Il film mi era piaciuto quando i miei gusti erano ancora "acerbi", e quindi mi ci sono affezionato, pur conscio dei limiti. E' un action movie tipicamente anni '80 con Schwarzenegger nei panni del poliziotto Kaminski e dell'infiltrato Josef P. Brenner (P sta per puttaniere, come dice lui). Funziona bene la parte in cui il protagonista riesce a infiltrarsi nel clan di Patrovita. C'è anche una battuta da ricordare: "perchè prendere sonniferi per dormire? Basta una bottiglia di champagne!".
Bel fumettone con Schwarzy su origine di un soggetto italiano di Sergio Donati e Luciano Vincenzoni. Infatti il film trasuda tutta un'aria all'italiana, con una storia vagamente simile a Il giorno del Cobra. Al tempo fu bocciato dalla critica, che probabilmente rimproverava ad un regista un tempo delicato come Irvin un'escursione nell'action più truce. In realtà è un film molto ironico che stempera la violenza in esso contenuta. Schwarzy è perfetto e il cast vanta di comprimari classici come Ed Lauter e il megabutterato Robert Davi. Divertente.
Pronti, via, una strage. Poi, titoli di testa e bum, inseguimento con Arnold che per fermare un motociclista usa un sigaro e della benzina. L’azione non manca (sarà così per quasi tutto il film: sparatorie e esplosioni), ma la trama è ai limiti del ridicolo. Il meglio Arnold lo dà quando cerca di entrare nelle grazie del boss, umiliandone il braccio destro “Se tu sei il migliore, l’umanità non ha futuro”. Comunque, un Arnold piacevolmente spaccone un'occhiata la merita sempre.
MEMORABILE: La moglie, esaurita, lancia una torta con scritto "Shit" a pochi centimetri da Arnold, che senza scomporsi, dice: "Secondo me tu bevi un po' troppo".
Solito action da quattro soldi interpretato da Schwarzy nel periodo d'oro della sua carriera. La trama è ultrarisaputa e in fondo si tratta di un chiaro pretesto per dare il la ad una sequela infinita di sparatorie, omicidi e amenità varie. Schwarzy è bravo, così come i comprimari Lauter, Davi, Hill e McGavin; ma ciò non basta per salvare il film dalla mediocrità piùassoluta.
Codice magnum non è Commando: gli mancano quel tocco d'ironia (Arnold prova a volte a fare sul serio) ed i fantastici one-liner che giustificavano le clamorose, ma non per questo meno amabili, pecche nella sceneggiatura del film dell'85. Tuttavia, anche in questa pellicola lo Schwarzie dell'epoca d'oro riesce a dare buona prova di sé e, con la sua poderosa e teutonica presenza, risolleva un film abbastanza standard, che però si avvale di ottime caratterizzazioni (Davi e Wanamaker) e di alcune scene cult (la sparatoria nella cava al ritmo degli Stones).
Uno strano action, che cerca di creare una vicenda un po' più intricata del solito, con risultati non proprio eclatanti. Arnold fa il poliziotto infiltrato tra i mafiosi, snocciolando qualche battuta delle sue e ovviamente distruggendo persone e cose con la solita esagerazione yankee ottantiana; ma qualcosa non convince, rispetto ad episodi più brillanti di Schwarzy (vedi il contemporaneo Commando). Rimane solo una scena geniale (il massacro con sotto "Satisfaction" degli Stones), il resto è aria fritta e confusione inutile.
Costringere Schwarzy nei panni dell'infiltrato in un'organizzazione mafiosa è una mezza scemenza. Anche per questo si tratta di un episodio minore nella carriera del divo austriaco, che si salva dal rovinoso passo falso grazie all'iperbolica carneficina finale, autentica musica per gli occhi e le orecchie dell'amante del genere. Per il resto Arnie timbra il cartellino e niente più, imbeccato ogni tanto da sparatorie e scazzottate insignificanti e abbandonato ad un copione esile e consumato. Non lasciano traccia di loro le figure di contorno. Routine.
Paragonando questo film al coevo Commando si nota subito che l'ironia è decisamente più smorzata e tutto appare più serioso. Interessantissima la parte in cui Kaminski/Brenner cerca di farsi accettare nella Famiglia. Simpaticissimo Arnold quando gigioneggia col bravo Robert Davi (Max). Per carità, non che sia un brutto film, ma lo rivedo con meno piacere rispetto ad altri film di Schwarzenegger.
MEMORABILE: L'Agente di Polizia: "Joseph P. Brenner! Che significa quella P?" Brenner: "Puttaniere!"
Divertente action con Schwarzenegger, meno ironico rispetto ai coevi Commando o L'implacabile, ma ben girato e appassionante. Irvin sa dirigere bene le numerose sparatorie (quella alla cava sulle note di Satisfaction è mitica) e ci sono bei comprimari (fra i quali il solito Davi cattivo). ***
Sia nei panni del poliziotto di provincia che in quelli più elevati di infiltrato dell'FBI, Mark Kaminsky (Arnold Schwarzenegger) mette tutto il suo impegno per catturare piccoli delinquenti e sgominare bande. Incipit in camicia a scacchi da boscaiolo, con moglie depressa e abiti a doppiopetto, Schwarzy si esibisce in sparatorie colossali e "divertenti". Non uno dei migliori action movie di Schwarzenegger, ma una produzione adeguata, anche se poco originale, che sfrutta i momenti d'oro dell'attore.
Al di là di motivi filologico-storici, in quanto una delle prime apparizioni di quel bel pezzo di manzo dell’Arnold, non ho trovato motivi di interesse in questo action che mostra una trama insipida e banale, con scene d’azione talmente inverosimili da assomigliare a certi fumetti di serie B. Valga per tutte l’assalto alla cava: ogni colpo una tacca, neanche Tex Willer... Non lo cambierei con uno qualsiasi dei nostrani poliziotteschi.
Da ragazzo lo rivedevo ogni volta: sparatorie, mafia, pugni, spacconate... insomma, Arnold in un poliziesco/action, anche ironico. Ora ne riconosco la validità seppure, dopo la consueta scena del'armamento pre-strage finale del protagonista (una costante dei suoi personaggi) il film scada in una carneficina a ritmo degli Stones movimentata ma banale, dove ogni singolo colpo del buono va a segno. Visto al giorno d'oggi fa sorridere. E' comunque più serioso di tanti action coevi, Commando su tutti. Consigliato.
MEMORABILE: "Magia? Magia!"; I finti artificeri; Il boss che distrugge la TV; Arndold che si prepara alla strage finale.
Bello e spaccone! Con uno Schwarzennegger all'apice degli steroidi e del made in Usa, il film è uno dei suoi più riusciti e minimali. Presenti tutti i cliché del genere del supereroe americano degli anni ottanta. Sparatorie, macchine e locali devastati, criminali senza scrupoli e alla fine il buono che vince su tutti. All'epoca subì alcune critiche di estrema violenza, ma se paragonato alle pellicole odierne è veramente poca cosa.
Non funziona. Il nome di Schwarzenegger era all'epoca sinonimo di azione, muscoli, leggerezza e ironia. Qui si è tentato invece di dare al protagonista una veste più "seria", calandolo in una vera indagine poliziesca e dotandolo perfino di uno spessore psicologico. Peccato che Schwarzy sia praticamente un pesce fuor d'acqua in questo tipo di scene e risulti spesso impacciato e poco credibile. Si riscatta in parte nelle scene d'azione, comunque troppo confuse e non particolarmente accattivanti. Insomma, niente di memorabile.
Come prendere un ottimo cast americano e fare una mezza sciocchezza. Ci sono gli ottimi Davi, Hill, Lauter per dirne alcuni e c'è pure Shenar, l'indimenticato Sosa di un un film di ben altra fattura. Schwarzenegger questa volta non si esibisce in battute spiritose come in Commando ma centra ogni colpo e non viene neanche ferito quando è circondato da uomini armati a distanza ravvicinata. Particolarmente ridicola la scena alla cava e il massacro di mafiosi successivo. Livello di adrenalina pari a quello di un film sentimentale.
Action poliziesco in puro stile anni 80 in cui il buon Schwarzy dovrà fare l'infiltrato in una banda di mafiosi. La trama è quella che è, tipica di questo genere di film anche se in questo caso il regista ha tentato di infittirla un po, senza grandissimi successi. Il film è comunque godibile e anche divertente; la scena in cui Arnold fa una carneficina con in sottofondo "Satisfaction" dei Rolling Stones vale da sola il prezzo del biglietto.
Forse il miglior action interpretato da Arnold Schwarzenegger, che interpreta con la sua caratteristica inespressività e con battute folgoranti la parte di un poliziotto infiltrato nella mafia. Storia valida, buone scene d’azione e interessanti combattimenti. Complessivamente il film riesce a stare in equilibrio su un sottile filo senza cadere (troppo) nel ridicolo o nel truculento. Non siamo di fronte a un’opera d’arte ma a un film che rappresenta molte bene un certo tipo di cinema molto in voga nei magici anni 80. Si rivede con piacere.
Fra i vari action interpretati da Schwarzenegger è uno dei meno esagerati e dozzinali. Merito del regista Irvin, che costruisce una vicenda più complessa del solito (il soggetto è dei nostri Donati e Vincenzoni) in cui il protagonista si infiltra in una famiglia mafiosa di Chicago con l'intento di sgominarla più che di assicurarla alla giustizia. Il ritmo è sostenuto come impone, il cast di contorno ha le facce giuste (in particolare Davi sicario e Lauter ispettore di polizia), il finale convince. Nulla che faccia gridare al miracolo, ma senz'altro un buon intrattenimento.
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HomevideoGestarsh99 • 2/09/11 01:09 Vice capo scrivano - 21546 interventi
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DATI TECNICI
* Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 2.0 DTS HD: Italiano Tedesco Spagnolo Russo
5.1 DTS HD: Inglese Francese
* Sottotitoli Italiano Francese Tedesco Spagnolo Portoghese Norvegese Svedese Danese Olandese Finlandese Russo Turco
* Extra Arnold Schwarzenegger, l’uomo che ha risollevato Hollywood
Codice Magnum: il Gangster Film
Trailer
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Nati per vincere", venerdì 7 ottobre 1988) di Codice magnum: