Vita segreta di Maria Capasso - Film (2019)

Vita segreta di Maria Capasso
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Totalmente focalizzato - fin dal titolo - sul personaggio interpretato da Luisa Ranieri, il film di Salvatore Piscicelli (che l'ha tratto da un suo romanzo) colpisce per la cinica sfrontatezza della protagonista, sulle prime anonima lavorante presso un'estetista. Tre figlie e un marito cui vuol bene, Maria non fa certo la vita dell'alta borghesia napoletana, ma non sembra nemmeno avere troppe preoccupazioni. Fino a quando un semplice mal di stomaco di lui non si concretizza in una grave forma tumorale. Non siamo però in un lacrima-movie che si ferma a raccontare la malattia; conta piuttosto quel che accade dopo, con la veloce presa di coscienza da parte della protagonista: Maria trova...Leggi tutto in un facoltoso cliente (Russo) non tanto una spalla su cui piangere quanto il sostegno necessario per uscire da una crisi nera. Un “do ut des” facilmente pronosticabile che subisce un'accelerazione quando lui le propone di guadagnare 40.000 euro facendo da corriere in Mercedes per trasferire un carico di droga da Napoli alla Svizzera, dove la donna deve comunque recarsi per sentire il parere d'un luminare sulla situazione del marito. Un primo sbandamento, una concessione all'illegalità presa non senza riflettere ma che già fa seguito a un comportamento eticamente discutibile (l'adulterio attuato nei confronti di chi sta tra la vita e la morte). E così la morale, che fin lì ancora pareva valere qualcosa, lascia strada libera alla soluzione comoda e redditizia, foriera di sviluppi sempre più riprovevoli. Perché allora scandalizzarsi se la dissoluzione dei valori finisce per coinvolgere anche la figlia sedicenne? Non c'è niente di particolarmente originale nel film di Piscicelli, ma è l'interpretazione notevole della Ranieri a dargli un senso, affiancata da un Russo ben diretto a conferma del buon lavoro svolto dal regista dietro la macchina da presa. In una Napoli perlopiù ripresa in interni o goduta dalle terrazze del Vomero con qualche immancabile scorcio sul Vesuvio, Maria Capasso sembra cercare dentro di sé una risposta che non arriva; il gretto silenzo interiore la porta a volgere lo sguardo in direzione di un freddo materialismo che asciuga i sentimenti, spegne l'espressività e il sorriso, uccide il calore umano. Maria procede dritta per la sua strada mentre il film suggerisce quanto la vera punizione per un crimine sia in primis l'annientamento della passione, la discesa in un abisso spersonalizzante, l'incapacità di trasmettere ai propri figli insegnamenti positivi con le ovvie conseguenze che la cosa comporta. Valido il lavoro sui dialoghi, utile a mascherare la limitatezza scenografica e di un soggetto piuttosto banale, pretesto per permettere alla Ranieri di offrire un buon saggio delle sue indubbie capacità. La Rettore di "Splendido splendente" apre e chiude in antitesi un film in cui nessun raggio di sole sembra poter illuminare l'animo perduto della protagonista, una Ranieri brava a lasciar ugualmente trasparire dal carattere una forte personalità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/07/19 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/04/21
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Digital 23/07/19 11:13 - 1257 commenti

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Vorticosa ascesa sociale di una modesta estetista che, dopo la morte del marito, si appoggia a un facoltoso uomo per realizzarsi economicamente. Tratto dall'omonimo romanzo, si va a inserire nell'ormai dilagante moda dei crime movie, con la differenza di essere visto da una prospettiva femminile. Il polo d’attrazione è naturalmente la Ranieri, brava a calarsi nel ruolo della tosta, cinica Maria Capasso. Il taglio registico ha il sapore della soap opera, ma con una qualità ben superiore alla media. Un film coinvolgente che sa emozionare. Buono.

Nando 3/04/20 10:27 - 3806 commenti

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Una giovane ad avvenente vedova con tre figli a carico stringe una relazione con facoltoso mariuolo locale tentando con metodi leciti e illeciti il raggiungimento di una agognata agiatezza sociale. Taglio televisivo, di buon livello, in cui la Ranieri mostra la sua grande capacità di calarsi in questi ruoli specifici di madre coraggio, in questo caso molto cinica. Discreto il cast di contorno; se si vuol trovare una pecca è il fatto che a metà narrazione già s'intuisce il finale.

Neapolis 18/04/21 07:59 - 183 commenti

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Qui la Ranieri offre una buona prova calandosi perfettamente in un personaggio fuori dai soliti cliché cui ci aveva abituato da tempo. Da modesta estetista alla morte del marito inizia la sua battaglia per la sopravvivenza appoggiandosi a un facoltoso cliente del suo studio dalle attività non lecite. Il suo diventa un cinismo spietato che non guarda in faccia nessuno e l'interpretazione che ne dà rende molto verosimile il personaggio. Interpretazione da Oscar.

Markus 23/04/21 23:26 - 3680 commenti

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Se non fosse per una regia televisiva e dai dialoghi strappati alle fiction, si potrebbe anche disquisire sulla resa di un film criminologico anche di buona fattura. La bella Ranieri è fulcro della vicenda, snodata in maniera fin troppo semplicistica ma che ha la gran virtù della scorrevolezza e di una certa cura empatica tra spettatore e stato d'animo dei personaggi. Discutibile il messaggio del film, comunque tratto dall’omonimo romanzo scritto dallo stessa regista Salvatore Piscicelli.

Capannelle 22/04/22 23:00 - 4394 commenti

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Un'opera discreta per la prova della Ranieri ma che non trova adeguata sponda nel resto del cast e in una regia che pare accontentarsi, anche se il ritmo lo sostiene bene. Quello che sorprende in negativo sono una serie di assunti da fumetto e che danno l'idea che qualsiasi donna possa improvvisarsi sicario e fregare un intero sistema. Già in partenza la relazione tra Maria e Gennaro appare cartavelinica, eticamente discutibile e poi il disegno della protagonista come di una madre disposta a tutto per la famiglia, accumulando soldi facili facili, fa più sorridere che riflettere.
MEMORABILE: In negativo, l'acquisto del negozio e il licenziamento della collega.

Gugly 5/09/23 23:00 - 1184 commenti

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Onesto film che mantiene le promesse e anzi, rimescola le carte quando si pensa a svolte risapute (la sbandata della figlia e quel che ne consegue) che virano invece verso lidi quasi da commedia nera; merito di una regia asciutta e soprattutto della protagonista, che ritaglia da par suo non una Donna Imma in sedicesimo bensì una donna che ha fatto una scelta e la persegue sino in fondo senza guardare in faccia nessuno; ottima fotografia che restituisce una Napoli moderna, normale, che accompagna l'ascesa di una donna in carriera.

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