Coppia di sposi in vacanza alle Bermuda trova un medaglione d'oro e una misteriosa fialetta. Guai in arrivo. Bellissime le scene girate sott'acqua ma il ritmo si infiacchisce via via che il tempo passa e il finale è prevedibile, seppure molto spettacolare. Discreta regia di Yates e buon cast, dominato da un sempre ottimo Robert Shaw.
Tratto dal romanzo di Peter Benchley e girato anche all'arcipelago delle Bermuda il film, un'acquatico doc, trascina lo spettatore in un'avvincente caccia al tesoro. Una straordinaria fotografia esalta, specie nelle riprese subacquee, il fascino esotico di cui è pervasa l'intera pellicola che sposa avventura, azione e colpi di scena all'insegna della migliore tradizione di film incentrati sull'archeologia subacquea. Jacqueline Bisset si fa notare con una performance attoriale di rilievo. Indimenticabile la hit "Down Deep Inside". Un cult.
MEMORABILE: La collana d'oro massiccio riportata alla luce dopo oltre due secoli, solo un assaggio del tesoro sommerso.
Gli elementi per una bella avventura sottomarina ci sono tutti (il tesoro, gli squali, i buoni, il cattivo, il traditore e la canaglia), ma purtroppo, non sono sfruttati bene, soprattutto per quanto riguarda le immersioni, spesso troppo buie, difficili da seguire (specialmente la prima in notturna, esageratamente lunga e confusa). Peccato, perchè i protagonisti sono azzeccati, i dialoghi piacevoli e la storia del tesoro piuttosto interessante. Comunque, nel complesso, non è male. P.S. Shaw (il pescatore Quint ne "Lo squalo"), qui torna in contatto con gli squali, per sua fortuna, più piccoli.
MEMORABILE: La Bisset a Nolte: "Io direi di sposarci, tanto di me te ne freghi già"; Shaw parla della bibliotecaria e poi chiede a Nolte: "Li ha ancora i baffi?".
Un'avventura marina che si risveglia del finale, ha un colpo di coda che almeno riabilita un film che sarebbe stato osceno. I dialoghi sottomarini con la maschera sono degni dei comici dei "Trettre" e addirittura occupano una larga parte del film (quella centrale ad essere precisi). Bellissima la Bisset.
Realizzato sull’onda (è il caso di dirlo) del successo de Lo squalo, ha in comune con il film di Spielberg l’autore del soggetto Peter Benchley e uno dei protagonisti (Robert Shaw). Si tratta di un classico film d’avventura con alcuni elementi positivi (ad esempio le belle scene subacquee) ma con l’evidente limite di una sceneggiatura confusa che tende a mettere troppa carne al fuoco. Buona la regia di Yates e la prova del cast.
Se ci fosse anche un po' di sesso sembrerebbe di guardare un esotico/erotico di Massaccesi. L'accostamento, non certo lusinghiero, la dice lunga sul valore del film, nel quale regna un senso di povertà e pochezza. Yates con le varie riprese subacque gioca a fare il Folco Quilici, ovviamente senza riuscirci. Anche sulla terra ferma la sua regia è statica (pochissimi movimenti di macchina) e maldestra (l'inseguimento ai motocicli). L'ingarbugliata caccia al tesoro e alla morfina è stracca ed annoia presto. Bene Nolte, Wallach meritava un ruolo meno sfigato.
Come storia vale meno di zero, ma sono i particolari, più che gli attori, a tirar su la valutazione. Solo la Bisset con la sua sobrietà si solleva dalla media, mentre Wallach è mediocre ed è la prima volta che lo vedo così in basso. Gosset invece fa proprio ghignare quando fa il duro alla Marvin Hagler, con quel suo gorilla ancora più ridicolo... La murena gigante è eccelsa; mi ha fatto sbellicar dal ridere la "gaffe da principiante" con l'aspira-fondale, così come il contrappeso dell'elevatore che sfreccia come una ghigliottina al contrario...
La storia è interessante ma la matassa si dipana lentamente; cosa che, malgrado il cast, disturba sempre un po'. Shaw, rintanato nel suo antro, è il classico tipo di cui non fidarsi ma che esercita un fascino notevole; ogni sua comparsata è degna di nota. Apprezzabili anche Gossett e Wallach (e la silhouette della Bisset), mentre Nolte è ancora un po' grezzo. Nel complesso, oltre all'avventura in sé, svettano la bellissima location e una fotografia (specie quella subacquea) di notevole raffinatezza. **! generosi.
Godibile film di avventure marine tra tesori sommersi, morfina e squali, con un buon ritmo e una bella fotografia. Il cast è di quelli perfetti: Shaw nel suo personaggio classico, Nolte alle prime armi, una splendida Bisset e Wallach traditore sporco e bugiardo. Le sequenze sott'acqua sono spettacolari (anche se a volte troppo diluite), la trama molto semplice.
Peter Yates, già regista di film come Bullitt, porta sullo schermo il nuovo romanzo di Peter Benchley "The Deep": l'evidente volontà dei produttori è quella di bissare il successo de Lo squalo. Non è un caso la scelta di Robert Shaw in un ruolo del tutto simile a quello del film precedente. Questo film, però, non ha lo stesso grado di tensione; splendide le riprese subacquee che, però, alla lunga, finiscono per stancare. Si poteva fare di meglio.
La sensazione che lascia questo film è che con meno prosopopea e meno minutaggio sarebbe potuto essere un gioiellino. Invece è riempito di scene inutili e confuse e le scene subacquee sono belle ma lentissime e finiscono per ammazzare il ritmo del film, già di per sé non propriamente velocissimo. Anche la recitazione risulta un po' fiacca. Gli scorci marini sono belli, ma se tutto deve ridursi a questo, meglio un documentario. Troppo noioso per essere sufficiente.
Un'avventura marinara tratta da un romanzo di Benchley, tanti squali ed il ruvido Shaw: inevitabile il confronto con il film di Spielberg, a tutto svantaggio di questo, non ignobile ma modesto nonostante lo spunto stuzzicante da caccia al tesoro ed il cast sulla carta promettente. Lo condannano alla mediocrità la trama confusa con passaggi poco comprensibili ed un epilogo frettoloso, le lunghe sequenze subacquee a volte troppo buie e comunque poco appassionanti, il ritmo a singhiozzo, alcuni personaggi mal definiti ed altri di modesto interesse come la coppia di giovani protagonisti. Loffio.
Sempre Benchley sempre acque pericolose. Questa volta, però, ci si concentra meno sull'elemento inquietante (pur essendoci, oltre agli squali, anche sequenze con una grande murena protagonista) e più su quello avventuroso-economico. Le riprese dei fondali sono accattivanti, quelle in superficie riflettono una fotografia accurata e il comparto attoriale garantisce un risultato più che soddisfacente. Impossibile dimenticare la primissima parte, con l'immersione della Bisset con tanto di maglietta finissima e quasi trasparente. Gossett Jr. fa il cattivone senza cuore di turno.
MEMORABILE: La prima immersione di Nolte e Bisset, con quest'ultima che rischia il braccio tra le rovine della Goliath...
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Del film esiste una versione leggermente più lunga con un prologo che racconta della giovinezza di Treece e di come quest'ultimo abbia salvato Coffin dal naufragio del Golia. In queste sequenze, le versioni giovanili dei due personaggi sono interpretate rispettivamente dai figli di Robert Shaw e di Eli Wallach.Fonte:Wikipedia.
Il brano sui titoli di coda "Down Deep Inside" (Theme From The Deep) ha avuto una nomination ai Golden Globe Award ed è stato una hit nella Dance Chart negli Stati Uniti e nella Chart della Gran Bretagna.
DiscussioneDaniela • 25/12/19 02:29 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Uno dei primi ruoli di rilievo per Nick Nolte. L'attore, dopo aver esordito in tv nel 1969 e aver recitato al cinema in piccoli ruoli non accreditati, nel 1975 era stato protagonista insieme a Don Johnson del film "Return to Macon County" diretto da Richard Compton.
Il design dei gioielli facenti parte del tesoro è ad opera della Maison di alta gioielleria: "Van Cleef & Arpels. I gioielli prodotti dalla casa sono stati indossati da personaggi icone del mondo del lusso e dello stile come Farah Pahlavi,Grace Kelly,Elizabeth Taylor e Eva Perón.
Le immersioni totali per la realizzazione della pellicola furono in totale 9885, in quattro oceani;
Il nomignolo affettuoso con cui il cast appellava la murena meccanica sul set era Percy;
Al termine delle riprese, la Bisset, che prima di allora aveva paura anche di immergersi in una piscina, ottenne il patentino da sub;
La sequenza esplosiva del finale, doveva essere simile a quella iniziale, la seconda fu girata ma mai inclusa nel montaggio finale: è presente comunque nel making del film, incluso nel Blu-Ray Special Edition di Abissi.
Fonte: "The making of Abissi" presente tra gli extra del Blu-Ray di Abissi Edizione Speciale.