Tra i barzelletta-movie è considerato un classico, impreziosito dalla presenza di un Diego Abatantuono che, pur se sotto i suoi standard dell'epoca, fa il verso all’Al Pacino di CRUISING con stile unico. Ma è tutto il cast ad essere un incredibile insieme di volti noti della “commediaccia” di casa nostra, che uniti sotto lo stemma della Benemerita danno vita a scenette brevi e brevissime secondo quello che diventerà uno schema tipico del genere. Questo almeno nel primo tempo, perché poi il film, per lasciare spazio a comici più “di situazione” (Abatantuono in primis, compare solo...Leggi tutto dopo quaranta minuti e subito si impone reclamando una posizione di preminenza) perde l’impostazione barzellettistica per tuffarsi in una festa gay dove tutti (o quasi) si ritrovano a improvvisare uscendo definitivamente dalle maglie di una sceneggiatura a dire il vero pessima. Inizialmente chi s’era visto di più era Leo Gullotta, allievo destinato ad animare alcune tra le barzellette-lampo più risapute sui carabinieri. O anche Renzo Montagnani, che da generale in capo si fa consegnare i giornali dall'appuntato e, leggendoli, scopre un non precisato scandalo sul metano. E’ da qui che parte la storia-cardine: per trovare i colpevoli il solito cervello elettronico inaffidabile seleziona i dodici migliori uomini per scovare chi si nasconda dietro la truffa. E siccome uno dei colpevoli viene individuato (abita in via Finocchio Gay!) i dodici vengono mandati in casa sua (il portiere è il supercoatto Sergio Di Pinto) travestiti da elettricisti, telefonisti, imbianchini eccetera. A guidare le operazioni, da un furgone del latte, è il simpatico Giorgio Bracardi. Triste constatare quanto lui, come gli altri arboriani (Mario Marenco, Andy Luotto e Simona Marchini), non sia affatto incisivo o divertente come gli riesce quasi sempre. Ma è tutto il film nel complesso a deludere. Si salva col mestiere Bombolo, che in coppia con il truce Ennio Antonelli (molto meno dotato come attore, e si vede!) interpreta un ladro “esterno” al caso ma che si ritrova per incanto anche lui al gay-party dove subirà, nascosto con Antonelli sotto un letto, un trashissimo attacco a colpi di scorregge che facendo tremare il letto rappresenta il momento più alto/basso nel film. Abatantuono è meno inserito degli altri: non agisce in coppia ma offre simpatici duetti con Giovanni Attanasio (anche se il suo "dialetto doc" è più strascicato del solito trasformando la sua macchietta in qualcosa di quasi surreale), poi con Di Pinto e infine con Eolo Capritti. Non è un Abatantuono travolgente, ma è comunque meglio di chi gli sta intorno. Anche perché la coppia potenzialmente esplosiva composta da Maurizio Micheli e Carlo Monni ha le polveri bagnate (e la popputissima Donatella Damiani, direttamente dalla CITTA’ DELLE DONNE di Fellini, nemmeno si spoglia), Sandro Ghiani/Lucio Montanari (la coppia Alka e Seltzer) sono poca cosa, Montagnani è bravo ma poco comico (si lancia persino in un apologo sull'onestà dell'Arma!). Tanto rumore per nulla.
Barzelletta-movie fondativo, dal cast epocale, di filologica fedeltà al repertorio sulla Benemerita ma con guizzi cinefili e impavida, harakirica immersione nel cattivo (?) gusto spudorato. Mentre cominciava la normalizzazione del nostro cinema di genere a uso (e opera) della fagocitante televisione, questo film rappresentò uno degli estremi avamposti della resistenza, e tale ridiviene nel cupo presente in cui, solo a pensarlo, si commetterebbe una pluralità di illeciti.
MEMORABILE: Ennio Antonelli: "Ma che d'è 'sto metano?" Bombolo: "Boh! Sarà 'a metà der culo!".
Impressionante parata di attori per questo vecchio barzelletta-movie ancora oggi godibile. L'ignobile scandalo del metano, scoperto dal giornalista "Vice", è il pretesto per mettere in scena freddure e situazioni quasi tutte riuscite. Il sempre bravo Montagnani è il comandante dell'Arma, fantastici i 2 ladruncoli Bombolo ed Ennio Antonelli (rispettivamente Mozzarella e Provolone), comparsata per un Abatantuono prima maniera. Tra gli outsider spiccano per simpatia Sergio Di Pinto e Bracardi con la sua battaglia navale...
Scatenata antologia di barzellette sulla Benemerita, arricchita di citazioni cinematografiche (Argento, Villaggio-Fantozzi, Al Pacino...) e letterarie (il ricordo dell'arresto di Pinocchio da parte dei carabinieri nel libro di Collodi). Supervisionato dal fiero Montagnani, è in scena un foltissimo gruppo di attori e caratteristi, tra i quali spiccano la coppia di ladruncoli Bombolo-Cannavale, le nuove reclute Brambilla-Gullotta, Bracardi, Luotto e Abatantuono che spadroneggia in una lunga sequenza tutta per lui. C'è Vegliante ("Pantera rosa"), con i suoi esilaranti tic.
MEMORABILE: Via Finocchio Gay. Il discorso celebrativo dell'Arma da parte di Montagnani.
Un film sceneggiato (?) a partire dalle barzellette sui carabinieri dice già molto sulla qualità del prodotto finito; difatti la storia quasi non esiste, e molte delle freddure sono davvero allucinanti e non farebbero ridere nemmeno un minus habens. A sollevare il tutto ci pensano però la coppia Bombolo-Ennio Antonelli e Diego Abatantuono, che nella seconda parte del film da soli strappano 4 risate e lo rendono degno di essere visto fino in fondo. Che tristezza, però, osservare la deriva che stava prendendo il nostro cinema nel 1981.
Il film in questione anticipa di tre anni le simili disavventure dirette da Hugh Wilson in Scuola di polizia, ma il risultato è decisamente irrisorio. La sceneggiatura si basa unicamente sulle classiche "barzellette da carabiniere", luogo comune che ha portato alla creazione di una miriade di prodotti d'eguale taglio, in questo caso supportato da un cast mal amalgamato (dal quale si salvano solo il mite Montagnani e lo scurrile Bombolo) e da una regia anonima.
MEMORABILE: Poliziotto: "Ma cosa succede?! Sentiamo sparare! Cos'è, un regolamento di conti?!" Bombolo: "No, peggio! È un regolamento di culi!"
Film barzelletta sui carabinieri d'inizio anni '80, con un cast spaventoso di comici (allora) emergenti che le attuali fiction sull'arma se li sognano. Purtroppo, la trama non c'è e se c'è è così ingarbugliata che non si capisce, perché "affogata" nelle gag. Film politicamente scorretto, dove niente e nessuno si salva, nemmeno gli omosessuali, visto che i carabinieri s'appostano, in una scena clou del film, in "via Finocchio gai". Che cosa ci faccia Simona Marchini in questo tugurio, non lo so!
MEMORABILE: Diego Abatantuono, carabiniere travestito e Bombolo "taxista" per conto del ladruncolo Ennio Antonelli.
Come tutti i film-barzelletta la trama è inesistente e si va avanti con gag e freddure rapidissime. Le scene più dilatatate sono quelle con i due ladri Bombolo e Antonelli e la missione segreta di Abatantuono in Via Finocchio Gay. Il film qualche risata la strappa ancora ma non siamo certamente di fronte ad un capolavoro di comicità. Nell'ottimo cast, tuttavia, spiccano una procacissima Donatella Damiani e un folle Andy Luotto. Montagnani generale dei carabinieri è credibile quanto Cicciolina vergine...
MEMORABILE: L'appostamento sul pianerottolo di Ugo Bocconi e i duetti Bombolo/Antonelli.
Ci sono veramente tutti, ma la quantità di attori e attorucoli non basta a salvare questa scemenza piena di freddure, di battute pietose e di situazioni pagliaccesche che, ogni tanto, riescono giusto a strappare un mezzo sorriso, soprattutto grazie a Bracardi, a Luotto e ad Abatantuono, che comunque appare decisamente sprecato e mal sfruttato. Montagnani in questi film ci sguazza. Il problema però è che si trova in un pantano di boiate; e anche lui, alla fine, può fare ben poco. Decisamente evitabile, a meno che non si voglia rivedere in azione tutti i comici di quegli anni in un colpo solo.
MEMORABILE: Tanto per capirci...il carabiniere: "Chi è il più fico di tutti?". Poi alza la cornetta e ascolta la risposta: "Tu Tu Tu Tu".
Dal regista Massaro mi aspettavo in effetti una boiata come questa. Cast stellare ma che qui è altamente sprecato tra battute fredde e idiote stile Pierino il fichissimo e simili. Anticipa di qualche anno la stupida serie americana di Scuola di polizia. Pessimo.
Parte con una serie di barzellette sceneggiate (molte risapute, ahimé). Il problema è che questo esordio pare scarso, ma viene superato (in peggio) dalla missione (in Via Finocchio Gay...) che completa la pellicola. Dalla lettura del titolo si ipotizzerebbe la presenza di Ghiani, Montanaro, Antonelli e Di Pinto: infatti ci sono Di Pinto, Antonelli, Montanaro e Ghiani. Il che è una metàfora non voluta della prevedibilità delle situazioni. Strappa rarissimi sorrisi (il debutto di Marenco, qualche follia di Bracardi). Con generosità arriva a *½
MEMORABILE: Marenco: "...un serpe... rettifico... una serpe..."
Sulla scia delle barzellette sui carabinieri, allora molto in voga, ecco il "barzelletta-movie" sui carabinieri. La trama è solo un pretesto per freddure e battute stupide, ma il film si salva grazie ad un buon cast: in particolare a portare il film dallo squallore alla mediocrità sono Montagnani (che inserisce a sorpresa un monologo serio e toccante) e Abatantuono in una delle sue caratterizzazioni più celebri dell'epoca. Mediocre quindi, ma meglio di tanti altri prodotti della stessa epoca.
MEMORABILE: Il monologo di Montagnani sui carabinieri: serio e fuori luogo in un film simile, ma dopo 30 anni ancora attuale. Abatantuono in versione Freddy Mercury.
Credo che in assoluto sia il peggior film girato in Italia. Irritante, stupido, senza sceneggiatura e con una regia dilettantesca. Il peggio del peggio della comicità anni 80. Si insultano i gay (molto di moda in quegli anni) ed il buon senso degli italiani. Per non parlare della stessa Benemerita che ne esce letteralmente a pezzi. E non stiamo parlando di satira perché almeno quella sarebbe ben accetta. Parliamo di umorismo e barzellette da quinta elementare.
Le barzellette sui carabinieri portate su pellicola con una sequela di situazioni tendenti alla beceraggine più assoluta. Trama inesistente ma ritmo comunque onesto. Cast ricco di interpreti e comparse, tutti, a modo loro, protagonisti della farsaccia. Menzione per Bombolo, Antonelli e Abantatuono.
Film che ha il suo fulcro nella messa in scena delle classiche barzellette, ormai trite e ritrite e quindi non molto divertenti, con protagonisti i troppo vilipesi Carabinieri. In un cast veramente notevole spiccano il bravo Abatantuono, che anche se non particolarmente in forma diverte, e la coppia spassosissima e un po' volgarotta formata da Bombolo ed Ennio Antonelli, che soprattutto nella parte della festa gay danno il meglio di loro. Il film scorre via senza troppo annoiare.
MEMORABILE: Bombolo e Antonelli che gayeggiano alla festa: spassosi.
Squallida commediola sui soliti clichè che descrivono i nostri carabinieri. Solite barzellette tramutate in sketch per un film che, seppur dotato di un cast di alto livello (per il genere) non decolla mai e non fa nemmeno ridere. Anche lo stesso Abatantuono degli esordi non diverte granché.
Della serie "se non lo vedi non ci credi"... Nonostante un cast fluviale, in cui troviamo alcuni fra i migliori comici e caratteristi dei decenni 70-80, è un film che riesce a non far ridere assolutamente mai, nemmeno per sbaglio. Le battute sono terribili, così come la messa in scena, fra le più sciatte mai viste. Mi spiace solo per Bombolo e Antonelli, che si impegnano visibilmente e nonostante tutto strappano qualche sorriso, in mezzo a gag comunque improponibili. Da dimenticare.
MEMORABILE: "La macchina si è ingolfata" "Ma guarda che mica è una Golf... "
Immagino le difficoltà del regista nel gestire una simile moltitudine di attori comici (forse l'appellativo per alcuni non è appropriato) fino a lasciare che ognuno desse il meglio (o il peggio) delle sue potenzialità. Si sono scelte le barzellette più trite e risapute sui "carabbinieri", forse per accontentare soprattutto un pubblico di bocca buona e dalla risata facile. Il film rasenta veramente l'infimo in tutti i sensi, fino al punto di rischiare la definizione di "cult". Da considerare anche la fotografia di Roma in uno "spogliante" incipit.
MEMORABILE: Le gesta della coppia Bombolo/Antonelli.
Carrellata di attori e caratteristi per una valanga di gag di cui se ne potrebbero salvare solo un paio. La storia è sufficientemente rabberciata con picchi di demenzialità, punte di ilarità e tanta "comicità" gretta che perlopiù prende spunto dall'omosessualità. Nel cast emerge, leggermente sia chiaro, Abatantuono, che ha la fortuna di poter quasi provare a recitare un passaggio che non sia una gag-barzelletta fine a se stessa; Antonelli-Bombolo recitano l'ennesimo ruolo fotocopia.
Tra i primi esempi (se non il primo) del cosiddetto filone dei barzelletta-movie che ha l’audacia di “omaggiare" il soggetto principe delle barzellette, ovverosia i carabinieri (lo fa senza offesa all’arma, sia chiaro). il regista Massaro lascia letteralmente a briglia sciolta un parterre di attori (pochi) e caratteristi (tanti) che fanno di tutto per strappare una grassa risata a uno spettatore evidentemente in cerca di svago, ma i colpi vanno spesso a vuoto. Alcuni momenti sono comunque spassosi (Abatantuono strepitoso!).
Una serie di barzellette scontate e infantili che regalano qualche sporadico sorriso. In questo film c'è poi un dispiegamento di bravi caratteristi (per lo più sprecati), tra i quali spicca su tutti un bravo Montagnani che in questo caso salva il film da una debacle totale. L'insolita coppia Bombolo-Antonelli funziona ma appare giusto per qualche gag. Abatantuono ancora acerbo.
Se il Corpo di Polizia aveva beneficiato per lunghi anni dei servigi esaltatòrii di una lucrosa filmografia pulp, la Benemerita al contrario incassa gli spicci esigui di un povero barzellettario sull'aneddotica omnia del peggior battutismo carabinieresco. A scorrazzarvi dentro, un'indomabile camionata di telecomici e cine-caratteristi tenuta a freno solo da un conducente coi controcalli al sedere: il Tirzan del set Massaro. A lui l'ingrato compito di sciamannarsi e avvelenarci tutti nei fumi di scarico di gag bruciatissime e citrullaggini indegne di umana mente. Al di là del Bene e del Maalox.
MEMORABILE: Domanda Antonelli: "Ma che d'è sto metano?", risponde Bombolo: "Boh... sarà la metà der culo"; Abatantuono che parafrasa il Pacino di Cruising.
Esponente del barzelletta-movie che può vantare se non altro un cast ricco di caratteristi e comici d'epoca tra cui si distinguono il duo Bombolo/Antonelli (volgari ma sempre efficaci) e un Abatantuono che ruba la scena a tutti; Montagnani funziona nel ruolo ma è meno divertente del solito, oltre a dover recitare un elogio politically-correct all'Arma a fine film. Per il resto una sequela di scenette e barzellette a tema (vecchie come il mondo) da mettersi le mani nei capelli, unite alle consuete, avvilenti gag "scorreggione" e scatologiche.
MEMORABILE: Montanaro scorreggione distrugge il letto sotto cui si nascondono Bombolo e Antonelli; Via Finocchio Gay; Abatantuono alla festa gay.
Il film offre esattamente quello che ci si aspetta: comicità di bassissima lega che nel migliore dei casi ricicla vecchie barzellette sull'Arma tracimando spesso nella più becera scatologia. Si sorride qualche volta grazie alla bravura di alcuni interpreti (Abatantuono, Montagnani) ma per il resto c'è poco da stare allegri. La storia che fa da filo conduttore è esilissima e lascia il tempo che trova; peccato perché si poteva sicuramente svilupparla meglio e dare un senso diverso alla pellicola. Divertente come sempre il duo Antonelli-Bombolo. Solo per appassionati del genere
Di per sé il barzelletta movie è genere assai mediocre, ma qualcosina di decente l'ha anche prodotta. Non è però questo il caso. È un insieme di piccoli sketch e scenette sciocche e completamente inutili anche per quanto riguarda la risata. Accanto ai consueti volti del nostro cinema di genere c'è qualche attore che stupisce vedere coinvolto in un film simile. Donatella Damiani bellissima. Non c'è davvero nient'altro.
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HomevideoGeppo • 20/02/15 15:22 Call center Davinotti - 4335 interventi
Il ritorno della Geppo Collection dopo un lungo silenzio. Ecco a voi la fascetta VHS del film "I carabbinieri", etichetta New Pentax.
Il personaggio del tenente Narciso Narcisi - al momento erroneamente attribuito da Imdb all'attore Antonio Petrocelli - è in realtà interpretato da Albert Colajanni, lo storico imitatore di D'Alema per anni attivo nel cast del Bagaglino (e presente in vesti "celestial-pidiessine" anche in Fantozzi - Il ritorno).
Eccolo ne I carabbinieri (sotto a sinistra) e in una immagine recente del 2016 (sotto a destra):
NdR La colonna sonora de I carabbinieri è una versione con qualche nota cambiata qua e là del tema principale del film Fico d'India (uscito pochi mesi prima).
In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 23/09/2021
HomevideoDusso • 28/09/21 21:36 Archivista in seconda - 1867 interventi
Il dvd Mustang è un DVD9 (7,60 gb.) Durata 1:27:20 Come Extra: Introduzione di Rocco Moccagatta (18 minuti) Intervista a Francesco Massaro ed Enrico Vanzina (50 minuti)