Reperto sessantottino molto interessante con Checchi anarchico comunista che decide di passare dalle parole ai fatti (almeno lui) poiché vede che la gente che lo circonda usa solo parole. Film disseminato di tantissimi simboli e cose (la bomba fatta a mano, la tomba di Gramsci, il "giocare" con il poster del Che ecc.), un po' forte per l'epoca (incassò una miseria), non facilmente giudicabile oggi.
Da scartare le divagazioni morali: san di filosofia troppo personale, quindi sono sgangherate. Per il resto il film un capolavoro. Non solo delinea bene il continuum fra l'anarchico e il rivoluzionario lasciando intendere che il percorso inverso farebbe ancora più male al sistema, ma è anche marcatamente antintellettuale e tende a demolire l'estrema razionalità delle linee di lotta più moderate, che coi soliti blablabla, con gli idoli ormai morti (ma sempre resuscitati da foto e filmati) si fanno inevitabilmente fagocitare e annullare.
MEMORABILE: Le bombe artigianali con un detersivo a quel tempo molto noto; Il discorso dell'ufficiale americano; I palpeggiamenti dello zio "figlio della Lupa".
I registi sessantottini erano essenzialmente di due tipi: quelli alla Samperi che sfruttavano una moda per fare cassetta e quelli che si prendevano sul serio. Alla seconda categoria sembra appartenere Andrea Frezza, autore di questo dimenticato film che macinò incassi magrissimi per poi scomparire nel nulla. Ridicolmente truce come volevano gli stilemi del tempo, gronda di simbolismi e vacue verbosità oggi difficilmente digeribili, messe a forza in bocca a un Carlo Cecchi verso cui è dura provare simpatia e a una evanescente Juliette Mayniel.
MEMORABILE: Il dialogo in auto fra Cecchi e il generale americano prima dello scoppio della bomba.
Invecchiata decisamente – si vedano contorti discorsi nella sede del partito – e con la voglia intellettualoide dell'epoca, ma anche con uno spirito acido che oggi raramente si vede. La fase nella villa è decisamente quella più riuscita, che trasmette una sensazione di ammuffito da cui lo stesso protagonista e la sua fidanzata tenteranno di svicolarsi. Lento, ma si lascia guardare anche se si sente una certa mancanza di idee in certe fasi più deboli di altri momenti più interessanti. Solo per addicted del periodo e del genere.
Invecchiato ma meno di tante altre pellicole similari della sua epoca. I modelli sono lampanti e certi discorsi, non tutti però, oggi lasciano il tempo che trovano e fanno un po' sorridere ma in essi c'è del "buono". Si lascia seguire senza troppi
affanni nonostante ritmi ben lontani dalla velocità. Cast così così, con un Cecchi molto
giovane ed ancora un po' distante dal grande attore che poi diventerà. Visibile e globalmente sostenibile soprattutto se si è appassionati del periodo e del genere in questione.
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Questa è una delle gemme più preziose che ho visto negli ultimi anni. Chi lo vede non si aspetti un film d'azione e neanche di politica o di eversione. E'un film sulla psicologia anarco-insurrezionalista, e non è così scontato come appare a una prima visione. Può tornare utile soprattutto a chi è interessato agli anni di piombo del decennio successivo, più che altro per capire l'animo di chi vi ha partecipato. FAUNO.
HomevideoLodger • 14/03/24 19:00 Pulizia ai piani - 1603 interventi
ciao dove posso trovare questo film? (se ce l'avete potete scrivetemi sul davibook? grazie)