L'apertura è notevole: l'ampiezza degli scenari, i silenzi e la solitudine rimandano alla fantascienza più suggestiva; sconfinate distese di una Terra ridotta a deserto da esplorare tra sparuti ruderi, nel mare le idrotrivelle degli ultimi superstiti rimasti per portare l'acqua sul Tet, gigantesca astronave già salpata alla volta di Titano, la luna di Saturno dove l'uomo dovrà ricominciare una nuova esistenza. Sul nostro pianeta, devastato da una lunga guerra con l'invasore alieno combattuta a colpi di armi nucleari, Jack (Tom Cruise) e la ragazza che gli fa da "torre di controllo" da una navicella (Andrea Riseborough) conducono la loro raminga vita cercando di non farsi beccare dai temuti scavengers,...Leggi tutto alieni ancora presenti lì sulla Terra non si sa bene a far cosa, giusto per ostacolare il lavoro dei due. Questo il quadro in cui ci si muove per la prima mezz'ora, dove la forza delle immagini regge da sola e senza problemi il peso del film (al quale Tom Cruise rende comunque un ottimo servizio). Poi il primo evento che spezza la linearità della storia: un'astronave precipita in una zona lontana dal controllo della navicella base e Jack si mette in testa di andare a vedere se s'è salvato qualcuno. C'è il desiderio negli autori di smuovere le acque, e forse anche lo spettatore sente il bisogno di una qualche significativa variazione. Non così però, perché da qui in poi si avverte un sovraffollamento di spunti (perlopiù riciclati da fonti facilmente individuabili) che sparano fumo negli occhi annullando l'estasi visiva che sembrava essere la vera forza di OBLIVION. Subentra l'azione, arrivano Morgan Freeman e i suoi e lentamente l'interesse per la vicenda svanisce, oscurato dall'eccesso di carne al fuoco e penalizzato dai troppi buchi della sceneggiatura, che gioca a confondere continuamente le acque come si usa fare oggi. Una calcolata dose di action, di sentimento, di prevedibili ribaltamenti ed ecco che tutto ciò che era sincera ispirazione diventa maniera, con un Tom Cruise che a un certo punto pare rispolverare persino gli inseguimenti aerei di TOP GUN con gli sferici droni al posto dei Mig. Non che si scada completamente, perché la confezione resta di classe e l'atmosfera che si respira è ancora quella di qualità che permette al film di mantenere una sua dignità, ma certo le premesse erano ben diverse. Accontentiamoci delle risposte alla cancellazione della memoria (da cui il titolo) e ad altri interrogativi, sempre attraverso spiegazioni contorte che non svelino il tutto in maniera troppo elementare (per carità...). Di sicuro un finale tanto grossolano era da evitare...
Le premesse iniziali sono buone, il colpo d'occhio creato dalla bellissima fotografia del sempre ottimo Claudio Miranda è notevole, ma purtroppo col passare dei minuti le basi su cui il film si reggeva sembrano sgretolarsi pian piano a causa di una trama vista e rivista. Il risultato è un discreto collage di film di fantascienza, partendo dal bellissimo Moon fino ad arrivare al sommo Matrix, con qualche citazione di 2001: Odissea nello spazio. In fin dei conti il film è godibile ma davvero poco originale.
Nel complesso non è male, nonostante attinga da varie fonti filmiche (Moon, Independence day nella soluzione, con un pizzico di buon vecchio Hal 9000). A salvare in parte la pellicola sono, la buona fantaconfezione e il discreto ritmo, che consente allo spettatore di continuare a seguire le vicissitudini del protagonista (un Cruise in parte) senza spazientirsi troppo, nonostante nella seconda parte scenda di livello. Nota di merito per i droni da guardia, che tendono a non riconoscere gli alleati (Cruise fatica a farsi identificare). Evitabili gli ultimi fotogrammi, col classico contentino.
MEMORABILE: Le acrobazie aeree del protagonista braccato dai droni; Parte un unico colpo...e chi ti va a colpire?; "Siete una squadra efficiente?".
Oblivion è un film che deve molto ai temi narrativi dello scrittore Philip Dick, ma che il regista Joseph Kosinski dirige con personalità, utilizzando una sceneggiatura ben scritta e bilanciando bene la parte action con quella più intimistica, l'opera è di assoluto spessore tecnico con immagini post apocalittiche del pianeta terra molto suggestive, così come quelle futuristiche ed effetti speciali ben realizzati. Tom Cruise rende credibile lo smarrimento psicologico del suo personaggio, confermando la raggiunta maturità di attore.
Fantascienza post-apocalittica diretta dal regista dell'ultimo Tron. Primo tempo lento (un prologo che, secondo me, si poteva anche snellire di qualche scena), secondo che cambia completamente ritmo e le domande che ti poni all'inizio hanno delle risposte o quasi. Tom Cruise, ormai legato agli action, rifa anche qui Ethan Hunt, come se fosse impossibile scindere il personaggio dall'attore. Nel complesso non è male come film, ha anche due belle donne come co-protagoniste, specie Olga Kurylenko. **!
Spettacolare fotografia e magnifici effetti visivi, che sullo sfondo di una terra devastata si confondono coerentemente dando un'ottima idea di realismo. La sceneggiatura prende spunto da vari classici di fantascienza distopica risultando scontata in taluni aspetti, ma prendendo poi una piega del tutto inaspettata e godibile. Ottimi artisti i cari e vecchi Cruise e Freeman, perfetti nei ruoli stampatigli addosso.
MEMORABILE: Il dettaglio della maglietta bagnata che Cruise lancia fuori dalla piscina (sto ancora cercando di capire il perché di quell'inquadratura).
Fantascienza che centrifuga di tutto (Soldier, Matrix, Terminator e persino Wall-E) ma riesce a trovare un suo stile grazie soprattutto a un'ottima fotografia e alla buona regia di Kosinski. Cruise e Freeman perfetti, in ruoli ormai cuciti su misura per loro ma ancora capaci di sorprendere, brava anche la bella Kurylenko. Buone le musiche, ottimi gli effetti speciali, un po' troppo diluita la prima parte. Godibile.
Un pastiche (partendo da Moon ed arrivando a Star Wars, 2001, Independence day e Matrix) piuttosto godibile: nella fantascienza, dopotutto, lo sciorinare influenze è divenuto un esercizio piuttosto sterile. Kosinski, nonostante debba ancora scrollarsi di dosso le scorie di Tron 2 (la colonna sonora è inutilmente pomposa in certi frangenti, pur buona), dimostra d'essere un regista capace. Sci-fi dozzinale, ma di qualità, che persegue degnamente i suoi obbiettivi. Se l'ondata ogni tanto ci regala perle come Moon e buoni film come questo e Looper, ben venga... ***
Kosinski ricicla da tutto l'immaginario recente di fantascienza: Matrix, Independence day, Terminator e naturalmente Tron, il precedente del regista da cui sono recuperate le musiche psicadeliche e l'atmosfera psicotronica. Infine una spruzzata di Dick. Detto questo il film funziona per le splendide scelte scenografiche e i meravigliosi paesaggi fantascientifici messi in scena da Kosinski (che ha indubbio talento visivo). La minestra è riscaldata molto bene. Il migliore è Freeman, Cruise sempre il solito. **!
MEMORABILE: La corsa in moto tra le rovine; Lo scontro con i droni stile Star Wars.
Assolutamente non male: Kosinski usa benissimo il suo budget astronomico e confeziona un film visivamente stupefacente, con scene d'azione e ritagli paesaggistici davvero suggestivi. La sceneggiatura è tratta dalla stessa graphic novel del regista, che evidentemente omaggia la grande fantascienza: i temi toccati hanno echi di 2001: Odissea nello spazio, Blade runner, Matrix. Bene il cast; una nota di merito soprattutto per la Riseborough (Victoria), veramente azzeccata nel suo ruolo "automatico". Bella la soundtrack del gruppo elettronico M83.
Niente male l'impianto scenico, la fotografia, in generale la costruzione dell'ambientazione. Lo scifi si fa anche per immagini ed è proprio qui che sta la forza del film, che va a cedere qualcosa sul versante della trama, a tratti prevedibile, a tratti baraccona (sparatorie, scazzottate), insomma priva di reali tocchi di classe o della delicatezza che poteva avere il già citato Moon. Opinione personale: sostituirei queste onnipresenti facce hollywoodiane (Cruise, Freeman) con attori freschi e meno noti.
Sunto della fantascienza passata e presente, echi di innumerevoli pietre miliari del genere risuonano in una storia scontata e che riesce pure a scadere nel mieloso, ma si salva in virtù del colpo d'occhio dato dalle splendide ambientazioni naturali che cozzano con gli altrettanto suggestivi mezzi bianchi e asettici di una tecnologia futuribile, dei ritmi misurati e dei dialoghi rarefatti. Discreto.
Quando è inevitabile pensare, se lo si è visto, al Moon di Jones, è anche però il momento di accorgersi che quella era una sci-fi di coinvolgimento introspettivo, in sintonia con certo pregresso e meritorio fanta-cinema; qui invece non si disattende chi ha visto in locandina la blockbuster-face di Cruise (buona prova) e ne chiede rationem. Così, anche la prima fase riflessiva del film (la migliore) e le pur belle scenografie mancano della giusta evocatività e l'epilogo non paga. Il Tet è, in fondo, più anima che scienza. Meglio Andrea di Olga.
Ci si perde subito fra le bellissime scenografie che trasformano i monumenti moderni in ruderi senza forma (bellissimi in questo senso lo stadio e la biblioteca sotterranea). Però rispetto ai blockbuster moderni, a una grande cura estetica corrisponde una bella sceneggiatura che riesce a imprimere forza ai personaggi e alla vicenda. Soprattutto nel secondo tempo l'azione aumenta e il film riesce completamente a coinvolgere. Kosinski riesce anche a mettere qualche scheggia politica. Il finale (con citazione kubrickiana) è davvero affascinante.
Ottimi sono tutti gli attacchi dei droni, i veri protagonisti del film, e il racconto di Morgan Freeman davanti alla sua soluzione finale inesorabilmente pronta. L' "outfit", preponderante e eccessivo, tenta di confondere su alcune banalizzazioni, tipo i ribelli senza alcuna originalità o il finale semplicistico "dentro" al nemico senza difficoltà. Il "materiale" umano svolge il proprio compito al meglio per lo spazio concesso. Non sarà un pilastro del genere, ma si lascia vedere in rilassata tranquillità.
Fra i tanti titoli richiamati durante la visione di Oblivion, Moon emerge per antitesi: fantascienza "povera" di effetti speciali ma ricca di contenuti vs. blockbuster di grande impatto visivo ma raffazzonato a livello di scrittura, soprattutto per l'incapacità di legare le varie suggestioni cinematografiche in un discorso coerente provvisto di una sua autonomia narrativa. Così lo splendido climax della prima parte si disperde in un racconto avventuroso che mira a sorprendere più che appassionare, senza peraltro riuscirvi - troppe visioni simili hanno già attraversato le nostre retine...
La prima parte è abbastanza suggestiva e originale; poi, tra multiple citazioni di Kubrick, si degrada nel fracasso degli effetti speciali verso il videogioco sparatutto e la conclusione, se da un lato cerca di sistemare tutti i tasselli della storia in un ordine logico, dall'altro sfocia in un finale hollywoodiano, pleonastico e buonista, con un facile happy end appiccicato alla meglio. Tutto sommato si può anche vedere (una volta sola, per carità ); se dotati di due emisferi cerebrali funzionanti, è possibile tranquillamente spegnerne uno.
L'intrattenimento è altamente dozzinale e le idee che sorreggono il progetto sono poche e quelle presenti saccheggiano tutto l'humus fantascientifico degli ultimi anni. Non un'invenzione che sia una, ma come è possibile? La confezione è di ottima fattura e i maestosi paesaggi terrestri danno un senso di desolazione che colpisce dritto allo stomaco. Cruise è monoespressivo (come sempre, del resto) e non ha il carisma di Rockwell o di Murphy (giusto per stare nel genere) e la Kurylenko ha doti solo estetiche. Bocciato.
Buone premesse tra un Cruise in palla e quei simpatici droni del futuro. Verso metà però il racconto si impalla, perde mordente, si palesa pure Freeman nel suo 200imo ruolo e, complice la comodità del mio divano, mi addormento di brutto. Riprendo il discorso il giorno dopo e capisco qualcosa di più, apprezzo alcuni inseguimenti e la prova della Riseborough, anche se va detto che le banalità non mancano, la cui summa si ha nell'ultima, evitabile scena. Musica in tono ma troppo continua.
Alla fine l'uomo non vede l'ora di indossare un paio di jeans, una camicia a quadri e distendersi sull'erba a sognare. Se tutto il fracasso sopportato è per farci capire quanto sia bello ciò che già abbiamo (e che dovremmo essere capaci di mantenere) allora il film ha un suo senso; senza questo scopo rimane solo uno dei tanti contenitori di effetti speciali più o meno suggestivi, in mezzo a un profluvio di colpi sparati senza quasi mai colpire nulla. C'è qualcosa anche sull'uomo che vuole decidere del proprio destino, senza condizionamenti dall'alto.
MEMORABILE: ...icordare non è nostro compito. L'hai dimenticato?
Esordirò svelando una mia passione per Tom, che spero non infici la recensione. Le prime scene richiamano un gustoso orgasmo di fantascienza. Immagini che da una seppiata New York peregrinano verso post apocalittici lidi e droidi. Si respira a pieni polmoni l'atmosfera sospettando per qualche scena che il tutto possa risolversi in un bluff della sceneggiatura, e invece pur contorta una spiegazione la si ottiene. Il finale è più o meno telefonato (siamo pur sempre a Hollywood), ma non fa perdere troppi punti al film.
Stupendo per la prima mezz'ora, per l'alone di mistero e gli scenari incantevoli della terra e della luna in rovina dopo la lotta con gli alieni. Rimarchevole la casa nel cielo e il velivolo di Tom Cruise, hi tech Apple style. Il film precipita nella seconda parte e nel finale che potevano essere realizzati molto meglio e invece si risolvono nel solito spara spara bomba bomba. Pessima la cgi alla fine... Bravo Cruise, ancora in forma alla sua età.
MEMORABILE: La luna distrutta; Le macchine aspiratrici dell'acqua; La casa hi tech.
La prima parte, più riflessiva e misteriosa, si lascia apprezzare per i suggestivi e bellissimi paesaggi e per la discreta tensione che riesce a creare. Una volta svelati gli arcani (non certo del tutto imprevedibili) inizia la seconda che vira più sull’action botti e scoppi che sulla fantascienza. Se alla notevole cura formale, fosse corrisposta anche una sceneggiatura più adeguata e magari più originale e meno derivativa, saremmo dinanzi ad un gran film. Invece bisogna accontentarsi “solo” di un discreto intrattenimento.
Il film inizia decisamente bene: ha spazialità, è ben confezionato negli effetti, con il sapore delle vecchie produzioni dove la tecnologia rimane al servizio della storia. Cruise è convincente, ma la storia, nello smascherare progressivamente la realtà delle cose, perde di fluidità, attingendo a piene mani un po' ovunque, dai classici di sempre fino a Progetto Eden. Il finale poi poteva essere "preparato" un po' meglio. Si vede agilmente perché è esteticamente bello, anche se ammicca un po' troppo ad altre storie e ad "altri" Cruise.
Film di fantascienza post-apocalittica, blockbuster con ampio dispiego di effetti speciali cucito su misura per Tom Cruise. La prima parte della pellicola è visivamente molto interessante e godibile nel suo narrare l'esplorazione solitaria di Cruise in terre post-apocalittiche. Purtroppo Cruise interpreta sempre lo stesso prevedibile personaggio, deficitario in profondità e zone d'ombra e ben presto l'interesse cala e diventa chiaro dove si andrà a parare con il resto della (mediocre) storia. Cast sprecato e finale cialtrone.
Se non fosse per il debole e sdolcinato finale che però ha il merito di lasciare aperta la storia a un eventuale seguito, la pellicola di Kosinski sarebbe risultata assai più meritevole. Gli estimatori della fantascienza troveranno comunque pane per i loro denti grazie all'atmosfera fredda e ferma, nonché surreale di cui il film è permeato, ai velivoli, alla fotografia e all'intero reparto scenico. Sono presenti rimandi ad altre pellicole di genere, ma nel complesso il film risulta comunque suggestivo e di grande impatto visivo.
Peccato che il film perda di consistenza nella seconda metà, concentrandosi decisamente troppo sulla liaison familiare del protagonista con relativa mogliettina, interpretati rispettivamente da un convincente Tom Cruise e da una bella quanto insipida Olga Kurylenko. Grande respiro invece nella parte iniziale, dove una storia convincente accompagnata da scenari apocattilici ottimamente realizzati apre le giuste opportunità per un film indimenticabile. Occasione sfruttata solo a metà.
Fantascientifico post-catastrofista con solide basi e notevole impatto visivo; anzi, la spettacolarità è protagonista della prima parte, in cui le cose sembrano procedere sui binari di una normalità che, naturalmente, non poteva durare a lungo. Nel prosieguo, alcune scene sanno di deja-vu, riecheggiando altre pellicole del genere, ma il plot è robusto e si segue bene fino alla fine. Piacciono Cruise e Freeman, molto affascinante la Riseborough (sospiro...).
MEMORABILE: La casa in riva al lago con i vecchi dischi in vinile; La piscina; I droidi con “espressione” cattiva.
Abbacinamento visivo e brividio sottopelle. Reazioni intensissime che erompono spontanee di fronte a una prospezione avveniristica così straordinariamente evocativa, "stendhaliana" e stimolante. Kosinski fotografa a volo d'aquila la catastrofe globale, riproducendo con grandiosità un pianeta azzurro mutacico, nuclearizzato, desertificato a morte eppur ancor monumentale, mirifico, madido di asfissiante bellezza. Gioia per gli occhi nebulizzata da un florilegio di citazioni fierissime e sonorità ragguardevolmente spettacolari e coinvolgenti. Un tributo filiale alla Terra che toglie il respiro.
MEMORABILE: Cruise che cita con serena naturalezza i suoi Top Gun e Mission Impossible; Gli omaggi a 2001, Matrix, Il pianeta delle scimmie, Robocop e Independence Day.
Il giudizio non può che essere duale. Da una parte il film è scontato: idea, storia, immagini... Trama debole e senza colore, rivitalizzata da frammenti e idee riprese da altri film del genere, con effetto complessivo deludente. Se si cambia prospettiva il film diventa invece geniale: un rapporto bigamo che convince lui e soprattutto entrambe le compagne (bingo); una espulsione della moglie ufficiale con modulo lunare che convince anche lei (super bingo); una bella area relax completa di vinile degli Asia usufruibile in orario di lavoro. Surreale.
Buon film sci-fi in cui l'impatto visivo iniziale è notevole. La terra post apocalittica con la sua luna distrutta sono spettacolari. Poi pian piano si passa sempre più all'azione. Non mancano colpi di scena e la carne al fuoco inizia a essere troppa, per poter capire fino in fondo tutto. Tom Cruise sempre adatto in questi ruoli. La scena finale è decisamente out!
Fantascienza che può contare su mezzi tecnici consistenti e su un'interprete di grande richiamo, ma che non riesce a convincere, soprattutto nella seconda parte dove i limiti di una sceneggiatura piuttosto farraginosa si fanno ancora più evidenti. La situazione di partenza non è molto chiara (perché sulla terra ci sono solo quattro gatti, alieni compresi, visto che l'ambiente è perfetto?), ma lo sviluppo della trama non aiuta certo a chiarire le cose. Belle le immagini paesaggistiche, ma paiono solo un "riempitivo" del vuoto generale. Deludente.
Buona distopia che si avvale di una discreta ricostruzione della martoriata Terra del 2077 (da segnalare la Luna esplosa). Chi cerca una nuova perla del recentemente rinvigorito filone "fantariflessivo" farà meglio a rivolgersi altrove: partendo dal patinatissimo astronauta Tom passando per il saggissimo Morgan e finendo con l'imponente dispiego di uomini e mezzi per la realizzazione tutto sa di Hollywood. E infatti la storia qua e là diventa discretamente facile da leggere e non troppo profonda, ma alla fine si passano due ore di buon intrattenimento.
Ambientato in un futuro post apocalittico, Oblivion è davvero un film sorprendente. La fotografia è stupenda così come la ricostruzione di un mondo ormai distrutto. La trama non è semplice da seguire, anzi... il film bisogna seguirlo molto attentamente senza perdersi neanche il minimo dettaglio, pena rischiare di non capire niente della storia. Le scene di azione non sono moltissime e soprattutto nella prima parte il film si perde in qualche lungaggine di troppo; comunque non ci si annoia assolutamente. Consigliato.
Mi è parso piuttosto seriale se non derivativo, con la conseguente costante impressione di mancare di un qualsivoglia centro di gravità permanente. Narrativamente esaspera la già fisiologica tendenza del genere ad ammantarsi di complicanze e cervelloticismi, senza assecondare né i recuperi di "naturalezza" di Duncan Jones né le invenzioni architettoniche di Inception. Discreta comunque l'idea della coppia di borghesi spaziali Cruise/Riseborough, con quest'ultima convincente tra un Tom sconcertantemente "clonico" e la Kurylenko bella di stampino.
Film di fantascienza, di genere semplice nella trama ma estremamente raffinato nella scenografia e negli effetti. La trama nella sua semplicità non è priva di situazioni particolari ed è ben costruita. Scontato il finale. Mi sembra che si distingua dalla maggior parte delle opere del genere, di questo periodo, per una maggiore eleganza generale, anche per una certa lentezza non noiosa e un dose più calibrata di "pulp".
MEMORABILE: Molto ben fatta a mio parere la luna sbriciolata che domina la terra.
È convinto di combattere esseri alieni su una Terra post-apocalittica, ma la verità è molto diversa: trama intricata e suggestiva, ancorché basata su una premessa stupida, e tuttavia il percorso di conoscenza del protagonista è accattivante. Certo, nonostante la presunta profondità è un film che viaggia in superficie, più attento alla cura visiva (eccellente in alcuni momenti), alla spettacolarità e all’azione, non immune da cadute retoriche (gli stucchevoli ammiccamenti ai simboli americani perduti), ma si vede con piacere.
Interessante sci-fi che riesce a legare, senza ricorrere a forzature, l'avventura insita in questo genere di film a importanti temi etici e morali che da qualche lustro martellano a tutto spiano le nuove generazioni. Kosinski, che qui produce, sceneggia e dirige, non perde mai di vista l'obiettivo e riesce a cavarsela in maniera più che dignitosa. Qualche intoppo nel percorso ma è fisiologico. Cast numericamente esiguo ma di buona resa. Cruise è il classico attore che o lo odi o lo ami. Freeman inossidabile.
Tratto da una graphic novel dello stesso regista. Fantascienza allo stato puro, anche se da apprezzare è più la forma che la sostanza. La prima parte è quella più riuscita nonché coinvolgente, mentre poi si rovina un po' tutto con la componente sentimentale che prende il sopravvento. Regia efficace, così come gli effetti speciali. Morgan Freeman tutt'altro che convincente.
Su un pianeta Terra ormai disabitato, due umani presidiano le macchine che estraggono l'acqua che servirà ai coloni sopravvissuti per viaggiare verso una nuova casa dopo un'invasione aliena che ancora li minaccia. Almeno, questa è la storia che i due umani conoscono. Notevole fino a due terzi, poi il film perde l'atmosfera rarefatta e pensosa per trasformarsi in un action piuttosto risaputo. Comunque, nel complesso funziona bene come film di intrattenimento anche grazie a una notevole qualità visiva.
Sazia la fame con un buon dinamismo che entra quasi subito nel vivo. Effetti speciali semplici e funzionali e un Tom Cruise ben calato nel ruolo riescono a conferire una buona quadratura lì dove non sembra esserci spazio per riflessioni profonde. Poco e niente viene approfondito, lasciando spazio alle interpretazioni e alla sensibilità di chi guarda. Un limite è rappresentato dal metraggio lungo quel pizzico di troppo per la sostanza mostrata. Tuttavia, facendo la media delle parti, raggiunge in maniera degna la sufficienza.
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DiscussioneZender • 12/05/14 15:07 Capo scrivano - 48848 interventi
Sì, secondo me è piuttosto sottovalutato come film (per quanto dubito potrà mai essere annoverato tra i classici del genere). L'impatto visuale è per l'appunto davvero notevole e anche il buon vecchio Tom lo vedo piuttosto in parte. Poi s'incarta un po' nel finale (e di Freeman buttato in mezzo dappertutto non se ne può più), ma almeno la prima parte è proprio fantascienza purissima.
Zender ebbe a dire: ... (e di Freeman buttato in mezzo dappertutto non se ne può più)...
Si, la presenza di Freeman è un po' gratuita, l'hanno infilato dentro solo per sfoggiare nei credits anche un secondo nome grosso di richiamo.
Comunque era da tempo che un film non mi causava una pelle d'oca così; soprattutto l'incipit è davvero impressionante, con un equilibrio incredibilmente perfetto di immagini mozzafiato e tappeto musicale al cardiopalma.
DiscussioneZender • 12/05/14 18:15 Capo scrivano - 48848 interventi
Esatto, concordo, e purtroppo devo rilevare anch'io la deriva cialtronesca della seconda parte, anche se io almeno al tre ci arriverei, se me lo ricordo bene...
Anche a mio parere si tratta di un film che avrebbe merititato maggiore considerazione; la prima parte è più riuscita della prima, a mio giudizio anche sotto dal punto di vista visivo, oltre che narrativo. Si tratta comunque di un film notevole nel suo complesso....
DiscussioneZender • 13/05/14 08:44 Capo scrivano - 48848 interventi
Beh soprattutto visivamente è notevole la prima, non c'è dubbio.
Io ho il correttore automatico che vive di vita autonoma: questo mi ricordo proprio di averlo corretto due volte ma evidentemente è rimasto incastrato. Poi Zender non so, era un supposizione scherzosa, diciamo.
ah ma parlate degli smartphones, terreno a me alieno. pensavo fosse stato immesso nel sito..!!
DiscussioneZender • 18/11/15 17:04 Capo scrivano - 48848 interventi
Jandileida ebbe a dire: Io ho il correttore automatico che vive di vita autonoma: questo mi ricordo proprio di averlo corretto due volte ma evidentemente è rimasto incastrato. Poi Zender non so, era un supposizione scherzosa, diciamo. Sì infatti, magari avere il correttore automatico. Semplicemente non me n'ero accorto e se non me ne accorgo l'errore resta :)