Dal titolo ti aspetteresti una parodia del celebre film di Stanley Kramer che invece nulla c'entra con questa pellicola. Si mette qui in burletta il genere bellico-carcerario stile La grande fuga e lo spunto per il titolo viene fornito dall'impiego di un attore di colore nel ruolo di un ufficiale americano. Il risultato finale è discretamente sconfortante, anche se qualche momento che riesce a strappare un sorriso c'è. Tra i volti noti del cinema anni '60 segnaliamo quelli di Mimmo Palmara e Giacomo Rossi Stuart.
Non è una parodia dell'opera di Stanley Kramer bensì una commedia bellica in cui, come al solito, reclutati due "cretini", si dà inizio ad una serie di gag esilaranti all'interno di un campo tedesco. I due comici hanno fatto di meglio, ma non è da buttare. Interessante finale che può essere interpretato come metafora.
MEMORABILE: "Colonnello faccia qualcosa... è un essere quasi umano dopotutto".
Diciamo che la guerra non è mai stato il tema preferito di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, constatando i vari flop come Armiamoci e partite! o Due marines ed un generale, film che spesso risultavano poco creativi e incoerenti nella sceneggiatura. La stessa cosa vale per questo film, parodia mancata del film di Kramer: ha purtroppo le stesse pecche dei film accennati sopra, nonostante ci sia un Franco Franchi più "scimunito" e quindi più divertente del solito.
Franco e Ciccio hanno fatto di meglio, questo è sicuro. Anche se, fino a quando non scappano dal campo di concentramento, il film è godibile e fa ridere. Dopo si cade nel già visto ed anche quando i due (più il nero) hanno a che fare con la famiglia tedesca ci si sarebbe aspettati qualche "stupidaggine" in più: invece ci si annoia. Comunque il duo siciliano è in grande sintonia.
Per l'occasione la coppia è assistita da un copione e una macchina produttiva all'altezza coordinata da Zingarelli. Ciorciolini, loro storico collaboratore, cura la messa in scena con attenzione, senza sciatteria. Non essendo quindi lanciati allo sbaraglio Franco e Ciccio hanno modo di sciorinare gag senza troppi eccessi o esagerazioni, divertendo col loro stile semplice e genuino. Il titolo, oltre a parodiare il film di Kramer, riporta una delle battute migliori sparata a bruciapelo da Franchi. La lunga fase nel lager è la migliore, dopo si svacca troppo.
MEMORABILE: Franco che fa il pinguino; il sogno di Franco con lui travestito da Hitler e Ciccio da Zio Sam.
Franco&Ciccio non male (pure Morandini gli dà **), grazie ad una sceneggiatura vera, con dialoghi curiosi e battute discrete, almeno nella prima ora. Poi, con l'arrivo in Baviera, il calo c'è, ma nel complesso si lascia guardare. Carini i ragionamenti che Ciccio fa a Franco per trarne vantaggio. Quest'ultimo hitlereggia un paio di volte, verbalmente solo nel finale. Molti amabili caratteristi, pure tra i non accreditati. Il paesello d'origine (Montefriddu, il cui sindaco è Igazio Leone) è, in realtà, il Borgo del Castello di Rota...
MEMORABILE: Ciccio, parlando di Franco: "Comandante, faccia qualcosa: in fondo è un essere quasi umano..."
Come nella maggior parte dei film di Franco e Ciccio, la prima parte è divertente (parodia della Grande fuga), mentre la seconda si ripete troppo e suscita più noia che sorrisi. I momenti migliori qui sono dati dalle improvvisazioni di Franco, più scimunito del solito e quindi più esilarante; per il resto la solita mediocrità. Graziosa la canzone dei titoli di testa, buono il cast di contorno (su tutti Carlo Romano cittadino bavarese!).
MEMORABILE: Franco che fa il sordomuto; Ciccio nelle cucine.
Parodistico bellico, con nulla a che vedere con il film di Kramer se non per uno spunto del titolo. Passabile nella prima parte, diventa francamente noioso nella seconda per evidenti limiti della sceneggiatura che non riesce a tradurre gli spunti in gag davvero incisive e divertenti. Buona la prova dei due protagonisti.
Più un film di Franco che di Ciccio, visto che praticamente tutte le trovate comiche appartengono a lui, con il solito repertorio di smorfie e giochi di parole che gli hanno dato il successo. Notevole quando Franco scava come un cane o quando imita il pinguino. Ciccio si limita a fare la spalla più del solito. Divertente la parte al campo di prigionia che occupa tutto il primo tempo. Poi ci si sposta in una fattoria e il ritmo crolla inesorabilmente fino all'arrivo della parola "FINE".
La comicità elementare, corporea, antintellettuale e quasi infantile di Franco e Ciccio colpisce ancora. Con sfrontatezza matta e quasi imprudente, essi centrano un obiettivo non semplice da realizzare: mettere alla berlina il disumano sistema concentrazionario nazista. Una sceneggiatura strutturata consente una superiore resa comica dei loro ammicchi buffoneschi e dei loro simpatici giochi di parole; le numerose situazioni comiche si spingono, in alcuni momenti, fin verso il nonsense astratto. Ciorciolini si conferma uno dei migliori registi della coppia.
MEMORABILE: Franco quando dorme invece di russare... bela; La scena di grande comicità mimica di un Franco affamato incapace di farsi capire dal cameriere tedesco.
Il titolo parodico non ha nulla a che vedere con il film cui fa riferimento; la trama, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, vede i comici (qui particolarmente in forma) coinvolti in una serie di avventure divertenti. Azzeccato il cast di contorno, (principalmente Chevron e Palmara), varie scene memorabili (il sogno col Bambinello nero, la polvere da sparo dentro i pantaloni), ritmo un po' calante nella parte finale.
Spiluccando un po’ qua e un po’ là, ecco che prende corpo l’ennesimo cocktail parodistico dal gusto retrò. Tuttavia, i tempi da allora sono cambiati e lo si nota dal modo in cui Franchi si rivolge all’attore di colore, cercando un umorismo ormai inconcepibile. La prima parte funziona abbastanza bene, dimostrando un discreto dinamismo che scaturisce da un copione promettente. In seguito, invece, cerca con ostinazione di sfruttare l’umorismo macchiettistico tipico del duo, con esiti alterni nonostante il buono stato di forma della coppia. Fruibile con gaudio.
Franco e Ciccio alle prese con la Seconda guerra mondiale ma anche con il razzismo nei confronti di un americano nero che come loro è in un campo di concentramento tedesco. Qualche trovata tra le battute antibelliche (soprattutto nella prima parte) e Franco Franchi quasi protagonista unico con Ciccio che gli fa in questo caso da spalla, Lino Banfi che non fa praticamente battute e Mimmo Palmara come marine all american. Nel complesso gradevole.
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HomevideoZender • 17/04/09 13:31 Capo scrivano - 48336 interventi
Direttamente dalla Geppo collection di Germania ecco ecco la rara fascetta vhs Medusa di INDOVINA CHI VIENE A MERENDA.