Liberate mio marito - Film (2016)

Sequestrato nelle prime fasi del film quando una macchina lo blocca, gli sbarra la strada, gli fracassa il finestrino e se lo porta via, Dale Bradshaw (Underwood) finisce legato a una sedia in qualche scantinato e “spedito” via telefonino alla moglie Ann (Zuniga), che insieme alla figlia Casey (Muñoz) si dà da fare per risolvere il caso insieme al detective Barry Matthews (Pearl). Fin da subito si capisce che Dale non è uno stinco di santo: ha tradito la moglie poi rimasta con lui solo per amore della figlia, ha registrate sul computer ingenti transazioni finanziarie con le Cayman, è addirittura in qualche modo collegato a un cartello colombiano della droga......Leggi tutto Un hacker particolarmente sveglio (De-Schuster) svela gli altarini e pure Mel (Lewis), il socio di Dale, pare non poter credere alle sue orecchie, nonostante la moglie sostenga l'innocenza del marito. Ma intanto anche una poliziotta con gli attributi (Newmarch), sezione narcotraffico, si getta nella mischia e col collega detective sono scintille. In effetti sembra che il film sia più interessato alle dinamiche interpersonali che alla storia vera e propria, di cui molti particolari restano fumosi (l'incrocio col cartello della droga è veramente buttato lì) e ben poco credibili; almeno quanto i ripetuti messaggi spediti via telefonino col sequestrato che mugugna qualcosa col fazzoletto in bocca e un riscatto malamente chiarito. Se quindi è discretamente delineata la figura della figlia adolescente, legata più al padre che alla madre ma che capisce quanto il primo non sia la persona che s'era immaginata, molto spazio viene lasciato al rapporto tra la madre, in apparenza nemmeno troppo preoccupata della situazione, e il detective che pare prendersi più cura di lei che del caso, lasciato in secondo piano. Lo comferma il procedere stanco delle indagini, privo di gran sviluppi; è più la gran caciara generata dalla poliziotta a farsi notare, i suoi contrasti con Matthews su come trattare i parenti del sequestrato (il detective è accusato di sdilinquimenti eccessivi con Ann). Ma è in fondo proprio Aaron Pearl a presentarsi come il più convincente del gruppo, discretamente assistito dalla Zuniga, mentre l'hacker di De-Schuster è presentato con i connotati tipici del nerd ad oltranza. D'altra parte non si va molto per il sottile nemmeno in regia e solo alla resa dei conti finale si avverte un minimo di suspense. La confezione e i risultati sono quelli tipici della fiction d'intrattenimento minimo, in cui l'articolazione della trama si fa secondaria al punto che del marito imbavagliato pare presto non interessarsi più nessuno o quasi. Contano più i problemi della moglie conseguenti alla scoperta dell'amante del marito o addirittura quelli del detective, lasciato dalla consorte perché impossibilitato ad avere figli... La tensione percepita è di fatto solo quella tra i due colleghi poliziotti, ai ferri corti fin dal primo momento e con lei decisamente sopra le righe.

Chiudi