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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non è uno dei mille film che parte dalla fine per riavvolgere il nastro in flashback, ma concettualmente è così che deve aver proceduto Tarantino nella stesura: centrale, totalizzante è la strage di Cielo drive, quella per cui Charles Manson è ancor oggi icona di orrori folli e ingiustificati, mandante occulto di efferatezze passate alla storia del crimine. Tutto il film sembra sotterraneamente condurre in quella sfortunata strada fin dall'inizio: è lì che il divo in declino di tanti western Rick Dalton (DiCaprio) acquista una villa, accanto a quella in cui vive Polanski assieme alla splendida Sharon Tate (Robbie, radiosa quanto l'originale)....Leggi tutto Dalton annega nell'alcol i dispiaceri, spesso si abbandona alla depressione e vive quasi in simbiosi con la sua controfigura Cliff Booth (Pitt), inseparabile stuntman dal carattere incline alla rissa al quale fatica anche per questo a garantire il lavoro. Il produttore Marvin Schwarz (Pacino) lo fa capire chiaramente, a Dalton: con il western ormai al tramonto l'unica via per tornare in auge resta l'Italia, dove Sergio Corbucci e gli altri eroi dello spaghetti stanno rilanciando il genere. Una prospettiva che a Dalton non alletta e che inizialmente rifugge recitando in qualche film minore. Nel frattempo Booth, a corto di lavoro, gira in auto per Hollywood e dà un passaggio a una hippie che lo accompagna al famigerato Spahn Ranch, dove la giovane vive assieme a un'altra cinquantina di ragazze seguaci di quel Charlie che sappiamo tutti essere Manson. Assieme alle escursioni per la città di Sharon Tate, la cui frequente presenza in scena testimonia gli intenti primari del progetto, sono i due segmenti intrecciati che vanno ad animare una storia il cui obiettivo immediato è immergerci quanto più possibile nella realtà della Hollywood di fine Sessanta. Con una ricostruzione inappuntabile e l'abituale contorno di hit del periodo straordinariamente selezionate ("Hush" dei Deep Purple e "You Keep me Hanging On" dei Vanilla Fudge tra le più azzeccate), l'ambientazione rifulge a confermare il talento non comune di Tarantino, il quale però sembra aver perso molta della proverbiale arguzia nella scrittura dei dialoghi. Senza poter contare su personaggi indimenticabili, non ritrova se non a sprazzi la brillantezza che ne ha contraddistinto le fasi migliori della carriera e si perde in divagazioni a sfondo cinefilo spesso poco incisive, che assunte in dosi massicce (il film dura 2h40'!) appesantiscono l'insieme. DiCaprio ha carisma, Pitt il fisico e il sorriso da canaglia che a 56 anni ancora lo promuovono a sex-symbol, eppure si avverte molto più che altrove l'approccio superficiale che Tarantino aveva sempre saputo mascherare con sublimi iniezioni di tecnica. Che anche qui non manca, sia chiaro: nelle inquadrature, nei movimenti, negli stacchi e nei primi piani... Il gusto e lo stile sono sempre di livello altissimo, ma è solo nell'ultima parte, in cui la furia iconoclasta del finale di BASTARDI SENZA GLORIA trova espressione più compiuta trasformandosi da divertissement storico a senso ultimo dell'operazione, che il progetto di ONCE UPON A TIME... IN HOLLYWOOD trova la sua ragion d'essere. Il resto fa da ricco contorno, con picchi non concessi al 90% degli altri registi e molti riempitivi che omaggiano il western destinati a deliziare i fan, già estasiati dalle feste con Steve McQueen (Lewis, pressoché identico) o dalla zuffa con Bruce Lee (Moh), dagli accrocchi digitali che portano DiCaprio sul set della GRANDE FUGA o da Luke Perry per l'ultima volta davanti alla macchina da presa. Certo, come in ogni film di Tarantino la settima arte esplode in un carnevale di finezze e una pioggia scrosciante di citazioni "colte", ma quando il gioco diventa troppo fine a se stesso rischia di farsi stucchevole o comunque non sufficiente a conquistare chi magari qualcosa di più vorrebbe. E allora eccoci: la deflagrazione splatter finale, in cui con coraggiosa ironia si dà libero sfogo agli impulsi vendicativi repressi di un'intera generazione, diventa la sublimazione metacinematografica del manicheismo grossolano su cui gran parte dei film americani di genere si fonda, recuperando in coda un concetto alto in grado di porsi come tarantiniano contraltare alla ricca, disimpegnata superficialità dell'insieme.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/09/19 DAL BENEMERITO JANDILEIDA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/09/19
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Samdalmas 9/10/19 11:10 - 302 commenti

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Tarantino al nono film rende omaggio al cinema con cui è cresciuto e al tempo stesso racconta la fine degli anni '60. Mescola in modo disinvolto spaghetti western, Bruce Lee e la setta di Manson. Non tutto è perfetto ma viene salvato dai due protagonisti: Di Caprio e Pitt sono in ottima forma. Meno memorabile la Robbie come Sharon Tate. Sempre notevole la soundtrack, con tanto di Vanilla Fudge.
MEMORABILE: "A Charlie piacerai".

Jandileida 6/09/19 17:10 - 1558 commenti

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Finalmente un Quentin grand cru: sarà perché trasuda amore per il cinema, sarà perché c'è di mezzo lo spaghetti western, sarà perché Di Caprio e Pitt sono una coppia fantastica, sarà perché Tarantino sa usare una cinepresa... Insomma, ognuno si scelga il proprio sarà ma le due ore e mezza di film scorrono via che è una bellezza. Pieno di idee come ai bei tempi e con una grande colonna sonora; a volergli muovere un appunto la tragica storia della Tate non sembra centrare molto, in questo rutilante viaggio per i sentieri di una Hollywood minore e scomparsa.

Magi94 7/09/19 12:12 - 944 commenti

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Manieristico all'inverosimile come ogni Tarantino, specialmente nella descrizione di una Hollywood anni '60 brillante e moderna, con Roman Polanski hipster ricercato. Buona parte del film punta alla "riscrittura della storia" (come in Bastardi senza gloria) dell'omicidio Tate, ma si fatica a trovare il perché di una simile operazione che finisce per non convincere per nulla, soprattutto con quel ritratto così falsato della famiglia Manson. Molto meglio le parti in cui Di Caprio è sul (finto) set, puro divertimento per ogni amante del cinema.
MEMORABILE: Il film western e tutto ciò che gli ruota intorno, con il volubile Di Caprio e il suo terrore degli spaghetti western; La scena di tensione nel ranch.

Deepred89 12/09/19 20:35 - 3701 commenti

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Un Tarantino decisamente in forma dipinge con grande padronanza stilistica e libertà di espressione (contro ogni moda attuale, gli hippy sono descritti come rifiuti della società) storie di cinema d'altri tempi interessanti più per come sono raccontate (la sceneggiatura, ancora una volta, è vincente) che per quello che raccontano. Scene di grande forza (la parentesi fuori porta di Pitt) si alternano a fasi eccessivamente tirate per le lunghe (Di Caprio sul set). Efficace il contrasto tra l'eccessivo pre-finale e la chiusa silenziosa e beffarda.

Vice 21/09/19 21:56 - 33 commenti

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Il peggior Tarantino di sempre. Sembra quasi che a dirigere ci sia un sua - inadeguata - controfigura: non ci sono una storia e linea narrativa, il tutto sembra essere ridotto a una serie di episodi fini a se stessi che cozzano con il risultato generale che appare troppo appiattito su un certo autocompiacimento. Non si capisce la direzione che Tarantino ha voluto dare al film: la storia della Tate, la Family, la Hollywood di fine '60, tutti temi buttati ne calderone e analizzati solo superficialmente. Bravo Di Caprio; Robbie, Hirsh e Pacino inutilizzati.
MEMORABILE: I 10 minuti "alla tarantino" (anche se poco c'entrano col film in generale); Bruce Lee.

Rambo90 18/09/19 01:48 - 7661 commenti

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Un Tarantino troppo autocompiaciuto della sua cinefilia, che crea un giochino fine a se stesso in cui smonta la storia (volendo anche in modo oltraggioso) per regalarci un film fiume su una Hollywood in parte ben ritratta e in parte inventata di sana pianta. Resta sterile il tutto, pur con momenti riusciti e con le ottime interpretazioni della coppia DiCaprio-Pitt (la Robbie, pur brava, è in ombra), fino a un finale parodistico inatteso e che lascia tanto amaro in bocca. Bella fotografia, belle riprese ma sembra tutto uno scherzo.

Tarabas 18/09/19 09:35 - 1878 commenti

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Il cinema può cambiare la storia, così come aveva ucciso Hitler in Bastardi senza gloria. Questo sembra dire Tarantino con il film, una rutilante, esilarante, visivamente perfetta divagazione sul cinema minore sixties. Musica, ambientazione, messa in scena, tutto perfetto e (stavolta) perfettamente funzionale al racconto. Divertimento cinefilo assicurato dai molteplici incastri di "film nel film", con due star al loro meglio e un cast fantastico. Peccato quei cinque minuti di ridicolo splatter.
MEMORABILE: Resta impressa la sequenza dei neon che si accendono nella notte di LA (e ovviamente Margot Robbie, sempre e comunque).

Xamini 18/09/19 13:46 - 1244 commenti

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Con la scusa di focalizzarsi sulle circostanze dell'eccidio di Cielo Drive (in chiave tarantiniana, ossia in qualche modo catartica), il nostro racconta un periodo e un contesto del tutto peculiari e riconoscibili, mettendo in scena un duo sicuramente riuscito (DiCaprio e Pitt), profondendosi in citazioni e prese per i fondelli assortiti (Bruce Lee ma anche se medesimo, allorché ridicolizza il suo stesso modo di creare tensione). Alcune inquadrature (specie quelle in movimento, ma anche i tagli inclinati) sono di spessore, ma i dialoghi brillano meno del solito e, salvo la scena risolutiva, il film viene spesso a noia.
MEMORABILE: La scena madre

Digital 19/09/19 12:15 - 1257 commenti

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Un Tarantino on fire dirige un rifulgente, scoppiettante film che è un omaggio al cinema d’altri tempi, ma anche un irresistibile divertissement. Avvalendosi di una coppia di protagonisti d'indubbia bravura, la pellicola viaggia come un treno, non facendo affatto pesare le quasi tre ore di durata, con un ritmo alacre e sequenze esilaranti (da menzionare Di Caprio col lanciafiamme e Pitt che prepara il cibo al cane). Bellissima la parentesi (invero breve) dedicata agli spaghetti western e i film di genere italiani (con tanto di locandine farlocche).

Il ferrini 19/09/19 14:34 - 2337 commenti

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Un film per chi ama i film, diretto e interpretato in modo impeccabile con un cast stellare e una colonna sonora perfetta. Brad Pitt nel ruolo della vita, personaggio memorabile al quale Tarantino affida i momenti più esilaranti (la visita a Bruce Dern, lo scontro con Bruce Lee, il finale in acido). Una fiaba, così come da titolo, che regala un lieto fine là dove purtroppo non c'è stato e infatti Dalton (Di Caprio) non incontrerà mai Polanski ed è per questo che non ricordiamo chi sia. Impossibile non esserne travolti. Maestoso.
MEMORABILE: "Io ti conosco! Chi sei tu?" "Io sono il Diavolo e sono venuto a fare gli affari del diavolo". "Ma no... era una cosa più stupida. Tipo Rex".

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Von Leppe 19/09/19 19:18 - 1256 commenti

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Sicuramente non è uno di quei film biografici/storici che vogliono sembrare seri, in cui dopo il finale viene scritto come sono andate le cose veramente, anche se lascia un po' perplessi l'operazione effettuata da Tarantino sulla storia di Sharon Tate; ma gli eroi qui sono Rick Dalton e Cliff Booth e infatti l'opera mescola personaggi reali e fantasiosi. Comunque divertente, soprattutto la parte finale, con quella sfuriata splatter del tutto gratuita.
MEMORABILE: Il “cameo” di Gordon Mitchell.

Noncha17 19/09/19 22:00 - 87 commenti

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Stavolta il nostro Quentin ci fa vedere come si girava un western cinquant'anni fa... E, per l'occasione, ci racconta - tra un excursus pedagogico e l'altro su cinema, radio, TV - cosa accadeva, secondo la sua visione, tra le colline della "capitale del cinema". Esclusi quasi del tutto i dialoghi cervellotici, ci troviamo davanti una pellicola che ha i suoi picchi proprio nei momenti in cui la gran parte del pubblico "acquisito" troverà la noia. Il crescendo nel finale riporterà la bolla in posizione centrale? In generale, un Tarantino più "sommesso"!
MEMORABILE: Mannix; Lo scorrazzare in auto con Polanski e consorte; Bruce Lee "l'ammaccatore"; Il lato B di Pussy; Le insegne si accendono; La "lancia-fiammata".

Puppigallo 20/09/19 23:48 - 5250 commenti

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Il sospetto è che Tarantino abbia deciso di fare film per sè; poi se piacciono anche al pubblico, tanto meglio (un po' egoistico e molto rischioso). In questo caso, se si esclude la ricostruzione audiovisiva di quegli anni, ciò che dà almeno un perchè al tutto non è la sceneggiatura, con finale che parte bene, scivolando poi troppo nel pulp demenziale, in questa favolesca riscossa dei "buoni", o l'attore in parabola discendente, ma la figura dello stuntman, grazie alla performance di Pitt. Il resto è una vagonata di omaggi, con tanto di ridicolizzazione di Bruce Lee. Troppo poco.
MEMORABILE: Pitt in muta da sub, con maschera e fucile in mano, ascolta la moglie, che gli dà del fallito; La visita di Pitt alla setta, con "cambio gomma".

Enzus79 21/09/19 00:12 - 2864 commenti

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Capolavoro. Una genialata firmata Quentin Tarantino. Ricostruire (alla Bastardi senza gloria) uno dei periodi di maggior splendore come quello del cinema hollywoodiano anni '60/'70 non era facile, perdipiù usando come contraltare quello degli hippie. Finale da applausi, in cui le scene al limite dello splatter non incidono sul giudizio finale. Ottimo il cast, dai protagonisti agli attori di seconda fascia.
MEMORABILE: L'incontro con Al Pacino; Il finale.

Bubobubo 22/09/19 15:08 - 1847 commenti

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Curioso come un film così visceralmente tarantiniano (nei colori, nelle riprese, nel citazionismo...) sia, al contempo, così poco tarantiniano. È, per dirla con il compianto Fisher, un Tarantino hauntologico al quadrato, nostalgico di ciò che non è più e di ciò che non è stato: pittore di una storia come la immagina lui, ma soprattutto narratore di un tempo astratto che scorre e non ritorna indietro. La storia, pochissima cosa, si genuflette a un mood introspettivo in cui gli ultimi e sanguinari 10', per quanto divertenti, stonano.
MEMORABILE: Mentre Dalton-DiCaprio si dimentica le battute sul set, Robbie-Tate va a vedere sé stessa al cinema; Tensione al ranch.

Mtine 21/09/19 18:47 - 224 commenti

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È il film che non ti aspetti da Tarantino, ma forse anche la cosa più prevedibile che potesse fare in questa fase della sua carriera: affresco povero di contenuti e trama di un certo cinema di serie B, iper(auto)citazionista, è tanto spropositato nelle sue 2 ore e 40 di durata filmica quanto contenuto nella durata della narrazione. Si lascia vedere per la bravura degli interpreti maschili e per il talento di Tarantino, ma indispone per l'inutilità di fondo dell'operazione e per un finale fuori luogo, che ha però il merito di dare senso al film.
MEMORABILE: Un calzante Al Pacino; L'inutile quanto ben realizzata scena del film nel film western.

Striscia 22/09/19 15:37 - 55 commenti

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Ancora una volta un grande film. Nella splendida ricostruzione della Hollywood che fu Tarantino ci mostra la vita di alcuni personaggi dell'epoca. Le due ore e mezza scorrono velocemente fino al finale col botto; fotografia impeccabile, piani sequenza e inquadrature da manuale di utilizzo della macchina da presa. Accoppiata Di Caprio-Pitt azzeccatissima: si tallonano l'un l'altro in una gara di bravura. Zeppo di riferimenti agli altri otto film del regista ma anche ad altre pellicole. Splendida la Robbie.
MEMORABILE: Il monologo di Di Caprio in roulotte e la visita di Pitt alla comune; Il finale.

124c 23/09/19 01:29 - 2911 commenti

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Quentin Tarantino, il cinema e la tv della fine degli anni '60, cioè di quand'era soltanto un bambino, raccontati con gli occhi dell'attore caduto in disgrazia Leonardo di Caprio e della sua controfigura, che gli fa anche da tuttofare, Brad Pitt. Diverse le citazioni e i rimandi a quell'epoca (i folli hippy di Charles Manson in primis), con i due protagonisti che fanno a gara a chi è il più bravo; specie Brad Pitt, che carica a bordo autostoppiste minorenni che gli vendono sigarette drogate e ci provano con lui. Grandioso e splatter il finale.
MEMORABILE: Brad Pitt versus Bruce Lee; Il produttore Al Pacino; Margot Robbie nei panni di Sharon Tate.

Josephtura 23/09/19 11:43 - 188 commenti

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Nel complesso sembra che il film e i film di Tarantino più in generale siano molto assimilabili alla musica della west coast, con un forte dose di psichedelia. Si passa nello stesso album/film dalla commedia al film d'azione a tinte splatter, come nella west coast si passava dalla ballad/folk al blues rock, dalla psichedelia al rock-FM. Si sale sulle montagne russe con Pitt e si raggiungono vette da grande cinema, si cala con DiCaprio. Finale distopico e con un climax strepitoso.
MEMORABILE: Le parti con Pitt; Tutta la sequenza al ranch; Il Playboy party; La parte finale, una nemesi catartica.

Kinodrop 23/09/19 20:51 - 2909 commenti

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Una Hollywood del tempo che fu, immaginata a suo uso e consumo e ridotta a una serie di "quadri" disomogenei sbilanciati verso un western cartoonesco. Il regista sembra aver perso la fluidità del narrare e del rapporto delle parti col tutto, indugiando in lunghezze (o stringatezze) e in inutili strascicamenti che non possono essere "ricuciti" dalla fama di due divi che procedono come rette parallele. Peccato anche per il sottoutilizzo della "quasi muta" Robbie e del "ciarliero" Al Pacino; un exploit di autoreferenzialità in mancanza di vere idee.
MEMORABILE: La misera divagazione sulla trasferta romana e l'irritante e improvvida voce off; Il ranch hippie; Le scazzottate di Cliff; Le crisi di Rick.

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Giapo 23/09/19 10:14 - 242 commenti

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Attraverso le vicissitudini di un attore sul viale del tramonto e del suo stuntman, Tarantino rende omaggio a un cinema d'altri tempi. Privo di una vera e propria storia, è una carrellata di personaggi straordinari e situazioni paradossali fino al finale folle e nostalgico che, come il cinema, confonde realtà, sogno e mito. Zeppo di (auto)citazioni, è una leccornia per i fan tarantiniani, altri potrebbero non gradire. Regia e musiche da sballo, Brad Pitt sopra le righe.
MEMORABILE: Il lanciafiamme; La ruota bucata.

Taxius 23/09/19 22:16 - 1656 commenti

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Tarantino cambia, si evolve, per una volta abbandona il suo classico cinema pieno di sangue e morti ammazzati in luogo di una splendida favola fatta di eroi e principesse, mostri e hippie, ambientando il tutto in un mondo incantato che corrisponde alla Hollywood degli anni 60. Il film è un insieme di tante piccole trame che poi si uniscono e si intrecciano fino a creare una magica favola partorita da un uomo che vede il cinema come unica forza in grado di cambiare non solo il futuro ma anche il passato. Cinema allo stato puro.
MEMORABILE: La coppia DiCaprio/Pitt; Il feticismo di Tarantino per i piedi; Cliff vs Bruce Lee; Cliff e la moglie in barca; Cliff sotto acidi; Il lanciafiamme.

Matalo! 24/09/19 13:08 - 1378 commenti

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Questo ipertrofico, confuso omaggio all'epoca non più d'oro di Hollywood pare per gran parte gonfio di un citazionismo patologico che ben poco ha da dare, ormai. Le tre storie perdono spesso le briglie e manca una vera spina dorsale che ci porti ad amare un racconto di Perdenti e Vincenti e un'Ombra nera che sta per posarsi. Un plauso al cast, eccezionale e ben diretto. Visto in lingua originale non è faticoso da seguire. Su tutti Brad Pitt, una tantum.

Jena 24/09/19 16:55 - 1547 commenti

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Come sempre Tarantino non dice nulla, ma lo dice benissimo... Film omaggio agli anni 60, al suo cinema di genere (lo spaghetti western in particolare) e sopratutto alla sua musica, non ha una vera storia e Quentin si perde un tantinello, con chiacchiere e attori illustri che si limitano a comparsate (veramente sprecato Al Pacino). In compenso DiCaprio è sempre da spellarsi le mani (più defilato Brad Pitt), alcune scene sono spassose e il violentissimo finale è tarantiniano al 100%. Quasi tre ore che scorrono senza accorgersene e non è poco...
MEMORABILE: Tutte le scene della serie western con DiCaprio; DiCaprio col lanciafiamme contro i nazi e in La grande fuga.

Mco 25/09/19 14:29 - 2323 commenti

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L'opus di Tarantino è come un enorme uovo di Pasqua. Non si vede l'ora di scoprirne la sorpresa ma, per farlo, occorre prima togliere la carta e poi rompere il cioccolato che la nasconde. Qui servono due ore verbose, ricche di citazioni cinefile ma povere di reale interesse, per arrivare a gustare un momentum di quelli inobliabili. Pitt in acido e Di Caprio con il lanciafiamme sono emblemi di un cinema degli eccessi che travolge tutto e tutti, disperdendo nel sangue chi tentava di fare altrettanto con loro. Film intermittente ma che abbacina.
MEMORABILE: "Stanno tutti bene?", "No, gli hippy direi di no"; La Robbie al cinema con i piedi sulle poltroncine; Pitt che prepara la pappa al cane.

Fabbiu 26/09/19 22:17 - 2133 commenti

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Al nono titolo Tarantino presenta la summa delle dichiarazioni d'amore per il cinema con cui si è formato. Trasuda di trovate tipiche del suo stile, mentre vengono ridotti sia la dose di violenza, relegata perlopiù all'atteso momento della rivalsa punitiva, che i dialoghi, meno frenetici e ansiogeni della norma. E' interessante la costruzione delle aspettative verso il finale, suggerita tramite alcuni depistaggi nei confronti della curiosità dello spettatore. Musiche e ambientazioni eccellenti, come le interpretazioni di tutto il cast.
MEMORABILE: Visita allo Spahn Movie Ranch.

Gabrius79 25/09/19 22:50 - 1420 commenti

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La classe e lo stile di Tarantino sono indubbie, però il film funziona a metà. La prima parte è lenta e tirata troppo per le lunghe rischiando di far quasi sbadigliare. Fortunatamente ci si riscatta con una seconda parte coinvolgente e ricca di azione e sprazzi di humour talvolta involontario. Scontro tra titani fra Di Caprio e Pitt, ma quest’ultimo vince ai punti. E poi c’è la deliziosa e dolce Robbie, che è il valore aggiunto. Buone ricostruzioni d’epoca. Vedibile ma francamente troppo lungo.

Rocchiola 27/09/19 09:11 - 952 commenti

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Come compilation di citazioni cinefilo-musicali è eccezionale, ma come film risulta del tutto inconsistente. Nel suo girovagare per la Los Angeles della “Summer of love” tra finzione e realtà, Tarantino finisce per annoiare come in Hateful eight e anche il tanto strombazzato finale "mansoniano" delude, con una violenza parodistica difficile da prendere sul serio. E se in Bastardi senza gloria si permetteva di riscrivere la storia con ambizioni da metacinema, qui semplicemente rifiuta in modo del tutto gratuito la realtà storica degli eventi.
MEMORABILE: Pitt che manda al tappeto un Bruce Lee eccessivamente ciarliero; La lezione dell’attrice bambina a DiCaprio; La visita al ranch di Manson.

Thedude94 28/09/19 01:18 - 1084 commenti

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Rick Dalton entra a tutti gli effetti nell'universo tarantiniano con questo film, che rappresenta tutto l'amore che il regista americano ha per il cinema di ogni genere e forma. La maestria della regia e la freschezza del montaggio fanno da base solida a una storia di fallimenti, amicizia e follia che riesce a intrattenere poiché non disturba, anzi coinvolge, mediante quelle scene in cui un ottimo Pitt e un meraviglioso Di Caprio vanno sopra le righe. Ottima la Robbie, la quale rappresenta quel cinema hollywoodiano che forse non esiste più.
MEMORABILE: Tutto il finale.

Fauno 28/09/19 01:26 - 2206 commenti

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Disumano andare avanti per i 9/10 del film in un esercizio di stile che va a imporre alla Hollywood del '69 il postulato odierno "uno uguale a uno", infarcendo il tutto con cartellonistica e pubblicità dell'epoca e finendo per far godere la visione solo quando si è sul personaggio della controfigura interpretato da Pitt, mentre la Robbie è la classica bambola di pezza e la Qualley anche se valida è assai prevedibile. Poi Tarantino si ricorda chi è e fa un finale col botto con le più belle scene mai girate da lui, ma la smargiassata dell'attesa è imperdonabile.
MEMORABILE: L'accompagnamento di "You keep me hanging on" dei Vanilla Fudge sulla scena clou del film; Le provocazioni di Pussycat a Cliff in auto.

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Caesars 30/09/19 11:11 - 3773 commenti

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Tarantino ancora una volta mescola la Storia con le sue storie e nel farlo non si esime nemmeno dal modificare i fatti reali. Il risultato finale è buono, a patto di gradire le mille citazioni cinematografiche che disseminano la pellicola. Davvero valide le interpretazioni di Di Caprio e di Pitt e bella la ricostruzione di un'epoca indimenticabile. Ottima, al solito, la scelta delle musiche. Due ore e quaranta passano senza un attimo di noia e questo è sicuramente un gran risultato.

Redeyes 30/09/19 18:10 - 2442 commenti

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Specchio specchio delle mie brame sono io il più bravo del reame? Da questo quesito muove i passi il nostro Quentin, più attento a dispensare amor proprio e per il cinema che a regalarci un quadro realmente godibile. Sia chiaro, la pellicola non è male, ma pare quasi sorreggersi più sull'idea, sul sogno che sulla realtà; la verbosità che ci piace invece si defila, il pulp appare in pochi frangenti e la dinamicità soccombe. Per assurdo che sia, senza i due "mostri" sacri Brad e sopratutto Leo saremmo qua a enfatizzarlo?
MEMORABILE: La pappa al cane; La visita al ranch di Manson; Il "sacrilego" match con Bruce Lee.

Dzekobsc16 1/10/19 18:01 - 46 commenti

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Sarebbe un buon film da 3 pallini per tre quarti, con una trama comunque godibile e un'ambientazione davvero ben fatta. Di Caprio e Pitt sono in perfetta armonia, la Robbie forse un po' troppo frivola anche se il ruolo necessita un atteggiamento simile. Poi arriva il finale e Tarantino si ricorda di essere Tarantino, estraendo dal cilindro forse una delle migliori scene della sua carriera cinematografica, davvero esplosiva.
MEMORABILE: Di Caprio che usa il lanciafiamme per bruciare viva la ragazza hippie: Tarantino allo stato puro.

Ilbaso 2/10/19 12:09 - 2 commenti

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Un Tarantino irriconoscibile confeziona un prodotto dall'aspetto gradevole ma completamente assente di plot e archi narrativi. Mancano i classici dialoghi tarantiniani a dare sostanza al tutto e fisionomia ai personaggi. Il film si riduce solo a una serie di scenette assolutamente slegate. Da salvare la regia e il montaggio, come le interpretazioni di Pitt e Di Caprio, tutto il resto è da buttare. Da Pacino a Qualley, cast secondario sprecatissimo. Robbie fondamentalmente muta. Vergognoso il trattamento su Lee, James Dean e Polanski.
MEMORABILE: I 10 minuti finali che salvano il film, che collidono però con tutto ciò che si è visto prima.

Maxx g 2/10/19 16:48 - 631 commenti

I gusti di Maxx g

Nono film di Tarantino, è una sorta di omaggio che il regista fa... a se stesso, con tutto ciò che gli piace. La storia è una "non storia", nel senso che dovrebbe raccontare le vicende di un attore e della sua controfigura, ma si perde in sottotrame che potevano essere tranquillamente sforbiciate. Certo, il divertimento non si discute, ma si ha l'impressione di qualcosa di autocelebrativo: due ore e 40 insomma sono troppe. Qualche incursione di dubbio gusto come il massacro prima della fine. Merita una visione ma senza aspettarsi troppo.
MEMORABILE: Il duello tra Bruce Lee e Brad Pitt; Sharon Tate divertita al cinema.

Noodles 3/10/19 00:45 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Le ricostruzioni dell'epoca e alcuni personaggi varrebbero l'Oscar e ovviamente il prezzo del biglietto. Per non parlare della sceneggiatura e di un ritmo sempre avvincente, nonché di due grandi Pitt e Di Caprio. Tarantino però gira un po' per se stesso e riempie il suo film di citazioni dei suoi registi e film di culto e di altri tipici cliché del suo cinema, finendo per annoiare. Finale che deluderà molti. Riscrivere la storia è un'operazione interessante, ma qui non è stata fatta al meglio.

Nancy 6/10/19 13:40 - 774 commenti

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Tarantino gira su se stesso e fa un film vuoto, fiero del sostegno facile di chi in nome di una mania collettiva comunque paga il prezzo del biglietto (chi scrive compresa). Una serie di scenette inutili compongono il primo tempo, in cui tutto il divertimento sta nel cogliere i riferimenti. Nel secondo qualcosa si muove (unica scena salvabile quella con Bruce Dern), ma viene soffocato dalla necessità di ultraviolenza gratuita e sbrigativa con cui si conclude. Di cattivo gusto tutta una serie di inquadrature fetish.

Victorvega 6/10/19 15:21 - 501 commenti

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Tarantino è così colmo di talento che per fare un film brutto dovrebbe esser costretto con una pistola. In caso contrario qualcosa di buono riesce sempre. Succede anche in questo film che, a vederlo sotto un'altra ottica, per certi versi è il meno tarantiniano dei suoi, perlomeno prima del violento quarto d'ora finale. Tecnicamente ineccepibile ma eccessivamente dilatato. Il suo omaggio al cinema di genere prende altre forme, non rappresentandone una versione moderna ma mostrando il making of. Di Caprio e Pitt al top.

Lou 6/10/19 19:53 - 1119 commenti

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Tarantino prende spunto dall'efferato omicidio di Sharon Tate del '69 per rivisitare a suo modo gli eventi, ma più che altro per raccontare, tra omaggio e derisione, la Hollywood di quegli anni. Due ore di noia mortale fanno da introduzione alla mezz'ora di azione finale, con inevitabile resa dei conti splatter. Il regista americano è sempre più compiaciuto, ormai convinto di potersi permettere qualsiasi cosa. Nulla da eccepire per quanto attiene alla tecnica, al cast stellare, all'ottima ricostruzione e all'uso della musica, ma non basta.

Cotola 8/10/19 13:19 - 8998 commenti

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Omaggio divertente e parzialmente riuscito alla Hollywood che fu ed al cinema amato (e qui anche affettuosamente parodiato) da Tarantino. Per questo film, più che per altri del regista, il gradimento dipende dall'avere o meno una certa "cultura" cinematografica e cioè nel conoscere ciò di cui il regista parla: altrimenti il rischio di perdersi più di qualcosa è alto. Non ci si annoia mai (se si conosce ed ama Tarantino) ma la maxi durata è ingiustificata: c'è chi potrebbe gradire poco. Troppo fine a se stesso e manchevole di quel qualcosa che lo renda se non mitico, almeno grande.
MEMORABILE: I riferimenti agli spaghetti-western; Bruce Lee; Pitt ed il cane; La parte finale; "Roba da diavolo".

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Fedeerra 13/10/19 22:25 - 770 commenti

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Il prefinale è scioccante, abbacinante; il finale sottile e beffardo. Peccato che per arrivarci occorra sorbirsi 100 minuti di totale autocelebrazione mista a noia. La si tira per le lunghe e alla fine l’autorialità (uno scopo per cui è nato questo film) si sfilaccia e si perde nel vuoto. Sprecatissime Margot Robbie e Margaret Qualley. In definitiva un ni!

Gabigol 22/10/19 01:28 - 569 commenti

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La riscrittura della Hollywood di fine anni '60 si tramuta in un omaggio divertito a quel mondo di attori, produttori, comparse e star consegnate all'immortalità del cinema, inteso nel suo senso più vasto (senza distinzioni tra cinema alto e basso: Tarantino sguazza nella serie B). Se il gioco di citazioni e ammiccamenti cinematografici diventa esagerato (la durata andava in po' smussata), la sceneggiatura del film consegna due ottimi personaggi principali nonché i classici dialoghi al fulmicotone che hanno reso celebre il regista.

Herrkinski 21/11/19 15:39 - 8052 commenti

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La Hollywood dei tempi d'oro e gli "Swinging Sixties" secondo Tarantino, che crea una sorta di realtà alternativa in cui omaggiare quel periodo magico e i suoi protagonisti; una vera e propria lettera d'amore a un'epoca chiusa tragicamente dalla vicenda Manson, qui affrontata nell'ultima parte e risolta brillantemente in alcune delle scene più "tarantiniane" mai girate dal regista. Tutto splendido: dalla ricostruzione storica alle mille citazioni fino a un cast caro a Quentin su cui svetta la coppia Di Caprio/Pitt, straordinaria. Grande cinema.
MEMORABILE: Bruce Lee; Allo Spahn Ranch; Il finale.

Domino86 3/12/19 20:06 - 607 commenti

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Omaggio a Hollywood, alla sua vita e ai suoi personaggi: questa è la base della nuova pellicola del maestro Tarantino, però questa volta si rischia la delusione. Certo le aspettative verso il buon Quentin sono sempre alte e quindi ci si aspetta sempre qualcosa di eccezionale, ma la pellicola a tratti annoia, mostra del superfluo. Nella parte finale si ritrova maggiormente la "sua mano" e le scene si apprezzano di più. Belvedere la coppia Pitt/Di Caprio.

Beffardo57 3/12/19 08:08 - 262 commenti

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Quentin Tarantino sembra avere imboccato il viale del tramonto (che sia stato sopravvalutato?). Qui, a parte la impeccabile ricostruzione d'ambiente, la fotografia ipercromatica e la professionalità delle riprese, non c'è nulla, se non le ossessioni cinefile del regista e la sua propensione all'autocitazione. Due ore e mezza di noia, cercando di capire dove voglia andare a parare. Ci si chiede se l'autore sia lo stesso che ci ha regalato Pulp fiction, una gioia per lo spettatore.

Pesten 3/05/20 10:14 - 785 commenti

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Lo si potrebbe definire lungo e annacquato, ma solo la mezz'ora finale meriterebbe un'attesa di giorni, per la sua spettacolarità. Questo film ne conta una decina uniti insieme, una visione agrodolce e malinconica di un luogo (Hollywood) e di un certo tipo di cinema tanto cari al regista che, come al solito, infarcisce la storia di citazioni più o meno cult che faranno contenti i cinefili italiani. DiCaprio top e anche Pitt, grandi momenti di recitazione, precisione maniacale nella ricostruzione dei dettagli, ironia e sangue. Buona visione a tutti.
MEMORABILE: Il finale.

Hackett 9/02/20 09:38 - 1865 commenti

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Tarantino omaggia alla grande la Hollywood che l'ha fatto sognare e diventare quello che è. Tra le luci della ribalta e l'artigianalità di una fabbrica dei sogni vista con le lenti della nostalgia, ci narra la vita di due personaggi immaginari e fa in modo che la finzione riesca per magia a riscrivere in qualche modo la storia reale. Film sentito nel quale il regista si prende il lusso di non fare Tarantino.

Daniela 10/12/19 22:08 - 12606 commenti

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Il film meno strutturato e più autoreferenziale di Tarantino, un Amarcord venato di bonaria ironia sulla Hollywood di fine anni 60, nel momento in cui la rivolta dei figli dei fiori stava per mostrare un lato deviato oscuro. Cine-onnivoro insaziabile, il regista si rivolge soprattutto ad un pubblico cinefilo, inondandolo con una pioggia ininterrotta di citazioni e link mentali che delizia e stordisce, condita da momenti memorabili e culminante in un finale alternativo esaltante, come era lecito attendersi da chi ha fatto sparare a Hitler. Gran cast con DiCaprio e Pitt al top.
MEMORABILE: Il cane di Cliff; La "gita" di Cliff a Spahn Ranch, vero film nel film; La parentesi italiana; Tutta l'ultima mezz'ora

Didda23 13/12/19 09:24 - 2424 commenti

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Registicamente sinuoso e abbacinante, con una scelta delle inquadrature sublime e un finale che esalta le qualità dell'americano. Nel mentre una sceneggiatura che - incredibilmente - non è all'altezza della fama del maestro con dialoghi mai memorabili e un corpo centrale di greve pesantezza. Di Caprio è attore vero, ma è la performance di Pitt a restare indelebile. Nel complesso un buon film, qualitativamente ondivago con alti (la visita al ranch) e bassi (l'esasperato feticismo dei piedi). La Manson family rimane troppo sullo sfondo...
MEMORABILE: I tentativi di rimorchio della Qualley; Il confronto fra Di Caprio e la giovane attrice; Le "farloccandine" del periodo italiano.

Capannelle 14/12/19 18:39 - 4394 commenti

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Un divertito poutpourri di camei, citazioni e abiti d'epoca, composto con maestria ma anche slegato e troppo pomposo, autoreferenziale. Propone alcune sequenze degne (Bruce Lee, ìla visita al ranch, il set western)  e un finale trascinante ma anche esagerato. La palma del migliore a Brad Pitt, alti e bassi per DiCaprio, bene la Robbie anche se limitata dal copione. Ci sono gli ingredienti (tecnica e attori) ma il loro amalgama e il conseguente potenziale grottesco vanno e vengono

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Galbo 18/12/19 10:35 - 12372 commenti

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Sentito omaggio di Tantino alla città degli angeli e al mondo del cinema. Florilegio di citazioni, il film è destinato prevalentemente ai cultori della settima arte. Più complesso delle apparenze, e “avvolto” in una confezione assai raffinata (con l’unico limite di una lunghezza eccessiva), si avvale di un cast di grande livello, con Di Caprio autore di una prova magistrale, che supera ai punti quella di Pitt. Eccellente come sempre la colonna sonora. Un buon film.

Greymouser 3/01/20 10:58 - 1458 commenti

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Fantasmagorico zibaldone su personaggi, miti e leggende hollywoodiani, in particolare sulla vicenda Tate-Polanski, sorretto da una sceneggiatura a incastri che da un lato ricorda Pulp fiction, dall'altro si risolve in un geniale "what if" che non è possibile svelare. A molti farà storcere il naso, ma è impossibile non sentire l'incredibile passione cinefila, il senso della narrazione, la sincerità profonda di un omaggio alla settima arte tributato da un regista di immenso talento. Durata lunga, eppure sembra finire troppo presto.

Bullseye2 4/01/20 20:48 - 393 commenti

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Un divertimento per amatori della settima arte, ma il film dov'è? Tarantino accumula idee, visioni e situazioni che faranno gongolare di piacere il cinefilo intenditore, dimenticandosi però di approfondire i tanti spunti degni di riflessione ulteriore (il fallimento artistico/esistenziale di un attore, l'amicizia virile, la fine del movimento hippy e dell'età dell'innocenza degli Stati Uniti). Ottimi DiCaprio e Pitt, mentre Margot Robbie è un bella statuina e nulla più; quasi tre ore, però, non sono giustificabili per un elenco di citazioni.
MEMORABILE: In negativo: l'offensivo ritratto di Bruce Lee.

Paulaster 10/01/20 10:05 - 4375 commenti

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Attore in crisi vive accanto a Polanski nel 1969. Tarantino affronta la vicenda Sharon Tate partendo da lontano: gli hippie sembrano più imbranati che invasati. Pitt, di gran presenza, ha le scene migliori mentre DiCaprio non riesce a incidere con il suo personaggio (come la Robbie). Trama perlopiù senza mordente in cui il regista si sbizzarrisce in citazioni e qualche feticismo di troppo. Ultima parte soddisfacente per ritmo e scelte, conclude come a calare un sipario sul cinema degli anni '60.
MEMORABILE: Il lanciafiamme; Il cambio ruota; L'incontro con Bruce Lee; Il cane che azzanna; Le locandine.

Berto88fi 24/01/20 13:39 - 216 commenti

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Mai avere troppe aspettative, e qui c'è la conferma: estetica splendente nella Hollywood degli anni ruggenti, protagonisti in sintonia con un Di Caprio perfetto (la Robbie sfruttata poco), colonna sonora strepitosa; il tutto non controbilanciato dalla storia, incerta su dove andare a parare e sorretta solo dalle citazioni. Troppe le lungaggini che intaccano il ritmo, mentre la durata eccessiva non aiuta. Occasione mancata, che non si riscatta neanche in un finale all'altezza.

Lupus73 29/02/20 04:33 - 1485 commenti

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Cinema che celebra il cinema. L'intrattenimento viene meno in favore di una prolissa rievocazione della Hollywood "che fu" piena di parti stagnanti e trovate tristemente mediocri che tentano di essere brillanti: Bruce Lee picchiato dallo stuntman/Pitt o Manson che uccise la Tate, storia reinventata in maniera farsesca come in Bastardi senza gloria. Citazioni, tarantinate, attori finti che guardano film veri e viceversa, ma la sceneggiatura arranca e il vuoto regna sovrano in un soggetto piuttosto sfocato e dispersivo. Fiacca e deludente pagliacciata.
MEMORABILE: finti film con protagonista Di Caprio; La citazione di Sergio Corbucci e degli spaghetti western.

Markus 1/03/20 14:28 - 3680 commenti

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L'amore per il cinema hollywoodiano fine Anni '60 in un film. La maestria di Quentin Tarantino si misura in un atto sentimentale/nostalgico che il regista riesce a mostrare con la gradevolezza e la ricchezza delle location, dei costumi e delle interpretazioni. In tutto questo c'è un però non da poco: la pecca di una scrittura non eccelsa, che si manifesta non proprio piacevolmente in una durata fiume, talora senza che ve ne sia una reale necessità (scene protratte all'infinito, dialoghi lunghi e tediosi). Esteticamente bello.

Ryo 15/04/20 14:50 - 2169 commenti

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Attesa, attesa e attesa. Tarantino sembra voglia mostrare quanto sa della storia del cinema e quanto nostalgico la vecchia Hollywood lo faccia sentire. La recitazione è fantastica. La regia è fantastica. Ma la trama sembra così piatta... Manca quasi totalmente lo sviluppo dei personaggi, Brad Pitt non evolve e Margot Robbie ha pochissimo spazio. Il finale è senza dubbio la parte più divertente e solo lì si vede i vero Tarantino. Il resto sembra un film "normale". Colonna sonora fenomenale che coglie perfettamente l'atmosfera.

Piero68 4/05/20 09:45 - 2955 commenti

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Ormai è ufficiale! Tarantino ha perso la sua mano e la sua capacità di raccontare personaggi e situazioni border-line. E' entrato nella classica fase di autocompiacimento in cui la storia non conta; basta la giusta inquadratura. E così se tutta la storia del personaggio di DiCaprio è assolutamente ininfluente, quella di Pitt assume rilevanza non foss'altro che per il finale. Ormai è così, nei film di Tarantino: per godere di 15-20 minuti di vero cinema, ti devi sorbire due ore di noia allo stato puro.

Muttl19741 2/06/20 00:49 - 162 commenti

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Un grande tributo al cinema hollywoodiano (con una nota sempre piacevole sul cinema italiano) degli anni Sessanta, una meravigliosa carrellata multimediale di luci, colori, suoni, immagini, canzoni e volti. Bella la storia della star imbolsita, in picchiata, ma ancora di talento, interpretata da uno straordinario Di Caprio, sostenuta dal tuttofare Cliff affidato al magnetico Brad Pitt (ottimo, forse non da Oscar ma va benissimo così). Finale epico, esilarante e commovente. L'ennesimo centro per il visionario Tarantino.

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Ultimo 18/08/20 18:47 - 1652 commenti

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Tarantino si immerge nella Hollywood di fine anni '60 e ci regala una film non brutto ma lontano dai suoi lavori migliori. Il cast se la cava egregiamente ma una lentezza generale porta lo spettatore medio alla noia. Si arriva alla sufficienza piena solo grazie a un'ultima parte di livello tipicamente tarantiniana. Buona la prova di Brad Pitt (lo stuntman), un po' sottotono DiCaprio (l'attore di film western) . Bene invece Margot Robbie nelle vesti della compianta Sharon Tate. Non male, nel complesso.
MEMORABILE: Brad Pitt fa visita agli "amici" di Charlie; Lo scontro finale.

Giùan 28/08/20 10:18 - 4528 commenti

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Opera pensosa e a tratti "repulsiva", appartiene a tutti gli effetti alla parte più evidentemente riflessiva del cinema di Tarantino (di cui Jackie Brown resta ancora l'apice più inattaccabile), in cui la furia cinefila toglie lustrini e paillettes iconoclaste per riverberarsi più dolcemente (ma con un fondo d'amarezza quasi reazionario) nello specchio della nostalgia, della memoria, di un tempo che solo la immaginifica forza del cinema (di nuovo) può salvare. Cortocircuito (im)perfetto e stimolante. Pitt tutto di rughe e bravura, DiCaprio e Robbie han ruoli più ingrati e complicati.
MEMORABILE: Brandy; Il dialogo di DiCaprio con la bambina sul set della serie western; L'arrivo di Pitt al ranch; Robbie/Tate al cinema a "vedersi".

Modo 1/09/20 22:55 - 948 commenti

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Non si può negare che Tarantino abbia il dono di incollare davanti allo schermo lo spettatore: non sai mai cosa aspettarti e il finale alternativo anche in questo caso è ingegnoso. Alcuni omaggi al vecchio cinema sono deliziosi e Margot Robbie è perfetta nelle vesti anni '60 di Sharon Tate. DiCaprio e Brad Pitt si calano perfettamente nella parte e risultano particolarmente in forma. Colonna sonora sempre di alto livello.

Nando 15/09/20 16:11 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Tarantino regala un omaggio alla Hollywood della fine degli Anni Sessanta con una pellicola celebrativa che mostra molti richiami cinematografici con uno sviluppo narrativo indubbiamente interessante e scenograficamente perfetto. La storia viene capovolta e il finale evidenzia il solito amore del regista per lo splatter. Bravo Pitt, incantevole la Robbie e sostanzialmente in parte Di Caprio. Nonostante la lunghezza, tipica del regista, si guarda con piacere.

Renato 25/09/20 13:41 - 1648 commenti

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Notevole ricostruzione storica della Los Angeles del 1969 in questo film di Tarantino, che regala alcuni momenti notevoli innestati però su una storia dall'interesse relativo. L'empatia per i personaggi è poca e i dialoghi non sono più da tempo la forza dei suoi film: si fatica quindi a reggere 160 minuti di visione, sebbene a livello tecnico il film sia impeccabile. Resta il rimpianto di non aver potuto vedere Rick Dalton in trasferta a Cinecittà, mentre girava gli spaghetti western con Corbucci e Ferroni.
MEMORABILE: Cliff che rompe la schiena a Bruce Lee.

Il Dandi 12/10/20 00:20 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Ottimo per due terzi buoni, grazie a personaggi psicologicamente più approfonditi del solito, alla resa lussuosa di ambientazioni da sogno, camei di lusso (in gran parte sprecati), una miriade di citazioni e easter egg che vanno trionfalmente incontro al desiderio del cinefilo. Poi crolla bruscamente in un finale che stride con quanto visto fino ad allora, scadendo in un baccano di irricevibile infantilismo (il lanciafiamme). Fa tenerezza che dopo aver vendicato il mondo in Bastardi senza gloria stavolta vendichi gli anni '60: ma è questo che chiediamo al cinema?
MEMORABILE: La visita di Cliff allo Spahn Ranch; Le locandine dei film italiani di Rick Dalton; Bruce Lee in pausa sul set; La pubblicità delle Red Apple.

Schramm 31/12/20 20:23 - 3490 commenti

I gusti di Schramm

È una sperequazione che tocca a tutti e duole dire che stavolta si è ripercossa su di Lui. Sì: la bontà delle singole scene (riassumibili nel "di cosa parliamo quando parliamo del parlare del cinema che si parla addosso allo specchio") non vale la coesione di insieme. La parte e il tutto convivono da separati in casa, e QT ci lascia succubi di scarsa tenuta continuativa, carisma filmico singhiozzante e tanto scaltro manierismo. Il sospetto di 120' escogitati in sola funzione della derapata finale grava non solo sull'attimo in cui avviene, ma su tutta la digestione critica a seguire.

Aco 20/01/21 18:30 - 213 commenti

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Un film corale sulla storia del cinema americano: quello che coincide con il passaggio dalla Hollywood classica a quella contemporanea. Un momento storico riscostruito con cura maniacale, che può essere apprezzata soprattutto dagli amanti della storia del cinema. Sono presenti tutti gli attori, produttori, registi più famosi del periodo, le location utilizzate sono quelle dell’epoca o scrupolosamente ricostruite partendo da film e serie tv realmente prodotte.
MEMORABILE: La pubblicità famigerate sigarette Red Apple create da Tarantino per superare il problema del product placement nei film; Il finale fiammeggiante.

Silvestro 23/02/21 09:42 - 357 commenti

I gusti di Silvestro

Un Tarantino a lunghi tratti autoreferenziale ma che con un finale geniale riesce a nobilitare oltre due ore di prologo e a stupirci come sempre. L'abilità del regista di saper giocare con le linee temporali e storiche (come già successo in Bastardi senza gloria) e di riuscire a ottenere sempre il meglio dagli attori (Di Caprio e Pitt fantastici) sono gli elementi che rendono questo film degno degli standard tarantiniani. Non siamo ai livelli dei Bastardi o di Pulp fiction, ma anora una volta si esce dalla sala con un certo grado di soddisfazione!
MEMORABILE: La sbroccata di Di Caprio a sé stesso davanti lo specchio.

Panza 12/09/21 22:39 - 1834 commenti

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Mastodontico omaggio ad un'epoca che senza alcun dubbio Tarantino dimostra di rimpiangere e adorare: molte allusioni a quella decade quasi sicuramente non arriva allo spettatore italiano, sopratutto più giovane, ma ciò passa in secondo piano, vista la pregnanza e l'intensità di tutta la parte ambientata sul set cinematografico. Il livello tecnico e attoriale è ottimo, come ormai il regista ha abituato, ma lo stesso non si può dire degli altri tronconi della vicenda, affetti da un'inutile verbosità. Nella parte finale i prospettati fuochi d'artificio si riducono a scoppi di petardi.
MEMORABILE: L'accensione delle insegne al neon.

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Reeves 15/09/21 19:28 - 2152 commenti

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Il film conferma ancora una volta la straordinaria capacità di Quentin Tarantino nel prendere spunto da vicende e da miti cinematografici lontani per poi proporre un'opera immersa nel presente, con grandi trovate e sorprese di sceneggiatura e tanta intelligenza nelle situazioni escogitate l'una dopo l'altra, in un crescendo perfetto. Un film memorabile, uno dei migliori degli ultimi anni.
MEMORABILE: La scena nella comunità hippie, veramente emozionante.

Belgazzara 4/01/22 02:12 - 27 commenti

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Tarantino inventa qui un finale pulp come solo lui sa fare, anticipato da due ore buone di perdita di tempo nella suburbia losangelina su una meravigliosa pellicola analogica 35 mm. In questo spazio-tempo non spiccano né la trama né i dialoghi (a differenza di altri lavori del regista), ma proprio la formidabile ricostruzione dell'epoca, le ore passate in auto e sul set, la noia, le feste, i villoni con la vista panoramica, i canyon polverosi dove si insidiano le ombre di una società in trasformazione. Attori tutti in parte, Pitt in stato di grazia.

Giufox 22/03/22 08:14 - 324 commenti

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Criptiche deambulazioni diurne e qualche cazzotto nella Hollywood sessantottina tra sfumature autoriali e conseguenti passaggi a vuoto. Tarantiniano nel senso di spazio sicuro in cui frotte di spettatori possono abbandonarsi al frullato di frammenti cinematografici sempre meno interconnessi a un vera trama ma diretti con rigorosa maestria. Quentin riscrive la storia filtrandola col potere esorcizzante del grande schermo, ma di certo non riscrive quella del cinema americano attuale: al netto di un notevole sforzo filmico non riesce ad andare oltre il solito bagno di sangue finale.
MEMORABILE: Il ranch degli hippies; Pitt vs Bruce Lee.

Smoker85 31/03/22 10:25 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Volendo omaggiare tanto Hollywood quanto la triste vicenda di Cielo Drive, Tarantino riunisce come di consueto un cast stellare. Il risultato dell'operazione non può certo dirsi modesto, ma complessivamente il film sembra soffrire sotto diversi aspetti. La vicenda della Tate sembra inserita forzatamente negli eventi, solo a giustificazione del finale, ma la trama avrebbe funzionato anche in sua assenza. Sprecati Pacino e Russell, mentre è come sempre buona la prova di Di Caprio. A giganteggiare, ancor più che in precedenza, è Brad Pitt. Non il miglior Tarantino, ma godibile.
MEMORABILE: Il dialogo tra Pitt e Dern; Tutto il finale.

Trivex 5/01/23 10:24 - 1738 commenti

I gusti di Trivex

Lunghissimo, con parti notevoli e altre mediocri. Tarantino se ne infischia di tante cose e mette in piedi una vicenda dedicata al cinema, senza se e senza ma. Alto livello nella tecnica e molto bravi i protagonisti che si muovono bene nel loro elemento "naturale", ben accompagnati da un'adeguatissima colonna sonora. Non mancano sigarette, alcool, droga e la violenza esplicita che scoppia nel roboante finale, anche un po' a sorpresa. Lontano dai fasti del passato, il regista comunque merita il riconoscimento del coraggio di agire sempre e comunque in piena libertà.
MEMORABILE: Le citazioni dei registi italiani degli spaghetti western; Lui, completamente fuori, che affronta gli aggressori.

Gugly 9/04/23 19:21 - 1184 commenti

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Tarantino sa cos'è un film ma oramai ruota su sé stesso; quindi prima di arrivare al divertimento degli ultimi trenta minuti bisogna attendere due ore e sorbìrsi storie parallele che non si incontrano, rimandi, citazioni, piedi femminili e dialoghi meno ficcanti del solito; non bastano le prove di un sornione Pitt e di un discreto Di Caprio (per colpa dello script) a risollevare una storia magnificamente illustrata ma zoppicante e a tratti incomprensibile (Bruce Lee una macchietta, perché?); la Robbie nella scena al cinema con gli occhiali è identica alla Bouchet degli anni d'oro!
MEMORABILE: Le insegne al neon; La strage pulp con cane, botte, testate e lanciafiamme.

Minitina80 3/11/23 00:44 - 2976 commenti

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Un ulteriore tassello nella filmografia di Tarantino, forse il più celebrativo e autocompiacente verso il cinema da lui preferito. Superata la questione delle citazioni, l’opera rimane sospesa nel vuoto, lustrata a specchio da una produzione eccelsa e da una regia incapace di sbagliare sul piano tecnico. Soltanto alla fine si ricorda di alzare il tiro, riuscendo abbastanza bene a scuotere dal torpore di un minutaggio che non sempre trova un riscontro favorevole. Tra i due protagonisti la spunta Pitt a discapito di un DiCaprio imprigionato in un personaggio non proprio memorabile.
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  • Discussione Herrkinski • 24/11/19 21:02
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Sembra che Tarantino sia talmente convinto di essere un genio (e non dico che non lo sia!), da potersi permettere delle lunghe pause di noia da elargire al suo pubblico. Certo che quando colpisce forte non lascia scampo, ma coi suoi giochini mentali è un'eminenza davvero poco amabile...
    Questo lo pensavo anch'io per il precedente Hateful Eight ad essere onesto, ma a questo giro non ho trovato il film noioso. Penso sia molto meno prolisso di altre sue opere degli ultimi anni e i vari protagonisti comunque vivono diverse situazioni che mi hanno intrattenuto divertendomi. Ma Di Caprio lo odi a prescindere o solo in questo film?
  • Discussione Capannelle • 12/12/19 00:06
    Scrivano - 3471 interventi
    Fine del primo tempo e Noia batte Divertimento 3-1. L'allenatore ha fatto cucire e stirare bene le magliette ma sono rimaste linde, poco sudore, più che una partita vera sembra la Playstation. MVP l'innocenza di Margot Robbie. A domani per la ripresa.

    La ripresa non porta novità di rilievo e nel finale Quentin affonda miseramente (in piscina) affidando ogni velleità ad un cane, Brandy, attaccato ai testicoli di un ridicolo cattivo.

    Il cazzeggio citazionista di QT esce tra i fischi del pubblico.
    Ultima modifica: 14/12/19 18:48 da Capannelle
  • Curiosità Cotola • 10/02/20 02:46
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Oscar 2020 per il miglior attore non protagonista a Brad Pitt e per le migliori scenografie.
  • Discussione Daniela • 10/02/20 03:32
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Oscar per il miglior attore non protagonista a Brad Pitt.


    Per Pitt il primo Oscar per la sua attività come attore, avendolo già vinto uno in qualità di produttore di 12 anni schiavo, miglior film 2014.
  • Discussione Fauno • 10/02/20 21:51
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Per Herrkinski: vedo solo ora la tua domanda. Di Caprio l'ho visto troppo poco per poterlo valutare, certo che non mi è piaciuto né qui né tantomeno in Bastardi senza gloria.
  • Discussione Caesars • 14/07/21 10:41
    Scrivano - 16796 interventi
    E' uscito (anche in Italia, edito da La nave di Teseo), il libro scritto da Tarantino basato sui personaggi del film (o forse è il film ad essere basato sui personaggi del libro. Non è chiarissimo chi sia nato prima...). Sul numero di FilmTV attualmente in edicola c'è un articolo dedicato ad esso. Si tratterebbe di "un'espansione" delle situazioni e dei personaggi che conosciamo tramite la pellicola.
    https://www.amazon.it/Cera-volta-Hollywood-Quentin-Tarantino/dp/8834606523?asin=B097PVRYYF&revisionId=da171a41&format=1&depth=1
  • Discussione Zender • 14/07/21 10:54
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Beh in effetti sarebbe da capire chi è nato prima, se l'uovo o  la gallina...
  • Discussione Caesars • 14/07/21 11:37
    Scrivano - 16796 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh in effetti sarebbe da capire chi è nato prima, se l'uovo o  la gallina...
    Nell'articolo su FilmTv dicono:  "Tarantino non ha voluto spiegare se ha scritto prima il romanzo e poi il film, o se questo libro nasce da una sceneggiatura che è riuscito a realizzare solo in parte".

  • Discussione Zender • 14/07/21 14:19
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ahah, mantiene il mistero, pensa te...
  • Discussione Gugly • 12/04/23 09:41
    Portaborse - 4711 interventi
    CONTIENE SPOILER
    Mi inserisco nella discussione: sia come sia, Tarantino deve avere uno zoccolo durissimo di fans che gli perdonano la qualsiasi visto che questo film è una rimasticazione, per carità fatta benissimo, di tutto il già detto ma priva del mordente delle pellicole precedenti; a parte il fatto che, come qualcuno ha scritto correttamente, dare un'altra svolta alla strage di Cielo Drive può risultare offensivo alle persone vicine alle vittime; nell'ottica di Tarantino la family Manson sembra più una manica di imbranati che nel finale si becca la giusta punizione, non un gruppo di folli feroci che hanno tolto la vita a delle persone compresa una donna con un bambino in grembo.
    Giusta solo la tirata sui cast "babelici" delle coproduzioni degli spaghetti western poi aggiustati in sala di doppiaggio...
    Ultima modifica: 12/04/23 11:31 da Zender