The rule of Jenny Pen - Film (2024)

The rule of Jenny Pen

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Tutti i commenti e le recensioni di The rule of Jenny Pen

TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/11/24 DAL BENEMERITO COTOLA
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Cotola 30/11/24 19:47 - 9604 commenti

I gusti di Cotola

In seguito a un ictus, un giudice finisce in un ospizio dove imperversa un paziente che terrorizza tutti gli altri. L'inizio è promettente e sa come intrigare e coinvolgere lo spettatore: a un certo punto, però, oltre a rivelarsi un po' ripetitiva, la sceneggiatura parte per la tangente e inanella una serie di situazioni davvero poco credibili. Certo, siamo in un film, ma qui si esagera, persino per il genere, andando così a minare l'intera riuscita della pellicola e poco importa se c'è, forse, del sottotesto. Spiegazione finale poco convincente. Ma che spettacolo Lithgow e Rush.

Schramm 2/05/25 13:38 - 4055 commenti

I gusti di Schramm

Cosa accade quando lasci Lightgow (il nonno che non vorresti mai avere) magicamente a piede libero in una casa di riposo? Spoiler: alcunché di paradisiaco. La casa di cura si fa psicolabirinto e sadiano teatro di bullismo (in fondo la terza età è un ritorno alla prima), dando ragione da esportare alla Virna che sentenziava "La verità è che invecchiare fa schifo!". Lightgow è talmente overvilainesco che è impossibile non ridersela, Rush recita di reddito. Regia non esente dagli stessi inciampi della vecchiaia, ma quando serve the e biscotti avvelena l’uno e dispensa marci i secondi.
MEMORABILE: La testa di Jenny Pen occupa quasi tutta la stanza; Balletto; Pranzo con calci; Doppio sputo.

Marmotta 8/06/25 10:29 - 230 commenti

I gusti di Marmotta

Due mostri sacri: Geoffrey Rush (giudice ischemico, menomato, misantropo bizzoso) e John Lithgow (guardiano-bullo, monello-demone, svanito semicosciente, con un bambolotto come protesi fisica e della personalità) duellano in maestrìa, diretti dall'autore dell'Incubo James Ashcroft. Humour d'orrore, Bubba Ho-Tep della degenerazione cellulare iperrealista, Calvaire della terza età. Senilità e decadimento fisico-cognitivo per le schiere di ignorati Ferdydurke del ricovero, esiliati da sé in vita, sepolti nell'eterna ricreazione farsesca della RSA, grevi di abbandoni e fluidi corporei.
MEMORABILE: L'ictus; La vasca; Le visite notturne di Jenny Penn; Chevrolet-Zebra-Honesty; Stefan, are you with us? Yes, i'm with you; Le danze di Crealy.

Kinodrop 18/06/25 20:02 - 3472 commenti

I gusti di Kinodrop

Tralasciando i tanti momenti di inverosimiglianza a carico dello staff di una RSA comunque di livello, questo thriller non fa altro che spostare alla terza età, bullismi e crudeltà che in genere sono appannaggio delle età precedenti. I due personaggi principali perpetuano nella vecchiaia probabilmente gli stessi difetti di personalità e di relazioni, esaltate da una regia tra il visionario e l'inquietante; spicca la personalità dirompente di Lithgow, col suo alter ego bambolotto senza occhi, meno incisivo Rush. Un po' ripetitivo e monocorde, ma nell'insieme funziona e fa pensare.
MEMORABILE: La vasca da bagno; I calci agli stinchi sotto il tavolo; Le incursioni notturne intimidatorie; La vendetta nella lavanderia.

Daniela 12/07/25 10:48 - 13365 commenti

I gusti di Daniela

Semiparalizzato a seguito di un ictus, un giudice misantropo deve fare i conti con un paziente che si diverte a bullizzare tutti gli altri ricoverati della casa di cura per anziani... Straordinario Lithgow, tanto subdolo e maligno da sembrare posseduto dallo spirito del bambolotto con cui tortura le sue vittime, ma l'inquietudine che trasmette il film non deriva dal soprannaturale quanto dalla rappresentazione, impietosa ma purtroppo realistica, della decadenza fisica e mentale propria della vecchiaia, con il suo retaggio di sofferenze e umiliazioni esacerbate dalla solitudine.
MEMORABILE: Il bambolotto con gli occhi vuoti; I calci negli stinchi; Il balletto seguito dagli attacchi d'asma.

Nathaniel Lees HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Il Signore degli Anelli: le due torriSpazio vuotoLocandina Matrix revolutionsSpazio vuotoLocandina Il mondo perdutoSpazio vuotoLocandina Neuro killers
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Curiosità Marmotta • 8/06/25 10:38
    Galoppino - 33 interventi
    L'ultima strofa di "La Collina delle Felci" ("Fern Hill") di Dylan Thomas citata dal giudice Stefan durante la notte.

    (...)
    "Nothing I cared, in the lamb white days, that time would take me
    Up to swallow thronged loft by the shadow of my hand,
    In the moon that is always rising,
    Nor that riding to sleep
    I should hear him fly with the high fields
    And wake to the farm forever fled from the childless land.
    Oh as I was young and easy in the mercy of his means,
    Time held me green and dying
    Though I sang in my chains like the sea."



    "Non m’importava, nei giorni bianco-agnello, che il tempo m’avrebbe condotto su nel solaio fitto di rondini per l’ombra della mia mano
    nella luna che sempre sta sorgendo, né che cavalcando nel sonno
    l’avrei udito volare insieme ai campi alti e mi sarei svegliato nella fattoria scomparsa per sempre dalla terra senza bimbi. Oh quando ero giovane e semplice nella grazia dei suoi mezzi, verde e morente mi trattenne il tempo benché cantassi nelle mie catene, come il mare."