Barking dogs never bite - Film (2000)

In un grande condominio, un professore disoccupato detesta i cani fino al punto di sopprimerli, mentre il custode del palazzo ama cucinarli in umido. Una ragazza intraprendente si mette alla caccia del killer, con esiti maldestri. L'esordio di uno dei migliori registi sud-coreani è all'insegna di una visione tragico-comica della vita, in cui coesistono assurdità e malinconia, grottesco e umana compassione. Ne deriva una commedia curiosa, originale, buon biglietto di presentazione per le opere successive.

Naturalmente, i film più recenti di Bong Joon-Ho sono di ben altro spessore, ma la freschezza e l'inventiva di questo prodotto degli esordi lasciano già apprezzare le qualità del regista coreano: la maestria delle riprese, l'uso sapiente del piano sequenza, la capacità di articolare per immagini trame piuttosto complesse, anche partendo da uno script oggettivamente esile come questo. Qui, fra l'impianto surreale e le emozioni concretissime, si snoda una commedia agrodolce che non delude.

Aspirante professore universitario, tra la disperata ricerca di un posto di lavoro e una moglie scontrosa e apatica, è tormentato da una cane che abbaia ripetutamente. L’esordio di Bong non è tra i più brillanti, ma si può già intuire una parte della sua verve narrativa e creativa, nonché qualche stilema su cui poggia il suo cinema: c’è l’indagine di una società deviata e i rapporti interpersonali, c’è l’amicizia, ci sono pregevoli parentesi comiche al limite del demenziale e la violenza verso gli indifesi, specchio di un profondo degrado sociale.