Storia di un cowboy che non riesce ad adattarsi alla vita moderna. Il film di David Miller porta la firma di uno sceneggiatore importante come Dalton Trumbo, che riversa sul protagonista l'amarezza e la disillusione del''uomo nei confronti dei propri simili e la ricerca di un rapporto con la natura. Western crepuscolare ed esistenziale, tratteggia nostalgicamente la fine di un'era, fine plasticamente rappresentata da uno struggente finale. Magnifica interpretazione di Kirk Douglas.
Cowboy solitario messosi nei guai nel tentativo di salvare un amico finito in prigione tenta una disperata fuga verso il Messico con il suo fido cavallo. Ritratto di uno spirito libero incapace di adattarsi alla civiltà moderna. Western d’ambientazione contemporanea che propone una bella sfida a distanza tra il fiero Douglas e lo sceriffo sornione Matthau anticipando la corrente crepuscolare dei 70. Luminosissimo il bianco-nero di Lathrop e memorabile il tema guida di Goldsmith. Commovente canto del cigno di un genere e un’epoca. Da rivalutare.
MEMORABILE: L'attraversamento stradale; "Il cowboy ha battuto l’aviazione"; La scazzottata con un braccio solo; L’impossibilità di abbandona il proprio cavallo.
Se Kirk Douglas non avesse letto il romanzo di Abbey da cui è stato tratto il film, non potremmo goderci questo capolavoro, tra drammatico e western moderno. Interpreta un cowboy che, mentre in cielo sfrecciano i jet e nelle strade auto e camion, va ancora in giro a cavallo e per sbarcare il lunario custodisce pecore. La scena in cui Douglas trancia il filo spinato davanti al cartello di proprietà privata e divieto di ingresso è indimenticabile. Film consigliatissimo anche a chi ama Walter Matthau, che nel ruolo dello sceriffo offre un'interpretazione perfetta per lui.
MEMORABILE: Le scene finali, quando Kirk Douglas recita con lo sguardo e senza proferire parola fa capire tutto.
Parabola, a tratti malinconica, di un inossidabile cow boy duro e puro, che può essere visto come un anacronistico dinosauro in un mondo evoluto in cui la tecnologia e il frastuono hanno preso il sopravvento, ma anche come un inguaribile sognatore. Molto bravo Douglas, che parla più col suo cavallo che con il resto dell'umanità. Ma anche Matthau, sceriffo che mal sopporta il suo secondo e un generale, contribuisce a rendere piacevole la visione, durante la quale non si può che parteggiare per il fuggitivo (l'accanimento degli inseguitori e l'ambientazione ricordano il primo Rambo).
MEMORABILE: L'odiato filo spinato; "Devo puzzare come un animale selvatico sul quale non ha piovuto da cinque anni"; Nella lista: "Un orecchio di bue essiccato".
E’ la fine di un’epoca, quel vecchio west in cui non c’erano troppe leggi né troppe macchine e tutti andavano solo a cavallo. L’ultimo cowboy lo troviamo infatti in sella al suo cavallo, solo a sfidare le leggi dello stato del New Mexico. Due i personaggi chiave: un magnifico Kirk Douglas che interpreta il cow boy in un confronto a distanza con lo sceriffo e un disincantato Walter Matthau.
MEMORABILE: L'inseguimento in elicottero.
Kirk Douglas HA RECITATO ANCHE IN...
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HomevideoRocchiola • 2/03/20 09:09 Call center Davinotti - 1333 interventi
Disponibile in DVD A&R rimasterizzato in alta definizione. Video panoramico 2.35 davvero eccezionale, un luminosissimo bianco-nero perfettamente pulito e molto incisivo a livello di definizione. Audio mono 2.0 potente e chiaro. Rispetto alla precedente edizione Teodora della serie Vieri Razzini il video appare ripulito da qualsiasi sporcizia residua e si presenta più dettagliato. Per un prodotto proposto su di un supporto in SD siamo al top !!! Probabilmente è stato utilizzato il master del bluray tedesco pubblicato dalla Koch Media nel 2013. Una visione davvero eccellente anche se proposta da noi come al solito in DVD.
Dopo che Kirk Douglas lesse il romanzo di Edward Abbey"The Brave Cowboy", ne acquistò i diritti e cedette il progetto al suo amico Dalton Trumbo. Douglas disse che la sceneggiatura di Trumbo era perfetta, la migliore che avesse mai letto, e non ne cambiò una sola parola.
DiscussioneLodger • 24/06/25 12:13 Pulizia ai piani - 1602 interventi
Bel dialogo sovversivo fra Jack (Douglas) e Jerry (Rowlands), il cui marito (Paul) è stato condannato a due anni di detenzione per aver aiutato immigrati clandestini a oltrepassare il confine del Messico.
Jack: A noi gente dell'ovest piace l'aria libera e di conseguenza odiamo le barriere e più ce ne sono più le odiamo.
Jerry: Mai sentite tante sciocchezze in vita mia.
Jack: No, è tutto vero. Hai fatto mai caso a quante barriere esistono? E i cartelli che si incontrano? VIETATO LA CACCIA, L'ACCESSO, LA PESCA, IL PASSAGGIO, PROPRIETÀ PRIVATA, ZONA RISERVATA, SENSO OBBLIGATO, CHIUSO, INTERDETTO, PROIBITO. Non lo capisci?
Jerry: Non lo voglio capire.
Jack: E poi ci sono le frecce che ti dicono: "Qui c'è la prigione, lì c'è la strada, qui c'è l'Arizona, lì c'è il Nevada, qui ci siamo noi e quello è il Messico". Ora tra noi e il Messico c'era questa barriera che dava fastidio a Paul, lui non concepiva l'esistenza di una cosa simile e ha agito come se non esistesse, e quando la gente cercava di sconfinare li aiutava.
Jerry: Jack voglio dirti una cosa: il mondo in cui tu e Paul vivete non esiste, forse non è mai esistito. Là fuori c'è il mondo vero che ha dei veri confini, dei veri recinti, delle vere leggi e dei veri guai. O tu accetti quelle leggi o perdi tutto ciò che hai.
Jack: Qualcosa ti resta sempre. _____________
La sceneggiatura è di Dalton Trumbo, simpatizzante del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America che fu inserito nella Lista nera di Hollywood e condannato a 11 mesi di prigione nel 1950.