Sono pazzo di Iris Blond - Film (1996)

Sono pazzo di Iris Blond

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Lercio 10/07/07 01:12 - 232 commenti

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Ottima prova di Verdone in un film triste, malinconico, ben recitato, in cui i momenti esilaranti sono pochi, ma incisivi, e rendono la storia quasi bipolare. Una sorta di noir dentro un melò, in cui i sentimenti restano allo stadio embrionale. Si respira un'atmosfera di impotenza e di decadimento annunciato. Film estremamente maturo, purtroppo spesso sottovalutato.

B. Legnani 4/10/07 23:55 - 5519 commenti

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Alla fine dei conti ci si ricorda più della Gerini che di Carlo Verdone, come se quest'ultimo sia rimasto succube (o succubo?) della partner non solo nella finzione, ma anche nella personalità dimostrata davanti alla macchina da presa. In più ci sono alcune lentezze di troppo. Fa ridere poco e poco convince come vicenda drammatica o impegnata. Mezza delusione.

Galbo 9/10/07 10:25 - 12372 commenti

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Film tra i meno efficaci del Verdone regista. L'ambientazione nordica probabilmente non è funzionale ai personaggi che sono (forse volutamente) intristiti e forniscono interpretazioni piuttosto opache. La regia appare piattamente televisiva e la sceneggiatura è troppo spesso carente di situazioni godibili e porta lo spettatore piuttosto stancamente ad un finale scontato. Deludente.

Capannelle 8/02/08 09:24 - 4394 commenti

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Un Verdone tipicamente malinconico e con qualche venatura sofisticata. Da elogiare il tentativo di rinnovare l'ambientazione della storia in chiave più moderna e meno paesana, anche a costo di sacrificare la resa dei personaggi stessi. Anche se poi gli elementi di comicità sono sempre quelli: insicurezze varie, la sfiga onnipresente, le ripicche sentimentali, l'uomo (im)maturo che vuole darsi un tono, etc. Brava la Gerini, sia come spontaneità messa in mostra, sia come "cattiveria" del personaggio.

Gugly 9/02/08 21:25 - 1184 commenti

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Solito tema di Verdone travolto dalla compagna di turno, se possibile ancora più scombinata di quelle che l'hanno preceduta (semina storie e casini peggio della Muti in Io e mia sorella). In ogni caso l'abilità di Verdone non si discute pur con qualche caduta (tutta la storia con Marguerite, la sempre brava Andrea Ferreol) e piace che, come nella realtà, il finale rispetti le leggi del mercato.

Undying 12/02/08 09:05 - 3807 commenti

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Garbata commedia (che punta tutto sulla versatilità di un Verdone in perfetta forma) in grado di divertire grazie agli atteggiamenti, alle posture ed alle espressioni facciali del bravo attore/regista. Claudia Gerini - bellezza "acqua e sapone" - è in parte, la sceneggiatura è sviluppata su dialoghi chiari, significativi ed efficaci e la regia non dimentica mai, al momento opportuno, di strappare un rilassante sorriso senza prima far riflettere. Riuscito quindi, con l'aggiunta di una bella colonna sonora...

Macigno 24/03/08 00:05 - 25 commenti

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Troppo lunga la prima parte senza la Gerini, perché quando entra in scena lei il film cambia come la vita di Romeo "the Freezer": da così a così! Molto brava e nella parte lei, ottimo Verdone che si fa più malinconico del previsto per interpretare un film che riprende la strada interrotta da Viaggi di nozze (da cui comunque preleva appunto la Gerini) e che aveva ben avviato con il già buono Perdiamoci di vista. Indovinata l'ambientazione a Bruxelles con tanto di Mino Reitano una volta di più idolo degli immigrati (a Charleroi, poco distante).
MEMORABILE: Riferito alla vecchia compagna che gioca col suo barboncino: "E ddai, non te se po vede con quella pecora 'n faccia!"

Rickblaine 24/01/09 12:27 - 635 commenti

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Esilarante e intelligente film di Carlo Verdone che, in scena ed in coppia con la Gerini, gettona risate di continuo. In Belgio due connazionali italiani formano un piccolo gruppo musicale e, dopo la notorietà acquisita, si presentano le ambizioni personali che possono portare a un eventuale scioglimento di amicizia.
MEMORABILE: Verdone che fa la faccia della cameriera.

Brainiac 15/04/09 11:42 - 1083 commenti

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Non male. Il film migliore della non fortunata collaborazione con la Gerini (trovo che Viaggi di nozze sia il punto più basso della carriera di Verdone). Cose che funzionano: per la regola degli opposti, l'ambientazione nordeuropea che scatena il senso d'inferiorità italico; la descrizione di alcuni aspetti del mondo musicale, àmbito che Verdone conosce; la trama sentimentale, ben architettata. Cose che non funzionano: la regia, davvero scialba; le canzoni, divertenti da ascoltare una volta ma non di più e per giunta integralmente. Buon film, comunque.

Tarabas 16/04/09 18:09 - 1878 commenti

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Variazione sul tema di Pigmalione, con Verdone nel ruolo del musicista mentore di una cantante sbandata, la Gerini. La parte comica, se c'è, si nota poco. La parte seria non è particolarmente interessante, anche perché i personaggi del film non sono molto comunicativi e il tentativo di approfondire il loro rapporto lascia il tempo che trova. Preferisco di gran lunga il simile e bistrattato C'era un cinese in coma.

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Nando 27/04/10 17:58 - 3806 commenti

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Verdone realizza un film divertente in cui tutto è creato per far sbocciare l'estro musicale della Gerini. I duetti con la Ferreol sono piacevoli ed il contraddittorio con la stessa Gerini non risultano noiosi. La narrazione non trova pause, anzi, riesce a creare sorprese che suscitano ilarità. La canzone che "canta" Verdone alla fine è in realtà interpretata dal musicista toscano Andrea Chimenti, ottimo interprete musicale considerato, non a torto, il David Sylvian italiano.

Franz 28/04/10 08:04 - 110 commenti

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Verdone ama sovente traslocare con i suoi film in suggestive ambientazioni europee: stavolta lo fa collocando in Belgio la vicenda di una coppia di musicisti (lui, Romeo, il motore creativo del duo, lei, Iris, la sensuale cantante) in cerca di fortuna (per vie alternative). La Gerini dà una buona dose di verve ed energia a una storia che, volutamente, si culla in una certa malinconia (i paesaggi nordici sono perfettamente calzanti, da questo punto di vista), con quei lampi comici a cui Verdone ci ha abituati. Dialoghi ben strutturati.
MEMORABILE: Il divertente "fake", ovvero la copertina del disco con Romeo-Verdone in versione capellona/platinata, molto Seventies!

Rambo90 7/10/10 23:07 - 7661 commenti

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Sicuramente uno dei migliori Verdone di sempre: il film è pieno di gag e momenti divertenti ma permeato da un generale senso di amarezza (che culmina in un finale tutt'altro che lieto). Verdone regista pecca un pochino nel ritmo quando mette in mostra i pezzi dove lui e la Gerini cantano nei locali, ma come attore è perfetto, così come la Gerini e la Ferreol in una partecipazione azzeccata. Simpatico il cameo di Mino Reitano, sfizioso l'inizio "napoletano".
MEMORABILE: L'occhio di Jacqueline.

Cotola 24/01/12 00:34 - 8998 commenti

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Film di Verdone dai risultati abbastanza deludenti: non diverte molto e le gag riuscite sono davvero poche. In compenso quelle già viste o noiosette abbondano. Ha però il merito di un finale amarognolo, certo non nuovo ma preferibile al solito volemose bene del cinema nostrano. Inoltre va segnalata la vitalità prorompente della Gerini che supera di gran lunga quella dell'attore romano, qui abbastanza spento. Così così.

Piero68 26/07/12 09:09 - 2955 commenti

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Il solco scavato da Verdone è chiaro: cercare di fare commedie intelligenti dove c'è sempre la maliarda di turno che domina il suo personaggio, spesso e volentieri ingenuo, imbranato e soprattutto che si sente terribilmente ageè di fronte a una certa esuberanza giovanile. Gerini ha un posto particolare nel cuore del comico/regista romano (lavorativamente) e in questo film si vede una volta di più. Peccato che la storia non sia granchè e le gag siano relegate a qualche espressione e poche battute. Sicuramente non uno dei migliori di Verdone.

124c 30/07/12 16:01 - 2911 commenti

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Seconda pellicola della coppia Verdone/Gerini che, pur avendio dei buoni guizzi, non riesce a eguagliare e/o superare l'episodio che i due avevano interpretato in Viaggi di nozze. Forse la colpa è di una prima parte un po' troppo lunga, con un'Andrea Ferreol ingombrante e inutile. Carlo Verdone ha sempre avuto orecchio musicale e lo dimostra anche qui, facendo di Claudia Gerini una cantante italiana che canta in inglese. Simpatico il camero di Mino Reitano, anche se il bello del film resta Claudia, che convince anche come rockettara. Discreto.

Mco 30/10/12 11:50 - 2323 commenti

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Visione malinconica dei rapporti umani, della tristezza dietro l'angolo, all'apice del momento più sereno. Verdone offre tutta la sua consueta malleabilità a personaggi che riescono a divertire senza forse divertirsi, uomini che amano innamorarsi nella speranza di essere contraccambiati. Qui si divide tra una rigida Ferréol e una più morbida Gerini, entrambe brave nel tratteggiare su di sé le varie sfumature dell'icona femminile. Una pellicola che non raggiunge le vette verdoniane classiche ma che merita sempre un'occasione.

Panza 25/11/12 18:24 - 1834 commenti

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Con vaghe velleità autoriali, Verdone porta sullo schermo una malinconica storia legata al successo di un duo musicale. La sceneggiatura si trasforma nella sagra dei luoghi comuni più scontati, in un film che si riscatta tardivamente grazie a un finale davvero amaro e alla Gerini. La professionale regia di Verdone prova a valorizzare il lavoro che non regge molto: come divertissement non vale davvero nulla, rispetto ad altre opere di Verdone. Molto singolare la malinconia che pervade l'intero film. Verdone ci riproverà con C'era un cinese in coma.

Homesick 29/12/12 17:35 - 5737 commenti

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Verdone sorprende: quando sta per inzaccherarsi nella solita storia sentimentale (cfr. Perdiamoci di vista), ne esce invece a testa alta con l’inatteso rigetto del lieto fine. La parte migliore è comunque la prima, quella con i frizzanti duetti tra lui e una spigliatissima Gerini, peraltro molto a suo agio negli atteggiamenti della popstar e nell’interpretare le canzoni d’atmosfera offerte dalla colonna sonora di Lele Marchitelli. La musica la fa sempre da padrona, con gli omaggi a Brel della chanteuse Ferreòl e alla melodica italiana del cameo di Reitano e del (finto) 45 giri di “Romeo”.
MEMORABILE: Dalla cartomante; le prove del coro; Verdone (“The Freezer”) e la Gerini (“Iris Blond” in posa per la foto promozionale; “Bella senza trucco”.

Modo 30/12/12 23:53 - 948 commenti

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Film con alti e bassi. Una prima parte abbastanza monotona ma forse con le battute più simpatiche, poi con l'arrivo della Gerini il tutto acquista maggiore malinconia. Brava comunque la protaganista (anche se è una noia mortale quando canta). Verdone prova a calarsi nelle atmosfere nordiche di Bruxelles riuscendoci in parte. Si respire un'aria abbastanza sincera di quando ci si reca all'estero per cercare fortuna o svago. Discreto.

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Pumpkh75 29/01/13 23:17 - 1736 commenti

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Film che mi suscita sentimenti contrastanti ad ogni visione. Non male, tirando le somme: la prima parte è varia e divertente, mentre da quando la Gerini e Verdone si chiudono in casa per registrare i pezzi, si stoppa la musica e parte la sinfonia muta, ravvivata solo dalla spettacolare performance di Mino Reitano e dal revival dopo Sanremo del biondo Romeo. Finale amarissimo ma, conoscendo il regista, preventivabile. Nel Verdone post Compagni di Scuola c'è comunque di meglio.

Gabrius79 18/06/13 23:49 - 1420 commenti

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Commedia a tratti un po' amarognola dove Verdone vuol esaltare la bellezza e la bravura della Gerini riuscendoci solo in parte. Si sorride a tratti, anche se le migliori scene sono con la graziosa e spiritosa Ferreol. Piacevole il cameo di Mino Reitano.

Daniela 27/03/14 16:35 - 12606 commenti

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Una cartomante ha predetto a Romeo, cantante un tempo affermato ma ora in declino, che troverà la felicità con una donna dal nome floreale, e lui ci prova prima con Margherita, poi con Iris ma, più che che fiori, son cavoli amari... Commedia nella media della produzione del regista/attore: qualche gags simpatica e carina c'è, ma la sceneggiatura è sfilacciata ed il suo personaggio appare piuttosto moscio, soprattutto se confrontato con le più energiche partners femminili: l'autoritaria e ricattatoria Ferréol e la disinvolta e cinica Gerini.

Ramino 27/06/14 21:15 - 127 commenti

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Ottima prova di Verdone con una frizzante Gerini oramai ben rodata nell'ingranaggio cinematografico. La storia dell'ex cantante anni '60, apprezzato dai minatori emigrati in Belgio, che riesce a lanciare e a innamorarsi della giovane Iris, appare originale e ben strutturata. Location e musiche azzeccate e bel finale malinconico in puro stile "verdoniano".
MEMORABILE: Mino Reitano che canta davanti alla platea di minatori alla festa di Santa Barbara.

Stelio 5/07/14 11:41 - 384 commenti

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Lavoro sottovalutato di Verdone, per ironia della sorte nel periodo poco precedente alla sua prima vera crisi d'ispirazione. Il regista romano, a dispetto della sua fama di riciclone, affronta l'ennesimo esperimento, stavolta affrontando il tema del successo e delle dinamiche affettive, cui fa da sfondo il mondo della musica e della composizione. Un esperimento che può dirsi riuscito, grazie a colori sopraffini, atmosfere uniche e una grandissima prova della "spalla" Claudia Gerini. Promosso a pieni voti; per me la storia lo rivaluterà.

Samuel1979 1/12/14 00:51 - 546 commenti

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Dopo Maledetto il giorno che t'ho incontrato, Verdone tocca nuovamente uno dei temi che più gli stanno a cuore, la musica, ma stavolta senza buoni risultati. Anzi, siamo di fronte a una commedia un po' sottotono, in cui il regista romano più volte si lascia rubare la scena da una debordante Gerini. Qualche gag (ad esempio le sequenze con la Ferrèol) è di buona fattura, ma per il resto la commedia non offre spunti degni di nota.

Vitgar 16/06/15 12:44 - 586 commenti

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Simpatica commedia sul peso relativo che, talvolta, gli affetti hanno quando in gioco c'è la carriera. Iris (una ottima Gerini) ha ben presente cosa deve fare e quali sono le vie per raggiungere gli obbiettivi. Romeo (un Verdone un po' ingessato nel ruolo) è comunque l'emblema del non perdersi d'animo. Nel mezzo tante situazioni a volte azzeccate, a volte un po' meno che comunque riescono a reggere i 111' di durata. Nostalgico Mino Reitano. Bellissima la voce della Gerini.
MEMORABILE: Il tormentone della Ferreol con la canzone di Brel.

Medicinema 17/09/15 22:49 - 122 commenti

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Si trascinano con un po' di lentezza le peripezie del duo trance Freezer (Verdone) - Iris Blond (Gerini), in modo simile alla colonna sonora, pur apprezzabile, che accompagna il film. Verdone è perfetto nella parte del succube accondiscendente, tutto pepe la Gerini, ancora acerba ma adorabile; tuttavia, nella parte centrale, la pellicola perde vigore, fino al malinconico finale, spesso tipico dei film del regista romano. Senza infamia e senza lode.
MEMORABILE: La sofferenza (verdoniana) durante "Ne me quitte pas".

Lou 9/01/17 23:24 - 1119 commenti

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Verdone ambienta nel mondo della musica l'ennesima storia sentimentale travagliata, dove l'attore romano si ripropone nella parte del perdente malinconico e tormentato. La Gerini fa la mattatrice, mettendosi alla prova anche in performance musicali di tutto rispetto. Una commedia discreta, poco originale nella sceneggiatura, che ha comunque il merito di mostrare alcune dinamiche del "dietro le quinte" dell'ambiente musicale.
MEMORABILE: Il pezzo con Mino Reitano per la festa di Santa Barbara.

Galerius 7/02/17 15:20 - 25 commenti

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Ulteriore ottima prova di Carlo Verdone. Non si ride troppo, è vero, ma il film ha una sua malìa, un suo ritmo sommesso e solido e la consueta maestrìa del Nostro nell'interagire con gli altri attori, traendone sempre il meglio. Può essere letto anche come una sorta di manuale delle cose da non fare in un rapporto di coppia o di amicizia (gelosie sentimentali e professionali, categorici aut-aut, continui processi).
MEMORABILE: L'addìo alla stazione, epilogo costruito pietra su pietra dall'intransigenza di Romeo.

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Tonios 21/04/17 09:31 - 25 commenti

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Tipica commedia spassosa in stile Verdone, caratterizzata come al solito da un finale malinconico (a differenza di quanto detto dalla maga). Gerini e Ferréol in un ruolo da "femmina alfa" che calza loro a pennello, in contrapposizione alla classica remissività del protagonista. Trama veramente originale nonostante il modus operandi del regista e attori molto bravi. Inutile la scena con il cameo di Mino Reitano, di poca rilevanza e inserita soltanto per identificare il passato del protagonista.
MEMORABILE: La Gerini in paranoia che dimentica di tingersi di rosso anche i peli della "cosa" per una questione monocromatica.

Il ferrini 9/10/17 00:45 - 2337 commenti

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Uno dei film più amari di Verdone e non soltanto per il finale. Il sodalizio con la Gerini - iniziato con Viaggi di nozze - funziona splendidamente, luoghi (Bruxelles) e soprattutto musiche sono perfetti per la storia. L'argomento affrontato è uno dei più ricorrenti nel cinema di Verdone: la fama, il successo e i cambiamenti che ne derivano (basti pensare al suo Fuxas ma anche a Manuel Fantoni). Certo non è un film che cerca la risata a tutti i costi, ma non è necessariamente un difetto.

Occhiandre 25/06/22 17:11 - 153 commenti

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Gotico e napoletano si intrecciano nella fresca ambientazione di Bruxelles fra fast food, negozi turistici e appartamenti dalle pareti blu. Anni '90 al massimo, con l'europeismo provinciale tutto italiano che lascia a piedi i non più giovani come il nostro Verdone, dotato musicista ormai di maniera che si rinchiude in un isolamento sofocleo. L'alternativa sarebbe  coltivare la sindrome di Pigmalione per esplosive ragazze partenopee ("non dire 'azz...") o rincantucciarsi insieme al cagnolino della sua istrionica "compagna". Nel frattempo si getta in nuovi progetti che ci deliziano.
MEMORABILE: Claudia Gerini nella vasca da bagno che spernacchia Verdone al microfono; L'imitazione dell'occhio di Jacqueline; La scenata in chiesa al direttore.

Il Dandi 8/09/18 11:40 - 1917 commenti

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Riconquistato il consenso di pubblico con Viaggi di nozze (in cui aveva lanciato la Gerini) Verdone si lega a filo doppio alla sua nuova creatura cucendole addosso una delle sue proverbiali commedie agrodolci. Purtroppo il film risulta non solo poco divertente ma a tratti imbarazzante, perché si ha l'impressione che l'amara vicenda dell'amore impossibile tra il mentore e la pupilla più giovane sia poco allegorica. Promosso il rifiuto del lieto fine, con Carlo sposo della sua arte che prosegue a testa alta la sua strada.
MEMORABILE: Verdone tiranneggiato dalla Ferréol (la cicciona de La grande abbuffata) che lo costringe ad accompagnarla tutte le sere in "Ne me quitte pas".

Markus 24/01/19 08:58 - 3680 commenti

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Le vicissitudini professionali/sentimentali di un cantante in declino sono narrate da Carlo Verdone attraverso il suo tipico stile dolceamaro. Sicuramente tra le migliori (e sottovalutate) opere del regista/attore romano, che riesce a divertire senza mai sbracare. Dopo i fasti di Viaggi di nozze, ritorna Claudia Gerini... che ruba in parte la scena a Verdone ma con la netta sensazione sia un fatto voluto. Assai divertente Andréa Ferréol, a proprio agio nel suo "personaggio" sopra le righe che ha il sapore del valore aggiunto.

Bubobubo 21/01/19 22:08 - 1847 commenti

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Poco considerato dal pubblico (che forse si aspettava un nuovo Viaggi di nozze) e dalla critica (che quasi mai lo cita, in senso assoluto), è un film invece molto amato da Verdone stesso e a ragione: la sorpresa non viene dalla gestione dei risaputi meccanismi dolceamari del mélange (qui ricoperto di una patina informale conferitagli dalle distanti ambientazioni belghe), quanto dall'interazione tra il protagonista e una splendida Gerini, calata finalmente in un personaggio complesso che le rende giustizia. Andrebbe riscoperto.

Graf 2/06/19 01:38 - 708 commenti

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Tra i film più efficaci e convincenti di un Verdone in stato di grazia, questa pellicola mette in scena la storia dolceamara di Romeo, cantante italiano alla ricerca del successo, dal carattere ottimista e che ripone grande fiducia nel prossimo ma che da quello spesso ne viene deluso. Commosso inno al desiderio di sognare ed emozionante canto alla tenacia di non mollare mai, il film ha intenti profondi e un andamento riflessivo e concede, al di sopra di tutto, spazio allo studio quasi letterario dei moti intimi e nascosti del personaggio di Romeo.
MEMORABILE: Il commovente addio alla stazione.

Ultimo 6/09/19 19:59 - 1652 commenti

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Un film più che discreto ma non tra i migliori nella filmografia di Carlo Verdone. A farla da padrona è la bravura di Claudia Gerini, aspirante cantante (in coppia con lo stesso Verdone...) inarrestabile e a tratti nevrotica, mentre il regista romano appare meno in forma rispetto al solito. Meglio la seconda parte, che confluisce in un finale amaro tipicamente verdoniano. Non male, complessivamente.
MEMORABILE: Il primo incontro tra i due al fast food.

Enzus79 30/11/19 22:22 - 2864 commenti

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Non male. Sicuramente una delle migiori commedie di Carlo Verdone degli anni Novanta. La storia si svolge nel mondo della musica ma affronta anche il tema dell'amicizia subordinato al lavoro con le ovvie delusioni che ne conseguono. Finale abbastanza amaro. Claudia Gerini, forse nella sua migliore interpretazione, supera di gran lunga il coprotagonista. Discrete le musiche.
MEMORABILE: La litigata fra la Gerini e Verdone.

Mickes2 17/04/20 23:35 - 1670 commenti

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Commedia sulla falsariga di Perdiamoci di vista, in questo caso però l’assunto è più gradevole e soprattutto lo sviluppo misurato e verosimile. Sceneggiatura ben costruita che strappa più di una risata e buona alternanza tra i protagonisti, un sempre nella norma Verdone e una frizzantissima nonché completamente a suo agio nel ruolo Claudia Gerini, che qui si prende la scena. Discreto.
MEMORABILE: Iris che al telefono dice al ragazzo di avere l’epatite e la conseguente espressione di Verdone.

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Minitina80 27/03/20 18:04 - 2976 commenti

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Parte bene, riuscendo a raggiungere immediatamente un buon ritmo e approfittando di una Gerini valida e subito competitiva. Perde, invece, qualcosa di troppo nella parte centrale, in cui si arena anche a causa di brani poco trascinanti e dalla qualità non proprio eccelsa. Oltretutto non si fatica a intuire come andranno a finire le cose, cosa che fa scemare di un pizzico la curiosità. Il mestiere non manca e si nota in tanti piccoli particolari, ma appartiene a quella categoria di film che guardi una volta e poi non più.

Zoltan 23/06/20 13:59 - 201 commenti

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Il problema del cinema di Verdone di quegli anni è che (a parte Viaggi di nozze, film molto "diretto") sembrava sempre uguale a sé stesso nello sviluppo dei personaggi. Succede anche in questo film, che per i primi quaranta minuti è abbastanza brillante e anche interessante ma poi finisce per afflosciarsi, perde di interesse e brio fino al solito finale incompiuto (altra costante di quel periodo). Verdone attore stesso alla lunga di spegne, mentre la Gerini (al suo meglio nella prima parte) paga le esigenze di copione.

Zampanò 18/07/20 20:33 - 381 commenti

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Le avventure del duo romantic pop Iris Blond-The Freezer rappresentano le colonne d'Ercole di Verdone, dopodiché il diluvio. Questo lavoro però mantiene ancora la fresca autenticità delle commedie curate. La Gerini regge bene anche quando è sopra le righe mentre Verdone già inizia a recitare peggio, rifacendo sé stesso; nel complesso però alcune trovate, sia nella prima parte ('Je me quitte pas') che nella seconda (il litigio domestico, il concerto con Mino Reitano a Charleroi), funzionano a dovere.
MEMORABILE: La visita di Romeo al papà di Iris, che ne scopre la vera identità: "Tu sei Adamo, quello di Bella senza trucco!".

Paulaster 16/10/20 09:46 - 4375 commenti

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Musicista cerca una donna col nome di un fiore. L'ambientazione musicale fa da cornice a chi cerca di sfondare con le giuste dinamiche, anche se la location di Bruxelles non sembra molto incisiva. Verdone è abile nel scegliere le antagoniste anche se si fa rubare la scena: meno dalla Ferréol (che dimostra ironia), completamente dalla Gerini che sfrutta un ruolo a sé congeniale. La sceneggiatura abusa di momenti musicali, non tutti indimenticabili. Chiusura tipica, per il cinema del regista.
MEMORABILE: La Gerini in sala di registrazione; L’inventario delle spese casalinghe; Il funerale al cagnolino; Reitano sul palco.

Gordon 25/06/21 00:02 - 260 commenti

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Verdone, dopo il successo di Viaggi di nozze, torna in coppia con la fida Gerini in una pellicola più complessa e con una venatura agrodolce. Ciò che convince maggiormente è una trama ben costruita e ricca di spunti e gag, le quali compensano invece dei momenti più interlocutori, specie nella seconda parte. L'ambientazione belga aggiunge un po' di esoticità al film, ma d'altro canto fornisce solo la Ferréol come valida spalla del duo, mentre il resto del cast non lascia una traccia particolare.
MEMORABILE: Il rapporto conflittuale di Verdone con gli accendini.

Nick franc 9/08/21 18:04 - 507 commenti

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Dopo il divertente episodio di Viaggi di nozze Verdone torna a lavorare con Claudia Gerini. Ne esce una delle sue pellicole più riuscite: sceglie di interpretare un ruolo che per lunghi tratti viene adombrato dalla sua partner, che dà vita a un personaggio vitale, cinico e opportunista e che rappresenta una delle sue migliori interpretazioni. Divertente la Ferrèol con la fissa di Brel, mentre la parte a casa del padre di Iris risulta un po' stereotipata. La parte amarognola prevale su quella comica, ma ciò non è necessariamente un difetto.

Straffuori 16/01/22 16:20 - 338 commenti

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Discreto film sulla parabola discendente di un artista che cerca il rilancio grazie a una giovane e bella cantante di cui si innamora. Malinconico, umido e cupo, come il Belgio in cui è ambientato, con una stupenda Claudia Gerini post - successo di Viaggi di nozze con il quale aveva steso anche i più scettici. Con un Verdone bravo che diverte e intrattiene, una storia malinconica che funziona, seppur telefonata.
MEMORABILE: Verdone che suona con Mino Reitano; Mino Reitano; L'occhio di Jacqueline; Verdone solo a cena; La discussione con Iris.

Pessoa 16/01/22 21:53 - 2476 commenti

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Film che probabilmente spiazzerà i verdoniani della prima ora, in cui il protagonista spoglia il suo personaggio da qualsiasi eccesso caricaturale, impegnato a vivere una vita normale, fra felicità e tristezze che gli spettatori riescono a toccare con mano. Verdone attore è strepitoso come sempre, affiancato da una Gerini che non gli è da meno, in uno dei suoi ruoli migliori, in cui ha anche modo di cantare e ballare in modo sublime. Fondamentale l'apporto della Ferreol, buono il resto del cast. Notevoli le location, curata la confezione con qualche preziosismo (Adamo). Gran bel film!
MEMORABILE: "Hai sentito? Dice che sei un cane." (Ferreol) "Scusa come lo devo chiamare? Avvocato, ingegnere, dentista, idraulico? Abbaia, è un cane!" (Verdone).

Silvestro 18/01/22 23:21 - 357 commenti

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Un Verdone piuttosto misurato che rinuncia alle solite caricature e ai tipici personaggi, puntando meno del solito sull'effetto comico e più sulla storia. Ne esce fuori un film gradevole, nel quale il mestiere di Verdone sia come regista che come attore c'è e si vede, ma che manca della brillantezza dei film più riusciti del comico romano. Simpatico, ma niente di più.

Thedude94 23/11/23 23:54 - 1084 commenti

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Buona commedia anni '90 diretta e interpretata da Verdone assieme alla Gerini, dai toni malinconici e divertenti, che tratta il tema della musica e dell'amore in maniera molto delicata e allo stesso tempo passionevole. Si vede che il regista romano mette nell'opera qualcosa di suo (la passione per la musica) e lo fa con la solita verve e sagacia. Azzeccati anche l'ambientazione belga e la messa in scena nei locali underground, oltre agli stravaganti ed eccentrici abiti e modi di conciarsi dei due protagonisti. Un film da vedere, che può far anche emozionare, per alcune cose.

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Fabbiu 24/08/23 07:54 - 2133 commenti

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Probabilmente tra i titoli meno efficaci e memorabili di Verdone, però a rivederlo a distanza di molti anni vi si trovano una serie di particolarità degne di nota. Verdone autore è sempre molto attento all'aspetto musicale e qui, dal momento che interpreta un musicista, lo è in modo ancora più originale. Inoltre, per una volta, si esce dal contesto Italiano di Roma e si gioca a Bruxelles, ambientazione che si amalgama bene ai toni malinconici di questo genere di commedia sentimentale. La giovane Gerini è il più delle volte naturale. A suo modo un film piacevole.

Pinhead80 1/09/23 15:51 - 4715 commenti

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Un musicista in declino segue i consigli di una maga napoletana e cerca amore e successo seguendo come indizio il nome floreale di una donna. Atipico film di Verdone che a parte qualche piccola trovata comica (soprattutto legata alla mimica facciale dell'attore), preferisce soffermarsi di più sull'impianto drammatico. Inoltre per una volta la scena gli viene rubata dalle due protagoniste femminili (Gerini e Ferréol) vere mattatrici del film. Lo spazio dedicato ai momenti musicali è esagerato e fiacca il ritmo di un film già di per sé poco brioso. Siamo lontani dai grandi successi.
MEMORABILE: La visita alla maga ad inizio film.
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  • Discussione Ruber • 16/12/14 02:52
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Il finale amarissimo, quello del treno, è davvero un pugno nello stomaco (forse ancora più che in altri film dell'autore).

    E proprio fatto bene, Carlo dimostra di essere un ottimo "drammatico" e non mette sempre il finale da cioccolatino come fanno tanti altri, il finale molto amaro e forsela parte piu bella di tutto il film.
  • Discussione Graf • 16/12/14 03:13
    Fotocopista - 908 interventi
    Concordo.
    Io e mia sorella, Compagni di scuola, Sono pazzo di Iris Blond...

    Carlo Verdone dà il meglio di sé nella commedia drammatica, conflittuale se non proprio crepuscolare....
    Gli riesce meglio la blandizia intimista che la staffilata polemica.
    Ultima modifica: 16/12/14 03:14 da Graf
  • Discussione Raremirko • 17/12/14 04:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Il finale amarissimo, quello del treno, è davvero un pugno nello stomaco (forse ancora più che in altri film dell'autore).

    E proprio fatto bene, Carlo dimostra di essere un ottimo "drammatico" e non mette sempre il finale da cioccolatino come fanno tanti altri, il finale molto amaro e forsela parte piu bella di tutto il film.


    Si, in effetti la prima ora non mi è piaciuta, anche se un finale così duro non me l'aspettavo.

    E la donna non ci fa una bellissima figura...
  • Discussione Panza • 17/12/14 19:32
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Il finale amarissimo, quello del treno, è davvero un pugno nello stomaco (forse ancora più che in altri film dell'autore).

    La prima volta che ho visto il finale ci sono rimasto malissimo, malinconico, ben realizzato.

    Il problema che il resto del film non va proprio con Verdone sottotono anche rispetto alla Gerini. Peccato.
  • Discussione Raremirko • 17/12/14 22:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Panza ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Il finale amarissimo, quello del treno, è davvero un pugno nello stomaco (forse ancora più che in altri film dell'autore).

    La prima volta che ho visto il finale ci sono rimasto malissimo, malinconico, ben realizzato.

    Il problema che il resto del film non va proprio con Verdone sottotono anche rispetto alla Gerini. Peccato.



    Quoto ogni parola.
  • Discussione Graf • 19/12/14 03:04
    Fotocopista - 908 interventi
    Molti film di Carlo Verdone (un autore interessante ma minore) mettono spesso in scena l’uomo comune, un individuo che vive un vita normale e che spesso fallisce nelle scelte decisive della vita. Verdone ha firmato pellicole nelle quali le trame amalgamano abilmente umorismo e dramma ma che non terminano quasi mai nella durezza della satira e nella ferita del graffio, come avviene, spesso e volentieri, nei film della commedia italiana del boom economico e degli anni '70, ma, invece, si rannicchiano nell'intimo di una filosofia fatalista e cechoviana e di una assennatezza riflessiva ed amara.
    I film di Verdone NON sono, quindi, delle "commedie all'italiana" (genere, comunque, morto e sepolto da tempo) ma solo delle commedie italiane più o meno drammatiche.
    Apprezzo in Verdone il coraggio di privare spesso lo spettatore della consuetudine dell'happy end.
    Ultima modifica: 19/12/14 03:17 da Graf
  • Curiosità Samuel1979 • 10/03/17 21:03
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Il CD esposto al negozio di musica presso il quale si recano Romeo (Verdone) e Iris (Gerini) è "Illegal Romeo Part 1" di Rene Froger, del 1996:

  • Homevideo Ruber • 19/04/23 17:10
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Attenzione a comprare il dvd, bisogna prendere l'edizione della Mustang che a differenza del vecchio dvd CGH ha in più un succoso extra di interviste a Verdone e Gerini sul film che il CGH non ha. Per quanto riguarda invece gli aspetti tecnici, il master della Mustang è preso dal master in hd come evidenxziato sulla cover del dvd, rispetto al vecchio master, anche se io non noto alcuna diffrenza particolare con la vecchia edizione.

    Durata: 1h47m31s
    Formato: 1.85:1  16/9
    Audio: italiano dolby  2.0
    Sottotitoli: Italiano
    extra: interviste separate a Gerini e Verdone..

    Screen a 54m46s

    Ultima modifica: 19/04/23 17:48 da Zender
  • Discussione Natron • 21/04/23 13:34
    Galoppino - 115 interventi
    Insieme a Compagni di scuola e Perdiamoci di vista il film di Verdone che più mi è piaciuto e che rivedo sempre