Madre - Film (2009)

Madre
Locandina Madre - Film (2009)
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Titolo originale: Madeo
Anno: 2009
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Madre

Note: Aka "Mother".

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Tutti i commenti e le recensioni di Madre

TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/10 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 12/12/10 16:12 - 1458 commenti

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Joon Ho Bong si conferma, ancora una volta, regista poliedrico e di gran classe, firmando un dramma intenso ed emozionante, amaro e introspettivo come ormai suo riconoscibile marchio di fabbrica. Eccellente anche l'interpretazione della protagonista, una madre che cerca di discolpare il figlio down da un'accusa di omicidio, a tutti i costi e a qualunque prezzo. Spiazzante e imprevedibile il finale caustico e sconsolato, che nulla concede e nulla redime, in coerenza con il coraggioso antimanicheismo di fondo. Cinema coreano ancora sugli scudi.

Daniela 19/01/11 10:45 - 13295 commenti

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Minorato mentale è accusato dell'omicidio di una studentessa. Lui era ubriaco e non ricorda nulla, per cui la polizia gli estorce facilmente una confessione, ma la madre, certa della sua innocenza, inizia ad indagare per proprio conto. Più drammatico che thriller, in quanto le vicende hanno un ruolo secondario rispetto alla pittura d'ambiente - degradato, con interni di raro squallore - e soprattutto al ritratto di questa povera donna disposta a tutto. Alla fine, l'unica salvezza sarà indurre l'oblio, come in Oldboy. Film bello e disperato.
MEMORABILE: La sequenza iniziale con la madre in mezzo al campo, sequenza ripresa verso la fine del film.

Rullo 21/07/11 19:05 - 388 commenti

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Mother racconta la storia di un figlio, ritardato, estremamente legato alla madre (da qui il titolo). Ben presto il tutto si trasformerà in un giallo dalla forte vena drammatica (complice una fotografia molto grigia). Diverse scene sono fortemente toccanti, tanto sono ben girate. Il ritmo inizialmente lento tende a crescere in modo direttamente proporzionale alla durata del film. Bravi gli attori.

Mickes2 17/09/11 18:02 - 1672 commenti

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Bong, dopo le Memories, torna ad indagare nelle piaghe della società sud coreana. E alza il tiro regalandoci un dramma struggente e malinconico, disperato e pungente, poetico e riflessivo, dove l’amore incondizionato di una madre sarà il motore di una vicenda che porta con se tanta amarezza e pessimismo. Intimista nel tratteggiare i caratteri, ma anche grezzo e diretto quando le dinamiche lo necessitano. La fotografia plumbea e slavata (indovinatissima) non fa altro che accentuare l’opprimente senso di smarrimento.
MEMORABILE: L'incipit.

Cotola 14/08/12 18:41 - 9560 commenti

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Ennesimo gran bel colpo della cinematografia coreana: un film duro, dolente ed intenso che scuote nel profondo. Cresce col passare dei minuti per diventare sempre più coinvolgente e trascinante nell'ultima parte in cui si è costretti a fare i conti con una terribile verità. Non è certo il meccanismo giallo a colpire (d'altronde la soluzione finale non sorprende più di tanto) quanto la descrizione di ambienti umanamente desolati e squallidi, degnamente fotografati con colori plumbei e slavati. A restare nella memoria è, ovviamente, anche il credibilissimo personaggio della madre. Consigliato.

Pigro 8/04/13 08:59 - 10144 commenti

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Cuore di mamma, che indaga sull’omicidio di una ragazza per scagionare il figlio ritardato. Cuore di mamma, in un mondo ostile o violento, livido e squallido, fatto di ragazzine che filmano il sesso col cellulare e di uomini cinici. Cuore di mamma, che soffre con la determinazione di salvare una parte di sé e che balla rapita dalla propria incoscienza e mesta felicità. Cuore di mamma, che ha non solo cuore ma pure cervello e fegato e sa far male per poter fare bene. Cuore di mamma, strepitosamente interpretata da un’eccezionale Kim Hye-ja.

Quietcrash 7/10/13 23:40 - 83 commenti

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Cosa si è disposti a fare per il proprio figlio? Un buon film. Il regista riesce ad essere interessante costruendo un ritmo in crescendo, pur senza mai raggiungere un apice, purtroppo. Il regista, nonché sceneggiatore, narra senza strafare o andare oltre come avviene per molti suoi colleghi connazionali.

Rebis 13/11/13 21:00 - 2480 commenti

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Un disabile psichico viene accusato dell'omicidio di una minorenne. La polizia approssima e langue. La madre farà da sé. Pervaso da uno spirito epico brechtiano capace di far coesistere tragedia e farsa, informato in una sovraesposizione stilistica che disattende inesorabile le aspettative - anche percettive - dello spettatore, il film di Boon Joon-ho vola altissimo quando l'estetica accoglie e riconosce le esigenze del racconto, ma gira a vuoto quando asseconda una progressione autoriale, scostante e soggettiva, che rischia di condurre impreparati al bellissimo finale. Tremendo il doppiaggio.
MEMORABILE: La sequenza iniziale nel campo di grano e il finale.

Giùan 5/01/14 07:36 - 4955 commenti

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Lodevole, pur se inficiato da una certa dose di compiaciuta astuzia cinematografica, tentativo di minare il territorio del genere thriller, utilizzato, come spesso capita, quale codice linguistico attraverso cui parlare d’altro: dell’universale amore filiale (per il quale a ogni latitudine ogni scarrafone è bello a mamma soja), come della contingente temperie sociale coreana, contraddistinta da patologiche dosi di classismo, corruzione e rabbia. Ne vien fuori un quadro generale nel quale l’ambiguità si coniuga all’incertezza, minando l’identità di ognuno.

Capannelle 8/03/14 11:27 - 4578 commenti

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Beh, ostinata questa madre che Joon-ho riesce a disegnare con bravura a metà tra il drammatico e il grottesco. Intorno a lei uno zoo composto da approfittatori, poliziotti corrotti e bambine viziose. Non tutto torna nel racconto e ogni tanto il ritmo ne risente, ma la foto di gruppo è comunque da elogiare. Come è da sottolineare il cinismo di fondo che pervade la pellicola (anche se un tantino esagerato).

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Kinodrop 22/08/20 17:43 - 3426 commenti

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Un ragazzo difficile e borderline viene frettolosamente accusato di aver ucciso una studentessa; la madre, ultraprotettiva, non si arrende e inizia da sé a cercare prove a discolpa tra mille difficoltà. Ritratto di una donna sola e di un ambiente disagiato, ostile, pieno di personaggi equivoci, in cui poco è come appare a prima vista e nessuno è veramente senza macchia. Un complesso disegno che in conformità al celebrato stile del regista alterna crudo realismo, ironia e squarci di speranza; grande la prova di Kim Hye-ja nei panni di una madre volitiva e indomabile. Di alto livello.
MEMORABILE: Le false piste e gli errori; Il figlio ricorda; L'incendio e la scatolina di metallo; La scena finale "in silhouette".

Nicola81 16/09/20 17:02 - 2987 commenti

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Pur non raggiungendo i livelli di Memorie di un assassino e Parasite, si tratta comunque di un tassello abbastanza importante nella filmografia del regista, che colpisce non tanto per il meccanismo giallo della trama (anche se il colpo di scena rivelatore è discretamente spiazzante), ma per la rappresentazione di un ambiente degradato e immorale in cui nessun personaggio è davvero senza macchia. Oltre che punto è lecito spingersi per salvare il proprio figlio, sorge spontaneo chiedersi, se la polizia coreana è davvero così inetta? Corpo centrale inferiore a incipit e finale.

Leandrino 25/06/21 20:57 - 531 commenti

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Un ragazzo con problemi mentali è il principale accusato di un omicidio: la madre cerca la verità. Come per il più recente Parasite ci sono tutti gli ingredienti per un ottimo thriller, oltre che la solita verve creativa e la precisione registica dell’autore coreano. Un film pressoché perfetto - anche per ritmo e sviluppo drammaturgico -, al quale però sembra mancare qualcosa: come se il tutto non fosse che un’opera di gran mestiere e non particolarmente connotata.

Xamini 16/07/21 17:58 - 1295 commenti

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Stilisticamente imperfetto, ma risulta senza dubbio intenso, sorretto sin dai primi istanti da un incedere narrativo piuttosto elevato (salvo qualche fase e considerata la sua provenienza). Camera a mano, vicenda tinta di giallo e fosco, si potrebbe prenderlo per un thriller ma si tratta d'una soluzione strutturale (che sostiene il ritmo di cui sopra) che dà il pretesto per raccontare di altro, di questa madre universale e di cosa significhi esserlo, delle scelte che compie e del loro peso, tanto più difficile quanto più nascosto negli occhi vacui ma enigmatici del figlio. Da vedere.
MEMORABILE: La ripresa a ritroso, a un passo dalla soluzione; I dettagli e il modo in cui tutto si incastona; Le accuse del figlio; L'inquadratura finale.

Bubobubo 12/10/21 21:59 - 1847 commenti

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Premuroso sino all'abnegazione è il cuore di una madre che sa bene quanto possa essere crudele il mondo con chi percepisce essere diverso. Come ti trasformo una crime story in una rigorosa indagine morale: Bong scandaglia i viziosi abissi della società sudcoreana e ne riemerge con un manifesto di umana pietas in cui il soggetto senziente con-patisce pur senza con-dividere, né tantomeno con-prendere. Il dramma è di livello, ben interpretato e impreziosito da un finale di poetica, levitante sospensione: meno convincenti sono la conduzione registica e certe sovrapposizioni di genere.
MEMORABILE: Il finale.

Myvincent 19/11/21 08:25 - 4022 commenti

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Fino a che punto una madre può arrivare ad amare un figlio, specie se handicappato, accusato dell'omicidio di una ragazza a sua volta vittima di sé stessa? Il film scava a fondo sulle ragioni di un rapporto viscerale, dentro la pancia di una società accattona in cui primeggia la miseria, inclusa quella esistenziale e relazionale. Un'opera nera nella quale la misericordia per gli ultimi ha un prezzo ancora più elevato da pagare e i peccati genitoriali ricadono ancora una volta sui figli.

Galbo 6/03/22 10:13 - 12670 commenti

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Un film che porta dentro le contraddizioni sociali ed economiche di una delle "tigri" asiatiche, la Corea del Sud qui mostrata attraverso un centro urbano periferico. Il regista esplora ancora una volta il degrado sociale, con un'ambientazione efficace e una scelta di campo ben precisa, quella degli emarginati, che vengono mostrati senza filtri. Sebbene il personaggio centrale sia ben caratterizzato e splendidamente interpretato, la storia è meno "forte" e simbolica rispetto ad altre occasioni e la sensazione è quella di un buon film a cui manca qualcosa per essere memorabile.

Gottardi 22/03/22 12:51 - 398 commenti

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Sobborgo squallido sudcoreano, una madre vive solo per accudire e amare il figlio ritardato. Una studentessa viene trovata morta e il figlio accusato. Girato con sorprendente sensibilità è un’opera dolorosa sui temi della povertà e l’abbandono a sé stessi dei diseredati. Ma su tutto svetta il sentimento d’amore cieco e feroce di cui è capace la maternità. Grazie al buon svolgimento della trama gialla e a una regia perfettamente calibrata il film non scade mai nel gratuito nonostante i temi. Eccezionale l’interpretazione della protagonista, che dà corpo a carne viva alla sofferenza.
MEMORABILE: La scena nella catapecchia dello straccivendolo.

Enzus79 18/06/22 22:40 - 3287 commenti

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Donna si impegna nello scagionare il figlio, con problemi mentali, dall'accusa di omicidio. Bella storia, seppur discretamente originale, che racchiude in maniera ottima il sentimento materno che non si ferma dinanzi a nessun ostacolo. Commovente e mai superficiale, il film non cade mai nello strappalacrime o nel mieloso. Finale che rasenta il poetico. Regia efficace di Bong Joon-ho.

Il ferrini 2/04/25 00:21 - 2707 commenti

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La vetta del regista, assieme a Memories of murder, col quale condivide la critica feroce al sistema giudiziario e alla polizia coreana. Ma in Madre c'è anche molto altro: la vittima è una ragazzina costretta a prostituirsi per qualche manciata di riso, gli imputati sono ragazzi con gravi ritardi mentali, gli avvocati sanguisughe disinteressati alla verità. Quella che dipinge Joon-Ho è una società senza alcuna bussola morale, in cui l'assassino non è il peggior elemento. Regia e fotografia straordinarie, musiche incalzanti, forse si poteva doppiarlo meglio ma resta un gran film.

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  • Discussione Greymouser • 14/12/10 17:08
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Bong Joon-ho è un regista che mi sta veramente sorprendendo, soprattutto per la sua disinvoltura nell'attraversare generi diversi conservando lo stesso riconoscibile stile, la stessa personalità di direzione. E' passato dal fantahorror di "Host", al thriller di "Memories of murder" al dramma tragico di "Mother", sempre con la stessa attenzione alla dolente e contraddittoria umanità dei personaggi. E soprattutto con una grande capacità di "raccontare", una dote che può sembrare ovvia per un regista, ma che secondo me sta diventando merce sempre più rara.
  • Discussione Funesto • 14/12/10 17:16
    Fotocopista - 1414 interventi
    Di registi orientali che valgono, Grey, ce ne sono molti. Raro trovare degli sciattoni: hanno un gusto ammirevole. O forse solo diverso da quello occidentale.
  • Discussione Daniela • 19/01/11 11:00
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Caro Greymouser, a questo punto te lo posso confessare: grazie alla dritta di Mother, ti sei riguadagnato i punti persi con Daisy. Non parlo di me (che qualche godimento visivo lo avevo trovato), ma dei miei figli, due spietati adolescenti.
    Abbiamo visto Daisy insieme e, quando hanno iniziato a sbertucciarmi per la mala scelta, vigliaccamente - lo ammetto - te ne ho addossata la colpa (ti conoscono come "quello con cui vado sempre d'accordo").

    Scherzi a parte (ma è tutto vero), concordo con il giudizio sul regista: i tre film che citi sono belli ed interessanti.
    Mi piacerebbe vedere anche il suo film d'esordio, ne sai qualcosa? Non riesco a trovare i subita
    Ultima modifica: 19/01/11 11:05 da Daniela
  • Discussione Greymouser • 19/01/11 18:38
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Caro Greymouser, a questo punto te lo posso confessare: grazie alla dritta di Mother, ti sei riguadagnato i punti persi con Daisy. Non parlo di me (che qualche godimento visivo lo avevo trovato), ma dei miei figli, due spietati adolescenti.
    Abbiamo visto Daisy insieme e, quando hanno iniziato a sbertucciarmi per la mala scelta, vigliaccamente - lo ammetto - te ne ho addossata la colpa (ti conoscono come "quello con cui vado sempre d'accordo").

    Scherzi a parte (ma è tutto vero), concordo con il giudizio sul regista: i tre film che citi sono belli ed interessanti.
    Mi piacerebbe vedere anche il suo film d'esordio, ne sai qualcosa? Non riesco a trovare i subita


    Sì, sì, sapevo che "mal me ne sarebbe colto", ma sapevo anche che con "Mother" mi giocavo una carta sicura (almeno con te).
    Spero che i tuoi figli non me ne abbiano dette troppe e che abbiano apprezzato qualche altra mia segnalazione :-).
    Per il primo film del Nostro regista non l'ho mai trovato neppure io con i sub. Se riuscirò ti informerò di quanto occorre.
    Saluti carissimi.
  • Discussione Rebis • 13/11/13 20:57
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Il titolo italiano è Madre (così su Rai 4 e imbd)...il doppiaggio, semplicemente terrificante.
    Ultima modifica: 13/11/13 20:59 da Rebis
  • Discussione Didda23 • 13/11/13 22:35
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Con i film orientali fanno quasi sempre un lavoro terrificante