Molti membri del
parlamento giapponese hanno provato invano a bandire la novella da cui è tratto. All'uscita del film, provarono a fare altrettanto senza riuscirci, decretando anzi un grande successo di pubblico, mosso dalla curiosità di vedere il perché di tanta ostentazione.
La rivista-guida sulla fabbricazione delle bombe di cui serve Shinji Mimura si chiama
Hara Hara Tokei (Il ticchettio del timer). Si tratta di una vera rivista clandestina pubblicata da un collettivo attivista anti-governativo degli anni 70 chiamato
Higashi Ajia Hannichi Buso Sensen (Fronte armato est-asiatico antigiapponese)
Nessun attore del cast ha voluto
stuntman né bodydouble. Tra prove e test fisici del cast, la pre-produzione richiese sei mesi.
Nell'aprile del 2013, sette anni dopo la messa all'indice come potenzialmente pericoloso per i giovani, il film fu confiscato dalla corte locale di Fulda, Hesse, Germania. Questo comportò che nessuno in Gerrmania aveva il permesso di vendere il film e la
confisca di tutte le copie in circolazione da parte della polizia. Capelight, la società distributrice per la Germania, impugnò la sentenza, revocata dal tribunale. Dal febbraio del 2017 il film non è più all'indice né sotto confisca ma se ne trova difficilmente una versione integrale.
Contrariamente a quanto si dice e si crede, questo film non è mai stato
bandito negli Stati Uniti. Vi sono comunque conflittuali spiegazioni sulla negata circolazione iniziale, durata fino al 2011, dopo un'avvenuta negoziazione con la Toei:
- la Toei rifiutò di dare in mano il film alla distribuzione nord-americana e ignorò offerte di numerose compagnie americane
- L'emolumento della Toei per la licenza del film era insolitamente alto per questo tipo di opere; ne conseguì che le piccole case indipendenti non poterono permettersi di acquistarlo, e ciò impedì a sua volta una distribuzione a largo raggio
- Dopo gli eventi della Columbine, nessun distributore se la sentiva di imbarcarsi in un film del genere con un plot a base di collegiali impegnati nel massacrarsi a vicenda.
Ciò fece sì che in America il film venne visto esclusivamente tramite copie bootleg
Il dipinto col massacro corale che vediamo alla fine è stato realizzato da Beat
Takeshi Kitano.
Oltre
800 attori hanno sostenuto il provino per far parte del corpo studentesco.
Kinji Fukasaku festeggiò il suo settantesimo compleanno durante la realizzazione del film. Morì due anni dopo 40 anni di carriera per un cancro alla prostata nella sua sedia da regista, durante la produzione del
sequel, di cui riuscì a dirigere una sola scena. Il film venne portato a termine da suo figlio Kenta.
Chiaki Kuriyama (Takako Chigusa) venne ingaggiata per il ruolo di GoGo Yubari in
Kill Bill - Volume 1 da Quentin Tarantino, grandissimo fan di questo film.
Mitsuko Souma (Ragazza #11), Satomi Noda (Ragazza #17), Yoshio Akamatsu (Ragazzo #1), Toshinori Oda (Ragazzo #4), Hiroki Sugimura (Ragazzo #11), Yutaka Seto (Ragazzo #12), e Shinji Mimura (Ragazzo #19) sono i soli personaggi ad avere le stesse identiche armi che vengono loro assegnate anche nella
novella e nel manga di Battle Royale.
Il regista offrì il ruolo di Yoshitoki Kuninobu alla popolare rockstar
Kyô (dei
Dir en Grey), ma il suo manager gli vietò di accettarlo.
Quando Kitano parla al telefono con sua figlia, la voce all'altro capo del filo è in realtà quella della sorella dell'attrice che interpreta
Noriko.
A dieci anni dalla realizzazione, il film è stato riformattato per il
3D.
Un
remake americano era in predicato sin dai primi anni del 2000; ad acquistarne i diritti nel 2006 fu Roy Lee Dopo l'uscita di
Hunger Games, Lee annunciò la cancellazione del progetto perché secondo lui il pubblico l'avrebbe recepito come una brutta copia di questa serie, pur essendo a essa antecedente.
(Fonte: Imdb)