Il remake "vero" non ufficiale di
Non aprite quella porta? , che Dio ce ne scampi! (e dire che venne criticato il buon lavoro fatto da
Marcus Nispel, che ha confronto di questa buffonata è un capolavoro assoluto)
Il primo Rob Zombie è un coacervo di pagliacciate indigeste, di cretinate infantili (la rapina iniziale al negozietto di Capitan Spaulding è di un'imbecilità senza pari, che scimmiotta malamente
Rodriguez/Tarantino, con la demenziale entrata in campo di due buzzurri mascherati come in Orzowei e asce in mano), di un umorismo greve e cafone (la terrificante battuta sul pupazzetto del "Pianeta delle scimmie" infilato nel sedere), di un black humor d'accatto che non fai mai sorridere, di robe che piacciono tanto a Rob buttate dentro alla rinfusa (non ultimo fare zoccoleggiare la moglie Sheri Moon), di stucchevoli e bambinesche citazioni sparse ovunque, di scelte di regia a dir poco scellerate (le immagini virate in negativo, la fastidiosa amatorialità finto-snuff) e lascia totalmente fuori l'attesa, la minaccia del pericolo incombente, i segnali disturbanti del "qualcosa sta per succedere", la preparazione all'ecatombe. Tutto è frettoloso, buttato lì, tra vittime di cui non si prova nessuna empatia (e le due ragazze della crombiccola dei giovani ficcanaso sono di una sciatteria recitativa notevole) e una famiglia di imbecilli dementi, che continua a sproloquiare scemate su scemate senza senso alcuno, che danno immediatamente sui nervi e ti vien voglia di rivalutare robaccia come
Scannati vivi (la Black che praticamente rifà
Therese, mignotteggiando pateticamente, la Moon che lo fa altrettanto vestita da cow girl, un nonno scemo con in testa un elmo da samurai, un ritardato che sembra
Slot, un indiano forzuto che nemmeno
Arraphao e Bill Moseley costantemente sopra le righe, in una via di mezzo tra
Riff Raff e il "testa di latta" del secondo
Non aprite quella porta, dove Rob mutua pure il corridoio sotterraneo zeppo di cavaderi e il vestito di pelle umana strappato al papà di una delle vittime), non ultimo la tamarrata dei baracconeschi mostroni (il dottor Satana e il suo sottoposto) che sembrano usciti dal terzo
Mad Max.
Lo scalpo di
Maniac, le bambole di
Puppet, Sherri Moon in modalità
Nekromantik, Sherri Moon, mentre accoltella una delle sue vittime, sputa come uno dei cannibali della famiglia
craveniana, la scriteriata scemenza dell'uomo pesce che manco il dottor Moreau, ragazzette vestite da goffe conigliette che sgambettano in ogni dove, film d'antan trasmessi in tv (tra cui
James Whale e la serie tv dei
Munsters), un branco di idioti cerebrolesi alla corte del dottor Satana che nemmeno
Risvegli da un coma glaciale, pseudo zombi nel pozzo, dai, Rob, massì, mettici dentro di tutto e di più, trasformando il tutto in una carnevalata tronfia e fracassona, fintissima e pacchiana, che non regala un benchè minimo attimo di inquietudine o disagio, invecchiata, poi, malissimo, col tipico e terribile look da horroretto da post 2000 (per il sottoscritto gli anni peggiori che il genere ha affrontato, altro che gli anni 90).
Qualche idea non era male (il rapimento delle cheerleader), ma il tutto e realizzato in maniera goffa e approssimativa, con le ragazze che si dimenano incatenate in un fienile in stile Ed Gein come nel peggior z-movie alla Bill Zebub.
Finale di una prevedibilità e di una scontatezza tanto imbarazzante quanto ingenua e anche il tanto strombazzato gore/splatter si risolve in nulla, qualche schizzo ematico quà e là, un braccio amputato off screen (tanto per gradire), un paio di coltellate e nemmeno i mascheroni gommosi di Wayne Toth sortiscono il loro effetto di disturbo.
Indolore, puerile e pulitino (tutta questa cattiveria e sporcizia tanto tirata in ballo ha la dimensione di una patetica bambinata) molto più di quanto possa apparire, dove tutto è talmente fittizio da rasentare la presa in giro.
In mezzo a tutta questa chincaglieria da freak show da discount, di farlocco cult movie da avanspettacolo di periferia, qualcosa del Rob Zombie che verrà viene fuori (Sherri Moon che si aggira vestita di bianco, in odor di favola nera, come farà in
Halloween 2, le cerimonie stregonesche alla
Streghe di Salem), non male la Moon che fà Marylin Monroe in una specie di omaggio
felliniano. E apprezzabile la casa discarica, dove in un ripostiglietto maleodorante, sono custodite le scarpette usate delle vittime femminili.
Ma il filmaccio si salva dalla temuta monopalla almeno per un gran momento, dove non ti spieghi come mai Rob abbia tirato fuori quella scena straordinaria in questo mare magnum di avanzi circensi da ciarpame, e cioè l'esecuzione/western del giovane e arrogante sceriffo, in un geniale stop frame mozzafiato da far invidia a Tarantino, Peckinpah & co
Non aiuta di certo un deprecabile e ignobile doppiaggio italiano, che fan sembrare gli appartenenti della famiglia Firefly più scemi di quello che sono.
All'epoca della sua uscita italiana (giugno 2004),
Ciak lo snobbò in toto (e col senno di poi posso capire il perchè)
Fama di culto, per il sottoscritto, inspiegabile più che sopravvalutata, e il buon Rob (che , per fortuna affinerà il talento con i due
Halloween) non ne esce benissimo (in questo caso l'appellativo di bluff è più che comprensibile), anche se, barlumi di un talento primitivo e immaturo si intravedono già.
Che salti fuori, o non salti fuori, la leggendaria versione director's cut di 105 minuti è problema minore.
Anche il Capitan Spaulding di Sid Haig è una macchietta poco simpatica e fastidiosamente logorroica, cento volte meglio lo sceriffo tutto di un pezzo di Tom Towles.
Forse "innovativo" visto 20'anni fa, gurdato oggi resta una roba improponibile oltrechè deteriorata malissimo.
A un passo dalla ineccepibile vaccata (con riserve).