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La nostra recensione di Snowpiercer

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

2030 o giù di lì: la terra si congela e i pochissimi sopravvissuti finiscono tutti su un treno (il Noè della situazione si chiama Wilford) che fa senza sosta il giro del mondo. Decine, forse centinaia di vagoni divisi tra ricchi e poveri in modo da fomentare inevitabilmente la lotta di classe: in testa chi sta bene, in coda i disgraziati, vestiti con quattro stracci, ammassati, angariati dalle guardie che li tengno costantemente sotto il tiro di armi che (si scoprirà presto) non hanno più proiettili da sparare. Fuori il gelo, un mondo sepolto nella neve di cui purtroppo vediamo giusto qualcosa attraverso i finestrini; perché il film è tutto nel treno: un'anabasi claustrofobica che porta i rivoltosi...Leggi tutto a combattere carrozza per carrozza con l'obiettivo di arrivare in testa, dove li aspetta il tanto mitizzato Wilford (Ed Harris). Appassionato di treni fin da piccolo, Wilford ha creato il suo capolavoro nel disinteresse generale costruendo una rete ferroviaria che passa intorno al mondo (il viaggio dura un anno). Tutto questo ci viene spiegato in un video didattico trasmesso nella carrozza-scuola, ma quanto a plausibilità è evidente che non ci siamo proprio; d'altra parte il cinema orientale ci ha abituati da sempre a dare poche spiegazioni lasciando punti di domanda grandi come case. Inutile quindi chiedersi il perché di questo e di quell'altro. Tocca prendere tutto come va e accettare il gioco, subendo i soliti dialoghi terra-terra e l'estrema povertà della sceneggiatura. Assemblato come un action arricchito da pretese fantascientifiche, si limita a offrire vera diversità solo nell'ambientazione, senza che tuttavia essa comporti particolari implicazioni se non a livello superficiale. Quindi due o tre idee buone (la migliore, visivamente, è forse la sparatoria tra vagoni distantissimi quando il treno curva), esterni in computer graphic che passano via velocissimi, personaggi unidimensionali e ultrastereotipati con cui riesce veramente difficile solidarizzare, una scarsa chiarezza di fondo che si riflette in troppe fasi fumose destinate a indurre noia e distrazione. Scadente il cast, al punto che quando compare Ed Harris si ha un improvviso balzo in avanti in termini di coinvolgimento; almeno fin quando pure lui non si perde in spiegoni verbosissimi che gli affossano il personaggio. Riciclata l'idea del cibo sintetico di dubbie origini, scarsa inventiva nel design delle diverse carrozze, anonimi i sanguinari corpo a corpo. Come fare un film da un'unica idea (il treno-arca) sostanziandolo con banalità celate da antipatici buchi narrativi.

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Tutti i commenti e le recensioni di Snowpiercer

TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/11/13 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/10/15
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Deepred89 15/11/13 03:28 - 3864 commenti

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La trasferta americana di Bong riesce a far rimpiangere quella (già deludente) del qui produttore Park Chan Wook. Si parte come un Fuga da Alcatraz futuristico e fin qui può anche andare, poi gli schiavi si ribellano e il film degenera, tra cg terribile (c'è pure un orso alla "il caos regna"), trasparenti che manco l'Hitchcock più vintage, scenari stile Crash Bandicoot, pazzeschi intermezzi caramellosi alla Wes Anderson, un villain che pare Gerry Scotti con parrucchino e un Mega Direttore Galattico finale come ciliegina sulla torta. Tremendo!

Bizzu 1/03/14 21:46 - 218 commenti

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"La miglior sci-fi dai tempi di Matrix": attratto da questa truffaldina recensione-pubblicità riportata sulla locandina, mi sono dovuto sorbire due ore di buchi nella sceneggiatura, una storia ridicola che serve solo a mandare avanti il treno delle scazzottate, personaggi un tanto al chilo e una morale degna del tema di filosofia di prima superiore. Brutto e dimenticabilissimo.

Xamini 2/03/14 15:17 - 1294 commenti

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Mi voglio rovinare: mezzo punto in più per fotografia e produzione. Esaurita la generosità, mi trovo davanti a una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, a una festa distopica sì, ma nella coerenza emotiva del racconto, a personaggi che oscillano tra il classico eroe di stampo hollywoodiano e il grottesco, con qualche piccolo cenno a certa narrazione videoludica (Bioshock, in quel caso ho gradito), altri che spariscono senza ragione, pseudo highlander non spiegati, momenti senza senso. Peccato, perché la sinossi mi aveva incuriosito. O forse è stato meglio così: due risate non preventivate.
MEMORABILE: L'inquadratura sul volto di un personaggio morente: simile a Jack Nicholson al punto da strapparmi un sorriso

Rambo90 3/03/14 02:09 - 7995 commenti

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A mio avviso è un film ottimo. Il regista ha saputo mescolare insieme tanti elementi senza sfociare nel ridicolo, anzi: ci sono l'azione, i momenti drammatici e toccanti, qualche tocco di denuncia sociale, i colpi di scena ben piazzati. Non manca nemmeno una scena leziosa e coloratissima che sembra provenire dall'universo di Tim Burton. Il cast si comporta bene (in particolare Evans, che crescendo migliora a vista d'occhio). Grande spettacolo, ma con un pizzico di riflessione che aiuta.

Rebis 3/03/14 18:08 - 2470 commenti

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Non è il film a evocare la realtà, ma è la realtà a riversarsi nel film e a sostanziarlo: cosa che genera sovraccarichi, inverosimiglianze, problemi con la sospensione dell'incredulità, ma dà anche ragione alla stilizzazione maniacale operata da Bong Joon-ho su un'opera sci-fi che rivendica antitesi assoluta rispetto alle produzioni americane - eversiva, grottesca e radicale, colma di reminiscenze internazionali (Metropolis, Matsumoto, le distopie anglosassoni e i fumetti). Il verboso spiegone di Ed Harris boicotta una escalation altrimenti formidabile. Swinton da urlo. Impressivo.

Greymouser 4/03/14 18:35 - 1458 commenti

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Visto in sala (è fondamentale), non è il miglior film di Bong (troppe implausibilità, riflettendo a posteriori, molto artificio, e soprattutto il problema Evans). Eppure, la confezione curatissima potrebbe indurre all'errore di giudicare secondo parametri "occidentali". Chi frequenta con diletto il cinema asiatico apprezzerà i numerosi momenti geniali, il talento visionario, l'immaginario fervido e spiazzante. Strepitose le interpretazioni della Swinton e del sempre bravo Kang, a bilanciare l'infelice scelta del bamboccione protagonista.

Cotola 21/03/14 23:34 - 9511 commenti

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Fantascienza tamarra in salsa orientale ma servita ad uso e consumo occidentale. Visti gli ingredienti non è facile giudicare il film anche perché non è certo quello che ci si aspetta dal regista. Eppure, al netto delle inverosimiglianze e di certe "americanate", la pellicola fa il suo dovere sul piano dell'intrattenimento. Certo qua e là si inceppa e non tutte le scelte narrative convincono (ma il colpo di scena finale funziona e ci può stare). Ottima invece la confezione così come la prova della Swinton, male il protagonista. Non malvagio, ma è un film che può dividere e non poco.

Puppigallo 8/03/14 01:35 - 5477 commenti

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Mediocre, qua e là noioso e maldestro fantapocalittico che nulla aggiunge alla categoria, se non la buona idea del treno modello arca, che attraversa un mondo surgelato. Purtroppo però la pellicola delude nella sostanza, limitandosi a presentarci le solite classi sociali, con carrozze popolate da personaggi più da eccesso parodistico. Tra tutti, l’unica a restare impressa è la portavoce del boss, che nonostante sia più caricatura che donna, dà una certa soddisfazione. Può anche avere un suo perchè nelle tappe, ma c’è modo e modo di interpretare il genere; e questo non è certo uno dei migliori.
MEMORABILE: Il cibo per i poveri (vedi soylent green); Quando alcuni preziosi ingranaggi insostituibili si rompono, subentra la "soluzione alternativa"

Mickes2 8/03/14 23:53 - 1672 commenti

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Distopia grottesca e surreale di un’umanità racchiusa dentro una locomotiva sferragliante. Lotta di classe senza soluzione di continuità, guerra fra poveri in loop perpetuo; rottura di un sistema chiuso per il raggiungimento del comando senza un fine preciso. Lo sguardo di Bong si fa simbolico e i vagoni - come vecchio e nuovo, poli che si attraggono e comunicano – rappresentano le gerarchie di un non-mondo verso l’ultima corsa. Messinscena videoludica, humour nero un po’ addolcito ma presente, alternanza di registri assolutamente bonghiana. Ma il film si perde più volte in dialoghi stantii e scelte incoerenti.

Gestarsh99 16/04/14 19:52 - 1395 commenti

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No, non è l'Espresso 999 di passaggio sulla Terra: niente allure siderale, niente ampiezza introspettiva. Corre corre e mai s'accosta ai Cosmatos e Konchalovsky ciufciuffanti all'impazzata: mancan ritmo cronometrico e progressivo turbinio. È, ahinoi, il Train de vie di Bong Joon-ho, arca biblica del millennio tre di crociera sul geoide intirizzito, leviatana corazzata che accalappia tra i binari il carname di Jeunet come il Soylent fleischeriano, la babele dei disaster e gli sfx da Asylum nido, le rivolte degli schiavi e le orwellate molto cheap. Una valanga di sghignazzi è la sua ultima fermata.
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124c 17/03/14 17:34 - 2991 commenti

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Fra i tanti film moderni di fantascienza usa e getta eccone uno che comunica claustrofobia, orrore e tensione. Scene (cruente) di lotta di classe nel treno che trasporta gli unici superstiti del pianeta Terra, ormai ghiacciato e nevoso. Il film può contare su di un quasi irriconoscibile Chris Evans che lascia i panni scerzosi della Torcia Umana e patriottici di Capitan America per indossare quelli del leader dei ribelli che viviono nella coda del treno. Oltre a lui, buona la prova dell'intero cast, sopratutto il co-protagonista coreano.

Capannelle 26/03/14 13:03 - 4560 commenti

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In due ore si trova di tutto: dalle sequenze impressionanti alle cavolatine, dall'action bello teso alla riflessione (non sempre azzeccata), dal surreale al catastrofico. Dalla Swinton che non ti aspetti a un Evans che alla fine non lo reggi più. I primi 40 minuti mi avevano preoccupato, poi avevo ritrovato il Joon-Ho che miscela dramma e grottesco con eleganza. A fasi alterne il proseguio del film: passaggi pretenziosi e forse troppi scontri fisici ma anche soluzioni visive notevoli e una trama non così banale.

Macguffin 27/03/14 19:58 - 124 commenti

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La razionalità non sembra essere salita sul treno del coreano Bong, ma per fortuna neppure le banalità da blockbuster (l’action d'ordinanza, la scontata love-story, il politically correct): il risultato è un imperfetto ma godibile film visionario, che incrocia suggestioni occidentali (il fumetto francese ispiratore, echi di Terry Gilliam) con uno stile orientale che non ha paura di alternare con forza diversi registri e innervato da una metafora politica tanto marxisticamente elementare quanto potente.

Galbo 29/03/14 05:50 - 12641 commenti

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È abbastanza ovvio il significato metaforico del treno che con le sue diverse parti (leggi classi sociali) attraversa il mondo, ridotto ad una landa desolata. Lo schema della suddivisione per classi viene utilizzata da regista in un film non molto originale per sviluppo narrativo ma che si segnala per un clima cupo e claustrofobico che valorizza la riuscita ambientazione e la recitazione di un cast ben assortito. Quasi un esempio di fantascienza sociale. Non perfetto ma efficace.

Viccrowley 31/03/14 01:15 - 814 commenti

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Sulla scia di parecchia fantascienza tendente al distopico, strizzando l'occhio a Jeunet e Gilliam, la trasferta di Bong dà vita a un'opera imperfetta ma dai numerosi spunti interessanti. Il treno come ricettacolo e ultimo avamposto di un'umanità che si è autocondannata è un guscio rutilante di spunti, con vagoni che ben rappresentano la scissione in classi sociali rigide e governate dal potere. Brilla anche l'estetica, ma dove il film perde punti è nella sceneggiatura, sfilacciata, e nell'eccessivo ricorso a un'action cafona che non convince.

Daniela 2/04/14 09:07 - 13266 commenti

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Da un fumetto francese, il regista sudcoreano imbastisce un kolossal "meticcio" sia a livello produttivo che nel cast, tentando di coniugare, come nel precedente The Host, riflessione sociale ed azione, spettacolarità e sentimenti. Tentativo non del tutto riuscito, per le troppe incongruenze della sceneggiatura ed un eccesso di didascalismo che finisce per svilire la valenza metaforic di questo treno ecosistema/chiuso condannato al moto perpetuo, ma comunque avvincente, a tratti emozionante. Pur inferiore alle attese, un film apprezzabile che conferma la statura d'autore di Bong Joon-ho

Saintgifts 11/04/14 00:44 - 4098 commenti

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Virtuosismi tecnici a non finire, sostanza sotto zero, come la temperatura esterna. Una cosa è certa: è ben chiaro da dove comincia il film e dove finisce, ma solo perché, chiusi nel treno, partendo dal fondo si è costretti ad andare verso la cima, verso l'olimpo. Tutto è pretestuoso, contradditorio, tremenda è la sceneggiatura messa lì con il solo scopo di mostrare scazzottate a non finire, oltremodo stancanti. Qualche trovata, come la droga che può diventare qualcos'altro o il cibo altamente proteico, vista la forza che dà ai rivoltosi.

Rullo 30/06/14 18:27 - 388 commenti

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L'avventura americana di Joon-ho non è priva di difetti. Si parte da un soggetto assai affascinante, si passa per scenografie claustrofobiche e sorprendenti, purtroppo si finisce in modo ridicolo, eccessivamente sopra le righe, con una morale che neanche le fiabe di Fedro. I momenti adrenalici e diretti in modo egregio si alternano a scelte puramente hollywoodiane che stonano, spezzano il ritmo, irritano. Apprezzabili certi colpi di scena, così come (in generale) la scelta del cast, su cui spicca la Swinton e Evans che fa il macho.
MEMORABILE: Il gruppo di uomini con il passamontagna e tutta quella scena.

Mutaforme 8/10/14 10:29 - 421 commenti

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Se si potesse dare un giudizio basandosi solamente sui primi quindici minuti del film potremmo catalogare Snowpiercer tra i capolavori di "fantascienza sociale". Una metafora della società, proiettata su un treno. Il problema è che il resto del film non è per nulla all'altezza dell'incipit e spesso rasenta il ridicolo, per poi concludersi in bruttezza. Funziona finché il resto del treno è solo immaginato.
MEMORABILE: Il modo in cui viene prodotto il cibo per i poveracci.

Redeyes 21/10/14 11:55 - 2491 commenti

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Indubbiamente questa sorta di Galaxy express terrestre un suo fascino lo ha, eppure non si è soddisfatti, alla fine. La Swinton in versione Hungeriana contribuisce a rendere farlocco il raccontato e la stessa sceneggiatura gravita a metà strada tra bei momenti e altri risibili. Non c'è innovazione, né pathos bastevole a definirlo degno di futura menzione, ma un buon intrattenimento lo è. Peccato, perché aveva buone potenzialità.

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Zutnas 19/11/14 14:37 - 89 commenti

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Interessante la premessa delle prime scene e apprezzabile la metafora del treno-mondo con lo scontro tra le diverse classi, ma il film si risolve in una lunga zuffa sanguinolenta all'arma bianca alternata a lunghi momenti di ralenti in stile orientale e inframezzati da situazioni forse volutamente surreali. Film che ha evidentemente l'obiettivo di colpire e far riflettere ma che in realtà non lascia niente allo spettatore.

Zardoz35 28/01/15 14:30 - 297 commenti

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Godibile. Un post apocalittico ricco di azione e colpi di scena, tratto da un fumetto francese con trama intelligente e inusuale. Inutile citare a paragone le solite lotte di classe, normale che coloro che stanno peggio vogliano fare le scarpe a quelli che vivono da nababbi. A tratti claustrofobico, ma con un finale non facile da indovinare. Bravi Evans e soprattutto il veterano John Hurt.
MEMORABILE: In ogni vagone vi sono scenari diversi e il lusso aumenta più ci avviciniamo alla locomotiva, ma nessuno si scompone troppo al passaggio dei rivoltosi.

Nando 29/03/15 16:23 - 3899 commenti

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Un treno che attraversa lande gelate come parabola dell'umanità in cui gli uomini sono divisi rigorosamente in classi. Trama abbastanza lineare (anzi fin troppo semplicistica) provvista di un finale che genera speranza. Buono il cast con Hurt e Harris magnetici, mentre Evans sembra crederci troppo e la Swinton è cattiva che più cattiva non si può.

Piero68 30/03/15 09:44 - 2995 commenti

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Come quasi tutti i recenti film sci-fi anche Snowpiercer purtroppo soffre del solito peccato originale: la totale mancanza di originalità nella sceneggiatura. E se qualche scena a effetto riesce pure a essere tanto convincente quanto dura e cruda, alcuni siparietti, volutamente grotteschi o esageratamente melensi, non fanno altro che spezzare ritmo e tensione vanificando quanto di buono ci poteva essere. E così tra un po' di Cassandra Crossing e un po' di 1984 persino l'interessante denuncia contro il Nuovo Ordine Mondiale passa col silenziatore.

Hackett 31/03/15 11:56 - 1871 commenti

I gusti di Hackett

Davvero avvincente questo action derivato da una serie a fumetti. La corsa disperata e perpetua di una folle arca di Noè, carica delle umane ingiustizie e diseguaglianze sociali, non può non catturare lo spettatore grazie a trovate ad effetto e un ritmo che non cala mai. Bella la raffigurazione disegnata dei pochi scenari urbani inquadrati, buono il cast.

Belfagor 19/04/15 09:29 - 2707 commenti

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L'idea di base, seppur non originale, è interessante: i diversi scompartimenti del treno-arca come metafora dello scontro tra classi. Peccato che Bong Joon-ho non scenda sotto la patina del didascalismo emotivo perdendosi in virtuosismi distopici e pacchianate videoludiche che non bastano a coprire una storia incoerente. Da salvare giusto qualche trovata postapocalittica (come le barrette gelatinose) e una Swinton quasi irriconoscibile nel ruolo dell'esaltato ministro.
MEMORABILE: Il modo in cui sono prodotte le barrette proteiche.

Pinhead80 19/05/15 13:25 - 5404 commenti

I gusti di Pinhead80

Il treno che viaggia a velocità siderali è l'arca di Noè contemporanea. Splendida idea, non c'è che dire. Ogni vagone che si apre rappresenta un pezzo da scoprire, un passo verso la consapevolezza che tutto (comprese le divisioni in classi sociali) è stato salvato. Il sentimento dell'amore è la cosa più rara e forse si trova fuori, in quel ghiacciolo in cui il mondo si è trasformato. La sceneggiatura a volte fa acqua, ma l'idea di base è di quelle convincenti. Meglio l'inizio e la parte centrale rispetto al finale.
MEMORABILE: I blocchi di proteine; La punizione del braccio; I pezzi di ricambio del treno.

Quietcrash 15/06/15 23:20 - 83 commenti

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Film d'azione frammisto a politica anarchica, ambientato all'interno di un treno speciale suddiviso in caste dentro il quale è contenuto tutto il genere umano salvatosi da una glaciazione. Il film scorre piacevolmente e incuriosisce lo spettatore, che assiste a un miscuglio tra azione e filosofia ben calibrati in modo da farli scorrere sullo stesso binario. Il film risulta di ottima fattura senza sbavature. Consigliato.

Taxius 24/06/15 12:22 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Fantascienza postapocalittica con una profonda critica sociale ed ecologista. Il film comincia piuttosto bene, con molta azione e violenza, ma vagone dopo vagone comincia ad ammosciarsi e l'azione lascia lo spazio a un'infinità di lunghi dialoghi piuttosto noiosi. La sceneggiatura presenta diversi buchi e incongruenze qua e là indebolendo il tutto; gli effetti speciali non sono il massimo per un film del 2013, mentre la fotografia degli interni del treno e i costumi sono di altissimo livello. Interessante il finale...

Pumpkh75 27/06/15 11:50 - 1884 commenti

I gusti di Pumpkh75

Polpettone fanta-apocalittico, raffinato e grossolano in egual misura, trasmuta le classi del treno in scompartimenti sociali ma artisticamente ne inverte la distinzione: il meglio, dinamico e corposo, sta nelle mirabili classi inferiori, mentre la prima classe cede alla presunzione di voler rutilare di troppe sfumature, finendo per dipingersi grottescamente confusionaria e metaforicamente irrisolta. La Swinton si fa ricordare, meno il monotono Evans. Ha un fascino sghembo ma soddisfacente.

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Scarlett 11/01/16 02:00 - 307 commenti

I gusti di Scarlett

Benché si possa anche perdonare una totale mancanza di coerenza grazie a un'idea che ha davvero l'originalità necessaria per stupire, la fantascienza passa al fantasy e - mano a mano che la pellicola si srotola - al non-sense più puro con una conclusione che lascia basiti per la totale carenza di verosimiglianza. D'accordo la fantascienza, d'accordo tutto, ma la spiegazione che si riceve sui metodi di sostentamento della popolazione che vive da decenni sul treno va oltre l'ammissibile.

Jandileida 26/01/16 12:58 - 1679 commenti

I gusti di Jandileida

Discreta fantascienza che, partendo dal secolare spunto della terra ridotta a una landa desolata, riesce comunque a proporre soluzioni (marxianamente) interessanti. Certo, l'ambientazione unica (e stretta) un po' limita le possibilità della sceneggiatura ma Bong compensa imprimendo alto ritmo, inserendo poche scene strappalacrime e usando la fantasia per riempire i vagoni che si succedono. Purtroppo però Evans ha poco carisma per il ruolo ma anche qui le vecchie glorie Swinton, Hurt e Harris garantiscono una buona iniezione di esperienza e mestiere.

Jena 20/05/16 17:25 - 1668 commenti

I gusti di Jena

Buono, sul tema ormai dominante nella filmografia odierna della distruzione dell'uomo causa disastri climatici. Qui è il gelo a fare disastri e i nostri si muovono in un terribile mondo claustrofobico ben rappresentato dal treno in corsa. Altro tema, meno dominante ma assai attuale, è la stratificazione in classi con i poveri sempre più poveri e oppressi dalle elitè dominanti. Buona regia con qualche svolazzo orientale. Inespressivo Chris Capitan America Evans, irritante come sempre la Swinton, ottimo Ed Harris.

Il ferrini 26/02/17 01:08 - 2674 commenti

I gusti di Il ferrini

Nel raccontare una futuristica arca di Noè, Joon-ho con grande maestria alterna oscure e violente sequenze d'azione a scene colorate e luminose con bambini che cantano, il tutto in una pellicola di cui si può dir tutto ma non che difetti di tensione. Certo, come in ogni film fantastico la sceneggiatura non è esente da piccole incongruenze, ma la storia appassiona e il finale con il (sempre notevole) Ed Harris riserva interessanti sorprese. Data la media dei prodotti di questo genere, Snowpiercer si distingue sicuramente. Consigliato.
MEMORABILE: Il braccio fuori dal treno; La preparazione delle tavolette proteiche; L'orso.

Bubobubo 10/10/18 23:16 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

L'idea è affascinante, lo sviluppo delude ampiamente le attese. Si potrebbe passare sopra sia alla retorica schematica con cui viene concettualizzata la lotta di classe, sia alla telefonata risoluzione dell'enigma, che - per chi è anche solo un po' aduso alle distopie fantascientifiche - si fiuta dopo pochi minuti: difficile giustificare però una narrazione dove l'elemento prevalente è il buco logico, il non spiegato (in quanto non spiegabile). Finale in linea col resto. Mezzo voto in più per l'oggettiva bellezza del lavoro grafico.
MEMORABILE: Mai mettere la mano fuori dal finestrino quando c'è un'era glaciale a imperversare, specie se poi per curarla si usa un martello...

Giùan 17/07/19 07:25 - 4924 commenti

I gusti di Giùan

Magari disorientante ma certo riuscita divagazione mainstream di Bong Joon-ho. Il regista coreano sposta il disincantato eppur sempre commiserevole sguardo della sua mdp dalle aberrazioni politico-sociali della madre patria a un apologo fantascientifico la cui universalità, per forza di cose, compendia semplificazione, didascalismo e clichè narrativi senza pagar pegno alla banalizzazione, in forza di una cinematografia nitida e al magistrale controllo registico. Così la progressione per "quadri-vagone" può stancar ma fila come un treno nella notte.
MEMORABILE: Il kronol; La dentiera della Swinton.

Pigro 12/12/19 09:54 - 10098 commenti

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L’idea del treno-mondo per i sopravvissuti alla glaciazione è suggestiva (per le implicazioni simboliche e le potenzialità narrative e spettacolari) e al contempo sciocca (per la caterva di incongruenze). Così, si è catturati dalla visione della società distribuita in vagoni-gironi che diventano stazioni di una via crucis verso la pseudo-redenzione, in una dimensione un po’ Nautilus un po’ Arca; e d’altra parte Bong è sempre potente in immagini, costruzione di momenti top ed emozioni. Ma pesa troppo una certa banalità dei contenuti.

Thedude94 6/03/20 20:04 - 1174 commenti

I gusti di Thedude94

Il regista coreano Bong Joon-ho ci porta in un futuro catastrofico in cui l'umanità vive in un treno, diviso per classi, che gira un mondo completamente innevato. La regia è ottima, così come la messa in scena che cambia di vagone in vagone; il cast è ricco di attori molto in parte e che sanno descrivere al meglio le sensazioni che vivono i loro personaggi isolati dalla natura. Per un certo tempo sembra ripetersi un po' troppo, ma la tensione che si vive nei momenti finali riesce a eliminare ogni perplessità. Notevole critica sociale.

Enzus79 18/09/20 22:50 - 3223 commenti

I gusti di Enzus79

L'umanità è decimata da un'era glaciale e i sopravvissuti sono divisi in classi sociali su un treno sempre in movimento. Pellicola che si può catalogare nel genere fantascienza ma che ha una buona dose di azione che tiene alto l'interesse. Girato da uno dei migliori registi coreani in modo superlativo, riesce a non rendere la storia "claustrofobica". Buon film.

Minitina80 28/11/20 13:09 - 3208 commenti

I gusti di Minitina80

Gran bel film che utilizza i canali della fantascienza per parlare di disuguaglianza sociale. Il treno si presta bene alla distinzione delle gerarchie, come fosse uno specchio di un’umanità corrotta e irrecuperabile, anche a seguito di un evento catastrofico che l’ha messa in ginocchio. Non solo il treno corre veloce perché anche quello che passa sullo schermo non osa indugiare, concedendo all’azione più pura e semplice tutto lo spazio di cui abbisogna. Si apprezza soltanto se si percepisce il messaggio che l’autore vuole trasmettere, altrimenti si fraintende con facilità.

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Giapo 15/01/21 15:01 - 248 commenti

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Un treno che corre perennemente in tondo e che scandisce il tempo come una rivoluzione planetaria, i vagoni divisi per classi sociali. La rappresentazione del treno come metafora della vita è decisamente efficace, e non mancano nemmeno altre buone idee; peccato che la narrazione scada presto in uno scontato action hollywoodiano, con tanto di eccessi gratuiti e situazioni inverosimili, fino al finale che rasenta il ridicolo. Occasione persa.

Alexcinema 22/08/21 23:28 - 128 commenti

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Fantascienza distopica allo stato puro, due ore ricche di spettacolo. Premesse ovviamente non originalissime, ma sfruttate appieno da un montaggio serrato. Nonostante la presenza di elementi decisamente poco credibili (coreani e americani che si capiscono in discorsi complessi senza traduttore vocale, combattimenti ninja rapidi e indolori sui protagonisti eccetera), il film si lascia guardare e tende a momenti estremamente catartici. Consigliato agli "sci-fi lovers".
MEMORABILE: I comizi della Mason (Tilda Swanson) sull'ordine sociale per incutere timore al gruppo di coda: sarà impossibile non detestarla a morte.

Anthonyvm 31/08/21 15:50 - 6490 commenti

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La gerarchia piramidale della società capitalistica trasposta in orizzontale, a bordo di un treno che vaga per un mondo privo di vita, mentre i ricchi si godono il viaggio e i poveri covano sentimenti di rivolta. Allegoria inappuntabile, ma proprio per questo poco stimolante: la chiave di lettura è immediata e l'escalation all'azione non riserva la ferocia opportuna (violenza sottotono). Anche il grottesco (la Swinton cartoonesca, la classe di marmocchi) mal si amalgama col dramma adrenalinico. Kang-ho più interessante di Evans. Con meno restrizioni "mainstream" poteva dare di più.
MEMORABILE: Il braccio congelato e rotto a martellate (off-screen); Il cibo à la 2022; I guardiani dell'acqua con cappucci e accette; Ed Harris nella locomotiva.

Buiomega71 11/11/23 01:05 - 3101 commenti

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La prima parte faceva temere il peggio, con un vagone di derelitti che stava tra Terry Gilliam e Jeunet/Caro, insopportabili bimbetti strappati alle madri e piagnistei vari. Ma quando si attraversano le carrozze salta fuori il genio visionario (e grottesco) di Joon-ho che prende di mezzo Willy Wonka, la canzone tormentone di Shining, il vagone delle orge e delle feste mondane/sadiane, serre e acquari (una gioia per gli occhi) fino a un brutale tirapiedi che non muore mai. Finale poetico e suggestivo con l'orso e il mondo salvato dai bambini. Deliziosamente carnevalesca la Swinton.
MEMORABILE: La Swinton si toglie la dentiera; L'agghiacciante racconto di cannibalismo di Evans; Tutta la parte nel vagone scolastico; Le città ghiacciate.

Magerehein 25/07/23 10:33 - 1224 commenti

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Curioso mix distopico; l'idea del treno sembra uscita dalla penna di Stefan Grabinski, mentre lo sviluppo è a metà fra bizzarre atmosfere stile Jeunet e scazzottate tanto care agli action movie asiatici. Qualche passaggio resta oscuro (come sono stati distribuiti i biglietti?) o incongruente, la sceneggiatura è ondivaga (il vagone scuola è una parentesi un po' grottesca), però nel complesso il film intrattiene e funziona, specialmente nella prima parte. La "lezione" di Harris giustificherà quanto visto in modo abbastanza soddisfacente, CGI ed epilogo così così, spassosa la Swinton.
MEMORABILE: Tilda Swinton; La genesi delle barrette proteiche; "La proboscide non porta l'acqua al cu*o, la porta alla testa!".

Luluke 18/03/25 06:45 - 745 commenti

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Film con cui Bong porta sullo schermo una graphic novel sullo sfacelo a cui può condurci il capitalismo sfrenato. Con l'umanità rinchiusa su un treno in corsa perché, fuori, la Terra è diventata invivibile. I poveri, confinati nei vagoni di coda, vivono nello squallore, cibandosi di insetti mentre i privilegiati, in quelli di testa, mangiano filetti. La rivolta degli ultimi diventa perciò anche il loro modo di acquisire consapevolezze, scomparto dopo scomparto. Scontri e morti da ambo le parti, fino all'epilogo. Pirotecnico, ma un po' scontato come il film nel suo complesso.
MEMORABILE: La scena in cui il capo dei rivoltosi si rende conto che le barrette proteiche con cui loro vengono alimentati è un composto di scarafaggi.

Schramm 3/04/25 14:48 - 3991 commenti

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Quando ne uccide più la medicina della malattia autoimmune, la distopia egemonizza lo schermo e sottoforma di Brazilway train di mezzanotte (quel Mr Gilliam/Hurt…) il giro del mondo in 1984 eternità glaciali ne approfitta per una testuale class-action (prima classe, i potenti; terza, i reietti da essi creati sfruttati controllati). La ribadita manfrina dei riottosi di oggi despoti di domani annaspa in un collage di mille ritagli, nell‘action cotto in brodo e in una violenza liofilizzata dal lessico più deteriore del blockbustering da enfant gaté che mainstreaminzisce ogni magnitudo.
MEMORABILE: Scomparto scolastico ovoviparo.
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  • Discussione Zender • 3/03/14 18:28
    Capo scrivano - 48844 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    spero di farcela caro Renis... e nell'attesa spero di leggere il tuo commento che, a quanto comprendo, dovrebbe risollevare un poco la media davinottiana, finora attestata su uno sconfortante monopallinaggio :o)
    Beh, il pallinaggio del nostro Tony Renis ha alzato la media a due :)
  • Discussione Capannelle • 3/03/14 18:44
    Scrivano - 3883 interventi
    Molto reclamizzato in questa top ten di sci-fi extra-Usa, Snowpiercer sembrava essere un must. Ma dopo i primi commenti e soprattutto dopo aver visto ieri Battle Royal (che fa parte della lista) ho già cambiato idea.

    Ecco la lista, le bimbe mi avevano interrotto:
    http://www.wired.it/play/cinema/2014/02/27/film-fantascienza-non-americani-da-vedere/
    Ultima modifica: 3/03/14 19:03 da Capannelle
  • Discussione Daniela • 3/03/14 18:44
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Renis, Rebis, sarà l'effetto del raffreddore... siete proprio spietati :oP
  • Discussione Gestarsh99 • 16/04/14 20:21
    Scrivano - 21545 interventi
    Incredibile la marea di citazioni presenti in questa fredda pignatta fanta-apocalittica.
    Quelle che più mi hanno colto alla sprovvista sono:

    - l'aperta citazione della tortura del braccio congelato e frantumato (da Men behind the sun)

    - l'aperta citazione delle barrette proteiche di origine disgustosa da dare in pasto alle classi infime (da 2002 - I sopravvissuti)

    - la musichetta di sottofondo che si ascolta nel vagone con le saune cabinate (la Midnight, with the Stars and You che accompagna le ultime immagini di Shining)

    Comunque mi è sembrato di assistere ad un remake ferroviario senza gli zombi di La terra dei morti viventi.
  • Discussione Deepred89 • 16/04/14 21:52
    Comunicazione esterna - 1615 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Incredibile la marea di citazioni presenti in questa fredda pignatta fanta-apocalittica.
    Quelle che più mi hanno colto alla sprovvista sono:

    - l'aperta citazione della tortura del braccio congelato e frantumato (da Men behind the sun)

    - la musichetta di sottofondo che si ascolta nel vagone con le saune cabinate (la Midnight, with the Stars and You che accompagna le ultime immagini di Shining)


    Ottimo Gestarsch, queste due le notai anch'io, ma il mio cervello le archiviò a visione ultimata. Troppo orrore da metabolizzare...
    Ultima modifica: 16/04/14 21:54 da Deepred89
  • Discussione Gestarsh99 • 17/04/14 13:47
    Scrivano - 21545 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    ... Troppo orrore da metabolizzare...

    Lo so, gli "effetti speciali" son da paura :D
  • Homevideo Buiomega71 • 18/04/14 22:44
    Consigliere - 27096 interventi
    In dvd (e BR) per Koch Media, disponibile dal 03/07/2014

    http://www.amazon.it/Snowpiercer-2-DVD-Chris-Evans/dp/B00JBBJJ24/ref=sr_1_43?s=dvd&ie=UTF8&qid=1397853776&sr=1-43
  • Curiosità Daniela • 18/01/20 15:19
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Il film è tratto dalla serie a fumetti francese del 1982 Le Transperceneige.

    Alla stessa serie a fumetti è ispirata Snowpiercer, serie televisiva statunitense prodotta al canale TBS che sarà distribuita a partire dalla primavera 2020.

    Il trailer ufficiale è già disponibile qui:
    https://www.imdb.com/title/tt6156584/?ref_=nm_flmg_stn_2
  • Discussione Buiomega71 • 11/11/23 10:53
    Consigliere - 27096 interventi
    Non che avessi grandi apettative, temendo la baracconata di un talentuoso regista coreano al suo primo film in lingua inglese.

    E a pellicola iniziata i miei temuti pronostici mi stavano dando ragione: un vagone di derelitti trattati come i deportati di Auschwitz, bambini insopporabili strappati alle loro madri (altrettanto insopportabili), piagnistei vari, uno sguardo compassionevole sugli emarginati che produce l'effetto opposto, piani di fuga, un'atmosfera che stava tra il cinema tronfio di Terry Gilliam e le favolette oscure di Jeunet/Caro (anche se la tortura del braccio congelato è di sopraffina crudeltà tipicamente orientale).

    Poi lotte furibonde al rallentatore che fanno tanto Matrix ai confini della cafonata.

    Ma, d'improvviso, inaspettatamente, quando ci si avvicina alle carrozze dei "benestanti" (il treno funge come una specie di torre pagoda alla Ultimo combattimento di Chen, che più si saliva più si incontravano i lottatori più forti), salta fuori il talento visionario (e grottesco) di Bong Joo ho (gustoso il suo alter ego coreano che apre tutte le porte del treno a furia di sniffare una droga sitentica altamente infiammabile) che prende di mezzo Willy Wonka, la canzone d'antan "tormentone" di Shining, serre e acquari (una gioia per gli occhi), orge sandiane e mondanità discotecara, un belluino e inarrestabile tirapiedi che non si ferma davanti a nulla (la sparatoria tra i finestrini, le feroci lotte corpo a corpo), fino alla testa del treno dove c'è una specie di Bowan kubrickiano misto al "dispotico" e marionettistico Mago di Oz  che filosofeggia con cinismo sopraffino (immenso Ed Harris).

    Ma tutta la parte geniale nel vagone scolastico varrebbe da sola il prezzo del biglietto, con la maestrina incinta, i bambini assoggettati al credo del treno e la distribuzione delle uova.

    Bellissima e suggestiva, poi, la chiusa finale con l'orso polare e gli unici due sopravvissuti dopo il disastro cassandracrossinghiano, dove la nuova speranza è forse dettata dai bambini come nel finale di Mad Max oltre la sfera del tuono

    Deliziosamente carnevalesca e magnificamente sopra le righe Tilda Swinton (occhio alla dentiera) che se ne esce con deliranti ( e squsitamente demenziali) massime di regime, così come la sgherra che prende le misure dei bambini, la minaccia dei festanti shininghiani in maschera, il lusso sfrenato delle carrozze in testa, l'agghiacciante racconto di cannibalismo di Evans e gli scorci decadenti e desolanti, in corsa, delle città e delle rovine ghiacciate.

    Più si avanza tra i vagoni più il grande spettacolo messo in piedi dall'autore di Parasite aumenta, più ci si avvicina alla locomotiva più le emozioni trepidano.

    Un blockbuster con un anima tutta orientale, zeppo di invenzioni visive e momenti poetici (il fiocco di neve che attraversa il finestrino, i tre fuggiaschi divenuti, loro malgrado, statue di ghiaccio) che si barcamena tra l'action tipica da fumetto a una raffinatezza visiva non comune non dimenticando lo stato emotivo.

    E il vagone scolastico resta una perla che sfiora il capolavoro.

    Ultima modifica: 11/11/23 14:42 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 11/11/23 11:17
    Consigliere - 27096 interventi
    Il dvd edito da Koch Media (edizione 2 dischi).

    Dvd 9 doppio strato
    Formato: 1.78:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano per non udenti
    Extra contenuti nel secondo disco (scenografie, effetti visivi, dietro le quinte, personaggi, conferenza stampa e photogallery). Durata totale dei contenuti extra: 124 minuti.
    Durata effettiva: 2h, 01m e 21s

    Immagine al minuto 1.35.33

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images66/PDVD-341.jpg[/img]
    Ultima modifica: 11/11/23 16:16 da Zender