Il casolare di Via delle Pietrische

14 Gennaio 2010

Nota: IL CASOLARE DI VIA DELLE PIETRISCHE FA PARTE DEI LUOGHI COMUNI DEL CINEMA ITALIANO (vedi Approfondimento relativo), ovvero di quelle location pluriutilizzate dal nostro cinema (di genere e non).

Non una villa questa volta, né una location particolarmente spettacolare. E’ però pur sempre un luogo interessante e singolare. Stiamo parlando del casolare di campagna più utilizzato dal nostro cinema. Serve una casa ideale per i sequestri o dove far rintanare degli avanzi di galera? Ve la procuro io, vi potrebbe rispondere ad esempio Umberto Lenzi, che nel 1975 la utilizzò sia nel Giustiziere sfida la città che nell’Uomo della strada fa giustizia per riprenderla poco dopo nel Trucido e lo sbirro e di nuovo nel Grande attacco. Il primo avvistamento davinottico risale al tempo in cui Ellerre, durante la ricerca di alcune location del Trucido e lo sbirro, vi s’imbatté. Mi disse la tipica frase di circostanza: “Sarebbe bello trovarlo, questo casolare”. “D’accordo”, gli risposi, “ma ti rendi conto che a guardare le immagini non c’è un indizio che sia uno al di là di alcune collinette sullo sfondo?”. Ma lui si convinse che qualcuno ce l’avrebbe potuta fare. Aveva ragione.

LA SCOPERTA
E LA POSIZIONE
Ma andiamo con ordine: inizialmente era solo un casolare. Riconoscibile ma che restava lì, come location irrintracciabile del Trucido e lo sbirro insieme a molte altre. Ellerre la postò e per un po’ non se ne seppe più nulla.
Fu Gaetano il primo a rendere il caso pubblico e “allarmante”: un nuovo, addirittura doppio, avvistamento del casolare si ebbe quando questi lo rinvenne in un altro film di Lenzi (Il giustiziere sfida la città, in cui era una delle “case di campagna” di Tomas Milian) e pure in uno Z-movie piuttosto noto (in quanto passato circa nove milioni di volte su 7gold): Biancaneve & Co. Qui il casolare diveniva nella finzione cinematografica la residenza nientemeno che dei “sette saggi” (dai nomi irripetibili e ben diversi da quelli dei nani disneyani se non per l’ovvia desinenza). Nelle immagini si vedeva Biancaneve stendere i panni proprio di fronte all’edificio. Il caso si fece scottante. Il doppio ritrovamento indicava che quella casupola forse non era affatto un luogo anonimo scelto da Lenzi in due occasioni (fino a quel momento). Tuttavia nuove indicazioni non ce n’eran molte, se non che Biancaneve era ambientato in una zona del Lazio che presumibilmente non doveva essere troppo distante dal casolare. Si cominciò quindi a parlare di Manziana
Fu a questo punto, quando le ricerche parevano arenarsi, che scese nel forum come un vero deus ex machina Saldipuma, che accennando a preziose ed affidabilissime informazioni di provenienza mai svelata (ah, i segreti del mestiere…) annunciò chiaramente che il casolare si trovava “in via delle Pietrische a Manziana” (o via del casale delle Pietrische, come la chiama Google), che è una stradella persa nel verde tra Manziana e la Tolfa. Da qui a trovarlo c’era ancora un passo da fare (visto che né streetviewBing coprono la zona), ma sicuramente adesso l’indicazione era molto precisa.
Il primo input lo diede Markus, che in rete scovò una foto del famigerato casolare. Esisteva ancora dunque, anche se non era dato sapere come ritrovarlo in Google Earth con esattezza. Fu solo con l’intervento di uno dei mostri sacri del Davinotti che finalmente si ottenne anche la posizione: Ellerre, facendo ricorso a tecniche avanzatissime e triangolazioni in 3D, studiò l’orografia del luogo e le poche immagini a disposizione individuando infine con certezza il casolare, ovviamente lungo via delle Pietrische. Precisò Ellerre: "Sia la depressione del terreno retrostante da cui arriva Tomas Milian finto pastore sordomuto, sia la recinzione, sia il doppio comignolo, sia la piccola recinzione a fianco, sia la leggera asimmetria del tetto e sia le scalette di ingresso sporgenti rispetto alla pianta, mi fanno pensare che sia proprio questa". A questo punto mancava solo lo speciale, visto che nel frattempo Gaetano e Manfrin segnalavano nuove apparizioni dell’edificio rispettivamente nel Marchese del Grillo e ne Il grande attacco (Lenzi di nuovo!).

LE DIVERSE ERE DEL CASOLARE

Quello che si riesce a capire, attraverso i film, è che il casolare ha avuto un improvviso tracollo tra il 1975 e il 1976, un decadimento di cui possiamo seguire drammaticamente le fasi anche nelle tavole. Se guardiamo i fotogrammi di L'uomo della strada fa giustizia (1975) ci accorgiamo che sulla facciata principale vi era una tettoia sostenuta da 4 pali in legno e che la facciata stessa era coperta da graziose assi in legno. Nel Giustiziere sfida la città (sempre 1975) già le assi son scomparse e l’aspetto della casupola appare molto più trasandato. Ma è niente in confronto al disastro del 1976. Nel Trucido e lo sbirro infatti il casolare è quasi sventrato: strappata via la tettoia, l’intonaco svanito… Pare siano passati dieci anni, non uno! L’anno successivo, nel 1977, si ha la conferma dal Grande attacco (ancora Lenzi) che c’è poco da fare: qualcuno ha fatto scempio del casolare e i bei tempi andati dell’allegra tettoia sembrano irrimediabilmente perduti (anche se qualcuno ha sostituito le vecchie ringhiere in legno della scaletta con una solida balaustra in pietra)! Sorpresa, invece: passiamo al Marchese del Grillo (1981) e scopriamo che qualcuno ha rimesso in piedi addirittura la tettoia (pur se solo con due pali di sostegno). Certo, l’intonaco è ancora in pessime condizioni, ma la forma pare lentamente riavvicinarsi a quella dei tempi migliori. E passiamo infine al 1982, l’anno di Biancaneve & co.: tettoia di nuovo smantellata (ma cos’era, smontabile?) ma una bella mano d’intonaco e una decisa risistemata che danno nuova vita al casolare e lo preparano per nuove avventure!

GLI INTERNI

Gli interni, per quello che si può capire dalle immagini in nostro possesso, sono composti da due piani collegati da una botola (che viene sbattuta in testa a Henry Silva in L'uomo della strada fa giustizia). Entrando attraverso la grande porta in legno a due ante che sta sulla facciata si accede alla stanza del piano terra, dove vediamo un camino al centro e un grande arco in pietra che percorre lo spazio della stanza per tutta la sua lunghezza. Sulla destra, a ridosso di una piccola finestrella, una scaletta in legno che porta alla botola e, successivamente, al piano superiore. Qui trovano posto almeno un paio di stanzette con arredi rustici, raggiungibili anche esternamente risalendo la scala che sta appoggiata sul versante ovest del casolare. E' questa la strada che farà Henry Silva quando, nell'Uomo della strada fa giustizia, si vedrà sbattere la botola in faccia. Curioso che i malviventi non immaginassero di poter essere raggiunti dall'esterno...

I DINTORNI

Il casolare di via delle Pietrische è posto alla fine di una delle deviazioni di via delle Pietrische. Percorrendo la stradina si arriva dapprima al ristorante (o pizzeria che sia) in cui Henry Silva solitamente telefona (lo fa almeno in due film), una volta per dare anche la sua posizione precisa al commissario: “Sono al diciottesimo chilometro della via di Tradate”, dice senza precisare di essere a oltre 600 chilometri da dove si trovava realmente in quel momento (Tradate è nel varesotto!). Dalla finestra del ristorante (riconoscibile anche per il tetto particolare, come vedrete nelle tavole) il casolare è facilmente visibile, così come lo è il ristorante dall’interno del casolare. Proseguendo verso la nostra meta avremmo incontrato, negli Anni Settanta, alcune piccole costruzioni sulla sinistra che oggi sono scomparse, mentre l’area del casolare risulta essere più o meno identica ad allora, compreso il piccolo recinto che sta sul versante est della casa.

L'ESPERIENZA DIRETTA: IL CASOLARE "LIVE"!

Quel sabato, mentre mi dirigevo verso il casolare leggendario utilizzato decine e decine di volte dal cinema italiano, non sapevo se sarebbe stato possibile raggiungerlo, e la strada in effetti non pareva delle migliori. Ma alla fine, assieme a Wupa Wump e gli altri compagni di viaggio, vi arrivai e potei scattare la serie di fotografie che permettono allo speciale di avere una logica conclusione. Perché però, ci si chiede, il casolare venne così spesso utilizzato, nel cinema? Ce lo spiega gentilmente Ragtimeman: "Ci si potrà chiedere come mai Manziana fosse cosi gettonata per il cinema italiano degli anni '60 e '70. I motivi sono due ed entrambi molto importanti: primo, Manziana e dintorni era (ed è tutt'ora) ricca di paesaggi naturali nei quali si possono ambientare svariati generi di film (avventura, horror e western).
 
Secondo, a Cinecittà c'è un regolamento per il quale la produzione deve aggiungere un costo aggiuntivo di trasferta qualora le riprese in esterno vengano realizzate in località lontane più di 40 Km da Roma (si deve quindi pagare l'albergo alla troupe). Manziana è distante da Roma proprio 40 Km, dunque non c'erano costi di trasferta (è raggiungibile velocemente). Considerando che molti cosiddetti B-Movies erano girati a basso costo, questo fatto era di rilevante importanza!
"

Testi e tavole: Zender

• Film compresi nelle tavole e in cui compare il casolare di via delle Pietrische:
L'uomo della strada fa giustizia (1975) Il giustiziere sfida la città (1975) - Il trucido e lo sbirro (1976) - Il grande attacco (1977) - Il marchese del Grillo (1981) - Biancaneve & Co. (1982)

• Film in cui compare il casolare di via delle Pietrische e le cui immagini vedete qui sotto:
Se permettete parliamo di donne (1964) - La vendetta di Spartacus (1964) - Gli schiavi più forti del mondo (1964) - Un dollaro bucato (1965) - Uno straniero a Sacramento (1965) - Colorado Charlie (1965) - Gli uomini dal passo pesante (1966) - Per qualche dollaro in meno (1966) - Le colt cantarono la morte e fu tempo di massacro (1966) - El Desperado (1967) - Le due facce del dollaro (1967) - Con lui cavalca la morte (1967) - L'ultimo killer (1967) - Preparati la bara (1967) - Carogne si nasce (1968) - Ciccio perdona, io no (1968) - T'ammazzo!... Raccomandati a Dio (1968) - Vendo cara la pelle (1968) - Odia il prossimo tuo (1968) - Spara gringo spara (1968) - Black Jack (1968) - Un esercito di cinque uomini (1969) - Dio perdoni la mia pistola (1969) - Indovina chi viene a merenda (1969) - Vivi o preferibilmente morti (1969) - Due volte Giuda (1969) - La taglia è tua... l'uomo lo ammazzo io (1969) - La belva (1970) - Il suo nome è qualcuno (1970) - Roy Colt & Winchester Jack (1970) - Un uomo chiamato Apocalisse Joe (1970) - La figlia di Frankenstein (1971) - Bastardo... Vamos a matar! (1971) - L'arciere di fuoco (1971) - Armiamoci e partite! (1971) - ...E lo chiamarono Spirito Santo (1971) - ...E il terzo giorno arrivò il Corvo (1972) - Bada alla tua pelle, Spirito Santo! (1972) - Fuori uno... sotto un altro arriva il Passatore (1972) - Confessioni segrete d'un convento di clausura (1972) - Racconti proibiti... di niente vestiti (1972) - Terror! Il castello delle donne maledette (1973) - Più forte sorelle (1973) - Superuomini, superdonne, superbotte (1974) - "Hold-up" istantanea di una rapina (1974) - Il bacio di una morta (1974) - Amori, letti e tradimenti (1975) - La tigre venuta dal fiume Kwai (1975) - Il prefetto di ferro (1977) - La Certosa di Parma (1982) - Cuore (1984) - Se tutto va bene siamo rovinati (1984)










 
APPROFONDIMENTO INSERITO DA ZENDER (grazie alle scoperte di SALDIPUMA ed ELLERRE)

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commenti (8)

RISULTATI: DI 8
    Ernesto

    14 Gennaio 2010 15:26

    Questo non era facile... bravi tutti, bella location!
    Ragtimeman

    15 Gennaio 2010 08:37

    Questa location (Casale delle Pietrische) è stata la più gettonata anche negli anni '60 con il filone dei famosi "Western all'italiana". Questo
    casale veniva utilizzato come Ranch in tantissimi film, uno su tutti:
    Un dollaro Bucato (1965, con Giuliano Gemma).
    E' ben visibile anche in:
    Preparati la bara (1967, con Terence Hill),
    El Desperado (1967, con Andrea Giordana)
    e in tanti altri film!
    Manziana, per i suoi paesaggi naturali, era la patria d'elezione
    per il Western all'italiana!
    Markus

    15 Gennaio 2010 13:45

    Bello: era doveroso!
    Gaetano

    19 Gennaio 2010 10:06

    Bellissimo! Non rimane che farci una capatina...
    Geppo

    21 Gennaio 2010 15:51

    Ottimo lavoro, come sempre!
    PagniMauri

    22 Gennaio 2010 10:17

    AZ! Non vi siete fatti scappare nemmeno un casolare! Certo che quei simpaticoni che hanno il brutto vizio di rubare l'altrui lavoro, sarebbero davvero dei poveri fessi ad estrapolare da questo speciale!
    Infatti è una esclusiva del DAVINOTTI!
    Ciavazzaro

    25 Giugno 2010 20:44

    Complimenti ottimo speciale !
    Marione80

    3 Luglio 2014 09:43

    Proprio stamattina vedendo lo sceneggiato per la TV "Cuore" di Comencini, grazie allo speciale ho riconosciuto il casolare a colpo d'occhio. Lo si vede durante il racconto del Tamburino Sardo (che nella fiction diventa un film muto) :D