Note: Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Edmondo De Amicis. La prima assoluta del film è fuori concorso alla Mostra di Venezia del 1984 in una versione ridotta a due ore. Ne esiste una versione in tre puntate.
Il “regista dei bambini” Luigi Comencini trasferisce magistralmente il noto racconto di De Amicis in un film per la tv. Il ruolo del maestro è stato affibbiato ad un Dorelli mai più così convincente forse alla sua più bella interpretazione (se non altro perché lontano dai ruoli brillanti da lui interpretati fino ad allora). Cast ricco e riuscito, che si avvale di grandi nomi. Visto all’epoca mi angosciò non poco per i temi trattati e forse non piacque, ma mi colpì. Rivisto in età adulta, ho avuto nostalgia per quella televisione…
A mio avviso il migliore adattamento della notissima antologia dell'imperiese Edmondo De Amicis. Certo, l'espediente iniziale dei vecchi compagni di scuola che s'incontrano e raccontano le vicende della loro fanciullezza aggiunge un ulteriore tono nostalgico, ma pur tuttavia si tratta di un'ottima versione - con ottime ricostruzioni d'epoca e attori adeguati - che a mio avviso surclassa la tanto celebrata in bianco e nero con De Sica e tutte le altre venute dopo. Da collezione il cofanetto dei dvd, uscito recentemente.
Nonostante alcune libertà un po’ arbitrarie – il “kalokagathòs” Derossi ridotto a secchione saccente e permaloso e la ferrea volontà di Stardi a studio mnemonico ed emulativo – lo sceneggiato sprigiona tutta la nostalgia e i sentimenti senza tempo del capolavoro di De Amicis; anche gli episodi aggiunti da Comencini – compresa l’idea di inserire i racconti mensili sotto forma di filmati muti – si levano sempre ad exempla pertinenti, talora rinverditi da luce antimilitarista e sociologica. Bravissimi gli attori: nota di lode per l’adorabile maestro Perboni di Dorelli e l’ing. Bottini di Blier.
Comencini prende il fin troppo smielato e retorico libro di De Amicis e lo asciuga, lo espone alla vera vita (l'incontro dei ragazzi oramai adulti in tempo di guerra) e dona financo un po' di chiaroscuro alle figurette tout court cattive (c'è speranza anche per Franti); particolarmente bravo Dorelli e bellissima la trasformazione dei racconti mensili in film d'epoca. Ultima e tenera apparizione nei panni dell'anziano maestro di Eduardo De Filippo, che morirà di lì a poco.
Comencini gira un suggestivo adattamento del libro di De Amicis, proponendone la parte più nostalgica legata sia ai ricordi d'infanzia che alla prima guerra mondiale. Attraverso l'espediente del cinematografo vengono anche riproposte le storie che nel libro appaiono come racconti mensili. Dorelli sembra a suo agio nei panni del maestro Perboni, un po' meno la De Sio in quelli delle maestrina dalla penna rossa. Sei puntate per un tuffo nel passato.
Serie di 6 puntate trasmesse su Raiuno nel 1984, è forse una delle fiction migliori del periodo. Comencini ha la brillante idea del flashback della prima guerra Mondiale (De Amicis la guerra non la poté neanche immaginare, visto che morì nel 1908) e l'idea funziona. C'è da dire che è supportato da un grande cast, con Dorelli che sfodera forse la sua prestazione migliore. Dolce e romantico, merita di essere visto e rivisto: per piccoli, ma anche ai grandi piacerà.
MEMORABILE: Le morti improvvise di Coretti e Franti al fronte; Il buio e il silenzio della trincea dopo la morte di quest'ultimo.
Ottima resa dall'opera di DeAmicis. Comencini riesce a rendere il senso vero dei racconti, stemperando con ironia e dolcezza la retorica presente tra le righe del romanzo. Bellissima e malinconica la resa dei racconti mensili in film muti con sottofondo di pianoforte. Ottimo il cast. Regia elegante con fotografia curata. Una delle ultime ottime produzioni "Made in Rai".
Luigi Comencini confeziona uno strepitoso sceneggiato grazie a un cast decisamente di alto profilo capitanato da un bravissimo Dorelli in forma; poi una bella e ottima Giuliana De Sio e i bravi Blier e De Filippo (quest'ultimo alla sua ultima struggente interpretazione). Anche i ragazzi recitano bene. Si sorride e ci si commuove.
Dignitosa trasposizione cinematografica della celebre opera di De Amicis, in cui Comencini è bravo a cogliere gli elementi essenziali quali (soprattutto) l'interclassismo e la disciplina. Fra i vari personaggi rimasti impressi nella memoria, spicca soprattutto quello dal maestro Perboni, in realtà una figura malinconica e triste perfettamente interpretata dal bravo Johnny Dorelli.
Assieme a La storia (sempre di Comencini) l'ultimo erede dei grandi sceneggiati RAI prima della svolta delle fiction che pur senza dare giudizi di valore son tutt'altra cosa. La trasposizione dell'antologia di De Amicis è, sul piano della regia, praticamente perfetta, riuscendo a restituircene il sottofondo sonnacchioso e perché no anche angosciante di valori ormai moribondi, all'interno invece di un tessuto narrativo che si connota di un sentimentalismo malinconico a tratti fastidioso eppure irresistibilmente avvolgente. In clamoroso mood Dorelli e i bambini del cast. (In)franti!
MEMORABILE: Il quaderno di Precossi fatto a pezzi dal padre; I racconti del libro visti al cinema dai ragazzi; Eduardo; Garrone; Franti in riformatorio.
Luigi Comencini HA DIRETTO ANCHE...
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Questo sceneggiato rappresenta l'ultima apparizione in tv di Eduardo de Filippo, che sarebbe scomparso poco tempo dopo.
DiscussioneMaxx g • 3/11/13 04:36 Servizio caffè - 26 interventi
Nel film, nel brevissimo ruolo di Garrone adulto, c'è Mario Pedone, noto al pubblico per aver interpretato " Franchino " in
" Fantozzi subisce ancora ", dell'anno precedente.
Il ruolo di Enrico Bottini, il principale degli alunni della classe del professor Perboni, è stato interpretato da Carlo Calenda. Figlio di Cristina Comencini (e quindi nipote del regista Luigi Comencini), in seguito non ha più recitato ma si è dedicato a tutt'altra carriera: nell'attuale governo Gentiloni (e, precedentemente, con Renzi) ricopre l'incarico di Ministro dello Sviluppo Economico.