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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Constatati la facile ripetitività della formula, la forza di alcuni personaggi (le gemellone ladre, Sergio), l'impatto dell'insieme sull'immaginario collettivo, il buon affiatamento della coppia protagonista e gli incassi, il sequel era pressoché inevitabile. Sfruttando nel titolo (molto meno nel film) quel "Coccia di morto" che riassumeva mirabilmente in sé, quasi onomatopeisticamente, la quintessenza della Roma coatta al mare, il regista Riccardo Milani riprende in mano la sua "creatura" (di nuovo sceneggiata da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi) per un sequel molto meno riuscito del prototipo...Leggi tutto, che trova soprattutto nell'eclettismo e nella straordinaria mimica di Antonio Albanese la capacità di proporre ancora qualche spunto originale. E' il suo Giovanni a dare il ritmo, a elevare le potenzialità umoristiche del copione che tenta in più occasioni la via della commedia quasi sofisticata, con ambizioni di bozzetto sociale meno incline alla farsa del precedente. Lo si nota soprattutto nell'approccio molto misurato, quasi dimesso di una Cortellesi poco vivace, che gioca con gli sguardi a terra e le mezze frasi, avvicinandosi sì all'interpretazione più spontanea (nella sua scelta del basso profilo) di Albanese, ma senza le stesse capacità di inventare sfumature a tratti surreali, caratteristiche di uno stile unico che il fu Epifanio non ha mai perso. Finita in carcere a causa del solito scellerato comportamento delle sorellone col debole del furto nei negozi, Monica (Cortellesi) si vede costretta a chiedere aiuto al suo amico "ministro" (Albanese), alle prese con l'organizzazione di un importante evento da organizzare insieme a Camilla (Felberbaum), la cacciatrice di sponsor con cui lavora e convive. Attraverso difficoltosi maneggi politici Giovanni riesce a trasformare la pena detentiva di Monica in lavori sociali da scontarsi presso una piccola parrocchia, guidata dal giovane e "rivoluzionario" Don Davide (Argentero) e dal più anziano Don Vincenzo (Rigillo). Giovanni viene investito del ruolo di "garante" e i rapporti con Monica torneranno quindi a farsi inevitabilmente molto stretti. La prima parte procede sfruttando i facili contrasti tra gli atteggiamenti rozzi di Monica e la rigida vita monastica, con Giovanni che agisce "a distanza" spesso via telefono, la seconda tenta goffamente una via più poetica sconfinando poi nella solita rievocazione della GRANDE BELLEZZA di una Roma notturna e diurna, visitata dalla coppia mentre ogni comicità si spegne lentamente in un'estasi piatta. Si aumenta lo spazio per le gemellone (che nell'incubo in spiaggia fanno persino il verso a SHINING), più macchiette e simpatiche rispetto al numero uno, si concede un cameo superfluo al redivivo Claudio Amendola, s'innesta Argentero nel ruolo del prete piacione che fa impazzire le donne (Monica compresa, al grido di "quant'è pio!"). Si perde però, nel complesso, l'omoegeneità: si avverte molta meno coesione e gran parte della carica umoristica si riscontra esclusivamente in certe risposte di Albanese, piegate alla personalissima comicità dell'attore. Per il resto si viaggia recuperando vetuste gag (la suora che compare d'improvviso alle spalle come in un horror), si ricorre a bisbigli coatti e spesso si annaspa tra le onde di una storia debolissima che, non potendo giocare più sull'effetto sorpresa dato dal cozzare dei due mondi opposti, perde per strada metà della propria forza. Coccia di morto torna pretestuosamente nell'incubo della Cortellesi con la suora e nel finale, senza più poter irrompere dal nulla per colpire l'immaginazione come un tempo. Un sequel la cui stanchezza ben si specchia nell'interpretazione insolitamente fiacca della Cortellesi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/08/21 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/09/21
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Reeves 14/08/21 22:15 - 2268 commenti

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Di solito i sequel perdono mordente perché manca la sorpresa, ma non è decisamente il caso di questo film, divertente e scatenato. Il tema continua a essere il confronto tra borgatari e radical chic, ma l'innesto di nuovi personaggi evita ogni monotonia e le risate sono tante. C'è anche una sorpresa finale. Tra i tanti camei quello di Steve Della Casa è decisamente il più divertente.

Michdasv 31/08/21 12:19 - 117 commenti

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Scialbo, ripetitivo, male interpretato. Ripetitivo sia nelle frasi del primo film, sia nella sciocca riproposizione di alcune identiche location del medesimo, ma senza verve, senza energia. Tutto molto prevedibile e mai sorprendente. Il primo faceva ridere e faceva anche riflettere. Questo sequel non fa ridere e non fa riflettere. A proposito di pubblicità occulte, pessimo spot dell'Hummer (ipocrisia pura, in un film dove tutti si atteggiano ad ambientalisti bio km zero).
MEMORABILE: Amendola che fa il coatto... ancora: per collezionisti del genere.

Gabrius79 31/08/21 22:23 - 1429 commenti

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Un seguito che naviga a vista e che viaggia nel segno della prevedibilità. Se nel primo film c’erano una certa freschezza e svariati momenti divertenti, qui si cerca di far divertire senza riuscirci. Quando si ride è grazie alla Cortellesi e a una Bergamasco deliziosa e in forma. Albanese appare sottotono, gli innesti di Argentero e della Felberbaum non giovano. Amendola ripete se stesso. Peccato perché con un cast così ci si aspettava sicuramente qualcosa di più.

Pinhead80 1/09/21 21:53 - 4807 commenti

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Esaurito il piacevole effetto sorpresa del primo capitolo, questo seguito gioca tutte le sue carte migliori sull'inserimento dell'aspetto ecclesiastico abbinato al fascino di Luca Argentero. La coppia Albanese-Cortellesi è comunque una garanzia di qualità, anche se manca quella freschezza che si avvertiva nel film precedente. I personaggi secondari hanno sempre la loro resa (le gemelle meglio di Amendola) e forniscono il supporto necessario a rendere più sfiziose alcune scene. Purtroppo però la sceneggiatura non convince del tutto, anche per qualche tempo morto di troppo a metà film.

Markus 4/09/21 11:12 - 3695 commenti

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Banale - benché per buoni tratti funzionale - assemblaggio di quanto c'era di buono nel capostipite per enfatizzare ancor di più certi aspetti ridanciani o solamente allora meno sfruttati. L'operazione però non funziona del tutto, complice una sceneggiatura talvolta palesemente "a braccio", in funzione della risata ma meno della fluidità della storia. C'è però la felice coppia Albanese/Cortellesi che riempie tutto e in un cinema così di cassetta talvolta può bastare.

Paulaster 4/10/21 10:13 - 4455 commenti

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Il pretesto per far ritrovare la coppia protagonista dopo il primo film è l'arresto di lei. Già esaurite le battute sulle differenze sociali e ambientali, ci si aiuta con l'affiancamento religioso e i buoni sentimenti. Il secondo tempo è migliore del primo, anche se la coatta che apprezza la bellezza di Roma la fa sembrare come una che cade ingenuamente da un pero. Cortellesi senza verve, Felberbaum inutile, Argentero sufficiente; Albanese è l'unico a capire che il taglio del film è più intimista e la Bergamasco ispira simpatia. Finale inverosimile che sfrutta la location marittima.
MEMORABILE: La galleria come il tunnel; La morte in stile Bergman; La Bergamasco a messa.

Ultimo 27/12/21 20:00 - 1660 commenti

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Un sequel non male, divertente ma senza dubbio di livello inferiore al primo film. La Cortellesi e Albanese ripetono molto bene i loro personaggi, ma è il cast di contorno a non convincere: Argentero-prete può passare, mentre sia la Bergamasco che la Felberbaum non arrivano alla sufficienza. Ci sono ancora le due gemelle che ripetono loro stesse all'infinito. Finale un po' deludente, che tiene aperte le porte a un nuovo film.
MEMORABILE: La Cortellesi con la casa invasa dagli indiani.

Puppigallo 28/12/21 08:35 - 5297 commenti

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Inutile quanto inevitabile (visto il successo del capostipite) sequel che ultrabanalizza tutto, riuscendo nell'impresa di rendere quasi fastidioso l'atteggiamento della protagonista. Come se non bastasse, Albanese sembra intrappolato nel ruolo del buono altruista che tiene il piede in due staffe, ripetendosi, senza particolari guizzi comici; e il resto del teatrino è completato dalle gemellone (alle quali più di tanto non si può chiedere), la famiglia macchietta di lui, l'ex improponibile di lei e il bel prete "pio". Il risultato non può che essere un brutto redesign dell'originale.
MEMORABILE: La protagonista va a parlare col tizio che picchia la fidanzata.

Galbo 28/12/21 12:54 - 12414 commenti

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Un sequel inevitabile visto il successo del primo capitolo, che rimarca ulteriormente la differente caratterizzazione dei due protagonisti (la borgatara, con tanto di folcloristico contorno e l’intellettuale impegnato in politica) ma che manca di una storia forte, trascinandosi tra gag più o meno riuscite e con nuovi personaggi piuttosto trascurabili. Buona la prova dei protagonisti, con Albanese che ha più spazio della partner Cortellesi. Vedibile ma non memorabile. 

Giùan 29/12/21 07:53 - 4588 commenti

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Di positivo si rileva indubbiamente la coerenza, da parte del "think tank" del marchio, nell'indagare (per riassorbirne le distanze) le alterità centro/periferia e "natura"/cultura in un'ottica progressista e leggera (toccante pur se malinconicamente enfatica la citazione di Scola). Epperò se le dinamiche Cortellesi/Albanese funzionano ancora e la vecchia consorteria al completo fa sorridere (nota al merito per la Bergamasco), l'immersione in parrocchia suona antica e posticcia quanto colpevolmente semplicistico il discorso sul recupero del degrado sociale e urbano. Volenteroso!
MEMORABILE: L'arrivo della Bergamasco a Coccia de morto.

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Daniela 29/12/21 00:42 - 12699 commenti

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La borgatara romana dai modi burini ma di buon cuore vs il radical-chic milanese represso: c'era bisogno di un replay? No, ma il successo del primo film e la pigrizia degli sceneggiatori lo ha reso quasi inevitabile. Il risultato è un minestrone cerchio-bottista, compreso un prete belloccio sessantottino, che tenta di nobilitarsi con qualche citazione colta a caso e messaggi di sconfortante banalità: il pane è importante ma anche la bellezza conta, i mariti violenti si possono tener buoni menandoli, l'arte moderna è fuffa, è possibile volersi bene anche con caratteri opposti ecc.

Victorvega 29/12/21 11:14 - 502 commenti

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Fiacco e stanco: sfrutta fino alla fine la popolarità del primo, agganciandovisi e dando per scontato che chi lo stia guardando lo abbia già visto. Si sviluppa in maniera svogliata, certo di aver già sparato le proprie cartucce e che tutto verrà necessariamente da sé. La scelta frutterà certamente considerazione e successo ma non lo sottrae da un giudizio negativo. La contrapposizione tra i due mondi ha il fiato corto.

Redeyes 5/01/22 08:27 - 2454 commenti

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Visto il buon risultato del primo sembrava quasi scontata la replica, e infatti riecco i nostri. Chiaramente l'effetto novità è scemato e la sceneggiatura non eccelle; ciononostante si arriva abbastanza agilmente al finale. I protagonisti sembrano un po' svogliati, sopratutto Cortellesi, che è meno incisiva del solito e riesce a salvarsi per lo più grazie ad Albanese. Qualche scena in più per le gemelle, ma niente di memorabile.

Fabbiu 7/01/22 10:07 - 2151 commenti

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Albanese con le sue reazioni risulta inevitabilmente spassoso, ma il film in generale è una ripetizione dei concetti del primo film, che perdono l'effetto sorpresa e la critica umoristica e non sempre vanno a segno, anche perché inseriti in una trama generale che manca di organicità e per buona parte del suo sviluppo non si capisce bene che direzione voglia prendere con la trovata della parrocchia e del nuovo personaggio (Argentero è Don Davide) dalla parte degli ultimi, che dona all'insieme quella patina da fiction che non serviva affatto. Per fortuna a tratti si ride.

Gottardi 11/01/22 10:00 - 396 commenti

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Borgatara romana per coprire le cognate ladruncole finisce affidata ai lavori socialmente utili in un convento. Intanto il suo ex è impegnato nell’organizzazione di una mostra concettuale moderna. Sequel leggermente inferiore al primo; pur proseguendo a mostrare come coesistano universi paralleli, lascia più in ombra le considerazioni sociali che nel primo capitolo aleggiavano più efficacemente. Un po' meno brio e più bozzetti umoristici. Risulta forzata l’inclusione di Argentero in veste di prete comunista/buonista. Vedibile, abbozzando dei sorrisi e senza che ne resti traccia.

Caesars 12/01/22 09:58 - 3808 commenti

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Davvero c'era bisogno di un "sequel" di un film certamente non eccezionale? Evidentemente sì, ma solo per le tasche dei produttori. Perché è evident,e fin dai primi istanti, come la storia praticamente non esista ma sia un tentativo di tenere insieme situazioni per lo più scontate (non manca una parentesi turistica in città). Se non ci fosse la bravura di Albanese (che però qui albaneggia più che nella puntata precedente) e la bellezza della Cortellesi, saremmo davanti a un prodotto scarso assai (Argentero prete serve solo per accontentare il pubblico femminile). Modesto.

Von Leppe 13/01/22 13:19 - 1263 commenti

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Riesce divertente anche questo secondo episodio, che contiene citazioni cinefile anche horror (a Shining e Il settimo sigillo). Girato a Via dei Gordiani, che è stata modificata (probabilmente con la CG) aggiungendo fabbricati intorno alla chiesa di Santa Maria della Misericordia. Paola Cortellesi ricorda un po' “Er Monnezza” nei suoi modi di fare (forse non voluto). Se nel primo film Antonio Albanese era impegnato a sfatare il mito del “E' tutto un magna magna” in questo seguito dovrà vedersela con la frase “Con la cultura nun se magna”.

Aco 14/01/22 19:47 - 217 commenti

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Squadra che vince… si ripete! Come nel precedente film abbiamo due bravi attori che reggono sulle proprie spalle una trama molto debole, prevedibile e pieni di luoghi comuni cerchiobottisti, con attori secondari poco significativi a parte Beatrice Schiros. Temi sociali forti appiattiti sul grande schermo, molte le citazioni cinematografiche (le bambine di Shining) e finale fin troppo buonista, come del resto tutto il film. Va bene per una serata tra amici che si vogliono divertire senza troppo impegno.

Nando 16/01/22 11:41 - 3823 commenti

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Pellicola abbastanza ripetitiva nonostante l'inserimento di Argentero nei panni di un prete belloccio e rivoluzionario; tuttavia talvolta il sorriso nasce naturale con situazioni indubbiamente edulcorate ma simpatiche. Inutili le due gemelle cleptomani, che annoiano, mentre Amendola sembra una macchietta. Nel complesso non male, anche perché la coppia di protagonisti è sempre affiatata.

Rambo90 26/06/22 13:53 - 7707 commenti

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Sequel che inevitabilmente perde in freschezza ma tutto sommato resta godibile. La sceneggiatura riesce ancora a sfruttare bene la coppia Cortellesi-Albanese e anche ad aggiungere qui e là passaggi che si vorrebbero più impegnati. C'è una certa lunghezza e alcune sottotrame risultano inutili (come la parentesi sul Piranha o lo spottone sulla Roma notturna) ma si ride ancora e in certi casi di gusto. Poco a suo agio Argentero, meglio le gemelle. Non male.

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