Note: E non "Notte prima degli esami oggi". Non è un sequel, si tratta degli stessi personaggi con le medesime caratteristiche in una nuova storia, ambientata nel 2006, gli sceneggiatori lo battezzano "Newquel".
Quello che aveva identificato NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI era stata l'appartenenza della storia a un'epoca ben precisa: gli Anni Ottanta, con le loro mode bislacche e le hit fragorose. In questo sequel anomalo (nel senso che i personaggi sono gli stessi ma si trasferiscono al giorno d'oggi rivivendo un nuovo esame di maturità) si ritorna al futuro (2006) e si abbandona in parte il clima goliardico così ben reso nell'opera precedente. Il divertimento è minore e, soprattutto, passa dalla generazione più giovane a quella dei genitori....Leggi tutto Il vero mattatore in questo senso (nonostante il protagonista rimanga Nicolas Vaporidis) è Giorgio Panariello, che irrompe nel film avocandosene gran parte dei momenti comici. E' il padre di Luca Molinari (Vaporidis), sposato con una donna che forse non ama più (la rediviva Paola Onofri) e amante della prof (Serena Autieri, che fu valletta sanremese con Baudo) del figlio. Un ruolo classico della nostra commedia che Panariello interpreta al meglio facendo valere tutto il suo talento spesso inespresso. Diverte senza mai sbracare e sovrasta tutti altirando ogni attenzione. Anche perché questa volta la storia d'amore di Vaporidis con una poco simpatica addestratrice di delfini (la spesso nuda Carolina Crescentini, poco sopportabile nei suoi slanci da donna emancipata) scivola nella banalità fiaccando gli sforzi della solita compagnia di amici che pare qui la brutta copia di quella apprezzata nel primo capitolo. Per loro battute quasi sempre deludenti e ruoli di secondo piano. L'Italia campione 2006 resta solo sullo sfondo. Così così.
Tecnicamente lo stile non cambia molto rispetto a quello di un solo anno prima. E' sempre una commedia senza molte pretese che affronta il tema dell'adolescenza, più concentrato verso ciò che riguarda l'amore. Una formula cinematografica che è capace di intrattenere, oltre ai teenager, anche i più grandi. Panariello è bravo, comico pur interpretando un ruolo che deve far riflettere. Accompagnano le sequenze scene dell'avanzata dell'Italia ai mondiali. Le musiche forse sono selezionate un pò meno accuratamente.
Carino, niente di più. Il film rolla ma non decolla. Il genere richiede una sub-idea che scorra assieme al film, che catturi per emozioni, musiche, o comicità. Niente per le prime due; un pò di comicità in parte riciclata dalle idee della prima versione e rivitalizzata da un bravo Panariello. Stonano i richiami hippie anni '70 e il fatto che sia fin troppo facile l'approccio con la bella biologa marina.
Ero andato al cinema convinto di trovarmi di fronte alla classica operazione commerciale priva d'idee e di senso (che pur di riciclare il titolo "vendittiano" e non potendo far fare due volte la maturità agli stessi personaggi non si fa scrupolo a truccare le carte in tavola spostando le stesse facce al giorno d'oggi come se niente fosse). Invece devo dire che, benché nettamente inferiore e meno spiritoso rispetto al prototipo, il film è almeno godibile senza troppi rimpianti. E Panariello tien su la baracca.
Forse sono l'unico a cui è piaciuto questo film tanto da rivederlo due volte al cinema. Le storie sono due: quella d'amore tra Vaporidis e la Crescentini (insopportabile) e tutto ciò che ruota intorno a Panariello. E' soprattutto quest'ultimo a fare la parte del leone, incentrando su di sé le migliori battute e dimostrando di essere un bravo attore. Purtroppo l’amicizia tra i ragazzi rimane sullo sfondo. Il finale (dalla corsa a piedi alla stazione fino all’esame), seppur inverosimile, penso che sia il sogno di molti di noi. Il film piace perché, nonostante perda la freschezza del prototipo, non ha la pretesa di fare della sociologia spicciola. E’ SOLO una favola moderna.
Il film ricalca un po' il primo capitolo però, a differenza di quello, stavolta il ritmo non si spezza mai. Personalmente più la visione andava avanti e più cresceva in me la voglia di vederlo: alcune battute mi hanno veramente divertito e comunque il film lascia il sorriso per quasi tutta la sua durata. Certo non mancano i soliti momenti strappalacrime ma sono pochi e concentrati. Io lo consiglio davvero: fa rivivere i tempi spensierati della maturità e dona un pizzico di nostalgia del tempo che fu.
MEMORABILE: Paola Onofri è come il vino buono: più invecchia e più diventa figa.
Decisamente inferiore al primo capitolo. La sceneggiatura non possiede nessuna idea solida e finisce per mettere insieme diverse storie più o meno riuscite chiudendosi con un finale risibile. Inoltre Panariello non vale Faletti e Vaporidis e gli altri ragazzi cominciano a stancare. La regia di Frizzi comunque funziona e i riferimenti al primo episodio sono piuttosto azzeccati, anche se purtroppo l'atmosfera in bilico tra ironia e nostalgia che caratterizzava l'altro film è lontanissima. Volendo si può anche perdere.
Il piccolo miracolo del primo film non si ripete purtroppo con il suo sequel: Notte prima degli esami oggi appare come la consueta opera di sfruttamento commerciale priva di idee, basata solo sulla ripetizione di situazioni tratte dal primo film. Uno dei punti deboli è quello di avere molto puntato su Panariello, comico prettamente televisivo non a suo agio al cinema, come già ampiamente dimostrato altrove. Gli incassi danno ragione a Brizzi & co, ma il film è davvero mediocre.
Brizzi è un furbone ma i film li sa fare. O meglio, sa dove andare a rubare. In fondo l'idea di una storia con gli stessi personaggi ambientata in un altro tempo l'avevano già fatta i Vanzina con Vacanze di Natale che riprendeva l'intero cast di Sapore di Mare. E così fa Brizzi. Ma soprattutto ha il dono del ritmo e delle inquadrature giuste, non ha paura di mostrare nudità e di avventurarsi ogni tanto nel volgarotto. Molto più riuscito del prototipo, furbetto per piacere a tutti ma nondimeno un film senza pretese che si vede dall'inizio alla fine.
Un buon film, proprio come il suo predecessore. Non è una seconda puntata: lo spunto e i personaggi sono gli stessi ma siamo nel 2006. Si guarda volentieri e si apprezza il buon gusto con cui il regista lo ha girato. Venato da un ottimismo di fondo senza trascurare le difficoltà delle diverse fasi della vita. Belle (molto) le parentesi con i delfini, così come è valido il personaggio di Panariello: un eterno bambinone (spassosi i suoi show nel negozio di giocattoli dove lavora). L'unico a stancare un po' è Vaporidis. Consigliato.
MEMORABILE: Riccardo Rossi bersagliato involontariamente da Vaporidis.
A parte un Panariello formato gigante, che prova vanamente a salvare la nave che affonda, rimane ben poco anche perché, quando si vuole cavalcare la tigre per ottenere facilmente cospicui incassi al botteghino, il risultato è solitamente premiante solo nel breve periodo. Storia piatta costruita senza né capo né coda cercando di speculare sul mondialino vinto dall'Italia, sul successo dell'anno precedente e sugli anteriori, peraltro di assoluto valore, della Crescentini.
MEMORABILE: Visti lo show di Panariello al campo di calcetto e la Crescentini come mamma l'ha fatta vi consiglio di recarvi liberamente a casa.
Molto inferiore al primo capitolo, mi è piaciuto poco. L'originale era emozionante, aveva una grande atmosfera (qui invece mi sono emozionato solo ai gol dell'Italia) e la storia era molto meglio di questa; inoltre tutta la faccenda dell'esame era molto curata mentre qui invece si punta troppo su una storia d'amore rispetto all'altro; c'era anche lì, ma si parlava degli esami mentre qui seguiamo soprattutto le vicende di Panariello. Manca del tutto l'atmosfera del primo film e la colonna sonora in confronto a quella anni 80 è improponibile.
Con Brizzi il cinema italiano tocca i suoi punti più bassi, annegando ogni parvenza di Settima Arte in un’accozzaglia di sequenze da fiction senza capo né coda: dal carnaio di Castel Sant’angelo ai ripetuti incontri-scontri tra Vaporidis e Rossi, che tornano persino nell’esame finale. Panariello azzecca uno spregevole marito adultero: un emerito “coglione”, come lo battezza giustamente il vecchio Interlenghi. Euforico specchio di un’epoca dominata da una gioventù vuota, ignorante e rimbecillita da calcio, blog e sesso multimediale. Pessimo.
MEMORABILE: Panariello che, per gestire la sua relazione con l'amante, racconta la frottola che sua moglie è in fin di vita perchè malata di cancro (!!!!!).
Mi chiedo cosa mi abbia spinto a guardare questa immondizia, me lo chiedo ancora adesso. Forse perché la Crescentini si mostra tutta desnuda con molta disinvoltura ? Penso proprio di no, perché non basta. Il resto è solamente fumo. Tremende le performance degli attori e le moraline che vengono inserite qua è là. Imbarazzante.
Copia in carta carbone del film di un anno prima trasferita ai giorni nostri. Una legittima quanto spudorata operazione commerciale figlia del successo del primo capitolo. L'intreccio è ancora più risibile, con i vari interpreti che si incontrano sempre per caso nei momenti più sbagliati. Tutti i giovani attori recitano così come viene, con la pessima Crescentini inspiegabilmente nudissima. Panariello fuori luogo. È giusto aver sottolineato la difficoltà di studiare con l'Italia che vince i mondiali 2006: anche il mio 73/100 sta lì a dimostrarlo!
Completamente buttati al vento il sarcasmo e l'ironia a tratti antigiovanilistica del prototipo, si assiste qui ad un incredibile quanto inaspettato campionario di banalità. I maturandi sono mostrati come una combriccola di eroici arrapati artisti del salvataggio all'ultimo minuto e neanche un minimo d'ansia (mentre invece nella realtà ho avuto modo di constatare che si rasentano le crisi di panico). Panariello fa quel che può, ma il film naufraga e nemmeno la Crescentini senza veli basta a salvarlo.
MEMORABILE: La lite coniugale con la breve apparizione di Salvi nei panni di un poliziotto.
Va detto che è un film che ha un buon ritmo: sostenuto, uniforme, senza pause riflessive, rispecchia quel dinamismo frenetico (anche se fondamentalmente inconcludente), di tanti adolescenti di oggi. E, in fondo, il film è fatto per loro... Alla fine, però, il quarantenne Panariello fa la parte del leone: perché è bravo, e perché le sue vicende sentimentali sono assai più interessanti e brillantemente complicate di quelle di Vaporidis e compagnia. Compagnia le cui dinamiche interne sono tra l'altro ben poco studiate... Vedibile, non memorabile.
Mi è piaciuto quanto il precedente, ma per diversi motivi. La storia è aggiornata agli anni duemila, si ride di meno e si sorride di più, la storia d'amore è più ingombrante che nel precedente e quindi il ritmo è differente. Vaporidis si conferma un simpatico astro nascente della commedia italiana, al suo fianco Panariello sostituisce Faletti con un personaggio perfetto di padre inaffidabile ma divertente. La Crescentini è brava e bellissima; Faletti torna in un piccolo cameo.
Quando l'attore non protagonista si trova d'emblée a fare il mattatore principale della pellicola c'è evidentemente qualcosa che non funziona nell'impianto. Nella fattispecie Panariello si trova a dover sopportare, quasi per intero, il peso comico del film. E lo fa egregiamente: tempi, battute, movimenti. Tutto perfetto. Il problema è che la sceneggiatura dovrebbe girare attorno a Vaporidis & co. e Panariello avrebbe dovuto essere solo un valore aggiunto. Ma è evidente che le gag non funzionano più di tanto e la buona volontà del cast non basta.
Pellicola adolescenziale che mostra i primi evidenti pruriti sessuali e situazioni abbastanza scontate che comunque appaiono discretamente piacevoli. Tuttavia la trama scivola via senza dolore e il cast mostra alcune crepe: Panariello è inadatto e l'Autieri non è integrata nella parte. La Crescentini mostra il suo corpo più che recitare. Comunque sempre meglio degli inutili cinepanettoni.
Definitivamente un filmaccio. Brizzi deve aver pensato di aver fatto Sapore di mare, ergo di essere pronto per il suo Vacanze di natale (tanto l'ambientazione d'epoca era talmente superflua...); ma il risultato è una riproposizione stanchissima di personaggi e situazioni straviste in film come Chewingum, ad oggi francamente improponibili. Per non parlare dell'inaccettabile Panariello: quanto ancora ci proporranno queste gag sui mariti infedeli? La finale di un mondiale di calcio vergognoso dovrebbe dare sapore epocale, ma fa tristezza.
MEMORABILE: La Crescentini è spesso nuda, ma la si ammira meglio sui calendari: visione non obbligatoria!
Questo cosiddetto "newquel" non è nemmeno all'altezza del pur mediocre Notte prima degli esami. Si salva pochissimo del film, e nemmeno Panariello riesce a strappare qualche sorriso. Dialoghi di una banalità imbarazzante, pellicola senza mordente e soprattutto con pochissime idee. Bisogna dare comunque atto a Brizzi di saper fare il suo mestiere. Evitabilissimo.
Cerca di ripetere il miracolo del film dell'anno prima, ambientato alla fine degli anni '80, carcando di cambiare qua e là qualche attore (Panariello al posto di Faletti, che fa comunque un breve cameo) e qualche trovata. Ma, alla fin fine, mi sembra più un omaggio alla finale del campionato di calcio del 2006, vinto naturalmente dall'Italia, che uno spaccato moderno dei giovani della internet-generation. Nicolas Vaporidis non basta, gli manca la vera spalla femminile, che è Cristina Capotondi. Minaccia di sequel tv.
Variante del primo capitolo che tenta di cavalcarne il successo. La storiella è banale quanto la prima, piena di assurde coincidenze e situazioni senza senso. Peccato che il film sia molto più noioso, scritto coi piedi e financo noioso. Se aggiungiamo che è anche più mieloso e buonista, compreso l'orrido e improponibile finale siamo proprio alla frutta. Si salvano i ragazzi, simpatici, e un più che sufficiente Panariello. La Crescentini proprio non è capace, poverina. Brutto.
Discreto anche se molto meno godibile del primo. La storia, senza i dovuti richiami anni '80, perde molto del suo fascino e di certo la situazione-sfondo del mondiale di calcio del 2006 non può riempire questa mancanza. Crescentini e Panariello non ai livelli dei precedenti Capotondi e Faletti; il gruppo di amici rimane sempre abbastanza affiatato. Qualche banalità nella sceneggiatura e qualche situazione che rimane in stallo. Grazioso il finale. In almeno due o tre scene si ride parecchio.
MEMORABILE: Vaporidis a casa di Azzurra, al ragazzo che fa colazione: "Te piacciono i cornetti, Pierre? Strozzati!"
Ma c'era davvero bisogno di farlo, questo sequel? Se il primo mi era piaciuto, anche per i bellissimi riferimenti alla commedia d'autore del passato uniti alla commedia moderna di cui Brizzi è uno degli esponenti di spicco, questo qui mi ha quantomai deluso. A parte che le avventure amorose extraconiugali di Panariello sono troppo in primo piano, la storia dello studente va in una direzione vincente fin da principio, senza andare per gradi dal basso verso l'alto come nel primo. Evitabile.
Commedia adolescenziale che funziona solo a metà: tutto il film è infatti un continuo altelenarsi di scene noiose e scontate, alle quali fanno seguito sequenze riuscite e divertenti quasi solo grazie al talento di certi attori. Vaporidis non convince, mentre buona è la prova di Panariello. Piccola apparizione di Enzo Salvi nei panni di un agente "coatto". La colonna sonora è discreta.
Dopo il successo al botteghino di Notte prima degli esami ecco che ci viene riproposta la stessa minestra, ambientandola nel 2006, anno in cui l'Italia di calcio vince il mondiale in Germania. Ma non è proprio tutto come nel film sopracitato. Qui infatti la scuola ha un ruolo decisamente secondario rispetto al resto della storia, rimane sempre ai margini. L'interesse è focalizzato sulle storie d'amore dei ragazzi e dei genitori e sui loro intrighi. Un'operazione commerciale senz'anima.
Seguito meno riuscito del predecessore che sa comunque essere a tratti godibile. Esce Faletti ed entra Panariello, ma il comico toscano riesce in parte ad accattivarsi le simpatie. Il cast dei ragazzi è il solito a eccezione della Capotondi, sostituita da una brava Crescentini. Le presenze della Onofri e della Autieri non sono così memorabili. Gustoso cameo di Franco Interlenghi, mentre Enzo Salvi si ripete come nel precedente film. Stavolta il film è ambientato nel 2006 e la vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio è solo un piccolo pretesto.
E se la nazionale di calcio non avesse vinto il campionato del mondo? Si può vederla in due modi: facendo il moralista e allora viene fuori un ritratto dell'Italia e degli italiani tremendo, dove nessuno si salva e tutto è burla e pericolosa superficialità; ma non è il verso giusto. Allora vediamolo come commedia demenziale, così potrebbe avere un senso; bisognerebbe però togliere le insulse moraline e avere protagonisti di ben altra levatura per riuscire a sostenere personaggi così melensi e patetici. A salvarci dall'imbarazzo, i delfini.
Pessimo seguito di un onestissimo primo lavoro. Fondamentalmente, oltre alle idee e alla sceneggiatura praticamente inesistenti, manca un progetto per una pellicola nata precipuamente per scopi commerciali; il che non sarebbe necessariamente un male, se le caratteristiche di cui sopra fossero presenti. La grande forza del primo film, l'atmosfera di un'epoca passata, ovviamente non ha senso di esistere e il risultato si vede tutto.
Discreto, ma inferiore al primo film: qui Vaporidis alias Luca Molinari è alle prese con gli esami di maturità nell'anno della vittoria della nazionale ai mondiali di Germania. Gli amici sono sempre gli stessi, ma troviamo in più Panariello nel ruolo del padre e il grandissimo Franco Interlenghi nel ruolo del nonno. Non indimenticabile, ma godibile.
A parte qualche immagine della Crescentini (nuda) e della Fornasier (quasi) notevoli quasi mozzafiato, di questo film non c'è molto da ricordare, battute di basso livello a parte. Stavolta gli esami fanno da sfondo alla solita storia di corna con Panariello padre del protagonista che tradisce la moglie con la prof. del figlio. Le solite storielle fra i ragazzi e l'immancabile finale sempre uguale. Stento a credere che la commedia italiana si sia ridotta così.
Se il primo film era felicemente riuscito a essere una commedia senza pretese ma decisamente divertente, con molti personaggi e situazioni riuscite, il sequel è una mera operazione commerciale che perde ogni carica innovativa e non raggiunge la sufficienza. Certo a tratti si ride, ma la storia sembra la brutta copia di quella del predecessore, Panariello è fastidiosissimo, le scene coi delfini sembrano lo spot di un acquario e nessun personaggio rimane minimamente nella memoria.
Più sgangherato del precedente ma più divertente, zeppo com'è di nudi gratuiti degni di una commedia sexy fuori tempo massimo e gag volgari in mano ad un Panariello (il cui personaggio, di una stupidità rara, ha troppo spazio) fuori controllo. Il cast è pessimo, la sceneggiatura la sagra delle coincidenze (inoltre, vista la densità dei fatti, l'ultima notte dovrebbe durare 60 ore) ma ne esce una visione deprimente (e complice) dell'italiano medio, scollegato dalla realtà e dal sociale: di fatto è quasi una satira involontaria del tipo di cinema falso di cui questo film è esponente.
MEMORABILE: Il flash-mob sulle note di "Let the sunshine in"; La sequenza sul treno.
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E' presente nel cast Roberto Ciufoli nelle vesti di un commissario
DiscussioneRaremirko • 12/09/13 15:07 Call center Davinotti - 3863 interventi
La flash mob sul ponte, dove centinaia di ragazzi ballano nudi (inclusi i due protagonisti), con in sottofondo Let the sunshine in, guadagnò addirittura un articolo sul giornale.
Fonte: extra del dvd
CuriositàRaremirko • 12/09/13 15:25 Call center Davinotti - 3863 interventi
Il gioco che Panariello prova ad inizio film è Mario smash football per Nintendo Gamecube (peraltro all'epoca Panariello era - o stava per divenire - testimonial Nintendo).
DiscussioneRaremirko • 12/09/13 15:43 Call center Davinotti - 3863 interventi
IMDB segnala pure la presenza di Marco Liorni, che sinceramente non mi pare di aver visto...boh...
DiscussioneRaremirko • 12/09/13 15:44 Call center Davinotti - 3863 interventi
Faletti fa comunque un velocissimo cameo all'inizio.
DiscussioneZender • 12/09/13 18:15 Capo scrivano - 48949 interventi