Il ritratto del duca - Film (2020)

Il ritratto del duca
Locandina Il ritratto del duca - Film (2020)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The duke
Anno: 2020
Genere: biografico (colore)

Cast completo di Il ritratto del duca

Note: Commedia basata sul furto del ritratto del "Duca di Wellington" di Goya, avvenuto nella National Gallery di Londra nel 1961.

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La nostra recensione di Il ritratto del duca

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Graziosa ricostruzione in toni da commedia british della vicenda che vide protagonista Kempton Bunton negli Anni Sessanta, quando l'uomo in questione, già in là con gli anni, confessò di aver rubato alla National Gallery di Londra un prezioso dipinto di Francisco Goya, il ritratto del Duca di Wellington. Così comincia il film, con la dichiarazione - in quel momento apparentemente incomprensibile - di non colpevolezza da parte di Bunton (Broadbent) di fronte alla corte. Ma ci si blocca subito per ritornare a sei mesi prima, facendoci conoscere la famiglia di Kempton a Newcastle; in particolar modo lui, sua moglie Dorothy (Mirren) e il più presente in scena dei loro...Leggi tutto figli, Jackie (Whitehead). Quasi subito ecco l'irruzione in casa della polizia, che pretende da Kempton il denaro del canone tv della BBC ricevendo con tutta cortesia una risposta precisa: avendo eliminato la valvola che permette di vedere la tv di stato, il televisore - secondo Kempton - non può essere soggetto a canone: 13 giorni di galera ma la dimostrazione delle ferme convenzioni di Kemtpon, il quale tenterà di piazzare i suoi drammi letterari girando per gli studi di Londra senza successo.

Al ritorno Kempton accetta di lavorare in una fabbrica ma, anche lì, il suo deciso temperamento non rende le cose facili, per la disperazione di una moglie che non sa più cosa dire per far ritornare l'uomo in sé. Quindi il furto del dipinto e relativa cornice al Museo, con la decisione di come gestire - insieme al figlio Jackie - il prezioso ricavato. L'obiettivo è quello di far avere al popolo ciò che merita secondo una morale robinhoodiana, ma con le idee un po' confuse.

Intanto la storia trova altri spunti per proseguire in modo interessante, lavorando molto bene sul rapporto tra moglie e marito grazie allo straordinario talento dei due attori. Broadbent è un protagonista ideale, che il nostro Carlo Valli doppia egregiamente, mentre di Helen Mirren è superfluo sottolineare la bravura (la voce italiana è di Ada Maria Serra Zanetti). Il continuo confronto che vede la paciosa bonarietà tutt'altro che arrendevole di Kempton scontrarsi con il rigore e il buon senso di Dorothy - tipico di tante donne di casa - dona al film di Roger Michell la giusta vivacità, mentre la difficile resa di una credibilità in più momenti a rischio è garantita dall'eccellente direzione del cast nel suo insieme.

Apprezzabile il modo in cui viene nascosto il colpo di scena finale (non cioè scorrettamente nel confronti dello spettatore, come verrebbe da dare per certo una volta che ci viene svelato): un bel twist, non fondamentale ma che mostra come anche in sceneggiatura si sia lavorato con buona accuratezza. La stessa è rinvenibile nella fotografia e nelle musiche, a testimonianza di un film costruito bene, magari con alcuni momenti nei quali rallenta o s'inceppa, ma che la commovente interpretazione di Broadbent e della Mirren permette comunque di apprezzare anche quando non tutto gira al meglio. La lotta per i diritti dei più deboli trova in Bunton un rappresentante vulcanico, straordinariamente simpatico e brillante, per nulla facile da demoralizzare nonostante le tante porte in faccia sbattutegli dalla vita, a cominciare dalla perdita della figlia in un incidente con la bicicletta.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il ritratto del duca

TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/10/21 DAL BENEMERITO KINODROP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/02/25
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Kinodrop 29/10/21 18:29 - 3398 commenti

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Commedia inglese che propone alcune vicende della vita e della personalità anticonvenzionale e libertaria di Kempton Bunton, che assediato dalla quotidianità, dalla stupidità e dall'ingiustizia delle convenzioni sociali, per protesta si impadronisce di un Goya per fini umanitari. Un fatto di cronaca singolare, reso con tutta la gamma di un sottile humor che pervade tutto lo script, attraverso pungenti dialoghi tra i coniugi (Broadbent e Mirren) tra il pragmatismo di lei e l'idealismo "giovanile" di lui e che il regista sa rendere con un mix di sarcasmo e di sentimenti. Cast perfetto.
MEMORABILE: La precarietà lavorativa; La lotta contro il canone tv; Le commedie nel cassetto; Il Duca di Wellington nell'armadio; Il processo e il verdetto.

Reeves 2/04/22 07:33 - 3006 commenti

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La storia è vera, gli attori bravissimi, l'ambientazione (la Gran Bretagna working class dei primi anni Sessanta) perfetta e lo humour è sparso a piene mani. Qua e là fa però capolino un problema comune a molto cinema inglese: troppa perfezione porta un po' di freddezza al tutto, in particolare nella scena finale del processo, ampiamente prevedibile. Film divertente ma non molto di più.
MEMORABILE: L'apparizione di James Bond.

Caesars 13/04/22 17:52 - 3999 commenti

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Commedia dai toni leggeri, tipicamente british. La storia è tratta da un fatto realmente accaduto: il furto di un'opera d'arte (l'unico subito dalla National Gallery) operato da un sessantenne senza lavoro fisso. Gli attori sono bravissimi e contribuiscono in larga parte alla riuscita dell'opera, pregna di un umorismo tipicamente inglese che la pervade per l'intera durata. Simpatici alcuni split screen, funzionali a collocare gli eventi nella giusta epoca (inizio anni 60). La regia di Michell, come è giusto che sia, non è mai troppo invadente. Consigliato.

Daniela 19/06/22 23:54 - 13289 commenti

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Nel 1961 la National Gallery di Londra subì il primo furto nella sua lunga storia: il ritratto del duca di Welligtong di Goya fu "preso in prestito" da un anziano ex tassista che intendeva donare in beneficenza i proventi del riscatto... Da questo bizzarro fatto di cronaca prende origine una commedia old british resa amabilissima dai suoi interpreti: se Jim Broadbent è un contestatore nato di ingenua improntitudine e travolgente simpatia, Mirren non gli è da meno nel ruolo più dimesso della moglie la cui pazienza viene messa a dura prova dell'esuberanza del consorte. Rasserenante.

Capannelle 26/06/22 00:12 - 4572 commenti

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Una vicenda curiosa che non può che trovare un tono da commedia british per la narrazione. Interprete ideale è Jim Broadbent, in grado di dare linfa al suo personaggio e calamitare la bonarietà dello spettatore. In questo il film aderisce pienamente al canovaccio, forse anche troppo adagiandosi al soltio schema del novello Robin Hood in lotta contro il sistema. Meglio allora le beghe familiari e la varietà dei frequentatori di casa Bunton che rendono divertente la prima parte e danno un timbro più convinto rispetto ad un epilogo scontato e che sconfina nel fiabesco.

Galbo 12/01/23 15:42 - 12658 commenti

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Una commedia, tratta da una vicenda realmente accaduta, dal "gusto" tipicamente britannico. Gustoso il ritratto dell'anziano inglese che ruba il celebre dipinto in nome dell'eguaglianza sociale, altrettanto quello della moglie che molto più modestamente si accontenterebbe di una famiglia normale. Il tutto con una ricostruzione ambientale impeccabile, un ritmo che evita abilmente tempi morti, e soprattutto l'interpretazione di due grandi attori come Jim Broadbent ed Helen Mirren, che il regista asseconda com'è giusto che sia.

Nando 14/02/23 14:23 - 3907 commenti

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Garbata commedia ispirata da una vicenda reale ambientata negli anni 60 in Inghilterra. L'impegno di un tassista sessantenne sognatore e romantico che lotta in nome dell'uguaglianza sociale e che si renderà protagonista di un azzardato furto museale. Appropriatissimi i due attori protagonisti, che mantengono lo sviluppo narrativo sul filo di una sottile ironia tipicamente britannica.

Puppigallo 22/12/24 18:16 - 5493 commenti

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Il protagonista, i dialoghi e la moglie determinano la riuscita della pellicola che, basandosi su un singolare fatto di cronaca realmente accaduto, presenta allo spettatore un quadretto familiare sconvolto da un grave lutto che ne ha incrinato la cornice. Un'incrinatura tra marito e moglie, che con gli anni si è ampliata, senza però determinarne la frattura. Il tutto condito da dignitosa povertà, altruismo e, soprattutto, sani principi. Una regia di mestiere mostra poi come la cultura aiuti comunque a elevarsi e riesca, unita all'acume e al senso dell'umorismo, a fare quasi miracoli.
MEMORABILE: "Non permetterò a nessuno di camminare con i piedi sporchi nella mia mente"; L'occhio del duca; Lo show al processo.

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