I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 1/06/20 A Domenica, 7/06/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Zender: Spregevole nelle ricostruzioni di chi l'ha conosciuto e ha il compito di tratteggiarne il carattere, ora che è condannato a morte in un paese mediorientale Armando Feroci riesce indirettamente a far emergere la sua ingenua tenerezza, nascosta da quel gallismo puerile da sempre cifra stilistica di una delle più note facce verdoniane. Fanatico di macchine e di Elvis, Armando diverte quando nei panni di agente immobiliare seduce la futura moglie e quando fugge con la cognata non vedente (perfetta la Orioli) oppressa da un marito che non la fa mai ridere.
MEMORABILE: Il virtuosistico inganno uditivo ai danni della cognata cieca: un anonimo spiazzo nel verde spacciato per Piazza dei Miracoli a Pisa!
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 18:55 18:55 su *Sky cinema uno
Didda23: Tecnicamente un film che regge il trepidante peso delle attese, con inquadrature dall'innegabile fascino visivo e un Rodriguez che, svestendosi da ogni qualsivoglia patina da cinema-bis, mostra un'eleganza registica per certi versi sorprendente. Peccato che la sceneggiatura abbia una grinta diversa, annegando in percorso narrativo scontato e con pochissime sorprese. Cast corretto, ma non sempre entusiasmante. Un bel giocattolone che svolge il proprio compito, purtroppo non premiato al botteghino come i produttori si aspettavano.
MEMORABILE: L'armatura scovata sulla navicella; Le scene action nel locale; Le telecronache di Guido Meda.
B. Legnani: Lenta, sguaiata, non riuscita commediola (*½) di corna desiderate. Da un'idea simpatica esce un film pasticciato, con snodi troppo strambi, talora eccessivi, talora troppo urlati, cosicché lo si guarda fino in fondo più che altro per la Bouchet, in forma smagliante. Di tutto il cast il personaggio più azzeccato è quello della Morana, parrocchiana austera e bigotta. Trascurabile, alla fine dei conti.
Matalo!: Storia di un pittore alla ricerca di sé attraverso le vicende dal III Reich alla Germania dell'Est liberata dai sovietici. Nelle vicende di Kurt privato e storia si intersecano ma, a causa di una sceneggiatura e di una regia televisivi, tutto è massimalizzato e sfiorato, drammi compresi. Così il gioco del fato non affonda, la storia è ritratta per sommi capi, le ragioni dell'arte banalizzate e la scelta individualista del pittore appare risibile. Un film più furbo che sentito, con un protagonista un po' stoccafisso.
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su *Sky cinema action
Rambo90: Un ex crociato difende un bambino cinese, futuro imperatore e la sorella dalla ferocia del fratello più grande. Un film che vorrebbe essere epico ma fallisce sotto tutti i punti di vista. La storia è banale e il ritmo troppo lento, la regia dell'esordiente Powell riesce bene nei combattimenti ma scade nei dialoghi e nella messa in scena generale. La recitazione è il colpo di grazia: se Christensen se la cavicchia, Cage esagera con smorfie e urli, rendendo ridicola ogni sua inquadratura. Evitabile.
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Paramount channel
Stefania: Divertente! Divertente l'assurda premessa, divertente l'escalation di trovate comiche (spesso demenziali), divertente e anche arguta la presa in giro di tutti i luoghi comuni, le regole e le regolette - un po' terroristiche - su "cosa si deve o non si deve fare per conquistare un uomo (o una donna)". Come quasi sempre accade nelle commedie degli equivoci, nell'ultimissima parte un po' di smalto lo si perde, le cose devono andare a posto e, in questo caso, deve esserci spazio per un lieto fine. Carini e bravi la Hudson e McConaughey.
Digital: Sequel decisamente poco riuscito di un film del 2013. Ciò che colpisce negativamente sono in primis la regia di Miller, distante anni luce da quella di Håfström e la palese ristrettezza di mezzi ma soprattutto di idee. La sceneggiatura affastella tutta una serie di sciocchezze con dialoghi fumosi e snodi narrativi più che prevedibili. Nel cast l’unico degno di nota è il veterano Stallone, ma viene sciaguratamente messo in un angolo per dar risalto ad attori anonimi, davvero poco carismatici. Doppiaggio modesto (Massimo Corvo escluso). Obliabile.
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 2
Von Leppe: Film che racconta una preistoria fantasiosa ma poco riuscita, con una trama banale: la ragazza con qualche tratto somatico europeo (in questo caso gli occhi chiari, per questo più pregiata o più evoluta) che viene rapita. Da qui il viaggio per ritrovarla in un guazzabuglio geografico e di razze... La parte egiziana poteva anche starci, ma risulta poco affascinante nella ricostruzione della civiltà pre egizia. Gli effetti al computer sono perlopiù scadenti. Pessima la voce narrante.
Paulaster: Dura vita quotidiana per una barista senza giorni di riposo e l’amica performer innamorata della sua partner. Sempre borgate romane, ma stavolta la protagonista non è coatta; solo una che si sbatte da mattina a sera con marito disoccupato. Vicari illustra bene la situazione e accosta armonicamente le due vicende all’inizio, poi ammicca a sfumature che non vanno da nessuna parte (l’uscita coi ragazzi, la madre, la tabaccaia, i ritardi). Conclusione che serve a far riflettere ma senza infierire.
MEMORABILE: La prima performance; La doccia insieme; Il limone delle mance.
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 21:30 21:30 su Italia 1
Caesars: Finora i film con i tre comici milanesi in veste di protagonisti erano stati sempre di una certa qualità (anche se non sempre elevatissima); quest'ultima opera invece fa cadere letteralmente le braccia. È con un certo dispiacere che si stronca il film, ma è innegabile che questa volta non si reisca a raggiungere l'obbiettivo di divertire lo spettatore anche se qua e là qualche (rarissimo) sprazzo della comicità che rese famoso il trio si può trovare. La stuttura ad episodi non aiuta la sceneggiatura e nessuno dei 4 (più raccordo) è riuscito.
Galbo: Il debuttante Wayne Beach dirige un thriller dominato dalla frammentarietà della vicenda e dall'ambiguità dei personaggi, per la quale ciascuno appare a prima vista colpevole di qualcosa. A parte una discreta prova del cast, però, la vicenda si rivela subito poco originale, ricca di riferimenti (plagi ?) ad altri film e la stessa caratterizzazione dei personaggi è debole.
Gestarsh99: Storiaccia di vendetta ipocritamente retorica e antimilitarista, che tira in ballo guerra e religione solo come semplici cavicchi con cui lardellare a vuoto un infantile rubabandiera moral-predicatorio. Estenuantemente portato per le lunghe fra twist irricevibili e ribaltamenti di scena degni di un filmcon LeslieNielsen, l'insieme assomiglia tanto a una presa per i fondelli colossale ma la comicità della vicenda è ben più involontaria, micidiale e demoralizzante. Thriller da sbirciare rassegnatamente di sottecchi tra un facepalm e l'altro, sempre che si riesca a beccare l'istante propizio.
MEMORABILE: La limonata salata sulle ferite; De Niro appeso a testa in giù ad una cordicella infilata nel polpaccio; la scheggia di guerra estratta e usata come arma...
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 23:05 23:05 su Giallo tv
Disorder: Quasi un lungo hard dalla trama assolutamente pretestuosa e funzionale al fatto che la Parietti faccia vedere il più possibile. La fotografia con pretese artistiche indugia lungamente su pezzi di carne sanguinante o sulle carcasse di animali da macelleria: voltastomaco assicurato. Assai deludente la prova attorale della Parietti, che incespica sulle parole ed è monoespressiva. Discreti gli altri ma non serve a nulla. Terribile.
MEMORABILE: Nel primo incontro della Parietti col macellaio, si sente in sottofondo musicale "T'appartengo" di Ambra: più trash di così...
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 23:10 23:10 su Rai Movie
Capannelle: Cronaca dell'assassinio di Kennedy e dei giorni seguenti. Ci si attiene ai fatti e ai pseudo-fatti (il che evita eccessi retorici) rivelando qualche particolare interessante ma al contempo si limita sensibilmente il coinvolgimento. Attori e regia non girano male e questo permette di non scadere ai livelli di certi film tv, ma si ha anche la sensazione di un'occasione sprecata o, peggio, dell'ennesimo film sul tema di cui non si sentiva il bisogno.
Herrkinski: Uno strano action, che cerca di creare una vicenda un po' più intricata del solito, con risultati non proprio eclatanti. Arnold fa il poliziotto infiltrato tra i mafiosi, snocciolando qualche battuta delle sue e ovviamente distruggendo persone e cose con la solita esagerazione yankee ottantiana; ma qualcosa non convince, rispetto ad episodi più brillanti di Schwarzy (vedi il contemporaneo Commando). Rimane solo una scena geniale (il massacro con sotto "Satisfaction" degli Stones), il resto è aria fritta e confusione inutile.
Pigro: Il film penetra tagliente nelle fessure lasciate aperte dal tradizionale ménage borghese, per riscoprirne la più borghese delle invenzioni sentimentali: l’amante come soluzione all’insoddisfazione sessuale, senza mettere in crisi il rapporto di coppia. In questo orizzonte erotico-ipocrita, non a caso solcato da truci tragedie, fa breccia la presenza di due figli e la loro dialettica generazionale: l’adottato che verrà ‘punito’ e l’adolescente che diventerà a sua volta padre. Un'opera amorale e moralista, che solletica i sensi per irriderli.
Giovedì, 4/06/20 ALLE ORE 23:20 23:20 su Italia 2
Ciavazzaro: Buon lungometraggio anime dedicato a Lupin, godibile sin dalle prime battute (la scena in biblioteca, ovviamente censurata in televisione). Il fondere la trama classica di Lupin con la storia dei Romanov rende tutto intrigante; come al solito l'antagonista è ben caratterizzato. Sfortunatamente Zenigata, in questo caso, funge più da accessorio.
Gestarsh99: David Twohy, re leone delle oscurità intergalattiche e delle buie profondità oceaniche, cambia del tutto habitat rischiando l'insolazione a picco in un thriller avventuroso gaudentemente spalmato tra gli aprici paesaggi insulari delle Hawaii, sponsorizzati senza ritegno da una fotografia ipnotica e sfolgorante. La situazione è quella annosa dei turisti e degli estranei amichevolissimi, ma si apre con un filo d'effervescenza al giochino delle apparenze ingannevoli, del faccio intendere senza dirlo e dei ruoli scivolosamente ribaltabili, diluendosi in ultimo nella prolissità utile a spuntare il minutaggio pattuito.
Homesick: Subentrato a Lattuada nella direzione del film, Manfredi inscena una commedia erotico-fantastica all’interno di una Venezia elegante e fellinianamente carnevalesca. I contenuti - filtrati dalle doti comiche di Manfredi, Wilson e Bagno e dalla vivace sensualità di una Giorgi double-face - sono riavvicinabili agli enigmi della donna di Buñuel e di alcune loro filiazioni italiche come La donna invisibile. Musiche eclettiche di Gatto e Gianmarco.
Caesars: Più una versione del dottor Jeckill al femminile che una trasposizione del fumetto Satanik, il film vive di poche idee tirate assai per le lunghe al fine di arrivare a sfiorare i 90 minuti canonici. Belle la Konopka e la fotografia, ma per il resto il prodotto è molto deludente; la trama parte abbastanza bene, poi però molto in fretta sfuma nel nulla più assoluto. Si respira comunque una bella atmosfera anni '60 e per gli amanti dei film di genere del periodo un'occhiata la può anche valere. Un pallino e mezzo.
Alexpi94: Strana commedia agrodolce (con diversi risvolti drammatici) che può contare sulla bravura degli ottimi protagonisti (superba la Melato, bravo Manfredi, un po' sopra le righe Wallach), ma tutto ciò non basta a risollevare le sorti di un prodotto eccessivamente lento (che viene subito a noia). Peccato, perché l'idea di partenza non era affatto malvagia e lo scontro sociale tra ex marito e nuovo consorte (in grana) poteva riservare interessanti sorprese. Piacevole la colonna sonora di Morricone.
MEMORABILE: La scena finale in chiesa con protagonista la Melato; Il suadente trio Berté-Gajoni-Blanc.
Venerdì, 5/06/20 ALLE ORE 03:00 03:00 su Rai Movie
B. Legnani: Dignitosa (ma nulla di più) pellicola poliziesca, sorprendentemente diretta da Giuliano Montaldo che, più che Sette uomini d’oro di Vicario, ricorda Topkapi di Dassin. Di grande spicco la presenza di Edward G. Robinson. Cast ultra internazionale. Dei nostri ci sono due big, Celi e Cucciolla.
Venerdì, 5/06/20 ALLE ORE 07:50 07:50 su Rai Movie
B. Legnani: Notevole film d'avventura, con gradevoli toni di commedia. Non manca neppure l'autoiroinia nei confonti dei bizzarri statunitensi. Il breve respiro (circa settanta minuti) dà sapore alla vicenda, che altrimenti si sarebbe imbolsita. Ben recitato, ma il doppiaggio non convince. Ovviamente va visto togliendo il colore, per riacquisire il sano e originale bianco e nero.
Venerdì, 5/06/20 ALLE ORE 12:35 12:35 su Rai Movie
Cotola: Piacevole e godibile film brassiano, a meta tra western e fumetto pop, quando Brass
non girava solo pellicole erotiche più o meno tutte uguali (o quasi) tra loro. Non siamo certo dinanzi a qualcosa di particolarmente originale o memorabile, ma il coinvolgimento non manca e la storia si lascia seguire pur nella sua prevedibilità.
Bella la prova di Celi gran cattivone, mentre Leroy risulta piuttosto scialbo. Non male e comunque utile per riscoprire un regista in una fase ben diversa da quella per cui è diventato celebre.
Hackett: Parker ha il merito (con Branagh) di essere uno dei pochi registi a continuare nella ormai trascurata via del teatro cinematografico. Questa volta il compito è agevolato da un testo spumeggiante come quello di Wilde, che il regista però tratta con la dovuta cura e soprattutto con gli interpreti giusti. Rappresentazione riuscita.
Panza: Esordio al cinema di Greggio proposto in un'improbabile versione non verbale, anche se il comico non pare essere portato a questo genere di comicità. Ad essere generosi si trova qualche gag che va segno, ma solo per merito di qualche sporadica intuizione della sceneggiatura, come nella scena dell'ordinazione al bar. Qua e là qualche debito dall'universo fantozziano (il distributore di giornali e il cartellino). Un fallimento (anche ai botteghini) dovuto, oltre che all'inadeguatezza del protagonista, a una regia loffia: solo dopo anni Greggio tornerà al cinema con maggior successo.
Venerdì, 5/06/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema uno
Belfagor: Nonostante l'impianto da baracconata, il nome di Proyas alla regia faceva sperare almeno in una buona dose di intrattenimento. Non è così, purtroppo: la storia e lo stile pescano a piene mani da Scontro tra titani e gli effetti speciali, seppur magniloquenti, sono sprecati e ricadono nel kitsch più anonimo. Peccato perché, nonostante i personaggi di carta velina, il cast fa un lavoro discreto (soprattutto Rush, che è sempre una garanzia). Almeno questa volta non hanno reso il povero Anubi un cattivo.
Cotola: Girato nel solito stile urlato, caotico e sopra le righe del polacco è comunque uno dei film più godibili e fruibili (ma non certo per tutti) di questo regista, nonostante la lunga durata (circa 150 minuti). Si parla di amore e fedeltà (scelta portata coerentemente fino in fondo) ma ci sono anche parecchie considerazioni, non certo di prima mano, sull’immagine ed il suo rapporto con la realtà. La Morceau è sempre bellissima. Più che guardabile ma in molti potrebbero storcere il naso.
Paulaster: Tre ragazzi puntano a diventare sceneggiatori. Mondiali di calcio che servono solo per l'allocazione storica e accenni a personaggi dell'epoca per prendere qualcuno in giro (De Michelis). Dei protagonisti il toscano è il meno peggio, ma è pur sempre il solito personaggio di Virzì. La parte migliore è la descrizione dei vecchi tromboni che non accettano il nuovo che avanza. Moralina finale sul ruolo dello spettatore e sul fatto che basterebbe osservare meglio la realtà. Nota per Roncato.
MEMORABILE: La Muti che alza la gonna; Le musiche di Rota in sottofondo; I soldi a Fellini.
Venerdì, 5/06/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 2
Galbo: Ottimo esempio di intrattenimento di buon livello, 30 giorni di buio utilizza molti dei clichè dei film del genere horror con vampiri ma lo fa decisamente bene, proponendo una pellicola che mantiene per tutta la sua durata un alto livello di tensione. Decisamente azzeccata e suggestiva l'ambientazione in una piccola comunità isolata che vive 30 giorni di buio consecutivi; discreto il cast, sufficentemente raccapriccianti i "cattivi". Godibile.
Xamini: Commedia degli equivoci leggera, nonostante il tema delicato, al cui canovaccio la lingua (e il tono) francese si cuciono a misura. Lui dirigente di successo e tombeur de femmes in perenne ricerca di nuove sfide, lei paraplegica incontrata in modo inatteso durante un altro tentativo di flirting. Nel mezzo una serie di dialoghi brillanti, una vis comica fresca, i modi gigioni da mattatore e i sorrisi intelligenti. Gli esiti sono abbastanza scontati ma lo si può tranquillamente perdonare.
Ciavazzaro: Passa e va. Il film non lascia nulla allo spettatore, giusto un'accozzaglia di immagini, col forzuto Chuck Norris e qualche effetto speciale. Come al solito in questi film la trama va a farsi benedire dopo poco; discreto Walsh, non eccelso il resto del cast. Solo per patiti.
B. Legnani: Modesto film di Biagetti (che pure qui non gestisce il ritmo, mal distribuendo il tempo alle varie fasi), che si salva dall’ignominia solo grazie a un quarto racconto gradevole e ben recitato (quello con Pino Ferrara, Dori, la Santilli e la Ferronao ) e da trame non male, però sfruttate maluccio (terribile la recitazione richiesta a Bufi Landi nella novella d’ambiente romagnolo e inspiegabile la scelta di filmare molte scene in un vero budello). Girato in fretta (notare la comparsa che perde palesemente l’equilibrio mentre impalla Pino Ferrara!). Dal gineceo stavolta spicca la Nell.
Hackett: Un film complesso e affascinante, una pellicola ricca di citazioni, simbolismi e differenti chiavi di lettura che richiederebbe più di una visione. Ultima opera di un regista mai sceso a compromessi, personalissimo e inafferrabile come Zulawski, tornato a dirigere dopo anni di silenzio e poco prima della morte. Tutto nel film ha un dualismo: i personaggi, le ambientazioni, la vicenda stessa che si sdoppia nel finale. Nei titoli di coda poi, una sorta di backstage svela la finzione, quasi a voler dire "L'importante è raccontare".
Galbo: Biografia del grande Chaplin, realizzata dal regista inglese Attenborough con dovizia di mezzi. Il film presenta una buona ricostruzione storica degli anni d'oro del cinema che videro l'attore tra i suoi protagonisti e non tralascia la vita privata dell'artista ma il tutto si mantiene a livelli piuttosto superficiali senza approfondire molto. Dove il film eccelle è nel cast che mostra una grande prova di Robert Downey jr affiancato da colleghi come Hopkins, Woods e Kline.
Daniela: Strambi incontri sulla via di Santiago di Compostela, in cui passato e presente si mescolano senza soluzione di continuità. È sufficiente decontestualizzare la lettera del dogma per mostrarne tutta l'assurdità: per quelle affermazioni gli uomini hanno combattuto e sono morti e solo la storia ed il caso hanno definito (sempre provvisoriamente) il confine fra dottrina ed eresia. Leggerezza della rappresentazione ma profonda moralità dell'assunto, per un'opera volutamente frammentaria ed aperta.
MEMORABILE: Il duello fra il giansenista e il gesuita: "Odio talmente la scienza (...) che finirò per reazione nell'assurdità di credere in Dio".
Cotola: La storia non è di quelle particolarmente originali: siamo dinanzi al "solito" personaggio dalla doppia personalità (a causa, neanche a dirlo, di traumi
infantili), il cui equilibrio mentale verrà turbato da un avvenimento inaspettato. Eppure una buona regia ed una sceneggiatura sobria e discreta (buono il finale), riescono a rendere abbastanza riuscita questa pellicola il cui fiore all'occhiello è, ovviamente, la strepitosa prova en travesti di Cillian Murphy. Non esaltante il resto del cast, così come gli altri personaggi. Tra il non male ed il buon film.
B. Legnani: Medicrissimo e lento, noioso. Tre interminabili momenti musicali rallentano ulteriormente una trama stiracchiata oltre misura. I due protagonisti non paiono in forma: un po' meglio Gino Cervi e la Pampanini, ma il problema generale è il copione. Roma imperiale viene ricostruita usando l'E.U.R. Il primo ladro è Pasquale Fasciano, rigorosamente non accreditato, una sorta di Bàccaro alto, dei decenni precedenti...
Daniela: Due giovani fanno appena in tempo a dichiarare il loro amore prima che la guerra li separi. Alla fine del conflitto, lui, francese, va alla ricerca di lei, italiana, senza riuscire a rintracciarla. Rinuncia, ma 11 anni dopo ancora non l'ha dimenticata... Fisicamente inattendibili come studentelli inesperti, Marais e Valli acquistano credibilità nella parte conclusiva della pellicola, inaspettatamente malinconica: il miracolo che non si ripete è quello di scoprirsi innamorati con la stessa intensità, come se il tempo e le esperienze passate non lasciassero tracce indelebili.
Lucius: Film antisegnano dei lungometraggi con sceneggiature improntate alla ricerca avventurosa di tesori sommersi, tipo Abissi, Shark zone, Trappola in fondo al mare eccetera. Anche questo ambientato nel mare dei Caraibi, fu un flop al cinema; tuttavia chi ama il genere lo gradirà.
Deepred89: Prima mezz'ora di assoluta inutilità (un po' di scenette comiche di infimo livello con un Nino Taranto eccessivamente sopra le righe), a seguire uno spassoso secondo tempo "impegnato" con un meraviglioso Albano che lotta per i diritti dei neri in miniera e canta canzoni tra le peggiori del suo repertorio dell'epoca, ma nel complesso abbastanza delirante, specialmente nel finale. Molto buona la fotografia ma regia di assoluta sciatteria. Tutto sommato tra i peggiori film del Carrisi, nonostante un paio di scene di assoluto culto.
MEMORABILE: La scena in macchina con Rocky Roberts e soprattutto il canto collettivo di Natale.
Caesars: Anche se penso che ogni film di Cronenberg meriti di essere visto, devo dire che questa sua ultima fatica non convince troppo. Il regista canadese vuol fornirci un quadro dissacratorio dello star system hollywoodiano, ma lo fa senza grande inventiva, affidandosi a una sceneggiatura abbastanza debole. Gli attori funzionano bene e in parte risollevano il risultato finale.
Ale nkf: La buona riuscita di questo episodio non si deve certamente all'interpretazione di Stevens, che come già detto qui è apparso in La signora in giallo, ma a quella della eccellente Brenda Vaccaro, anch'essa apparsa nella stessa serie tv. Colombo è come sempre nella parte, anche se qui purtroppo non si dovrà dar molto da fare per far cadere l'alibi dell'assassino. Non convince del tutto.
Sabato, 6/06/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema uno
Didda23: In questo preciso caso la commistione fra generi completamente diversi come il fantastico e il sentimentale genera un intreccio che incuriosisce soprattutto per il soggetto di partenza. Peccato che lo sviluppo narrativo sia poco coraggioso, affidandosi a strade già ampiamente battute. Di buono si apprezzano la bellezza della Lively e la bravura del cast, nel quale spicca un intenso Harrison Ford. Regia perlopiù anonima che svolge il compitino senza infamia e senza lode. Finale ampiamente prevedibile. Zuccheroso, per inguaribili romantici.
MEMORABILE: Il Drive-in al coperto; Il rapporto madre-figlia; L'incidente.
Pinhead80: Una giovane donna è imprigionata in un passato tragico e oscuro che non smette di tormentarla. Grazie all'aiuto di un'associazione macabra scaverà a fondo in cerca della verità. Nonostante il tentativo di approfondire i personaggi con la continua alternanza tra presente e passato non sia malvagio, il film è troppo lungo per ciò che racconta e la trama non offre grandi sorprese. Nel cast si segnala come al solito la sensualissima Christina Hendricks nei panni della madre che ha sulle spalle il peso di tutta la famiglia.
Galbo: Esordio hollywoodiano per la celebre modella Cindy Crawford in una storia di spionaggio con russi e cubani di fattura assai mediocre. Sceneggiatura piatta e prevedibile, regia scadente ed interpretazioni al di sotto della sufficienza per uno dei peggiori action della storia recente del cinema americano.
Lunedì, 8/06/20 ALLE ORE 00:35 00:35 su Rai Movie
Darkknight: Trono di spade nel west: rosario di efferatezze insopportabili, commesse da un cattivo invincibile e inafferrabile come in uno slasher e dove i buoni sono pecoroni destinati al macello. Non si capisce se il messaggio di fondo sia un nichilismo gratuito e compiaciuto o la classica lisciata di pelo al pensiero dominante (il passato fa schifo perché uomini e religione sono il male, viva il presente politically-correct): una banalità che non viene riscattata né dall'inutile struttura a flashback né dai pretestuosi rimandi biblici.
MEMORABILE: Il tizio impiccato con le propria budella e ancora vivo (?!?).
Markus: Commedia "alla Marco Ferreri" dal taglio surreale e decisamente grottesco, con qualche lieve critica malcelata al mondo pubblicitario. L'idea del Gassman attore di caroselli improvvisamente reso vittima dal mondo animale che si ribella al loro sfruttamento per reclamizzare i prodotti ha già, dopo mezz'ora dall'inizio, il fiato corto di una situazione rocambolesca divertente ma ripetitiva. La pellicola pecca di una regia inadeguata, che forse avrebbe trovato la via della gloria se ridotta a un episodio all'interno di un film. Buone le musiche.