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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Solitamente la riuscita di film così è direttamente proporzionale all'inventiva con cui le vittime designate escogitano i loro piani per salvarsi dal pericolo incombente. Sotto questo punto di vista DOWNRANGE non offre granché, a dire il vero, ma il clima di tensione dato dal gruppo di amici occasionali (sono insieme solo per condividere l'auto) che finisce sotto il fuoco di un cecchino nascosto su di un albero a poca distanza è gestito con intelligenza da Kitamura. Quando l'auto si ferma su una strada deserta per l'esplosione di una gomma ancora non possiamo immaginare che lo scenario di guerra resterà immutato; ma nel momento in cui il ragazzo chiamato a sostituire la gomma viene centrato da...Leggi tutto un colpo che gli fora in pieno la testa senza che in giro si veda nessuno capiamo già molto di quelle che sono le intenzioni del regista. Il pericolo nascosto, i ragazzi che appena si spostano da dietro l'auto usata come scudo vengono bersagliati da palottole che sibilano nell'aria beffarde, le ferite devastanti che si aprono coprendo di sangue i poveretti, le grida, l'incapacità di escogitare una via di fuga, il solito cellulare che prende solo nelle zone sbagliate... La prima parte, in cui il cecchino nascosto sparacchia senza che si comprenda se sbagli apposta o sia solo mezzo guercio, è prolungata oltremodo lasciando spazio a una ripetitività che fa riflettere sulla povertà dell'insieme. Senza poter contare su performance particolarmente memorabili da parte del cast (che comunque nemmeno si distingue per quell'insopportabile petulanza che in casi simili si fa spesso strada rendendo i personaggi irritanti) Kitamura sfrutta a fondo l'abilità degli effettisti abbondando con lo splatter, che non mancherà di soddisfare gli appassionati: aumenta una drammaticità altrimenti non sempre percepibile, che invece progredisce col passare dei minuti confluendo in una seconda parte più viva e varia. Quando caleranno le tenebre le carte in tavola cambieranno inevitabilmente e nonostante la ribadita unità di luogo si percepirà una differente voglia di reagire da parte dei superstiti. Il cecchino non ci viene nascosto: ne intravediamo la forma tra le foglie, gli occhi che guardano nel mirino del fucile. Se si sorvola sulla limitatezza di mezzi e di idee, se non ci si sofferma sulla puerilità di sceneggiatura e soggetto e ci si rassegna a sviluppi ovvi, il film potrà anche esser goduto per quello che è: un thriller moderno girato con dicreta perizia, teso e chiuso, con un finale grottesco che riassume l'artificioso sadismo del tutto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/05/18 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/01/19
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Cotola 2/01/19 13:33 - 9052 commenti

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Un pugno di ragazzotti fermi, causa foratura, su una strada deserta vengono presi di mira da un cecchino. Plot semplicissimo, eppure...eppure il film funziona benissimo. Merito di una sceneggiatura che sa tenere quasi sempre alta la tensione e fa della crudeltà e della spietatezza il suo marchio di fabbrica. Il gioco al massacro è ben diretto e condotto fino alla fine, con pochissimi cali. E l'epilogo beffardo è coerente con quanto visto sino ad allora. Deliziosi e ben realizzati gli eccessi splatter e di violenza. Puro divertimento per staccare il cervello una novantina di minuti: mica poco!

Capannelle 4/09/18 21:43 - 4412 commenti

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Non è da trascurare; anzi, per due terzi procede bene nobilitando la solita solfa degli studentelli perduti (e magicamente isolati dal mondo) con una regia propositiva, un sonoro adatto e una gestione accorta della monolocation e della luce solare. Per i patiti ci sono anche gustosi effetti splatter, peccato invece per gli attori che non sembrano usciti dalle scuole migliori. L'epilogo sceglie strade sbrigative e quasi circensi, peraltro già annunciate da un precedente twist disilluso ma abbastanza ridanciano.

Herrkinski 18/05/18 03:20 - 8119 commenti

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Ragazzi in viaggio su una desolata statale vengono presi di mira da uno sniper psicopatico. Di base non dissimile dal recente Carnage park, ha però la particolarità di essere ambientato in un'unica location e senza possibilità di movimento per le vittime; è anche un limite che rende inevitabile qualche caduta di ritmo e una certa ripetitività, però Kitamura punta su un cinico sadismo e su una percentuale di crudeltà e splatter elevati regalando alcune ottime sequenze nella seconda parte, nonchè un finale sardonico. Nel complesso, niente male.
MEMORABILE: L'arrivo della famigliola; Il finale.

Puppigallo 5/12/18 10:54 - 5279 commenti

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Se nell'ultima parte non impazzisse come la maionese, questa pellicola, realizzata praticamente con niente e interpretata in maniera piuttosto convincente dai protagonisti, sarebbe stata la riprova, che non è necessario un grosso budget per fare un buon film. La tensione si mantiene alta, il pericolo è più che concreto (essere crivellati di colpi, perchè il cecchino è anche un sadico) ; e il cinismo del regista è più che evidente (gente che rantola, che soffre, migliora e torna a soffrire). Se solo fosse stato gestito fino alla fine in maniera meno forzatamente eccessiva...Comunque, non male.
MEMORABILE: Gli spasmi del primo cadavere; L'auto, unica barriera, si sposta; Vespe e corvi vengono attirati da viscere e sangue dei morti; L'ultimo sparo.

Lythops 8/08/18 17:50 - 1019 commenti

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Cecchino appollaiato su albero e ottimamente mimetizzato gioca al tiro al bersaglio prendendosela con uno spensierato gruppo di studenti e con altri che si ritrovano a passare lungo la ben poco trafficata strada che ha scelto come terreno di gioco. Null'altro. Il regista rivela una padronanza tecnica non comune per realizzare un film non certo nuovo per trama, ma decente se si pensa ai pochi mezzi a disposizione e agli effetti. Non mi è piaciuta la fotografia.

Daniela 5/08/18 23:42 - 12670 commenti

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Mentre percorrono in macchina una strada secondaria, sei studenti vengono presi di mira da un cecchino appostato su un albero... Tutto qui? Si, tutto qui, ma con pochi soldi, un'unica ambientazione, un pugno di personaggi ed uno script che prevede poche variazioni sul tema dell'assedio all'aperto senza possibilità di fuga il regista riesce ad imbastire uno splatter notevole per tensione e sadismo, con pochi momenti di tregua, riuscendo a supplire alla staticità della situazione con movimenti di macchina insinuanti e cambi di prospettiva che denotano una grande padronanza tecnica.
MEMORABILE: L'arrivo della seconda macchina e quel che ne consegue; Il finale beffardo

Pesten 6/08/18 08:43 - 791 commenti

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Ci voleva un film di questo tipo, dopo i tanti recenti tentativi falliti di mettere in circolazione pellicole accattivanti. Kitamura con una sola location e una stabilità d'azione pressoché totale crea tensione e soprattutto un inno alla violenza, dove le recenti visioni psicologiche e simil filosofiche di certi autori vengono spazzate via dalla voglia di esaltare il violento, il gore, la morte. Forse gli attori non sono il massimo dell'espressività, ma poco conta perché il regista li fa pian piano maciullare.
MEMORABILE: Il finale, più interessante di quello che può sembrare; L'auto che si ribalta e investe i tre cadaveri martoriati, maciullandoli ancor di più.

Pumpkh75 22/11/18 14:07 - 1751 commenti

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Fumano tante cose... le canne dei fucili, i corpi in fiamme, soprattutto i cosiddetti di Kitamura: la sconfinata improbabilità del soggetto è la prima vittima a essere impallinata dalla spettacolarizzazione esasperata della fiancata di una vettura come location e i bossoli volano via che è una gioia senza rimpianto alcuno per accettate, squartamenti o decapitazioni varie. Audace e capace, complimenti. Non c’è un istante di tempo libero e il finale lascia un foro da parte a parte: si guadagna un punto esclamativo in regalo.

Schramm 3/12/18 17:10 - 3495 commenti

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Kitamura inverte il siege-movie, lo porta in diurni e afosi spazi aperti e fa colorare di verde il tuono da un Whitman che ha la luna storta in Scorpione. È una sola minuscola idea ma generosamente crivellata da tante grandi micro-variazioni neanche così facili da concepire e gestire lungo 90’. Ed è anche sadica, beffarda, gratuita come solo il male assoluto sa essere, dispensata da smanie propedeutiche e inghirlandata da aristocratica scrittura di mdp e usi iperbolici del campo lunghissimo e splatter gagliardo. Da chi sembrava ormai irrecuperabile, tanto d'alzata d'ingegno vale quadruplo.

Kinodrop 6/01/19 20:53 - 2957 commenti

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Il plot minimale, il basso budget e i limiti della location avrebbero potuto condizionare negativamente la riuscita di questo thriller; invece Kitamura trasforma quei limiti in punti di forza. Un gioco al massacro che procede per piccole varianti, con in più un carico di sadismo, pallottole e sangue che tengono viva l'attenzione coinvolgendo lo spettatore a immaginare possibili soluzioni all'impasse. Notevoli gli effetti sonori e l'uso della luce en plein air che esalta i raccapriccianti dettagli, mentre piuttosto modesta la prova attoriale. Efficace.
MEMORABILE: La beffa nel finale.

Ryûhei Kitamura HA DIRETTO ANCHE...

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Minitina80 19/07/19 14:50 - 2984 commenti

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Violenza e sangue compensano una staticità imperante che caratterizza la natura stessa del film, particolare perché ambientato in un unico posto da cui non si schioda mai. La padronanza del mezzo e il mestiere non mancano e, malgrado qualche inevitabile rallentamento, le cose funzionano discretamente. È pur vero che qualche volta pende troppo a favore del cecchino e che l’intervento della polizia solleva qualche perplessità, ma facendo una media, il giudizio complessivo risulta sufficiente a garantire una visione.
MEMORABILE: La testa spappolata con il calcio del fucile; La beffa finale.

Anthonyvm 24/08/19 21:54 - 5702 commenti

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Sin da subito è chiaro che Kitamura vuole andare al sodo: scartate le abituali presentazioni dei protagonisti, si passa direttamente all'incidente che li catapulterà nell'ennesimo incubo survivalista. Dopo alcuni minuti di dialoghi (in cui capiamo che non sarà facile affezionarsi a personaggi così poco interessanti) esplode la violenza: fiumi di sangue, dettagli gore e virtuosismi registici che vivono in funzione dello splatter stesso. C'è anche la suspense (ed è pure ben gestita), ma la carneficina ha il sopravvento. Finale da sbellicarsi.
MEMORABILE: Il viaggio della mdp che esce dal cranio forato di una vittima; I corpi infestati di mosche; Il lupo; La famiglia massacrata; Il finale cattivissimo.

Gestarsh99 15/01/21 15:46 - 1395 commenti

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Quando lo sniper movie tende i suoi agguati, è un attimo ritrovarsi in trincea, sulla linea di tiro d'un nemico invisibile-invincibile, a subirne all'aperto i "dardi d'atroce fortuna". A svuotar caricatori c'è il caro Kitamura, veterano pluridecorato sul fronte dello splatter, la cui parola d'ordine è irremovibile: No one lives! Per Ryûhei il sangue è arena, e l'arena è un'immane pozza ematica in cui saltar a piedi giunti impiastrando dispettosamente attori, trama e spettatori: un pretesto per far ostruzionismo alle attese più triviali e vandalizzare con cinismo i momenti culminanti.
MEMORABILE: Il colpo di coda finale perfettamente kitamuriano...

Fedeerra 7/11/21 03:47 - 770 commenti

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Ammirare e annientare l’inutilità della razza umana attraverso il mirino di un fucile? Sì, probabilmente tra le piaghe di un selvaggio exploitation Kitamura voleva anche dirci questo. Peccato - o per fortuna - che nel suo film non vi è nessuna correlazione fra vittime e carnefici, nessuna retorica morale o spirituale e, soprattutto, nessun sentimentalismo di sorta. “Downrage” è film ermetico, sanguinoso, sostanzialmente disinteressato verso tutti i suoi personaggi e con un gusto per l'orrido, per il macabro e per lo splatter davvero peculiare. Avercene.

Deepred89 17/12/21 00:13 - 3709 commenti

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Classico esempio di film basato su un'unica idea diluita forse oltre il dovuto ma sostenuta, in questo caso, da una confezione professionale e location in esterni inaspettatamente evocative, mentre i momenti truculenti entrano periodicamente a gamba tesa per vivacizzare il tutto, ma rischiano talvolta di spostare l'asse verso il gratuito o il grottesco involontario (l'occhio). Come è giusto che sia, lo scontro finale e conseguenti risvolti beffardi risultano il frangente migliore del film. Con qualche elemento di stanca, ma tutt'altro che disprezzabile.

Lupus73 6/06/22 12:21 - 1496 commenti

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Alcuni ragazzi in auto per via del carpooling, in una strada isolata di campagna forano: non è un incidente, c'è un cecchino in agguato. Quella che potrebbe essere una delle tante sequenze comuni in un film poliziesco o western o action, qui diviene il soggetto da sviluppare, in ogni dinamica, in ogni dettaglio, con un'ottima regia; e a proposito di dettagli, non si lesina in gore, siamo ai limiti dell'horror, ma del resto il cecchino folle completamente mascherato in maniera super mimetica potrebbe tranquillamente essere uno slasher villain senza coltello ma col fucile. Finale beffardo.

Valcanna 30/12/22 08:53 - 34 commenti

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Il film ricalca il canovaccio dell'auto in panne e della mancanza di segnale telefonico classico delle pellicole horror; l'unica novità sta nel modo in cui i protagonisti vengono sottoposti al massacro. Un cecchino senza identità e senza storia appollaiato sopra un albero non basta a dare un senso compiutio a un film che, per alcune trovate, resta comunque guardabile.

Gabigol 19/03/23 15:52 - 582 commenti

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Buon esempio di B-movie, girato con mezzi ristretti ma con all'attivo una perizia tecnica piuttosto ragguardevole (leggasi: regia e gestione del ritmo). Dinnanzi a uno script risicato e un'ambientazione piuttosto ristretta, il film declina la propria forza su di una gestione serrata del narrato, impostando un gioco al massacro sbilanciato sul sadismo, ma inauditamente credibile sotto il profilo survival. Bene anche la continua ricerca di soluzioni narrative per ravvivare un canovaccio altrimenti stantio. Il tallone d'Achille, probabilmente, è il cast attoriale non troppo performante.
MEMORABILE: L'incipit fulminante; La macchina da presa che esce dal foro in testa; Il cellulare per riprendere; La famiglia in macchina; La polizia; Il finale.

Teddy 6/08/23 06:58 - 830 commenti

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Survival movie a tratti action, a tratti splatter, a tratti genuinamente basico. La regia di Kitamura riserva però interessanti sorprese, con la sua schietta concezione dell’orrore, con la sua violenza irruenta e antididascalica, con le sue inquadrature scaltre e geometricamente perfette. Divertente, spietato e con un twist dopo l'altro. Final girl (?) con sorpresa.
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  • Homevideo Digital • 20/06/18 08:23
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd e blu-ray Midnight Factorty disponibile dal 09/08/2018.
  • Discussione Daniela • 7/08/18 14:02
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    x Schramm

    Questo è minimalista nella trama, ma quanto a splatter si gioca le sue carte fra spiaccicamenti e frattaglie. Potrebbe piacerti.
  • Discussione Schramm • 7/08/18 17:03
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    x Schramm

    Questo è minimalista nella trama, ma quanto a splatter si gioca le sue carte fra spiaccicamenti e frattaglie. Potrebbe piacerti.


    le faremo sapere.
  • Discussione Brainiac • 7/08/18 23:26
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Molto spassoso (zona-spasso Wolf Creek 2 certo, Schramm s'incazzerá, quando definii cosí WC2 mi attaccó un pippotto che uno bastava! Ma il Maestro puó tutto!!! Quindi anche a questo giro mi rimetto alla sua clemenza... a me questi massacri sadici e splatterosi mi mettono di buon'umore, che ci posso fare?!?). Location polverosa alla Jeepers Creepers II, il supercult per eccellenza. Sfiziosa l'idea del carpooling, gustose le disattese sul bodycount, che non si srotola mai per come si é abituati. Unico neo il finale con alcuni accenni grotteschi di caratterizzazione e qualche scelta sbrigativa. Avevo visto il primo di questo Kitamura, e non mi era piaciuto, ma Downrange é girato con classe e tempismo.
  • Discussione Daniela • 8/08/18 06:39
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Downrange é girato con classe e tempismo.

    Concordo. L'eleganza di certi movimenti di ripresa, fluidi ed avvolgenti, mi pare innegabile, come pure l'abilità nel gestire situazioni a forte rischio di ridicolo involontario mantenendo la tensione: si veda per tutte la sequenza in cui i sopravvissuti cercano di uscire dalla zona sotto-tiro riparandosi dietro la vettura in movimento.
  • Discussione Schramm • 8/08/18 15:28
    Scrivano - 7694 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Molto spassoso (zona-spasso Wolf Creek 2 certo, Schramm s'incazzerá, quando definii cosí WC2 mi attaccó un pippotto che uno bastava!

    ...ma sai che ricordo mica... darò una ripassata. non ho le basi (e nemmeno le forze) per addirittura incazzarmi o pippottare, dato che con ogni probabilità tutti i giorni rimastimi da vivere mi vedranno lontano -e di molto- dal vorace cine-consumo da bulimico in crisi, e anche se nulla è mai detto e dato, ho enormi dubbi che potrò recuperare a bella posta entro breve uno solo dei film per cui vengo convocato con invito al viaggio, questo incluso.

    certo che se questo è come WC2 (anvedi l'acronimo, neh), faticherei a parlare di buonumore. la cui probabilità e concausa non levo a chicchessia, finché dato per soggettivo. mentre dire che opere di quel (questo) taglio siano oggettivamente qualcosa di puccioso che invitano la gente al sorriso e fa sentire tutt'uno con il cosmo... beh.. ecco... insomma... io... uhm...ok, ne riparleremo!

    Brainiac ebbe a dire:
    Ma il Maestro puó tutto!!!

    ...piano con certi epiteti, io ormai non riesco a sentirmi manco un bidello... :( / :D

    tornando alla ciccia, pensare che qua c'è dietro chi non pago di versus ha pure bruciato che peggio non si potrebbe uno dei migliori barker-mignon non è incoraggiante: ma tu dici classe, danyta accoppia tensione; quindi che dire, anche i peggiori criminali sono capaci delle più sorprendenti redenzioni. se ne riparlerà a celiniano tempo credito.
    Ultima modifica: 8/08/18 15:30 da Schramm
  • Discussione Brainiac • 8/08/18 20:48
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Li ho trovati affini nel sadismo del villain, che qui peró -essendo cecchino tout-court- evita troppi corpo a corpo, abbondanti in WC2 (acronimo dell'anno, effettivamente).
  • Discussione Capannelle • 4/09/18 20:02
    Scrivano - 3520 interventi
    Ottimo fino alla luce del giorno, dopo che sono calate le tenebre mi sembra sbrigativo e con il filo di tensione, fino a quel momento ben tenuto, che viene sostituito da "interventi" ai confini del ridicolo.
    E mannaggia a me quando leggo i momenti memorabili durante il film.
    Ultima modifica: 4/09/18 20:03 da Capannelle
  • Discussione Schramm • 2/12/18 15:54
    Scrivano - 7694 interventi
    effettivamente stare avanti al plot fa tirar giù i santi dal calendario (a fucilate, tanto per stare sul pezzo). ma anche così il film esce trionfante, le idee non mancano (e non era facile escogitarne di valide e convincenti in uno scenario simile per 90') e tra kitamura e kitammuort il confine è felicemente labilissimo. praticamente un D13 alla luce del sole con whitman a colorare di verde i tuoni. effettivamente con WC 1 e 2 spar(a)tisce non solo marciume a badilate e villain for the mere sake of it, ma anche le ambientazioni della serie campo lunghissimo mio fatti continente. è niente più di un giochino, ma non c'è quanto, è assai godurioso (in senso lato, non è che ci si spancia). e chi avrebbe mai detto di ritrovarsi al battimani per chi ha sfornato scoraggianti disfatte come versus o macelleria mobile di mezzanotte. davvero un'ottima rimonta.

    forse se proprio devo trovare una pulce nel pelo, è quella chiusura, ormai tipica del filone, con l'ultimo suono (che sia urlo, rantolo, tonfo, schianto, jumpscare con vetri rotti o altro) sovraccarico di riverbero, che rende la chiusa caricaturale anziché secca e angosciante. iniziare a togliersi questo viziaccio non potrebbe che costituire un di più per il genere. ma ripeto, è pulce di un pelo molto folto.
    Ultima modifica: 2/12/18 15:56 da Schramm
  • Discussione Daniela • 2/12/18 19:17
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    x Schramm

    Questo è minimalista nella trama, ma quanto a splatter si gioca le sue carte fra spiaccicamenti e frattaglie. Potrebbe piacerti.


    le faremo sapere.


    Saputolo (non è il nono nano).