Le location esatte de "Il tigre"
27 Aprile 2011

Il tigre non è tra i più noti film di Gassman (viene anzi considerato un "minore"), eppure, a guardare se non altro le votazioni davinottiche, pare comunque generalmente apprezzato, foss'anche solo per la consueta verve del protagonista. Le location del film sono quasi tutte romane, con una puntata a Pomezia (Roma) dove sta la fabbrica del "tigre" e una breve parentesi sulla neve a Cortina D'Ampezzo (BL), la perla delle Dolomiti.

Anni '60, nel pieno del boom economico industriale, il Comm. Ing. Francesco Vincenzini (Vittorio Gassman), detto il Tigre, è un benestante quarantacinquenne imprenditore di successo. Assai giovanile e vigoroso lo vediamo giocare a tennis con molto agonismo già dalle prime scene. E' socio di un esclusivo circolo sportivo ed è proprio qui che riceverà l'annuncio della nascita di un nipote. L'impianto sportivo è oggi il "Circolo Carabinieri Tevere" in Via dei Campi Sportivi, 15 a Roma. L'identificazione non è stata complicata in quanto avevo già identificato il posto quando mi occupai di Adulterio all'Italiana, un film con Nino Manfredi girato l'anno prima.

Lasciata a metà la partita di tennis a causa della lieta notizia, Francesco si precipita con la sua fuoriserie nella clinica in cui la figlia ha appena avuto un maschietto. La felicità per la nascita del nipotino lascia ben presto il posto alla malinconia per il tempo che passa e alla consapevolezza di essere diventato nonno. L'edificio che ospita la casa di cura è particolare e la presenza di una cappella all'ingresso fa immediatamente pensare ad una struttura sanitaria religiosa: in effetti nella realtà non si tratta di una clinica ma della Casa Generalizia Dei Padri Cistercensi Trappisti all'EUR (Roma) in Viale Africa, 33.

A causa del tentativo di suicidio di suo figlio per ragioni di cuore, Francesco si reca da Carolina (Ann-Margret): è lei la causa dell'insano gesto compiuto dal giovane rampollo. La giovanissima ed attraente amica del figlio vive con sua madre in un lussuoso appartamento su più livelli, con muri interni in cortina. L'arredamento poi, molto particolare e curato, prevede persino una sorta di caminetto/braciere con curiosa cappa di metallo che scende dal soffitto; quest'ultimo è rivestito in parquet. Potrei non aggiungere altro perchè probabilmente in molti avranno già capito che mi sto riferendo a quella che i Davinottiani hanno imparato a conoscere come la villa di Viale dell'Esperanto all'EUR. Già vista in diverse pellicole, si è sicuramente guadagnata il massimo della notorietà in 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento.
In questo film la villa non è mai inquadrata da fuori ed anzi, per gli esterni, si fa credere allo spettatore che l'appartamento faccia parte di un elegante condominio che (come ha scoperto Ellerre e dimostrato qui), fa parte di Villa Brasini in Via Flaminia Vecchia a Roma.


Francesco è il dinamicissimo direttore generale di una fabbrica di elettrodomestici. L'azienda è la STIFER; lo si legge in una scena del film in cui Carolina si diverte con un telescopio a spiare il circondario da casa di un suo amico. Attraverso un vetro dell'ufficio la ragazza vede il protagonista e lo chiama al telefono dandogli appuntamento per riaccompagnarla a casa. La STIFER di Pomezia (Roma) è stata una azienda del gruppo Zanussi che negli anni '60/'70 produceva laminati e materiali plastici per la realizzazione di elettrodomestici. La fabbrica, sita lungo la Via Pontina all'altezza dell'incrocio con Via Monte d'Oro, fu progettata nel 1962 dall'architetto Bruno Begnotti. Lo stabilimento, dai caratteristici edifici a forma circolare allora adibiti ad uffici, oggi non esiste più ed è stato smembrato in diverse attività commerciali: due negozi d'esposizione d'arredamento e un hotel. I vecchi capannoni produttivi sono oggi invece utilizzati come magazzini. Conoscendo bene quella zona di Pomezia (per anni ho lavorato proprio a due passi!) ho identificato immediatamente la location.

L'appuntamento che la rossa Carolina ha dato a Francesco è presso un distributore della Esso, ma il Tigre, pur facendosi vedere dalla ragazza, gli dà buca di nuovo, indeciso se instaurare con lei una relazione. Secondo la logica il distributore di benzina dovrebbe essere a Pomezia, vicino alla fabbrica, ma si sa che la finzione cinematografica altera a piacimento spazio e tempo; infatti ci troviamo in un istante nuovamente a Roma in Piazza Conca d'Oro. Il benzinaio c'è ancora ed è sempre della Esso; sullo sfondo i palazzi curvi a ridosso del Ponte delle Valli seguono l'andamento tortuoso del fiume Aniene. La piazza è ormai da tempo immemorabile sede di un immenso cantiere per la costruzione del prolungamento della metropolitana.

All'uscita dello studio del suo dentista, Francesco incontra per caso Carolina: lei si è palesemente invaghita ma lui, a causa della momentanea "situazione dentale" che lo mette a disagio, la respinge nuovamente facendola scappare in lacrime. L'odontoiatra è facilmente riconoscibile ed è per la precisione in in Via del Colosseo a Roma.
07. A PASSEGGIO NEL PARCO (AndyGx)
Malgrado gli iniziali rifiuti, complice la partecipazione di entrambi ad un corso di russo, i due cominciano a frequentarsi. Li vediamo passeggiare in un parco intorno ad un laghetto: Carolina confessa a Francesco di amarlo e lo bacia. Il momento d'intimità è però rotto dall'arrivo del figlio del Tigre che coglie i due in flagrante. I giardini ed il laghetto sono quelli di Villa Borghese a Roma.

Un commilitone, amico fraterno di Francesco durante la guerra, si reca alla STIFER: è Tazio (Fiorenzo Fiorentini) e se la passa male. Ha bisogno di lavorare, ma in fabbrica al momento non c'è posto: chiede di essere riportato a Roma e il Tigre, impietosito, gli dà un passaggio con la sua fuoriserie e lo scarica "dove passa la circolare". Lo lascia sbigottito al bordo di uno stradone di una zona allora periferica. Siamo in Via Monte Cervialto, che unisce il Tufello al Nuovo Salario, sempre a Roma.

Francesco non può fare a meno di rivedere Carolina; lei gli dà appuntamento presso uno studio artistico in cui fa tirocinio. Nel film l'indirizzo è Piazza Navona, 179 ma nella realtà il civico non è esatto: si tratta invece dell'ingresso all'Ambasciata del Brasile in Piazza Navona a Roma, già visto e rivisto in molti altri film (citiamo ad esempio il Macchie solari di Crispino, dov'era l'ingresso alla casa di Lovelock). Dopo una scenata di gelosia di lui i due si concedono finalmente l'uno all'altra...

Francesco porta in montagna Carolina ma, per coprire la scappatella, fa credere in ditta e alla famiglia di essere partito per un importante viaggio di affari in Belgio. Piste innevate, sci, slittino, pattinaggio e la sera a ballare e festeggiare al dancing. Ma la televisione riprende in diretta il party e la moglie di Francesco a Roma vede! La scappatella si svolge a Cortina d'Ampezzo (BL): inconfondibile lo stadio del ghiaccio! La corsa sullo slittino invece viene fatta davanti all'Hotel "Villa Argentina", a Pocol (sempre molto vicino a Cortina).

La storia fra i due amanti si svolge fra alti e bassi, litigi e riappacificazioni. I loro incontri sono nascosti alle rispettive famiglie con sotterfugi e telefonate in codice; ma è proprio attraverso una di queste che la madre di Carolina (fingendosi la figlia) dà appuntamento al Tigre, ovviamente allo zoo! Di male in peggio, la situazione si ingarbuglia ancor di più perchè la mamma lasciata dal marito sembra voler subentrare alla figlia nel ménage con il ricco imprenditore. Lo zoo è correttamente il bioparco di Roma all'interno di Villa Borghese; sullo sfondo è riconoscibile l'ampia voliera, molto caratteristica.

La relazione con Carolina (ormai agli sgoccioli) fa perdere a Francesco l'importante ruolo all'interno della ditta: silurato dal presidente della STIFER passa le sue giornate ciondolando fra bar e club. E' in un club in cui si svolgono gare di automodellismo che casualmente incontra la giovane ragazza in compagnia di un uomo di una certa età. In preda ad un raptus di gelosia il Tigre si avventa dapprima su di lei poi su di lui: ne nasce un alterco in cui il nostro protagonista avrà la peggio (anche perchè il signore che accompagna Carolina è il padre). Il club di automodellismo in cui la scena si svolge è (come anche si evince dal logo su alcuni cartelli al bancone del bar) il Micro Racing Model Car di Roma. E' stato un circolo (attivo negli anni '60) dove si svolgevano le gare con le automobiline su pista elettrica (le cosidette Slot-Cars). All'epoca del film era in Via Trionfale 130A; oggi ha sede in Via Gaspara Stampa ma le piste sembrano ancora quelle di un tempo. Scorrendo il sito del club, tra l'altro, è anche possibile andare a vedersi tutti i tracciati delle tante piste, tra le quali Zender ha riconosciuto (facendo i dovuti confronti con i fotogrammi) quella visibile nel film. Ogni pista ha il nome di un animale, e indovinate come si chiama quella del film? Tigre! E se il nome della pista avesse ispirato il soprannome del personaggio? Difficile...

Francesco è malconcio per la zuffa e psicologicamente molto provato. Decide quindi di cercare rifugio dall'amico Tazio che ora, grazie all'opportunità lavorativa fornitagli, vive più che dignitosamente in una pensione in centro. La pensione è in Via della Pace a Roma, in un palazzo che verrà sfruttato (molti anni dopo) anche nel film di Pasquale Festa Campanile Culo e Camicia nell'episodio con Enrico Montesano. E' infatti attraverso lo stesso portone che vedremo entrare Montesano, il quale nel film ha proprio lì la sua casa...

Siamo all'epilogo. Organizzata di nascosto la fuga con Carolina, quando sono già pronti a partire per Parigi col treno Francesco ci ripensa per l'ennesima volta non potendo tollerare il peso di una decisione così pesante come quella di abbandonare definitivamente la famiglia. Lascia definitivamente la ragazza e torna a casa: una splendida ed elegante villa con giardino. L'abbiamo vista più volte durante il corso del film: di giorno ed in notturna, interni ed esterni. Ciò che colpisce immediatamente è lo stile moderno della costruzione e, soprattutto, la forma cuneiforme del tetto.

Qualche location minore la trovate anche nelle location verificate del film.
Testi: Andygx - Tavole: Zender
APPROFONDIMENTO INSERITO DAI BENEMERITI ANDYGX E ZENDER
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Bravi ANDYGX e ZENDER!
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