Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sulla carta la storia non pareva affatto male, centrata sul thanatoscopio inventato prima ancora della fotografia da Girolamo Fumagalli, uno strumento terribile atto a imprimere su lastra l'ultima immagine registrata sulla retina da chi sta per morire (un'idea simile si era vista in 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO). Una bella trovata, indubbiamente, attorno alla quale si costruisce la storia di un giovane studente (Alberto Amarilla) d'una scuola di cinema che, seguendo le "istruzioni" di uno spettro, ritrova il misterioso strumento. Le componenti per un'avventura horror di qualità c'erano, eppure il...Leggi tutto film di Bessoni pare non partire mai, perennemente incagliato nei gangli di una sceneggiatura farraginosa e caotica, che si disperde in mille rivoli senza mai riuscire a mettere a fuoco una costruzione logica. La regia compassata certo poi non aiuta e non fa che bearsi del bell'impianto visivo che rappresenta l'unico vero punto di forza di IMAGO MORTIS. Fotografia e scenografia sono di alto livello, a tratti il clima opprimente che si respira tra i corridoi del Murnau institute riesce a oltrepassare il video, ma il film, ahinoi, è una vera lagna (anche per colpa di un protagonista che non convince granché). Dopo un'ora ci si chiede ancora dove voglia andare a parare, e l'interesse è scemato da un pezzo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/12/08 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/05/10
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Lele Emo 10/01/09 00:01 - 184 commenti

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Assolutamente geniale. Quando l'Italia si produce seriamente ecco che ne sortisce un oggetto fecondo per storia e posteri. Film davvero eccezionale dalla storia originale, forte e suscitante incubi mostruosi, degno della scuola thriller/horror Anni Settanta, tocca picchi avatiani e ti stravolge con una sana paura "argentiana" al di fuori delle baroccate tipiche del cinema americano. Niente splatter dunque, anzi, grosse emozioni terrorizzanti per una pellicola di grande effetto e stile, assolutamente da non perdere.

Iochisono 13/01/09 17:57 - 133 commenti

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Un prodotto di genere finalmente a firma di un italiano. Girato dignitosamente, fotografato ottimamente, con buoni attori, ma senza stile, rifacendosi esclusivamente all'estetica e alla maniera dell'horror spagnolo degli ultimi anni. Confusa la collocazione spaziale e cronologica e troppo metacinematografico e citazionista. Nell'inseguire tale gioco cade spesso in incongruenze (si narra, ad esempio, del girato di un vecchio film interrotto durante le riprese che poi appare montato, troppo moderno e completo persino di titoli di testa). Averne altri però gioverebbe al nostro cinema

Ghostship 19/01/09 21:53 - 394 commenti

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Storia risaputa, messa in scena molto curata, attori che ricordano i bei caratteristi dei tempi andati, citazioni di cine-genere a go-go, ma manca la tensione e lo spettatore smaliziato non potrà che considerarlo un piacevolissimo esercizio di stile. Merita una visione, ma è la testimonianza di come in campo horror si sia detto praticamente tutto. Superiore agli horror contemporanei, di sicuro lo strumento migliore per aprire una breccia nel panorama del cinema italiano e far conquistare al "genere" quel posto al solo che gli spetta. Ad Majora.

Deepred89 21/01/09 19:12 - 3704 commenti

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Iniziativa lodevole, ma questo thriller/horror di Bessoni non può dirsi riuscito. Di positivo abbiamo una regia molto curata e una bella fotografia, ma questi due elementi non bastano per far decollare il film. La sceneggiatura è stanca e ricicla idee già viste altrove (il tanatoscopio non può non far pensare ad Argento), per non parlare poi delle insistite e stucchevoli citazioni. Abbiamo poi una certa lentezza di fondo e non manca qualche incoerenza. Il protagonista non funziona, discrete le musiche.

Rebis 22/01/09 12:17 - 2332 commenti

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Il problema principale è che a forza di evadere dal piano della credibilità per evocare un immaginario fantastico, l'opera precipita nell'improbabile. Bessoni, che esegue il compitino a raccordi e senza istinto, non lascia segno di stile. L'uso dei simboli è didascalico, e quanto più il mistero si fa fitto tanto più cala l'interesse. Ma in sostanza, a cosa stanno alludendo gli autori? Ad Alberto-occhibelli-Amarilla hanno depilato i pettorali: notiamo che non ha sprecato i soldi a sollevar pesi. Sui titoli di coda s'invoca il lapidario commento del Ragionier Fantozzi. E-vi-ta-re.

Stubby 22/01/09 18:01 - 1147 commenti

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Ottima atmosfera risaltata dalle belle locations. Peccato però che la pellicola in questione non spaventi affatto a parte piccoli sussulti. Qualche dialogo risulta piuttosto scadente e qualche attore fuori parte. Comunque nel complesso è sufficiente.

Straffuori 27/01/09 21:49 - 338 commenti

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Pur apprezzando le artificiosissime atmosfere gotiche, pompose, malinconiche e misteriose che si respirano per tutto il film, non posso dire di aver gradito. Mediamente noioso e con pochi colpi di scena. Curioso comunque tutto il funzionamento del marchingegno (tanatoscopio) e la vicenda del Fumagalli.
MEMORABILE: Il funzionamento del marchingegno... carino.

Scarlett 26/01/09 16:41 - 307 commenti

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Progetto interessante, ma francamente malriuscito in uno scenario horror dove non si sa più dove andare a parare e come trovare una storia originale. Come proposta la storia c'è, ma dire che sia stata sfruttata al meglio è troppo ottimistico. Il doppiaggio è sinceramente penoso, gli ombrosi personaggi di contorno son surreali, il finale manca o è troppo criptico per arrivare al pubblico. Un risultato mediocre che avrebbe potuto essere molto migliore.

Undying 3/02/09 20:55 - 3807 commenti

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Forse un nuovo punto d'avvio per il cinema di genere italiano. Certo un lavoro certosino, che si concentra sulle atmosfere ed in questo è - forse - ispirato dalla nuova corrente horror ispanica (non a caso in sceneggiatura troviamo Luis Berdejo, già all'opera per Balagueró in [Rec]). L'idea della thanatografia in parte rimanda alla fissa del diabolico pittore delle agonie, quel Buono Legnani di avatiana memoria, per primo ossessionato dall'immagine della morte e della sofferenza. L'uso di parole antiche nobilita il film che perde qualche punto solo sul finale. Ottimi gli interpreti e la regia.

Pepper11 6/02/09 11:56 - 1 commenti

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Il film parte da un interessantissimo soggetto metacinematografico, ma finisce per impantanarsi in una regia di una piattezza imbarazzante e in una messa in scena convenzionale e patinata che non graffia mai. Attori improbabili e montaggio scolastico contribuiscono a rendere il film davvero molto mediocre.

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Hackett 9/05/09 07:54 - 1865 commenti

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Sicuramente interessante e degno di nota considerando il panorama thriller di casa nostra. Il film gode di una buona atmosfera, attori misurati ed ottime ambientazioni. Mancano una trama veramente intrigante (a parte l'ottimo spunto) e i momenti di tensione vera. Tutto appare un po' patinato e compiaciuto e non si avverte l'odore della paura, il sangue. Soluzione del giallo artificiosa e un po' improvvisata. Regista da tenere d'occhio.

Homesick 13/05/09 11:00 - 5737 commenti

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Avviluppato attorno ad un’idea – il tanatoscopio - concepita verso la parte conclusiva di Quattro mosche di velluto grigio, si perde in un profluvio di sterili citazioni (Caligari, Murnau, Ozu, Nicolodi, tinte da espressionismo tedesco, apparizioni zombesche di fulciana memoria) e l’atmosfera non riesce a caricarsi di quella tensione che l’argomento trattato richiederebbe. Freddo, accademico e manierato come l’horror spagnolo contemporaneo.
MEMORABILE: Il tanatoscopio in funzione.

Brainiac 14/05/09 22:46 - 1083 commenti

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Non è che perchè: è-un-film-horror-ed-è-italiano vuol dire che omaggi l'horror italiano degli Anni Settanta (che davvero, era un'altra cosa). Innanzi tutto aveva una colonna sonora prog che spettinava le musichette americaneggianti di "Imago Mortis". Con la forza di idee semplici (Deodato che ispira il no-budget Blair witch project non è un caso) faceva sembrare cospicui budget risibili mentre Imago Mortis sembra una pallida riverniciatura degli horror iberici (gli innocui/patinati horror iberici). Personaggi stereotipati, attori mesti ma la pecca principale è che Imago mortis non fa mai paura.

Stefania 18/05/09 14:04 - 1599 commenti

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A me piace quando un film mi mostra, possibilmente con un bel crescendo, l'orrore che alligna in oggetti, luoghi, situazioni, personaggi "quotidiani", semplici, apparentemente inoffensivi. Se invece un film già mi inizia in una sperduta scuola di cinema, con certi personaggi da museo delle cere e l'oggetto del contendere è un'araba fenice di tanatoscopio, io già mi raffreddo. Però, l'atmosfera è resa con grande cura, alcuni "quadri" sono suggestivi, le citazioni divertenti... Direi più che sufficiente.

Herrkinski 3/06/09 00:01 - 8072 commenti

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Un film notevolmente citazionista: l'intera idea del tanatoscopio è presa in prestito da Quattro mosche di Argento, lo strumento di morte stesso richiama la serie di Saw, l'atmosfera gotica ricorda certo Avati e il piglio generale s'ispira ai recenti horror iberici ed orientali. Il risultato è un film ottimamente fotografato, con buoni interpreti, un doppiaggio decente e un taglio finalmente internazionale; ma il talentuoso Bessoni dovrebbe distaccarsi dai succitati clichè e osare di più, perché il film risulta un polpettone tedioso e freddo.

Capannelle 4/06/09 12:09 - 4399 commenti

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La confezione del film, intesa come fotografia e accompagnamento musicale, è degna di nota, come è da elogiare lo spirito dell'opera. Peccato che la trama sia sempre più scontata, presenti delle incongruenze e che proponga un protagonista, l'Amarilla, che recita come un pupo siciliano, poco espressivo e poco convinto. Nella media gli altri personaggi.

Sabryna 23/06/09 23:39 - 225 commenti

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Dopo anni passati a collaborare in qualità di operatore, montatore e direttore della fotografia, Stefano Bessoni passa per la prima volta dietro la macchina da presa con Imago Mortis. L'esordio gli riesce tutto sommato bene, tra citazioni più o meno note del cinema espressionista e spunti non originali, ma trattati in maniera abbastanza originale. La storia che gira attorno al thanatoscopio è accettabile e godibile. Buona la fotografia, filtrata spesso su tinte acide. Se questo è l'inizio, si può ben sperare per il futuro.

Orson 1/07/09 13:07 - 120 commenti

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Imbarazzante. L'impegno produttivo per un horror italiano finalmente c'è, ma si è completamente trascurato l'elemento più importante nella realizzazione di un film: la sceneggiatura. Così la storia arranca senza logica, tra momenti demenziali (il thanatoscopio rinvenuto in una grotta!) e assurdità (possibile che la polizia non arrivi mai?). Bessoni poi pensa di spaventare con la reiterata apparizione del fantasmino sempre accompagnata dai soliti tre stacchetti di montaggio, ma alla seconda volta l'effetto già annoia. Moscio e sconclusionato.

Cotola 1/07/09 21:03 - 9012 commenti

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Se questo film doveva segnare la rinascita del cinema horror italiano, allora era meglio non rianimare il “defunto”. Lo spunto iniziale, infatti, poteva essere interessante, ma il suo svolgimento non lo è affatto, penalizzato da una sceneggiatura piena di incongruenze (una per tutte: ma la polizia?) che raggiunge livelli di inconcludenza “paurosi” toccando il suo vertice nel finale dopo il quale la domanda sorge spontanea: perché? Non c’è da meravigliarsi che ne sia uscito fuori un film amorfo che scivola via senza lasciare alcun segno. Freddo.

Keoma 31/07/09 08:47 - 34 commenti

I gusti di Keoma

Noioso, sempre in bilico su un ridicolo assurdo, supportato da attori fuori contesto: Imago mortis è il peggio del peggio, un horror dal budget dignitoso che poteva essere un Messia del nostro cinema odierno italiano e invece è solo spazzatura, coprodotta con la Spagna, indigeribile. Difficile essere buoni con queste occasioni buttate al vento che coinvolgono nuove e nuove leve. Ma non è perdonabile né ad un Argento girare cose brutte né tantomeno ad Bessoni senza passato glorioso. Che tempi bui...

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Noir 14/11/09 09:40 - 24 commenti

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L'unica parte salvabile di questo pasticcio è la sequenzain cui si vede l'alchimista alle prese con il fantomatico tanatoscopio. Tutto il resto è da dimenticare. L'idea di partenza era buona ma andava sviluppata diversamente, una buona atmosfera da sola non basta per fare un buon film. Attori in stato catatonico e citazioni risibili. Una prova sprecata.

Fungaz 24/09/09 04:25 - 1 commenti

I gusti di Fungaz

Un'occasione sprecata. Il soggetto era interessante, ma la sceneggiatura è quanto di più pietoso abbia mai visto: zeppa di lacune, incongruenze e assurdità. La regia non è male, penso che con una sceneggiatura del genere di più non si potesse fare! La recitazione, pur considerando il fatto che i personaggi sono abbastanza inverosimili, non mi sembra all'altezza della situazione, con un protagonista a tratti irritante. Buona la fotografia.

Manowar79 1/10/09 09:56 - 309 commenti

I gusti di Manowar79

Esordio alla regia per Bessoni che dimostra di avere una profonda passione per l'horror italiano di una volta, in particolar modo per il Dario Argento di Suspiria e Phenomena (da cui riprende l'ambientazione e gli spazi limitati) e di Quattro Mosche, da cui il tema della "tanatografia". Il film è assai curato, ed è un vero peccato che gli attori (specie i più giovani, con la loro impostazione televisiva) non riescano tecnicamente a valorizzarne la sceneggiatura. Niente di geniale o clamoroso, né con pretese da revival. Godibile.

Mco 17/12/09 22:57 - 2324 commenti

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Gotico puro per un cineasta che si propone di rilanciare il genere nel nostro Paese, alle prese con la morte, un tema che ricorda quello di Asphyx di Peter Newbrook. Belle le atmosfere, grazie anche alla presenza di un'Accademia lugubre e spettrale ed una pioggia incessante a far da cornice alla vicenda. Trama un po' puerile, a essere onesti, ma va bene anche così. Viva la rinascita del cinema di genere italiano (se vi sarà...)!

Metuant 7/01/10 13:47 - 456 commenti

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Non male, se non altro per il coraggio del regista di affrontare un genere da noi fin troppo bistrattato. Intrigante la scelta della due Chaplin (inquietante Geraldine quanto bella Oona) e scenografie che rendono bene l'atmosfera malsana del film; peccato per gli attori non sempre in parte (specie il protagonista, a volte irritante) e per alcune goffaggini nella trama, che presenta spesso dei buchi alquanto vistosi. Il finale soprattutto pare buttato lì.
MEMORABILE: Il flashback nel quale viene usato il thanatoscopio.

Redeyes 30/07/10 11:06 - 2443 commenti

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Non amavo particolarmente un certo horror italico dei tempi che furono e, forse, è questo il limite mio nel vedere questa annacquatura del genere proposto ai nostri giorni. Le musiche sono pressochè inutili alla trama, che peraltro è improponibile e scontata. Fin dalla terza scena s'immagina il finale, che comunque arriva lasciandoci storditi. L'immagine di chiusura lascia perplessi o meglio è il giusto epilogo di una storia senza senso e scopiazzata qua e là. Tedioso.

Funesto 22/01/10 14:37 - 525 commenti

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M'è piaciuto! Nonostante non sia certo un capolavoro, questo gioiellino italiano potrebbe aprire nuovi sbocchi per il nostro cinema horror che adesso sta facendo gimcane tra nefandezze di livello televisivo (La Notte del Mio Primo Amore, Il Bosco Fuori) e trashate di Dario Argento (Cartaio, Terza Madre). Intrigante e di gran finezza, è un film testimone di amore per un cinema che, ahimè, forse non tornerà mai più. Regia, fotografia e attori di primo livello (bravissimo soprattutto il protagonista). Peccato per la sceneggiatura facilona...
MEMORABILE: Il thanatoscopio e i delitti (molto contenuti sul versante gore).

Belfagor 24/01/10 14:39 - 2689 commenti

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Una buona trama ed una bella trasposizione inficiate da un inizio troppo lento ed un finale inconcludente. Ci sono dei richiami all'Argento dei tempi migliori e all'espressionismo tedesco (tant'è che il rettore dell'università ha il simpatico soprannome di Caligari). Brava come sempre la Chaplin. Più che altro, dopo la visione, una domanda continua a tormentarmi: ma nessuno ha pensato di chiamare la polizia?
MEMORABILE: La storia del tanatoscopio.

Puppigallo 6/02/10 09:24 - 5259 commenti

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Si intravede un certo talento visivo, ma ci si scontra presto con una sceneggiatura a dir poco annacquata, dove un prennemente allucinato e triste protagonista subisce lo scetticismo generale, i giudizi dei docenti (lo fan passare per disturbato) e l'invadente presenza di un'entità (che novità...). Oltre a questo, il ritmo è dannatamente altalenante, con prevalenza di picchi da sbadiglio e una quantità di buio e penombra che rischiano di far entrare lo spettatore in uno stato di dormiveglia. La confezione è comunque dignitosa e i dialoghi passabili (grazie ai docenti). Mediocre.
MEMORABILE: Il tanatoscopio (bello il meccanismo), anche se l'idea, come già citato da altri, è stata scippata a "Quattro mosche di velluto grigio".

Bmovie 15/02/10 19:11 - 110 commenti

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Buon horror di puro stampo italiano che cerca di dare linfa ad un genere che, negli ultimi anni, riesce solamente a deprimere. Il film può essere preso come un chiaro omaggio al cinema che fu, una sorta di revival che comunque conserva un suo personalissimo fascino. Non imprescindibile, ma da vedere e supportare per la rinascita di questo filone.

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Flazich 18/02/10 17:19 - 667 commenti

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L'idea alla base è di per sè è molto originale. Anche la trama è ben sviluppata e non ha forzature. L'interpretazione degli attori non è di quelle ammiccante che siamo abituati a vedere in pellicole di questo genere, ma è ugualmente molto pregevole. Purtroppo la pellicola manca un po' di mordente, quel "non so che" che ti convince, che ti fa pensare di aver visto un ottimo film. Ad ogni modo è qualcosa che porta una ventata di aria nuova nel nostro cinema.

Inseminoid 19/02/10 22:42 - 32 commenti

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Una domanda: ma il film di cosa parla? È questo il difetto più grande: il giocare col cinema è forse troppo per questo regista, che tra l'altro ha degli attori veramente mediocri (custode a parte). Basta poi parlare della rinascita del cinema di genere ogni qualvolta esce un horror prodotto in Italia. Se non c'è un capostipite di gran successo, non esiste il filone e non rinasce il genere. Questo "Imago Mortis" non è certo un capostipite, è un tentativo decoroso di fare il genere, tutto qui. Comunque meglio di Argento, the last (of course).
MEMORABILE: La locandina del film è suggestiva: difficile trovarne un'altra più incisiva negli ultimi film italiani.

Bruce 8/11/10 16:56 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Direi molto meglio la forma del contenuto. La fotografia, le ambientazioni, le scenografia sono ottime. Assai debole è invece la sceneggiatura, con vuoti clamorosi e tanti spunti, anche buoni, lasciati inspiegabilmente in sospeso. Apprezzabile comunque perché riporta in Italia il giallo/horror tipico degli anni settanta, aggiornandolo secondo lo stile spagnolo di Balaguerò. Tante suggestioni visive, ma poca lucidità nella definizione complessiva dell'opera.

Tarabas 16/09/10 23:16 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

L'idea di base non sarebbe male. La messa in scena è un impeccabile bric-a-brac dove nulla è lasciato al caso, tutto inutile, pretenzioso, fasullo. Terribile esempio di vana cinecrofilia citazionistica, senza rispetto per lo spettatore a cui non è fatta grazia di nessun luogo comune del genere. La scuola di cinema Murnau, polverosa e seppiata come i suoi prof, che opprime i futuri cineasti e tenta di strappare loro la (cine)vista? La coerenza esclude che sia un caso: alla base ci dev'essere una deliberata (e sbagliata) idea di cinema.

Pinhead80 5/10/10 17:44 - 4719 commenti

I gusti di Pinhead80

Si cerca di ricreare in qualche modo quella che erano l'ambientazione di Suspiria (collegio/qui università, pioggia incessante, buio opprimente), ma con scarso successo. L'idea, invece, non è niente male. Peccato che la recitazione (soprattutto quella del protagonista) sia stentata e a tratti stucchevole. Non un gran film.

Burattino 7/10/10 12:55 - 101 commenti

I gusti di Burattino

Bessoni spreca troppe energie nella costruzione dell'atmosfera, che tra l'altro gli è servita bell'e pronta dalla scenografia suggestiva e dalla splendida fotografia. Purtroppo l'ottimo soggetto è sciupato da una sceneggiatura da buttare che non riesce ad assumere un senso logico nemmeno alla luve del finale. Ad essere sinceri fino in fondo anche il sangue è un po' pochino...

Ronax 21/11/10 01:32 - 1248 commenti

I gusti di Ronax

Stucchevole mix di formalismo e di citazionismo cinefilo, il film dell'esordiente Stefano Bessoni si risolve esattamente nell'opposto di ciò cui puntava: un classico e solido prodotto di genere. Peccato, perché l'idea di base era buona (non importa se già vista, il "genere" vive soprattutto del piacere della ripetizione), ma dopo un discreto inizio la sceneggiatura si incaglia avvitandosi su se stessa per giungere annaspando a un abborracciato e deludente finale. Sommamente insopportabile il giovane protagonista, notevoli invece le due Chaplin.

Buiomega71 11/03/11 00:29 - 2901 commenti

I gusti di Buiomega71

Per metà film regna il tedio assoluto, con cupe atmosfere avatiane e personaggi insopportabili (in primis Amarilla), poi si fa interessante e coinvolge quando cominciano i delitti, sino al teso finale. Bessoni (che ha talento) cita Inferno (la figura incappucciata, Amarilla che entra nello stanzone nel finale, gli anziani con i loro segreti) e si discosta dai soliti horror teenageriali, omaggiando il gotico con stile personale. Ottima la fotografia di Arnaldo Catinari e atmosfera bella pregnante. Non perfettamente riuscito, ma interessante.
MEMORABILE: La ricostruzione del film incompiuto; il tanatoscopio che sembra la cura Ludovico di Alex in Arancia meccanica; l'agonia della coppia di giapponesi.

Von Leppe 19/05/11 22:33 - 1259 commenti

I gusti di Von Leppe

Horror sul cinema horror che comincia con le migliori intenzioni: nella trama, nell'atmosfera con i rimandi all'espressionismo tedesco e a Dario Argento, anche se alcune citazioni sono troppo forzate. Fotografia all'ultima moda che permette di mostrare riprese di un vecchio film muto senza uno stacco evidente. Il finale però ripete vecchi schemi del giallo come lo spiegone (superfluo e superato) e la trama si perde in un finale poco incisivo. Attori non tutti all'altezza.
MEMORABILE: Le immagini del vecchio film.

Jofielias 7/11/11 08:27 - 170 commenti

I gusti di Jofielias

Un soggetto interessante, una fotografia morbida, una messa in scena curata non bastano a tenere in piedi il film, dal momento che la sceneggiatura - lo scheletro sul quale poggia la vicenda - è inconcludente e i dialoghi infantili. Così a metà pellicola il film s'affloscia e l'interesse dello spettatore viene meno. Le suggestioni argentiane e le citazioni cinefile più che rafforzare indeboliscono il risultato. Ambizioso, ma privo di solide basi dal punto di vista del linguaggio.

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B. Legnani 25/12/11 18:34 - 5523 commenti

I gusti di B. Legnani

Anonimo, deludente (*½). C'è ben poco di originale in questa orgia citazionistica, al punto che lo spettatore - forse - finisce col notare pure riferimenti che potrebbero essere involontari (vari, per dirne una, a "Il nome della rosa"). È un peccato, perché la mdp è mossa bene e c'è una bella fotografia. Ma non funziona (esclusa l'idea di partenza) una storia follemente zeppa di illogicità ed un cast che produce pessimamente i due personaggi maschili principali. Dialoghi molto spesso mediocri.

Daniela 5/01/12 08:04 - 12626 commenti

I gusti di Daniela

Ambientata in una tetra accademia di cinema (dove di cine si parla poco ma in compenso si risparmia tanto sulle spese per l'illuminazione), una vicenda che ruota attorno ad una macchina in grado di catturare l'ultima immagine impressa sulla retina prima della morte. Ascendenze argentiane, inizio promettente e cura formale, tanto che il film sembra più spagnolo che italiano, ma svolgimento piatto, incongruenze vistose, un finale da "e allora?". Evitare la sciatteria è encomiabile ma non basta...
MEMORABILE: Al ragazzo con cui filate, depresso per la perdita dei genitori, non è bello appioppare un soprannome macabro ispirato al suo colorito cadaverico

Trivex 4/11/13 14:37 - 1740 commenti

I gusti di Trivex

Film confezionato bene, evidentemente prodotto con mezzi idonei (e si vede anche dalle buone scenografie), con una storia interessante. Azzeccata l'idea dello svolgimento nella scuola di cinema, discreti gli effetti splatter/gore. Manca invece parecchio nella sceneggiatura, che buca in alcuni punti e non basta l'idea che possa trattarsi della volontà di dare uno sviluppo irrazionale alla storia; la quale avrebbe avuto necessità di un suo raziocinio. Punto dolente la recitazione del protagonista (troppo sopra le righe) e dell'irritante serafica amica.
MEMORABILE: Negativo: gli ultimi tre minuti (fanno perdere un fondamentale mezzo punto).

Kinodrop 22/02/14 22:55 - 2922 commenti

I gusti di Kinodrop

Opera prima di Bessoni che ricalca con maldestro citazionismo l'horror anni '70 italiano, diluito in un monotono susseguirsi di scene iterate sostanzialmente in tre sole location. Viene da chiedersi chi abbia avuto il coraggio di finanziare un prodotto tanto dispendioso quanto povero di contenuti. Recitazione inconsistente e personaggi antipatici; non mantiene nulla di ciò che il soggetto sembrava promettere. Fa eccezione la bella e sapiente colonna sonora dello spagnolo De La Riva, anche se è sprecata e non congruente per una trama horror.
MEMORABILE: Il congegno antico denominato thanatoscopio; L'inutile presenza di una star come Geraldine Chaplin; Alcuni effetti sonori nelle scene più cruente.

Nicola81 27/09/15 23:13 - 2840 commenti

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Alla fine mi ha lasciato l'amaro in bocca. La confezione è eccellente per un film italiano di genere e Bessoni mostra buone qualità registiche, regalandoci immagini suggestive e anche qualche sequenza azzeccata (vedi l'omicidio della coppia giapponese). Ma la sceneggiatura sfrutta solo in parte le potenzialità del soggetto e a metterci il carico da undici provvede una coppia protagonista di rara antipatia: Oona Chaplin è irritante, mentre Amarilla, con la sua perenne espressione da ebete piagnucoloso, è a dir poco imbarazzante.

Anthonyvm 17/01/20 18:38 - 5640 commenti

I gusti di Anthonyvm

Bessoni è un artista visuale dotato di buona sensibilità e cultura (lo dimostrano la costruzione scenica curata, con luci e arredamento in grado di evocare un'efficace atmosfera fiabesca e stilosamente antiquata, i molti rimandi cinefili), ma alla bontà delle immagini non coincide un plot vincente. Tanti buoni spunti rinchiusi in un guazzabuglio indebitato con gli spagnoli da una parte (Tesis, The orphanage) e gli italiani dall'altra (Suspiria, 4 mosche di velluto grigio). Over-dramatic la performance di Amarilla. Finale inconcludente.
MEMORABILE: La macabra tecnica della tanatografia; Il filmino pseudo-snuff; Il protagonista che si fotografa ogni mattina; L'inutile colpo di scena da whodunit.

Lupus73 13/07/20 12:14 - 1487 commenti

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Scuola di cinema: uno studente ha strane visioni e ritrova un vecchio aggeggio, il tanatoscopio. Ghost story/thriller decadente e gotica (assenzio compreso) dall'affascinante ambientazione/fotografia e volontà di tributare la storia del cinema persino con i nomi (Caligari). Metacinema, matrioska di pellicole e registi (dagli studenti ai professori), che analizza le origini oscure della fotografia (iniziazione che richiede "sacrificio") come attimo fuggente immortalato; il trapasso che vede il trapasso (un effetto ping pong verso l'infinito) qui è l'attimo per eccellenza. Da premiare.
MEMORABILE: Il film espressionista su Fumagalli incompiuto e re-iniziato dalla scuola, ma tragicamente interrotto; La Chaplin proprietaria dell'istituto.

Magerehein 27/07/22 13:51 - 985 commenti

I gusti di Magerehein

Come definire questo film dallo stile spiccatamente ispanico? Drammatico, fantastico, thriller, horror o tutto questo insieme? Purtroppo nessuna di dette componenti viene approfondita a dovere (deleterio che un presunto horror a tema occhi non calchi quasi per niente sul gore), e questo fa sì che l'opera susciti nell'insieme poche emozioni e un non indifferente quantitativo di noia. La scuola pare anticipare Shutter island e i protagonisti vi vagano senza troppa convinzione, mentre il finale non solo non accontenta, ma lascia pure perplessi. Si salva l'estetica, ma non può bastare.
MEMORABILE: Il tanatografo.
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  • Homevideo Homesick • 14/05/09 13:51
    Scrivano - 1364 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Scusate ma ho notato che negli ultimi giorni quelli che hanno recensito il film lo hanno inserito in satellite. Lo stanno forse facendo su qualche rete satellitare? Siccome lo vorrei vedere mi farebbe piacere sapere la cosa. Se è così segnalatelo (se vi è possibile). Grazie.

    Che io sappia per ora non è in programmazione, però scrivendo il commento appariva già selezionata la casella "satellite" e io mi sono dimenticato di togliere il segno di spunta...
    Ultima modifica: 14/05/09 21:52 da Homesick
  • Homevideo Cotola • 14/05/09 20:13
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Lo immaginavo. Grazie per l'informazione.
  • Curiosità Fabiodm102 • 8/11/10 22:21
    Disoccupato - 346 interventi
    Doppiatori:

    *Emiliano Coltorti: Alberto Amarilla
    *Letizia Scifoni: Oona Chaplin
    *Federica De Bortoli: Leticia Dolera
    *Dario Penne: Alex Angulo
    *Vittoria Febbi: Geraldine Chaplin

    Direzione del doppiaggio Roberta Paladini

    Doppiaggio SEDIF
  • Curiosità Buiomega71 • 8/03/11 19:05
    Consigliere - 25937 interventi
    Imago mortis (con il sottotitolo "Un'esca per la regina") è anche il titolo di un romanzo gotico di Andrea Saviano che ha come argomento centrale un esperimento attuato mediante un macchinario: il tanatoscopio e che ha come obiettivo quello di catturare la morte ritenuta dai due protagonisti un entità fisica (il romanzo è antecedente al film).

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Buiomega71 • 11/03/11 11:15
    Consigliere - 25937 interventi
    Curiosamente, nelle interviste che ho letto sul web, Bessoni afferma di non amare troppo il cinema di Argento, e che l'omaggio al nome di una delle inservienti della scuola , Nicolodi, è stato dato da Richard Stanley ( regista cult di "Hardware" e "Demoniaca") che ha partecipato allo script. Srano, io ci ho visto molto cinema Argentiano, dalla retina che imprime gli ultimi attimi prima della morte ( 4 mosche di velluto grigio), da "Inferno"( molto) , sino a "Suspiria". Rimango basito. Ma quanto bella è Silvia De Santis? Forse avrò le travegole, ma ha qualcosa di Leonora Fani , peccato per il suo piccolo ruolo.
    Ultima modifica: 11/03/11 11:46 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 11/03/11 11:28
    Consigliere - 25937 interventi
    Ah, quell'arzilla banda di vecchi professori, chissà perchè mi è tornato alla mente il caro, indimenticato, " La corta notte delle bambole di vetro". E non sò per quale arcano motivo, ma l'apparizione dei due fantasmi dei fidanzati, piuttosto che le papocchiate giappo, mi hanno fatto tornare alla mente le presenze ectoplasmatiche, e impressionanti, di "Il fascino discreto della borghesia".
    Ultima modifica: 11/03/11 11:37 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 11/03/11 11:30
    Consigliere - 25937 interventi
    In realtà , "Imago Mortis", non è l'opera prima di Bessoni. Il regista romano aveva esordito con " Frammenti di scienze inesatte" (2005), ahimè mai distribuito.
  • Discussione B. Legnani • 25/12/11 18:20
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Visto. Assai deludente.
    Ultima modifica: 25/12/11 18:26 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 26/12/11 09:33
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Sì, soprattutto dopo il gran parlare che s'era fatto intorno al film ai tempi dell'uscita.
  • Discussione Hackett • 26/12/11 10:29
    Portaborse - 530 interventi
    Molto deludente anche per me, anche perchè tecnicamente i mezzi c'erano. Interessante la location torinese.