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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Noiosa e pedante commedia in costume ambientata nell'Italia del fascismo. Marcella Venturin (Agostina Belli, che per l'interpretazione vinse il David di Donatello del 1975 come migliore attrice) è una cameriera veneziana che sogna di sfondare nel mondo del cinema. Di avventura in avventura la nostra, bambolina di facili costumi, ci riesce grazie all'indubbia avvenenza. Giunta a Roma nel tentativo di entrare a Cinecittà, trova l'occasione per sposarsi con Roberto, il suo spasimante (Cochi Ponzoni, forse il più “genuino” del cast), il quale però, al momento del fatidico sì, l'accusa di tradimento. Ed è vero: la sera prima Marcella...Leggi tutto aveva baciato un gerarchetto fascista (Pozzetto). Roberto così la lascia e parte per la guerra d'Africa. Lei si consola col gerarca che però la porta a lavorare in un bordello; successivamente ne scappa per finire tra le mani di un pianista radiofonico (Lino Toffolo), poi tra quelle di un attore megalomane (Gassman) fino ad arrivare al Duce, che la lancia definitivamente come attrice. Dopo un breve ritorno di fiamma con l’attore passerà a far da compagna di viaggio a un commerciante gobbo senza scrupoli (Tognazzi) per concludere con un rientro in campagna dai genitori. La storia era partita bene, grazie soprattutto alla bravura dei due ex soci Cochi e Renato, sicuramente gli unici a suscitare qualche risata, ma poi si perde in una sceneggiatura verbosa, incapace di valorizzare persino due mostri sacri come Gassman e Tognazzi che, costantemente sopra le righe (specialmente Gassman) appesantiscono ulteriormente la narrazione. Di simpatico restano appunto le parentesi con Cochi Ponzoni, sbattuto da una parte all'altra dell'Europa (dopo l’Africa c'è la Spagna, poi l’Albania e infine la Russia) nel ricordo di una donna amata ma di dubbi costumi. La Belli non sarà forse la miglior attrice del mondo, ma per la parte che deve interpretare è perfetta. Tutto il secondo tempo è comunque indigeribile. Comparsata per Alvaro Vitali.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 25/02/07 01:13 - 5519 commenti

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Non sgradevole, ma non riuscito. C'è chi buca (Ponzoni), chi si prende uno spazio (Pozzetto), chi iper-gigioneggia (Gassman). Buono Maurizio Arena. Agostina (che fa una sorta di Assia Noris) ci prova, ma non regge un film che cala per snodi faciloni, funzionante talora (il matrimonio fascista, le epifanie ducesche, il postribolo), ma non nell'insieme. Da comico-grottesco tira infine al dramma, con intenti "nobili", ma non in sintonìa col resto. Talora grazioso, mai bello. La Mancini, non accreditata, è la prostituta vestita da marinaretto.

Fabbiu 17/03/07 14:22 - 2133 commenti

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A me è piaciuto veramente tanto. La trovo una commedia malvagia e irritante, con attori piuttosto bravi. Pozzetto è comico nella sua spregevolezza, Tognazzi è disgustosamente bravo, Ponzoni è il migliore e fa proprio ridere. L'Italia fascista ben costruita, il Duce ben caratterizzato e ironizzato, l'avanzata del cinema di propaganda e il declino delle star... In questo film, oltre alle risate, ci sono anche tanti dei valori di un'Italia dal passato vergognoso.

Il Gobbo 11/06/07 23:37 - 3015 commenti

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Misconosciuta gemma di Risi (e Zapponi), amarissima e cinica come quasi sempre il grande Dino al suo meglio. Certo, c'è qualche lungaggine, qualche battuta a vuoto, ma è soprattutto nelle pieghe della galleria di mostri volutamente macchiettistica che gli autori infilano le notazioni più ficcanti. Impressionante la laidezza di Tognazzi, Gassman strafà, grandissimo il pezzo di Pozzetto ardito volgarissimo e turgido. Certo, è un film fuori tempo massimo. Da rivalutare.

Homesick 15/07/07 17:35 - 5737 commenti

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La Belli non ha abbastanza stoffa per reggere il ruolo da protagonista, ma è affiancata da un gruppo di professionisti di tutto rispetto - il mattatore Gassman, lo sguaiato Tognazzi (qui molto avatiano), lo sboccato e impettito Pozzetto, l'infantile Toffolo - che con qualche riuscita scenetta conferiscono lustro ad una commedia in cui tuttavia gli intenti satirici cedono il posto al puro divertimento.

Gugly 8/01/08 23:07 - 1184 commenti

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Curioso film dalla riuscita altalenante: tanti episodi, per lo più grotteschi, uniti dalla storia di questa inqualificabile servetta che riesce comunque, malgrado tutto, nei suoi intenti. Veramente impressionante l'episodio di Tognazzi e gli ebrei. Gassman gigioneggia, ma il personaggio è azzeccato. Pozzetto e Ponzoni sembrano due cartoni animati. La Belli è il "deus ex machina" attraverso cui raccontare un non glorioso passato che ci appartiene.

Skinner 25/08/08 22:55 - 592 commenti

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Quasi un I mostri - Atto III°, anche se l'ambientazione cinematografico-cialtrona rimanda e anticipa Sono fotogenico, il film paga (e pagò all'epoca al botteghino) la debolezza della Belli come (presunta) protagonista; in realtà a dominare la scena sono i grandi commedianti, tutti in ruoli sgradevoli (eccezion fatta per Cochi), in particolar modo un sorprendente Tognazzi, squallido venditore d'ebrei e Pozzetto, in uno dei pochi ruoli negativi della sua carriera.

Ciavazzaro 26/01/09 16:22 - 4768 commenti

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Non male. Agostina Belli è molto graziosa, c'e la coppia Ponzoni-Pozzetto, Gassman nel ruolo di un attore (ottima la scena in cui interpretando un gerarca rischia di essere fatto fuori dai partigiani) e bravi caratteristi: nella scena del bordello c'e una fugace apparizione di Vitali con Marcello Tusco suo padre, ci sono Eleonora Morana, Toffolo e altri bravi caratteristi. Più che buono (bello l'inizio a Venezia).

Renato 9/06/10 12:01 - 1648 commenti

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Malriuscito film di Risi, che tenta un acre ritratto del mondo del cinema (cosa che gli riuscirà meglio in Sono fotogenico). Per un'ora circa il film tiene anche, ma poi i difetti della storia iniziano a farsi sentire, senza contare che Gassman -immagino modellato su Nazzari- gigioneggia in modo irritante, e la voce fuori campo dovrebbe coprire i soliti buchi di una sceneggiatura zoppicante. Certo, pochissimi in Italia come Tognazzi sapevano fare i ruoli da laido.

Manfrin 10/02/12 17:33 - 391 commenti

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Fumettone che probabilmente aveva ben altre pretese (con un cast di tutto rispetto) ma che non coinvolge più di tanto, raccontando un periodo non proprio fulgido del nostro paese in maniera un po' superficiale. Tenuto a galla dai mostri sacri: Gassman e soprattutto un bravissimo Tognazzi; Cochi e Renato deludenti (orrendo il romanesco di Pozzetto); la Belli, nel suo momento di massimo splendore, non dispiace. Così così.
MEMORABILE: L'enorme tatuaggio di Mussolini sulla schiena di Pozzetto.

Lamax61 8/08/12 23:17 - 30 commenti

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Ottima prova di Dino Risi. Forse non tra le migliori ma sempre valida. Gassman, quando fa queste parti e recita con i difetti di pronuncia (la R strascicata in V), mi fa impazzire; come Tognazzi nei panni del lurido trafficone gobbo. Erano grandi e lo saranno sempre, e ci mettono sempre tanto del loro talento. Graziosissima la giovane Agostina Belli. Meglio Ponzoni di Pozzetto e bravo anche il simpatico Toffolo. Si ride e si sorride. Ottimo lo scherzo via Radio Londra.
MEMORABILE: Squadvone cammelievi Avanti mavsch! (Gassman).

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Rambo90 24/09/13 14:13 - 7659 commenti

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Risi non ci ha saputo proprio fare con questo film: la storia di Marcella è raccontata male, con tocchi grotteschi non sempre inseriti a proposito e molte parti noiose, anche per colpa della Belli, assolutamente inadatta a coprire un ruolo da protagonista. Però la visione risulta piacevole grazie alle partecipazioni dei grandi: Gassman eccezionale attore cocainomane; Tognazzi gobbo avido e abietto, che arriva a vendersi tre ebrei ai tedeschi; Pozzetto gerarca volgarissimo e cinico. Con loro si ride e si riflette anche, tutto il resto è cornice.

Graf 17/09/13 01:43 - 708 commenti

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La storia della cameriera Marcella, disposta a tutto pur di diventare una diva del cinema dei telefoni bianchi, è raccontata senza nessuna originalità, con poco sale e dando la stura a tutti gli stereotipi possibili e immaginabili. Deformare in senso caricaturale gerarchi e autorità, trasformare in una teoria di facezie e di spiritosaggini il regime fascista significa, quantomeno, rinunciare al tentativo di una satira intelligente o di un’indagine seria. Siamo, infatti, in presenza di un film innocuo che ci dice poco o niente di quel periodo storico.

Galbo 27/12/13 07:28 - 12372 commenti

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L'epopea storico-sociale tentata da Dino Risi con questo filmi funziona solo a metà; buona l'idea di rendere protagonista un personaggio tutto sommato umile che tenta la scalata verso il successo e discreta la resa ambientale. Purtroppo la caratterizzazione del personaggi principali non va spesso oltre l'ovvio e scontato stereotipo. Attori non tutti adeguati: bravina Agostina Belli, ottimi Gassman e Tognazzi, pessimo Renato Pozzetto.

Myvincent 29/12/13 07:26 - 3721 commenti

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Commedia all'italiana d'altri tempi per questa boutade irresistibile che ricostruisce, attraverso le vicende alterne di una attrice in cerca di successo, il clima rocambolesco del ventennio fascista con il tocco della farsa picaresca. Il risultato, qua e là grossolano, riluce comunque della presenza di mostri sacri (oggi latitanti) diretti con splendida maestria da Dino Risi, che riesce a coniugare magicamente storia, risa e riflessioni amare sulla vita.

Fabiorossi 21/08/14 14:46 - 67 commenti

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È come risvegliarsi da un incubo: accorgersi di colpo che la regia di questa inaccettabile pochade è del superlativo Dino Risi - quello del Sorpasso o del Vedovo per intenderci - è una terribile doccia fredda. Il film vuole narrare una sorta di storia rosa,avvalendosi di attori strutturati ai quali vengono assegnate parti da personaggi squinternati sui cui traballa una trama quasi inesistente. Dovranno passare quattro anni prima che il regista, con Sono fotogenico, ritorni a dare prova della sua nobile arte.
MEMORABILE: Alla domanda "Cosa fai piangi?" che la Belli rivolge a Cochi salvato da un tentativo di suicidio per annegamento, egli risponde: "No, è l'acqua che esce".

Maxx g 14/06/15 20:56 - 631 commenti

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Il cast è di tutto rispetto, almeno per quei tempi, visto che erano tutti abbastanza in auge: da Agostina Belli (doppiata dalla Bosisio, eccetto quando fa la voce narrante) a Ugo Tognazzi, a Toffolo, Cochi etc... Nonostante questo, però, il film non riesce a sfondare come dovrebbe, anche se ci si appassiona alle peripezie della bella Marcella e al suo viaggio che affronta il fascismo e la sua caduta. Gassman e Pozzetto paiono sprecati. Cameo di Alvaro Vitali. Da vedere senza aspettarsi troppo.

Saintgifts 22/06/16 11:01 - 4098 commenti

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Perché non averlo girato in bianco nero? Oltre che avvicinarlo alle pellicole di riferimento, ci avrebbe guadagnato in raffinatezza, facendogli perdere l'aura di grossolana modernità che amplifica, senza bisogno, gli eccessi di alcuni protagonisti. Buona commedia, ricca di presenze illustri, dove anche la Belli fa la sua bella figura e attraverso la quale si percorrono molte situazioni del nostro Ventennio (quello del Duce), forse superficialmente, ma non così come può apparire. L'accoglienza dei genitori di Marcella è esemplare.
MEMORABILE: Alvaro Vitali, nell'unica parte "gaia" della sua carriera; L'incontro tra i due gobbi.

Roger 5/01/17 05:35 - 143 commenti

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Film poco riuscito in cui un nobile intento (rappresentare l'assurdità della guerra che tutto travolge) viene annacquato da un tono da commedia scollacciata in voga all'epoca. Sicché, tra le tante caratterizzazioni di un cast stellare, si elevano dal livello di macchietta solo quelle di Gassman ma soprattutto di Tognazzi, che dando risalto a un personaggio che più ignobile non potrebbe essere ne svela anche i suoi perché.
MEMORABILE: Il comandante delle SS che stritola la mano di Tognazzi dopo avergli dato il denaro.

Rufus68 15/07/17 19:12 - 3818 commenti

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Altra infelice incursione di Risi nell'epoca fascista dopo il mediocre La marcia su Roma. L'aria del regime stimola evidentemente la voglia di macchietta nel regista e negli sceneggiatori: stavolta vi si aggiunge una certa volgarità fescennina che stona oltremodo; i possibili salvatori della patria (ovvero del film: Gassman e Tognazzi) girano a vuoto persi in un narcisismo da caratteristi. Ponzoni e la Belli sono impalpabili, Pozzetto antipatico.

Daniela 11/11/17 22:48 - 12606 commenti

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Una servetta veneta, poco dotata ma molto graziosa, persegue il suo sogno di diventare una stella del cinema passando da un amante all'altro, Duce compreso... Fallimentare come ritratto grottesco del ventennio a causa di una sceneggiatura ondivaga, una ricostruzione ambientale approssimativa, una protagonista non all'altezza, il film di Risi trova però una sua ragion d'essere grazie a due prestazioni attoriali di rilievo: Gassman attore trombone alcolizzato e cocainomane, destinato ad un epilogo beffardo, e Tognazzi, ributtante storpio delatore al soldo dei nazisti.

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Rocchiola 9/04/18 10:59 - 952 commenti

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Uno dei pochi film dedicati al "cinema dei telefoni bianchi" in voga durante il regime mussoliniano. Come affresco storico è piuttosto superficiale e poco attendibile, ma come commedia agrodolce è decisamente godile e presenta diverse scene di inaudita cattiveria. Quel gran pezzo di femmina della Belli non se la cava poi così male vincendo pure un David. La recitazione para-televisiva dei vari Pozzetto, Toffolo e Ponzoni e riscattata dalla gigioneria d'alta classa di Gassman, divo cialtrone dalla "r" moscia e Tognazzi laido gobbo arrivista.
MEMORABILE: Tognazzi che vende gli ebrei facendosi umiliare dai nazisti; Gassman che muore di crepacuore scherzato dai partigiani; Il ritorno a casa della Belli.

Modo 15/11/18 16:13 - 948 commenti

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Commedia agrodolce di grana grossa non particolarmente riuscita, vista attraverso gli occhi di una bella tanto quanto poco convincente Agostina Belli. Ventennio fascista visto da un'angolatura grottesca. Pellicola con forse troppa carne al fuoco per essere lineare. Gli attori senza dubbio sono comunque di grande spessore: difficile fare appunti all'interpretazione di Gassman, Tognazzi, Cochi, Pozzetto... Meglio la prima parte, il finale è noiosetto.

Herrkinski 15/11/18 23:22 - 8052 commenti

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Non si capisce bene se Risi volesse fare una satira dell'era fascista o solo raccontare una storia ambientata nel periodo tramite il medium della commedia leggera; il risultato cambia di poco, restando discreto sia sul versante comico - invero un po' pecoreccio - che su quello per così dire "sociale", dato che la critica alla dittatura non è particolarmente feroce. La svolgimento, che ruota attorno alla Belli, è ripetitivo e viene perlopiù risollevato dal resto del cast; alcuni riescono meglio (Gassman, Tognazzi, Baldazzi), altri meno (Pozzetto).

Markus 24/06/20 13:41 - 3680 commenti

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Grottesco e divertito ritratto di alcuni stilemi cinematografici del ventennio fascista che Dino Risi mette in scena attraverso una commedia in costume riuscita solo in parte. La base su cui si fonda la pellicola è una vicenda umana girata tutt'attorno alla figura di un'Agostina Belli nel pieno del suo periodo d'oro; attorno a lei una serie d'attori consumati (Gassman, Tognazzi) o nel loro momento clou (Pozzetto, Ponzoni), ai quali s'aggiunge uno stuolo di caratteristi. L'opera è questa: una grande unione d'attori che, quasi in passerella, recitano il copione senza troppa passione. 

Il Dandi 30/08/20 10:37 - 1917 commenti

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Se in Polvere di stelle Sordi attribuiva all'avanspettacolo un ruolo tutto sommato poetico e comunque alieno alle logiche dell'era fascista, qui Risi dipinge il cinema come un mondo spietatamente cialtronesco, ideale tappa (anche narrativa) fra una casa di tolleranza e un matrimonio di interesse. Film di microepisodi, non sempre ben legati ma talora eccezionali: Gassman nel ruolo del divo cocainomane e Tognazzi in quello del laido venditore di ebrei sguazzano a meraviglia, ma la vera rivelazione è Pozzetto in quello dell'ardito tronfio e vantone, quasi un moderno "miles gloriosus".
MEMORABILE: Pozzetto assale la Belli con un bacio stampato a labbra serrate e immediatamente le domanda con boria: "Ti è piaciuto?".

Zampanò 14/11/20 17:42 - 381 commenti

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I fasti del cinema sotto il regime e gli sfasci da Salò in poi. Risi, con Zapponi e Maccari, prepara un clima da farsa togliendo ossigeno alla satira o al dramma. Troppe bollicine ma qualche fuoco c'è, anche molto cupo (la scena in cui D'Enza e Alba Doris litigano). Versatile la Belli, pure se all'inizio sembra fuori fuoco, ma il valzer attoriale con Gassman gira scollato. Meglio Cochi Ponzoni, più vero e rotondo. La soirée coi topless, il padrone di casa dalla erre blesa e le fettuccine by night, verranno ripresaìi in Spaghetti a mezzanotte.
MEMORABILE: Franco D'Enza, attore del regime, messo al muro dai partigiani

Paulaster 30/11/20 10:20 - 4373 commenti

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In epoca fascista una cameriera sogna di sfondare nel cinema. Prima parte più genuina con il tiramolla tra i protagonisti: tra case di tolleranza e con Pozzetto gerarca opportunista ci si diverte anche. L'entrata in scena dei mostri sacri Gassman/Tognazzi fa calare la cornice farsesca e diviene pesante senza incidere. La Belli è molto graziosa e adatta al ruolo di povera veneziana, ma non riesce a trasmettere la trasformazione in diva dello schermo. Ponzoni invece produce empatia al suo sfortunato personaggio.
MEMORABILE: Le erezioni di Pozzetto; Lo sparo nel sedere a Ponzoni; Gassman che muore di paura; Tognazzi che vende gli ebrei.

Reeves 31/03/22 09:09 - 2152 commenti

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Dino Risi mette in scena il cinena e le situazioni della sua giovinezza alternando momenti riusciti (in particolare il personaggio di Tognazzi, avido e deforme collaborazionista dei nazisti) ad altri molto meno interessanti (le scene di campagna con Cochi Ponzoni). Colonna sonora tutta d'epoca, molto presente e continua come sempre avviene nel suo cinema. La Belli brava e decisamente bella.

Von Leppe 5/01/24 14:29 - 1255 commenti

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Una ragazza veneta vuole arrivare in alto e ci arriva, prostituendosi qua e là; mentre il fidanzato becco, un bravo Cochi Ponzoni, al contrario cade sempre più in basso venendo spedito ai vari fronti di guerra dell'allora regime fascista. Infatti, come da titolo, siamo nel periodo dei “telefoni bianchi”, il genere cinematografico così chiamato che furoreggiava in Italia negli anni Trenta. Non male Agostina Belli nel ruolo della protagonista, Vittorio Gassman ha fatto interpretazioni migliori, adatto al suo personaggio Ugo Tognazzi.
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  • Homevideo Ciavazzaro • 6/08/09 11:23
    Scrivano - 5591 interventi
    In dvd dal 9 settembre per la 01 distribution.
  • Homevideo Zender • 24/09/09 08:02
    Capo scrivano - 47698 interventi
    E' uscito in dvd per la 01 come annunciato da Ciavazzaro il film di Risi.
    Audio Italiano: Mono
    Rapporto Schermo: 1.85:1 Letterbox
  • Discussione Gugly • 10/06/10 18:26
    Portaborse - 4711 interventi
    con riferimento al commento di Renato: credo che Gassman abbia ripreso qualcosa di Amedeo Nazzari, ma più che altro sul versante della prestanza fisica. A mio parere è stato creato un " sunto" che rievocasse le "spacconate" e gli attori del periodo (compresi Fosco Giachetti, Ruggiero Ruggeri e perchè no, anche il giovanissimo Vittorio de Sica).
  • Homevideo Xtron • 20/07/13 13:01
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd francese SNC / M6 Video dal titolo La carrière d'une femme de chambre:

    Audio italiano e francese mono
    Sottotitoli in francese (si possono togliere senza problemi)
    Formato video 1.85:1 anamorfico
    Durata 1h51m23s
    Contenuti extra Trailer, il film raccontato da Dino Risi e Patrick Brion (audio francese con sott. francesi)

    Un'immagine dal dvd (si trova al min. 11:14)

    Ultima modifica: 20/07/13 13:25 da Zender
  • Curiosità Zender • 20/12/15 17:25
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Rufus68 • 19/07/17 00:24
    Contatti col mondo - 218 interventi
    Peccato.
    Forse il mulino eolico può rappresentare un punto di riferimento. Non ce ne sono molti in zona, ammesso che la zona sia quella.
    Comunque cercare le location é sempre divertente, anche se mi tocca ammettere di essere negato come ricercatore.
    Colgo l'occasione per fare una domanda generale: non esiste un quaderno di lavorazione dei film? Almeno per questi più importanti ... una sorta di diario di bordo per annotare spostamenti, affitti di location, permessi comunali ...?
  • Homevideo Rocchiola • 9/04/18 11:06
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    I Risi degli anni 70 editi dalla RAI/01 presentano un qualità pessima oltre ad essere presentati nell'errato formato 4:3.
    Questo tiolo non fa eccezione, pertanto consiglio vivamente di procedere all'acquisto del DVD francese della SNC sopra citato che presenta un video anamorfico praticamente perfetto, pulito, ben definito e dalla colorazione viva ed equilibrata (qualità non presente nell'edizione italiana). L'audio italiano è buono e visibile anche senza sottotitoli. Confezione cartonata.
    Spendendo qualche euro in più si ha un prodotto definitivo, almeno per ora in attesa magari di un'edizione in HD.
  • Musiche Rocchiola • 9/04/18 11:23
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Bella la colonna sonora curata da Armando Trovajoli che cita tra gli altri Count Basie e Mozart. Oltre alle musiche originali vengono riproposte svariate canzonette dell'epoca tra le quali:
    Portami tante rose
    Quando c'è la luna blù
    Violino Tzigano
    Lucciole Vagabonde
    Il Tango delle Capinere
    Ma l'Amore No.
    Ziki Paki - Ziki Pu
    Mamma
    Faccetta Nera
  • Curiosità Samuel1979 • 16/05/19 10:40
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Il film proiettato in casa di Franco D’Enza (Gassman) è Il porto delle nebbie di Marcel Carné, del 1938.

  • Homevideo Zender • 2/03/23 17:42
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Il film è uscito in bluray in Francia per la LCJ con titolo "La Carrière d'une Femme de Chambre". La traccia italiana è ovviamente presente ma purtroppo, come segnalano alcuni siti francesi, i sottotitoli presenti nella versione italiana non sono eliminabili...