava già superato e alquanto ridicolo. Salvabile ma assolutamente nulla di che.
MEMORABILE: La cavalcata sulla tavola da surf.
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  • Discussione Daniela • 11/08/10 14:30
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    Rispetto al film precedente, una curiosità riguardante la benda nera sull'occhio di Iena:
    occhio sinistro in Fuga da New York, occhio destro in Fuga da Los Angeles
  • Discussione John trent • 12/01/11 20:42
    Magazziniere - 527 interventi
    Mi dispiace correggerti ma la benda è sempre sull'occhio sinistro di Kurt Russell in entrambi i film.
    Probabilmente sei stata indotta in errore dalla locandina italiana che, effettivamente, ritrae disegnato Jena Plissken con la benda posizionata sull'occhio destro....
  • Discussione Daniela • 13/01/11 09:10
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    John trent ebbe a dire:
    Mi dispiace correggerti ma la benda è sempre sull'occhio sinistro di Kurt Russell in entrambi i film.
    Probabilmente sei stata indotta in errore dalla locandina italiana che, effettivamente, ritrae disegnato Jena Plissken con la benda posizionata sull'occhio destro....


    Allora ho preso proprio un abbaglio.... cercherò di tenere entrambi gli occhi ben aperti la prossima volta :o)