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Tutti i commenti e le recensioni di La ballata del boia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/10/08 DAL BENEMERITO ELLERRE
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Ellerre 24/10/08 11:09 - 89 commenti

I gusti di Ellerre

Commedia italo-spagnola, ha per protagonista Nino Manfredi in un ruolo comico-drammatico. Ottimamente sceneggiato da Azcona, Berlanga e Flaiano, racconta di José Luis (Manfredi), che vive in Spagna, costretto a "ereditare" dal suocero la professione del boia. È una commedia che viaggia spesso su un umorismo nero ma che riesce a essere comunque godibile e leggero grazie anche all'eccellente livello delle interpretazioni. Rappresentò una denuncia esplicita contro la pena di morte (la garrota) in Spagna, abolita solo nel 1975.

Tarabas 11/08/10 18:56 - 1888 commenti

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Becchino che vorrebbe cambiare mestiere mette incinta la fidanzata. Per conservare l'appartamentino dato in affitto al suocero, dipendente statale della Spagna franchista, ne eredita il mestiere: verdugo, ossia boia. Scritto da Azcona e Flaiano, il film inizia come una commedia grottesca, con i modesti sogni di avanzamento sociale e di tranquillità della coppietta, per finire in dramma al momento della verità, la prima esecuzione che il protagonista si trova ad amministrare. Faticoso e un po' invecchiato, è comunque un buon film con un bravo Manfredi.
MEMORABILE: Il viaggio a Palma de Maiorca per l'esecuzione, affrontato come una specie di viaggio di nozze.

Daniela 14/05/12 10:13 - 13407 commenti

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Impiegato di pompe funebri si fidanza con figlia di boia che sta per andare in pensione... Uscito sugli schermi nel 1963, quando nella Spagna franchista la garrota era ancora in funzione, un'opera di denuncia civile che - analogamente al quasi contemporaneo Divorzio all'italiana - sceglie le armi di una ironia feroce ed ilare. Manfredi è un brav'uomo, la moglie una casalinga molto quieta, pure il suocero è un vecchietto bonario, ed è questa loro "normalità" piccolo-borghese, fatta di abitudini e modeste ambizioni, a rendere per contrasto ancora più atroce il mestiere del carnefice di Stato.
MEMORABILE: Nel finale, l'esecuzione, non mostrata ma lasciata intuire

Liv 9/11/12 09:29 - 237 commenti

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La pellicola mostra un grande equilibrio fra la commedia nera, quella rosa (con molta ironia) e la «indignación» per le esecuzioni capitali con mezzi antiquati. Notevoli: José Isbert, che gira con la sua ferraglia professionale in una valigetta; Manfredi che vorrebbe sistemarsi emigrando; la Penella che lo incastra con il solito sistema, anch'esso antiquato, ma sempre in funzionante. La Spagna da allora compirà un lungo itinerario. Vedere i suoi film dell'epoca, di grande qualità e umanità, è molto interessante, tenero, quasi didascalico.
MEMORABILE: Il toccante episodio del morituro che dona l'orologio al «verdugo», che lo ricorderà sempre con affetto e ne terrà una foto in casa.

Undying 19/12/12 21:06 - 3807 commenti

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Commedia vagamente nera e insolitamente malinconica. Mescola al sorriso lo sconforto: che è dato dalla condizione economica di una nazione in crisi. Altri tempi? Forse non così diversi. Di certo il protagonista - un (giovane) Manfredi prima becchino poi boia (non convinto e non praticante) per convenienza - rappresenta uno dei molti destini dell'essere umano, di quello perdente; di quello che, alla fine del tunnel, può trovare solo buio, freddo, miseria: andando contronatura per bieca necessità. Come già aveva ceduto al sesso, forzatamente tradotto in matrimonio. Ottimo lo script di Flaiano.

Deepred89 7/06/14 20:46 - 3903 commenti

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Riuscita, amarissima commedia spagnola che tratta la pena di morte come i registi nostrani dell'epoca trattavano divorzio, sottosviluppo e via dicendo. L'inizio, causa forse una confezione un po' anonima, quasi fatica a ingranare, ma una volta innescato il meccanismo il film decolla facendosi sempre più divertente e angosciante col progredire dell'ineluttabilità del destino del protagonista, fino a un finale che regala pure un suggestivo pianosequenza. Ottimo Manfredi, nell'edizione originale con straniante doppiaggio spagnolo. Bel film.

B. Legnani 21/06/14 23:31 - 5689 commenti

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Commedia nera davvero di classe, che riesce a far pensare, a far sorridere, talora perfino a far ridere, per esempio con l'avanzamento verso l'ultima porta, durante il quale chi dovrebbe essere composto strepita e chi dovrebbe strepitare è composto... Il ben noto cliché secondo il quale, passo dopo passo, si scivola verso il punto del non ritorno, viene condotto con padronanza notevole, al punto da rendere fluide situazioni un po' forzate. Ottimo Manfredi, a suo agio nell'umorismo macabro.  Notevoli Isbert, quello di El cochecito, e la Penella. C'è anche José Luis López Vázquez.

Rambo90 1/07/14 23:24 - 8083 commenti

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Commedia nera di gran livello, che alterna momenti di gustoso humor ad altri decisamente drammatici e riflessivi (come tutto il finale). Manfredi si destreggia più che bene dando al suo personaggio un'incredibile carica di umanità che fa immedesimare lo spettatore. Non male nemmeno il resto del cast, completamente formato da attori spagnoli (Alberti escluso), aiutati anche da un buon doppiaggio.

Homesick 10/10/15 16:52 - 5737 commenti

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Non all'altezza della fama. Aver parlato in modo critico di pena di morte nella Spagna franchista è senz'altro ardito, ma la vena di humour nero che scaturisce dalla penna del ferreriano Aczona pulsa solo a tratti - per lo più nei primi minuti - e il ritmo dello svolgimento s'inceppa in lentezze che inficiano la compattezza generale della sceneggiatura. Manfredi comunque è perfetto nella parte di sempre, quella del cittadino comune e inoffensivo schiacciato da un potere più grande.
MEMORABILE: «È lei che vuole fare il boia?».

Cotola 26/10/15 14:58 - 9623 commenti

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Berlanga tratteggia una società (nel caso specifico quella spagnola ma potremmo essere ovunque) perbenista, ipocrita, moraleggiante, intrisa di squallore e meschinità, e la colpisce duramente e senza pietà. Lo fa grazie ad un umorismo molto nero e piuttosto tragico (si ride ma si dovrebbe fare ben altro) che rende la pellicola riuscita ed interessante. C'è una buona capacità di descrizione di ambienti e mentalità, di ritrarre caratteri e situazioni anche attraverso particolari all'apparenza piccoli, di poco conto. Buon film, anche di più.

Luis García Berlanga HA DIRETTO ANCHE...

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Nando 9/09/19 19:39 - 3920 commenti

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Una pellicola che oscilla tra la commedia nera e il dramma, soprattutto nella parte finale, che dileggia il regime franchista mostrando situazioni di povertà, edulcorate, con case popolari da assegnare a dipendenti che comunque si permettono anche vacanze alle Baleari. Risultato controverso ma di buon impatto visivo con un ottimo Manfredi ben coadiuvato da un cast coeso.

Paulaster 20/07/21 10:01 - 4980 commenti

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Becchino sposa la figlia del boia. Il soggetto di Flaiano cerca di far sorridere trattando di esecuzioni capitali e riesce nell'intento parlando di crisi di coscienza e di rifiuto dei parenti. Manfredi impersona il perdente che però falsificherebbe i documenti per vedere assegnata una casa, e gli stilemi sono quelli classici della commedia all'italiana. Da sottolineare tutta la parte finale, con il protagonista tenuto a braccia dai secondini a indicare la brutalità umana della pena di morte; il regime franchista dell'epoca non gradì.
MEMORABILE: Manfredi sorretto prima dell'esecuzione; Il testimone che non vuole firmare le nozze; La borsa del boia.

Zampanò 26/11/21 12:01 - 386 commenti

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Manfredi si veste dell'humour nero spagnolo, citofonare Azcona. Esperimento interessante perché ci lascia immaginare come il Nino nazionale si sarebbe mosso in un film di Ferreri (con cui purtroppo non lavorò). Gran parte del lavoro però lo sbriga José Isbert, il boia, vero motore grottesco, senonché gustoso è l'infittirsi molto italiano d'ansia e sensi di colpa che funestano il personaggio di José Luis. La commedia brilla a lungo e trova prontissimo Guido Alberti a spingerla nella metafora dello Stato panottico, che in seguito sarebbe stata di Petri. Da recuperare.
MEMORABILE: L'incontro con lo scrittore alla fiera del libro per raccomandare il boia nolente.

Pessoa 5/06/22 23:53 - 2476 commenti

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Trasferta iberica per un insolito Manfredi nei panni di un boia per convenienza che ha paura di uccidere. Un film che in Spagna è ormai un classico e che grazie alla grana fine della sceneggiatura del "ferreriano" Azcona riesce a far sentire piuttosto chiara la satira al regime franchista senza incorrere nella censura. Manfredi è magistrale nel delineare il personaggio, il cast lo segue senza problemi, la regia di Berlanga è impeccabile. Il film scorre delizioso verso il momento clou dell'esecuzine in un finale dal tempo sospeso. Grande cinema che vale sicuramente la visione.
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  • Homevideo Edo • 20/10/15 21:47
    Galoppino - 680 interventi
    Uscito in dvd nel 2015 (era ora)



    Produttore: Mustang/RaroVideo
    Distributore: Cecchi Gori HV
    Codifica: PAL
    Formato video: 1,33:1
    Formato audio: 2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano
    Ultima modifica: 20/10/15 22:03 da Edo