Location LE LOCATIONLE LOCATION

La nostra recensione di A complete unknown

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sontuosa ricostruzione dei Sessanta per riportarci agli anni in cui Bob Dylan nacque come artista crescendo presto fino a diventare uno delle figure cardine della sua generazione (unico a guadagnare addirittura un Nobel per i testi di un brano musicale). Il film di James Mangold ha dalla sua alcune qualità evidenti, mentre difetta parzialmente di una vera storia da raccontare, preferendo adagiarsi su un'amplissima selezione di classici dylaniani riletti a dire il vero molto bene da un Timothy Chalamet che si è preso coraggiosamente in carico di ricantarli. D'accordo, la voce di Dylan non è mai stata un punto di forza dell'artista (si senta come i Byrds hanno magnificamente...Leggi tutto riletto alcuni suoi brani), ma riuscire a imitarla tanto bene e - grazie a un'attenta riproposizione del medesimo inconfondibile look - di avvicinarsi anche fisicamente alla figura di Dylan, non era affatto scontato. Va quindi dato atto a Chalamet di aver compiuto un lavoro strepitoso sul personaggio, riuscendo - almeno in apparenza - a restituircelo in modo eccellente.

Dal primo incontro con Pete Seeger (Norton) e Woody Guthrie (McNairy) in ospedale, dove quest'ultimo è ricoverato, fino all'incontro fondamentale con Joan Baez (Barbaro) e, prima, con Sylvie (Fanning), la ragazza semplice con cui condivise dolci momenti, la personalità del protagonista traspare chiara, a metà tra l'altezzoso e il ribelle: un poeta folk che, dopo la gavetta folta di cover, comincia a imporre i propri pezzi accorgendosi di essere finalmente apprezzato. Il festival folk annuale di Newport diventa tappa immancabile di una crescita progressiva inarrestabile, insieme al desiderio di evadere dagli schemi abbandonando provvisoriamente gli strumenti acustici per azzardare la via dell'elettrico, all’amicizia con il suo "pen-friend" Johnny Cash (Holbrook) e al contrastato rapporto con Joan Baez come sintomo evidente di una difficoltà di relazionarsi con una parte del mondo che frequentava.

Si raccontano l'amore, la complicità con la cantante dalla voce meravigliosa (e sempre scalza, come noto) cui cedette alcuni brani compresa l'iconica "Blowin' In The Wind", le frizioni con un Pete Seeger cui Edward Norton regala uno spessore umano straordinario e grande bontà d'animo e quelle con la fidanzata, che non tarda a capire cosa si leghi dietro agli sguardi che Bob scambia con Joan sul palco. Vicissitudini anche importanti ma non sempre significative, a ben vedere, un po' come tutto ciò che ruota intorno a un Bob Dylan che, visto in questo modo, riesce difficile associare alla genialità che lo contraddistingueva. Avendo deciso per il film di far prevalere (anche meritoriamente, va detto) la musica rispetto a quanto descritto, non è tuttavia necessariamente da condannare la semplicità e la leggerezza che si leggono chiaramente in controluce. Soprattutto a fronte del lavoro egregio di scenografi, costumisti e truccatori, capaci di mettere in scena un'America Anni Sessanta che palpita, vive ed è fotografata da Phedon Papamichael con un'accuratezza e un gusto superiori, negli esterni come negli interni.

Il risultato è formalmente inattaccabile, Chalamet la scelta migliore che si potesse fare, probabilmente, e si può forse soprassedere sull'inconsistenza di fondo, sul ricalco poco fantasioso dei topoi del biopic e sulla durata eccessiva (due ore e venti) che in ultima parte si avverte. La scelta delle canzoni che Chalamet interpreta davanti al microfono è piuttosto buona (anche se mancano "Knocking On a Hevan' Door" o "Chimes of Freedom" e “Mr. Tambourine Man” viene utilizzata solo come sottofondo di una scena on the road), il montaggio - notevole nel suo complesso - sa come tagliarle senza che la cosa si noti e testimonia come niente sia stato lasciato al caso. Se quindi sognate di tuffarvi nel clima del tempo rivivendone i giorni e ascoltando tanto Dylan questo è il film giusto, se invece vi aspettate qualcosa di più (come fu ad esempio lo splendido JERSEY BOYS di Eastwood) e di scoprire qualche lato nascosto del grande cantautore lo è molto meno. Il titolo fa riferimento a un verso di “Like A Rolling Stone”, il brano che più di ogni altro il film sembra voler valorizzare.

Chiudi

Tutti i commenti e le recensioni di A complete unknown

PROSSIMAMENTE: annunciato a breve un nuovo commento (firmato Paulaster) su questo film
TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/01/25 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/01/25
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Rambo90 23/01/25 23:23 - 7962 commenti

I gusti di Rambo90

Un momento particolare della musica di Dylan. Il cambio di stile, il successo, l'inizio di un nervosismo e di un carattere sfuggente a tutti, anche alla sua stessa musica. Mangold rispetta molto il personaggio e la sua musica trovando in Chalamet l'interprete perfetto sia per descrivere il carattere dell'uomo che lo spessore della sua musica. Ottimo anche Norton, in un ruolo non di mero contorno ma anzi di grande contrasto. Può essere ostico per chi non conosce le canzoni di Dylan, anche vista la durata, ma come biopic musicale vale molto.

Erfonsing. 26/01/25 18:33 - 166 commenti

I gusti di Erfonsing.

Il film narra l'inizio della carriera di His Bobbiness fotografando una NY (e gli USA) degli anni '60 in maniera dir poco strepitosa. Più che sulla storia in sé, il film si concentra sulla personalità di Dylan lasciando alcuni punti in sospeso (perché ha cambiato il proprio nome?) e sulla sua musica. Chalamet si trasforma letteralmente in Dylan copiandone look, sguardi, tic e, soprattutto, modo di cantare. Il cast di contorno non è da meno (Norton sugli scudi, meno Holbrook nella parte di Cash), così come il montaggio e il sonoro. Una vera gioia per gli occhi. E per le orecchie.
MEMORABILE: In TV, con Norton e un cantante blues che apprezza l'alcool.

Gabrius79 3/02/25 11:19 - 1494 commenti

I gusti di Gabrius79

Tanta musica e tanti brani in questo biopic dedicato a Bob Dylan, che però viene ampiamente tirato per le lunghe con una parte finale quasi da sbadiglio. Se non altro possiamo contare sulla impagabile interpretazione di Chalamet che ben si cala nei panni di Dylan, ma anche Norton e la Barbaro hanno due ruoli nei quali ben figurano. Il film ha dei bei momenti, specie nella storia tra Dylan e la Baez, talvolta però sembra avere il fiato corto e si ripiega soltanto sui brani del cantautore per compensare.

Bruce 4/02/25 11:16 - 1022 commenti

I gusti di Bruce

Dedicato all'inizio della carriera di Bob Dylan. Dall'incontro con l'idolo Woody Guthrie e Seeger che ne intuiscono subito le qualità, all'unione con Joan Baez, vediamo il giovane cantautore muovere i primi passi nel mondo della musica e diventarne in due anni la stella assoluta. Quel ragazzo introverso ha un talento straordinario e la capacità unica di anticipare lo spirito rivoluzionario dell'epoca, con testi poetici ma coraggiosi. I protagonisti cantano e suonano davvero e benissimo, la regia è ottima, ma sono le canzoni di Dylan a rendere lo spettacolo magnifico e imperdibile.

Xamini 7/02/25 21:39 - 1290 commenti

I gusti di Xamini

Il carattere problematico di Dylan è noto e questo biopic ce lo ricorda pur senza uno sforzo di precisione eccessivo, grazie soprattutto agli sguardi e all'atteggiamento di un Chalamet in grado di prendersi la scena come pochi altri. Il film si concentra su una fase e in particolare su di un passaggio, quello dal folk alla chitarra elettrica, per dipingere lo spirito indipendente del nostro, incapace di legacci. Nel complesso, pur considerando la durata, il gioco funziona, il film vibra e l'emozione arriva.

Lou 10/02/25 15:56 - 1141 commenti

I gusti di Lou

Riuscito film sui primi anni del fenomeno Dylan, dedicato al periodo dal 1962 al 1965, dal debutto fino alla sua conversione da folk singer a chitarrista elettrico. La grande musica di Dylan è al centro del film, con tanti brani ottimamente interpretati da Chalamet. Impeccabile la ricostruzione anni Sessanta, grazie anche a un cast azzeccato nei personaggi di contorno (soprattutto il Pete Seeger di Edward Norton).

Minitina80 25/02/25 18:32 - 3194 commenti

I gusti di Minitina80

Possiede difetti e pregi della tipica pellicola biografica che si limita a celebrare un artista senza osare minimamente nulla. La descrizione della persona di Bob Dylan è talmente evanescente e superficiale che quasi si potrebbe parlare di chiunque. Si sente la mancanza di un filo conduttore e le troppe parentesi musicali, giustificabili fino a un certo punto, rendono il minutaggio eccessivo e sfiancante, soprattutto per coloro che vorrebbero conoscere il personaggio pur non essendone appassionati o conoscitori. Nemmeno il contesto storico è spiegato a dovere. Solo per chi lo adora.

Luluke 3/03/25 06:02 - 671 commenti

I gusti di Luluke

Prodotto tipico di un periodo in cui si cerca in ogni modo di recuperare l'essenza rivoluzionaria di una cultura liberal USA annacquatasi nel tempo, il biopic su Dylan non si distingue da altri film retrospettivi e, seppure Mangold sia dotato di indiscusso talento visivo, non decolla praticamente mai. Molto cantato, quindi adatto soprattutto a chi ama un certo tipo di musica, va persino oltre la necessità di celebrare il musicista, finendo per ritrarlo come un radical chic dei nostri giorni. Non granché la recitazione per pose di Chalamet, che perde la sfida attoriale con Norton.
MEMORABILE: "Tu cosa vuoi essere?", "Un musicista… che mangia"; Dylan alla Baez: "Le tue canzoni sono come quadri negli studi dentistici".

Daniela 2/03/25 10:46 - 13193 commenti

I gusti di Daniela

Dal suo arrivo a New York per conoscere il suo mito Woody Guthrie primo al discusso concerto al Newport Festival, il racconto dell'ascesa verso il successo di Bob Dylan, in cui viene dato largo spazio alle esibizioni musicali sia private che sul palco. Anche se non entusiasma, Chalamet risulta convincente per somiglianza fisica e prestazioni canore, il resto del cast funziona, la ricostruzione ambientale è molto curata come pure la resa del fermento culturale del tempo; però, se i pregi sono innegabili, è altrettanto innegabile che si tratta di un biopic molto convenzionale.

Caesars 8/03/25 12:12 - 3959 commenti

I gusti di Caesars

Dopo averci raccontato la vita di Johnny Cash, James Mangold porta sullo schermo i primi anni di carriera di Bob Dylan. La realizzazione tecnica è priva di sbavature e la pellicola può vantare buone interpretazioni; quello che viene a mancare è il supporto di una sceneggiatura che riesca a creare emozioni nello spettatore (delegate alle canzoni interpretate, bene, da Chalamet). Il risultato finale è quindi solo parzialmente convincente ed è un vero peccato.

James Mangold HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Cop landSpazio vuotoLocandina IdentitàSpazio vuotoLocandina Quando l'amore brucia l'animaSpazio vuotoLocandina Ragazze interrotte

Cerveza 8/03/25 13:24 - 683 commenti

I gusti di Cerveza

Viaggio dylaniano dallo sbarco a New York alla “scandalosa” Newport. Un percorso controllato e vidimato dall’artista stesso e quindi verosimile, ma che non incide come le geniali visioni simboliste di Haynes. Ineccepibile sotto il piano estetico, è infatti un ritratto convenzionale che banalizza un autore molto complesso. Un musicarello perbenino che diluisce gli aspetti più scomodi trasformando Dylan in una sorta di Al Bano a Milano. Dignitoso Chalamet che spara le pose e canta, ma esisteva un archivio audio sterminato per lasciare a Cesare (e a noi) quello che è di Cesare.
MEMORABILE: Le unghie lunghe (e vagamente sporche) di Chamelet con la sigaretta fra le dita: il dettaglio più genuino e trasgressivo del film.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.