Due ex agenti segreti governativi vengono assunti da aziende private in concorrenza tra loro e si trovano a lavorare su fronti opposti vivendo contemporaneamente una complicata storia d'amore. Sin dal titolo Duplicity chiarisce la sua doppia natura, essendo insieme spy story e commedia sentimentale. Anche se alla lunga alquanto ripetitivo,il film funziona grazie ad una regia dinamica, alle ricche e varie ambientazioni (da Roma a New York, passando per Dubai e Miami) e all'ottima interpretazione del cast.
Una pellicola dinamica e riuscita che fonde il talento di Julia Roberts con quello di Clive Owen, due agenti segreti, entrambi alle prese con la loro missione e con un imprevisto che gli scombussola i piani: l'amore. Il montaggio del film è brillante e il doppio gioco (duplicity) è l'ingrediente principale del film unito a furti, inganni e sospetti. Bravi anche i comprimari.
Due agenti segreti si trovano a dover convivere per i sentimenti che provano l'un l'altro. Sceneggiato sapientemente, soprattutto nel twist finale, ben definito e piuttosto credibile e recitato con maestria da Owen e Roberts. Ambientazioni molto suggestive, da Roma a Londra passando per Dubai.
Storiella simpatica, anche se spalmata su una durata a volte troppo lunga e con schemi ripetitivi; confezione dignitosa e regia spigliata. Owen e la Roberts duettano benissimo e grazie ai dialoghi frizzanti riscattano la trama nei punti più lenti. Adeguata la colonna sonora, bravi i comprimari. Gradevole.
Lei operava per la CIA, lui era un agente segreto dell'IMI, adesso sono impegnati nel settore privato a tutela dei segreti industriali. Rivali nel lavoro e diffidenti l'uno con l'altro, vanno invece d'accordo in posizione orizzontale... Film bidonista nel solco della tradizione, incentrato sul furto della formula di un ritrovato cosmetico rivoluzionario. Sorvolando sulle numerose forzature, il gioco funziona grazie al ritmo sostenuto, al gustoso cast di contorno e al glamour della coppia protagonista, anche se i battibecchi tra la puntuta Roberts ed il fascinoso Owen rischiano di stancare.
Non male, pur essendo un genere abusato e che per quanto si sforzi di sorprendere non ci riesce mai, proprio perché è implicito che debba farlo. Forse Owen convince più della Roberts ma sono entrambi in forma e lo sarebbe anche Giamatti, se il suo personaggio fosse un po' meno cartoonesco. Ritmo serrato, location di grande impatto (Roma su tutte), divertimento assicurato per chi ama gli action ma anche la parte sentimentale è ben scritta, anche se lo si capisce dopo un po'. Quasi tre.
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DiscussioneRaremirko • 26/10/15 00:36 Call center Davinotti - 3863 interventi
Media esageratamente alta per un film effettivamente godibile ma anche molto confuso e complicato; ha un pò dello stile di Soderbergh, ma almeno nei primi 2 Ocean's eleven qualcosa si capiva XD.
DiscussioneDaniela • 24/12/19 09:19 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Compare appena verso la fine, pronunciando solo poche parole, tanto che più che un cameo la sua sembra un'apparizione subliminale: è Ulrich Thomsen, attore danese di valore, che qui impersona il capo di una multinazionale svizzera.
DiscussioneRaremirko • 24/12/19 22:05 Call center Davinotti - 3863 interventi
Daniela ebbe a dire: Compare appena verso la fine, pronunciando solo poche parole, tanto che più che un cameo la sua sembra un'apparizione subliminale: è Ulrich Thomsen, attore danese di valore, che qui impersona il capo di una multinazionale svizzera.
del film che pensi?
DiscussioneDaniela • 25/12/19 01:42 Gran Burattinaio - 5944 interventi
x Raremirko
Penso che sia una commedia di medio livello dalla trama arzigogolata oltre il necessario ma tutto sommato godibile come accade nelle commedie bidoniste ben oliate, anche se i tiramolla tra i due protagonisti ("ti amo, mi ami, ma io non mi fido di te, tu non ti fidi di me") alla lunga mi sono parsi uggiosi.
DiscussioneRaremirko • 25/12/19 21:52 Call center Davinotti - 3863 interventi
Daniela ebbe a dire: x Raremirko
Penso che sia una commedia di medio livello dalla trama arzigogolata oltre il necessario ma tutto sommato godibile come accade nelle commedie bidoniste ben oliate, anche se i tiramolla tra i due protagonisti ("ti amo, mi ami, ma io non mi fido di te, tu non ti fidi di me") alla lunga mi sono parsi uggiosi.