Reduce dall’italo-western, Gemma abbandona le pistole per imbracciare arco e frecce e impersonare Robin Hood. Il racconto, ingenuotto, è sostenuto dalla piacevole ironia che pervade gran parte dei personaggi (in particolare Adorf, prete-fuorilegge dalla rossa chioma) e per le acrobatiche scene d’azione in cui Gemma, Zamperla e Pazzafini danno il meglio di sé.
MEMORABILE: Adorf che, fingendo di pregare in latino davanti a frati impostori che non capiscono, dà istruzioni ai suoi compagni in quella lingua.
Fino a qualche giorno fa per me era solo una locandina di un film che all'epoca non riuscii a vedere. Ferroni non ci mette troppo sprint in questa variazione su Robin Hood e l'atmosfera dell'epoca non c'è quasi mai. Ma non è un regista inetto all'azione e qua e là ci son scene efficaci. Buoni caratteristi (al solito svetta Adorf), Gemma recita con la sua voce e questo dona un tocco di gioventù al personaggio che interpreta. Lo sceriffo di Nottingham è Luis Davila, uno dei protagonisti di Matalo! (potevo non dirlo visto che è il mio nickname?)
Divertente avventuroso con Gemma nei panni di Robin Hood. E' tutto un gran combattere ovviamente, ed il protagonista è quasi sempre non controfigurato; molto buono anche il cast secondario con il grande Adorf e la meravigliosa Dionisio in versione biondo platino, sebbene qui la sua espressività sia prossima allo zero. E Nello Pazzafini nella foresta di Sherwood fa il suo effetto...
Il film è gradevole, su questo non c'è dubbio, le mie perplessità riguardano il fatto che si poteva fare meglio perlomeno non usando set palesemente finti ma a sclta tra i tanti castelli in giro per l'Italia. E' un film del 1971 ma sembra per quel che mi riguarda di molto tempo prima. Buona ost di Ferrio, bel cast di caratteristi.
Rilettura made in Italy della leggenda di Robin Hood; non proprio riuscita anche se ugualmente piacevole, grazie anche alla presenza di validi caratteristi (Pazzafini, Dublino, Colombaioni...) e di un grande Mario Adorf, quasi una forza motrice della pellicola. Giuliano Gemma convince, bellissima nella sua acconciatura platinata la sublime Silvia Dionisio, altro valore aggiunto al film assieme alla OST di Gianni Ferrio. La pecca più grande? La mancanza di atmosfera d'epoca anche a causa delle location finte. **
L'eclettico veterano Giorgio Ferroni firma un film d'avventura per sale parrocchiali. La buona mano registica spesso si sente, ma ancora di più si notano le scarse prestazioni di Gemma (che si doppia, male, da sé) e di una Dionisio quanto mai statica. Meglio il cast di contorno, con Adorf, ovviamente, su tutti. Un po' folle il finale, con un'incredibile accelerazione per rendere possibile il "deus ex machina": ma Damon è andato e tornato dalla Germania volando in Concorde?
Questo Robin Hood made in Italy è molto meglio di tanti peplum e spaghetti western, con la partecipazione di Giuliano Gemma e non. Meglio perché non scimmiotta produzioni originali, ma ha uno stile tutto suo e un cast di attori e caratteristi di tutto rispetto. Ci sono diverse pecche come il poco impegno messo nella gara con l'arco, ma, conoscendo già l'epilogo, è tutto perdonato, come pure la voce originale di Gemma in un doppiaggio piuttosto piatto. La patina di più datato di quello che non sia gli dona ancor più fascino.
Un anno prima di affrontare il più impegnativo La notte dei diavoli, Ferroni si rilassa con un cappa e spada per platee familiari già datatissimo ai tempi della sua uscita. Visto a distanza di quasi mezzo secolo, quel sapore di antico fa tenerezza e, sapendo che finirà tutto per il meglio, si seguono fiduciosi le improbabili avventure di un Gemma/Robin Hood in vacanza dal western e coadiuvato dal grande Mario Adorf e da una folla di gloriosi caratteristi. Incantevole come sempre la Dionisio, ma non male anche la perfida Helga Liné.
MEMORABILE: Giovanni senza Terra (Daniele Dublino) raffigurato con movenze gay, ai tempi un modo sicuro per rendere ancora più odioso il personaggio.
Avventuroso vecchio stile, dalla trama semplice e senza pretese e dai personaggi tagliati con l’accetta. In realtà un po’ troppo prevedibile, per giunta con l’unico colpo di scena ben oltre l’impossibile (il compare di Robin Hood che va e torna dall’Inghilterra all’Austria in pochissimo tempo!). Comunque è anche un film molto scorrevole e tutto sommato piacevole: un’occhiata gliela si può ancora dare. Sufficiente.
L'ultimo cappa e spada "serio" nella grande traduzione italiana, girato dal veterano Giorgio Ferroni e con Giuliano Gemma che cercava evidentemente di differenziare i suoi ruoli dopo il grande successo avuto dai suoi western. I ritmi sono sempre molto piacevoli, i cattuvi abbastanza perfidi e i comprimari (primo tra tutti l'ottimo Nello Pazzafini) sanno fare la loro parte. Piacevole.
Colorato, semiserio, allegramente fumettistico e con un Gemma che sembra divertirsi parecchio. È ciò che rende abbastanza piacevole la visione di questa pellicola senza particolari pretese, di puro intrattenimento. Tac è la parte comica (dà a Re Riccardo, non riconoscendolo, del cavaliere di latta). Ma anche Robin (Gemma) tanto serio non è. Il ritmo c'è e il risultato non è poi così male dopotutto.
MEMORABILE: La gara; Fra Tac fa cadere un mobile cercando di rubare un rosario per sostituire il suo di ceci e fagioli; "Verrà giustiziato per squartamento".
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Anch'io ho avuto la sensazione che qualche castello sia invero stato ricostrito in qualche studio di Cinecittà, come potrai leggere dal mio commento che prossimamente arriverà e secondo me più di uno. Comunque la zona di Manziana è dalle parti del Lago di Bolsena, ergo Lazio, ergo forse c'ho azzeccato sul fatto che è stato girato nel Lazio. Adesso sta solo a verificare se è davvero stato girato li dove dici tu. Comunque l'atmosfera da epoca ottocentesca inglese non la si sente proprio, ma comunque all'epoca si usava anche girare produzioni italiane al 100% all'estero, come ad esempio "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo interamente girato nei pressi di Londra e si vedeva.
DiscussioneDusso • 1/02/13 20:45 Archivista in seconda - 1830 interventi
Motorship ebbe a dire: Anch'io ho avuto la sensazione che qualche castello sia invero stato ricostrito in qualche studio di Cinecittà, come potrai leggere dal mio commento che prossimamente arriverà e secondo me più di uno. Comunque la zona di Manziana è dalle parti del Lago di Bolsena, ergo Lazio, ergo forse c'ho azzeccato sul fatto che è stato girato nel Lazio. Adesso sta solo a verificare se è davvero stato girato li dove dici tu. Comunque l'atmosfera da epoca ottocentesca inglese non la si sente proprio, ma comunque all'epoca si usava anche girare produzioni italiane al 100% all'estero, come ad esempio "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo interamente girato nei pressi di Londra e si vedeva.
Si usava si ma si girava comunque molto di piu' in Italia, se vuoi sapere dove è stata girata qualche scena metti qualche foto in location da cercare...
Motorship ebbe a dire: ... comunque all'epoca si usava anche girare produzioni italiane al 100% all'estero, come ad esempio "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo interamente girato nei pressi di Londra e si vedeva.
B. Legnani ebbe a dire: Motorship ebbe a dire: ... comunque all'epoca si usava anche girare produzioni italiane al 100% all'estero, come ad esempio "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo interamente girato nei pressi di Londra e si vedeva.
Motorship ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Motorship ebbe a dire: ... comunque all'epoca si usava anche girare produzioni italiane al 100% all'estero, come ad esempio "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo interamente girato nei pressi di Londra e si vedeva.
Erano però casi rari, come detto da Dusso.
Infatti oltre quello non ne ricordo altri.
Alberto De Martino ha fatto film "esteri", nel periodo.
Dusso ebbe a dire: Motorship ebbe a dire: Non è che il film è stato girato anche al Castello di Santa Severa sul litorale laziale?
Comunque alcuni di questi castelli sono nel Lazio, mi sanno già di visto....
Si vede che sono tutti castelli delle zone dell'Italia centrale: quelli inglesi sono tutta un altra cosa. Il risparmio....
Vabbè si è sempre saputo che quasi sempre li giravano in Italia, questo lo hanno girato mi pare nella zona di Manziana(leggendo un intervista) ma per esempio gli esterni del castello ecc. mi sembrano fintissimi
Sì: il castello è finto. E la zona alberata è Manziana. Da capire quale sia il castello che nell'incipit si vede da lontano, pur se pare ritoccato.
Ma l'ambasciatore tedesco che di vede nell'incipit è Massimo Serato n.c.????