Un bambino rimane orfano nella grande foresta australiana e per sostegno si appoggia a uno scontroso cacciatore che vuole star solo per morire in pace. L’idea non nuova ma comunque interessante del rapporto fra un uomo e un bambino nei termini di una reciproca conoscenza è massacrata prima da una storia che non regge, poi da una sceneggiatura senza senso, infine da una regia sfiancante e retorica. Si salvano le immagini della bellissima natura, con alberi e animali, riprese con occhio da documentarista.
La star pediatrica (a quei tempi) Rick Schroder insieme al glorioso veterano del cinema William Holden in un film ambientato negli immensi spazi naturali del continente australiano. Più che mai stereotipati i personaggi: l'uomo anziano rotto a tutte le esperienze e il fanciullo viziato ma in fondo buono. Altrettanto prevedibile lo svolgimento, nonchè le "trappole" narrative messe dal regista per stimolare le ghiandole lacrimali degli spettatori.
Sulla carta interessante, ma purtroppo la sceneggiatura (dopo un inizio promettente) è piatta e non offre momenti particolarmente memorabili, andando avanti in una situazione che si fa presto di stallo e prevedibile. Holden è in parte e rimane la cosa più interessante del film, ma non basta a rendere la pellicola più che un prodotto di routine per facili lacrime. Bellissimi i paesaggi, senza infamia e senza lode la regia.
Come nel "Piccolo Lord", è un incontro tra un vecchio burbero e un ragazzino (anche in questo caso, il biondo Ricky Schroeder). Il sentimentalismo (sempre incombente in queste produzioni per famiglie) è stemperato dall’interpretazione crepuscolare di William Holden e dai selvaggi paesaggi australiani, valorizzati dalla buona fotografia, che fanno perdonare la scarsa originalità della storia.
Splendido film ambientato nell'outback australiano. Ricco di emozioni e di insegnamenti di cui anche lo spettatore può fare tesoro; non importa se il film sia o meno considerato, dal punto di vista cinematografico, un capolavoro. Empatia con la natura: questo è ciò che comunica uno straordinario William Holden, che interpreta con grande carisma Patrick Foley, un uomo anziano e ammalato che torna nella sua terra natia perché è lì che ha lasciato il suo cuore. Il titolo originale "The Earthling" è perfetto; quello italiano invece è purtroppo molto banale e in parte pure fuorviante.
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Il DVD italiano è pessimo, propone una copia riversata da VHS, ho anche il DVD australiano, anch'esso non propone una versione restaurata, però almeno lo specifica chiaramente. Per quanto riguarda la durata, nessuna arriva a 102 minuti, piuttosto ci sono più versioni, una per il mercato europeo di circa 95 minuti con alcune scene tagliate e inizio e fine differenti, una molto migliore per il mercato interno e statunitense. La versione italiana inizia subito con i titoli di testa, mentre nell'originale si vede Holden/Foley arrivare in aereo e dire all'impiegato che gli chiede la prossima destinazione: "Sono di passaggio". Alla fine nell'originale si vede il bambino ammucchiare pietre sopra la tomba di Holden/Foley mentre gli risuonano in testa molte frasi che aveva pronunciato Foley, poi si vede il bambino andarsene zaino in spalla e si sente la canzone "Halfway Home" cantata da Maureen McGovern.