Curiosità
Rebis • 14/09/08 20:47
Compilatore d’emergenza - 4440 interventi *Luis Bunuel è co-sceneggiatore e assistente alla regia.
**Una bellissima dichiarazione dell'autore:
“Ho volontariamente trascurato nel corso di La chute de la maison Usher tutti gli effetti plastici che è possibile ottenere con l'ultra-cinematografo. Ho solo cercato – se posso esprimermi in maniera tanto pretenziosa- l'ultra dramma. In nessun momento lo spettatore potrà dire “Questo è un ralenti”. Ma credo che, come me alla prima proiezione, sarà stupito da una drammaturgia così minuziosa. Perché è la drammaturgia, l'anima stessa del film, a essere interessata a questo procedimento. Eccoci dunque vicini a ritrovare, in modo altrettanto sottile che in letteratura, il tempo perduto.
Non conosco nulla che sia davvero più emozionante di un'immagine rallentata, di un volto che si abbandona ad un'espressione. C'è prima di tutto una preparazione, una febbre lenta, che non si sa se paragonare a un'incubazione morbosa, a una maturazione progressiva o, più grossolanamente, a una gravidanza. Alla fine, tutto questo sforzo deborda, rompe la rigidità di un muscolo. Un contagio di movimenti anima il volto. L'ala delle ciglia e il ciuffo del mento battono insieme. E quando infine le labbra si separano per indicare il grido, abbiamo assistito a tutta la sua lunga e magnifica aurora. Un tale potere di separazione del super occhio meccanico e ottico fa apparire chiaramente la relatività del tempo. E' dunque vero che dei secondi durano ore! Il dramma è situato al di fuori del tempo comune. Si ottiene una nuova prospettiva, puramente psicologica.
Ne sono sempre più convinto. Un giorno il cinematografo fotograferà per primo l'angelo umano".
Jean Epstein, “Paris-Midi” 11 maggio 1928