Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Francesco Barilli, che già aveva riletto il capolavoro polanskiano ROSEMARY’S BABY nell'inquietante (e un po' troppo lento) IL PROFUMO DELLA SIGNORA IN NERO, torna sulle tracce del regista polacco-hollywoodiano due anni dopo l'uscita dell’INQUILINO DEL TERZO PIANO con un'altra rilettura personale del nuovo capolavoro. PENSIONE PAURA (tra il film precedente, del 1974, e questo, di quattro anni...Leggi tutto successivo, Barilli non ha girato nulla) è ancora un lavoro basato sulle atmosfere gotico-notturne, sulla splendida fotografia di Gualtiero Manozzi, sull'introspezione psicologica. Un film ambizioso, per alcuni tratti di grande suggestione, una volta di più però appesantito da una lentezza narrativa che Barilli pare ritenga necessaria per una maggiore immedesimazione nella vicenda, ambientata qui in una pensione di campagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Un terreno insolito, per un thriller, ma che il regista sfrutta bene per evitare i luoghi comuni del genere. La prima parte è la meno convincente, troppo tesa alla creazione di un'atmosfera angosciante attraverso facce strane, ombre inquietanti, musiche invadenti (ma Adolfo Waitzman musica una colonna sonora azzeccata) senza però mai lasciar esplodere quella follia trattenuta che caratterizzerà invece la seconda parte. Leonora Fani (Rosa) già comincia a subire gli abusi sessuali cui Gianni Dei la costringerà l'anno dopo nell’incredibile GIALLO A VENEZIA, Luc Merenda fa il playboy insistente che la violenta, il resto del cast si limita a seguire diligentemente il copione. PENSIONE PAURA non è un film facile; seguirlo con superficialità rischia di portare sicuramente ad aspre critiche mentre, pur non essendo certamente un capolavoro, offre spunti interessanti e una regia mai di maniera. Di film ambiziosi e spocchiose se n’è visti di ben peggiori. Curioso.

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B. Legnani 30/01/07 23:36 - 5530 commenti

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È un film così così, ma vale certamente la pena di vederlo (ovviamente nell'edizione integrale da novantacinque minuti, che conferma la pittoricità de Il profumo della signora in nero). Cupo, ibrido, raffazzonato. Intrigante, ma con troppi snodi che non stanno in piedi (il finale, poi...). Peccato, perché varie cose (l'ambientazione alle Terme di Stigliano e sul Lago di Bracciano, la fotografia, la musica al pianoforte) sono indimenticabili. Bella (e brava) la Fani, gustoso Merenda, perfetta la Fierro, insipido Rabal.

Undying 16/04/07 00:54 - 3807 commenti

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Non è ben chiaro il senso finale (e soprattutto il "genere") che Barilli (regista del piccolo gioiello Il profumo della signora in nero) intende assegnare al film. Qui l'atmosfera sembrerebbe volersi delineare su un plot più "sostanziale" e significativo, quasi sociale. Ma dopo il primo tempo si ha come la sensazione di voltare pagina: si assiste alla tortura (specialmente psicologica) cui è sottoposta la Fani (peraltro brava) ed il film scende ad un livello inferiore. Visione integrale necessaria, per un giudizio più circoscritto...

Spectra 16/12/07 15:41 - 84 commenti

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Francesco Barilli ha affermato che questo film è nato con grossi problemi tra il produttore e il regista e il film evidentemente ne risente tantissimo. Lungo, noioso, privo di colpi di scena, la tensione non sale mai, questo thriller a tinte morbose non convince per niente. Discrete la fotografia e le atmosfere dilatate e malate che accopagnano tutto il film. Poco amato anche dallo stesso regista e forse anche da chi lo ha visto.

Dusso 3/02/08 11:30 - 1566 commenti

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Visto in versione integrale questo film che con il tempo, vista l'irreperibilità di tale versione e per alcune foto "baviane" tratte dal film, ha avuto la fama di culto. Molto, molto lento soprattutto all'inizio: poi col passare del tempo c'è un miglioramento, grazie a qualche fatto che pare misterioso, ma non è né giallo né horror né thriller: lo deifinirei drammatico. La Fani è come al solito brava ma, almeno qui, non è al meglio; bravo Merenda in un look insolito. Perdibilissimo, se non addirittura sconsigliato; delusione parziale, perché già se ne parlava male dall'uscita...

Deepred89 6/03/08 13:28 - 3706 commenti

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Pellicola senza dubbio particolare e malsana, con un ritmo lentissimo, vari personaggi sgradevoli e un'atmosfera cupa e a tratti quasi disturbante. Molti personaggi non sono sviluppati a dovere, alcune scene potenzialmente notevoli non trovano una realizzazione adeguata e la noia spesso si fa sentire, così come la mancanza di mezzi. La regia di Barilli comunque è buona, la fotografia non delude e le musiche sono discrete. Brava la Fani, discreto Luc Merenda, passabili gli altri. Interessante. Da visionare possibilmente nella versione restaurata.

Zender 1/04/08 00:24 - 315 commenti

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Cupo, profondamente triste, poco riuscito. Sono parole del regista Francesco Barilli e a questo punto dovrebbero far pensare. Effettivamente non si può dire che "Pensione Paura" sia un gran film, però l'arte di Barilli riesce comunque ad emergere nella delicatezza della messa in scena, nell'uso intelligente della fotografia, nella capacità di raccontare una vicenda cupissima e tragica senza mai sbracare e rimanendo nell'ambito di un cinema raffinato. Peccato per il finale, tirato per i capelli.
MEMORABILE: Tutte le (purtroppo limitate) scene in riva al lago (di Bracciano, Legnani dixit).

Pol 16/04/08 18:02 - 589 commenti

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Per apprezzare il film in questione bisogna lasciarsi trascinare nell'atmosfera cupa e morbosa che aleggia nelle stanze della Pensione delle Sirene. Sotto questo punto di vista il film è efficace: Barilli riesce a trasmettere un senso di claustrofobia, sfruttando bene la location; inoltre le vicende della protagonista sono squallide quanto basta a conferire un certo disagio nello spettatore. La storia di per sè non è niente di che ed il finale non convince. Merenda e la Fani molto in parte. Non male.

Homesick 6/05/08 18:08 - 5737 commenti

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Scabroso e malsano, stenta a trovare una sua precisa collocazione a causa di una confusione narrativa che soltanto nello snodo finale si avvicina ai parametri del thriller con uno sguardo a Psyco. L’atmosfera è lugubre e claustrofobica, con suggestive scelte cromatiche e personaggi immondi (stupratori, assassini, pervertiti di ogni gradazione, preti ipocriti). Molto brava la Fani. Bellissima la colonna sonora di Waitzman, maxime l’inquietante motivo d’apertura. A suo modo affascinante, benché non troppo riuscito.

Brainiac 9/08/09 01:19 - 1083 commenti

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In un sito di recensioni specializzate sugli alberghi questa "pensione" totalizzerebbe lo zero su tutto: ritmo, recitazione, trama, regia. Basterà il monologo iniziale a sfiancare anche i cultori del brutto involontario: "Ogni giorno mi aspetto di vederti d'improvviso sulla porta, bellissimo", frase che forse solo gli sceneggiatori di Kiss me, Licia in tempi non sospetti osarono. Poi le caratterizzazioni sono veramente pessime: con attori che necessitano e altri che, fortunatamente, ottengono il doppiaggio. Pensione bruttura.

Bruce 27/01/09 09:28 - 1007 commenti

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Seconda (e ultima, per molto tempo) prova di Barilli dopo Il profumo della signora in nero. In un clima torbido e lugubre da fine del mondo, alcuni personaggi sgradevoli si incontrano in una pensione sulle rive di una lago appenninico (nella realtà è quello di Bracciano). Un film strano, stralunato, dominato da un'aria pesante, mefitica e morbosa. Complessivamente triste e di voluta, ma esasperante, lentezza. Nonostante il titolo, nessuna paura e tanta tanta noia.

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Cotola 25/07/09 03:02 - 9043 commenti

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Indeciso su quale strada prendere (dramma della follia? thriller?) il film, dopo una prima parte molto lenta (in cui non succede nulla o quasi), si riprende leggermente nella seconda che è più movimentata. Peccato però che la sceneggiatura sia non poco ingenua oltre che del tutto inverosimile (la Fani è poco più che una bambina ma si destreggia perfettamente tra omicidi e violenze di ogni sorta). Farsesco e, a mio avviso, fuori luogo il finale in salsa "western". I personaggi poi più che tali spesso sono macchiettistici e già visti. Deludente.

Funesto 18/09/09 18:14 - 525 commenti

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Non disprezzabile film dal genere inqualificabile ma che si fa forte di un cast coi fiocchi (in cui spiccano una convinta Leonora Fani e una famelica Jole Fierro) e di un'ottima fotografia (a tratti con giochi di luce che mi ricordano Bava... l'avrò detta grossa?) che va a braccetto con locations limitate ma dall'azzeccata scenografia. Nonostante tutto non si tratta di un bellissimo film e il ritmo troppo lento fa sembrare che il film non decolli mai. Pochissimo sangue, qualche scena di violenza ai danni della Fani, poca tensione. Pretenzioso.
MEMORABILE: Le lettere della Fani al padre.

Lebowski 8/02/10 11:07 - 81 commenti

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Meno riuscito di Il profumo della signora in nero, ma decisamente interessante. Barilli si muove a metà tra ambizioni metaforiche e (mal) sana exploitation - con le nudità lolitesche della Fani e quelle palestrate di Merenda spesso in bella vista; forse il film gli sfugge di mano ma l'atmosfera torbida e decadente merita la visione. È evidente l'impostazione pittorica del regista, che compone molto bene le scenografie e l'ambiente naturale con la presenza, a volte quasi straniante, degli attori.

Stefania 28/02/10 16:25 - 1599 commenti

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Ne Il profumo della signora in nero la lentezza (iniziale) era una lentezza dinamica, inesorabile, costruttiva della suspence, funzionale alla rappresentazione dell'ambiguità. Qui la lentezza è distruttiva di ogni buona intenzione: Barilli si attarda nel torbido, si crogiola nel malsano. Il dramma della protagonista, che sarebbe potente, trova le espressioni più banali, poi vira al grottesco e scivola in un finale da melodramma. Veramente qualcosa di incompiuto, un'occasione mal sfruttata.

Hackett 31/03/10 20:36 - 1867 commenti

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Sembra che l'interesse di chi ha scritto la storia fosse arrivare al punto relativo alla violenza sessuale della bella e giovane attrice. Tutto il resto è composto da una trama raffazzonata, noiosa e che nel finale centra addirittura il ridicolo. Belle le location e suggestivi alcuni momenti in notturna, ma Barilli ha fatto ben altro.

Myvincent 1/07/10 20:40 - 3741 commenti

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Tutto sembra ruotare attorno al bel viso ed ai centimetri di pelle di Leonora Fani (la giovane protagonista del film), quando le intenzioni, piuttosto ambiziose, parevano altre: raccontare gli orrori della guerra al suo epilogo, denunciare il più bieco maschilismo nelle sue varie forme? Sta di fatto che ne esce un souffleé sgonfio, mentre l'assassino sembra piangere per non essere riuscito a venir fuori bene sulla scena, mentre lo spettatore affonda nella noia...

Pigro 9/10/10 09:39 - 9665 commenti

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Giovanissima, che gestisce una pensione, alle prese con clienti perlomeno inquietanti, tra assatanati di sesso e figuri loschi: meno male che han scritto "paura" nel titolo, altrimenti non mi accorgevo che era un thriller! Si intuisce uno sforzo da qualche parte, ma il risultato è francamente noioso, con una lentezza sfibrante e una carenza di senso del mistero (più enunciato che rappresentato), che purtroppo la buona cura visiva e l'ottima musica non riescono a bilanciare. Gli ultimi 10 minuti, poi, sono proprio appiccicati male, tanto per chiudere la storia.

Trivex 17/10/10 15:00 - 1743 commenti

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Lacustre tenebra della follia, dalla guerra che gli ha portato via il padre alla mente giovane, troppo vulnerabile per non essere sopraffatta. Le anime dannate, ospiti sgraditi ma necessari, volgari ubriaconi violenti, stupratori del corpo e dello spirito. Inesorabile il tripudio alla morbosità per un film condito con senso dalla triste melodia ricorrente, il cui lento e piatto movimento improvvisamente diviene burrasca per le sue brutalità. Il playboy e la sua vecchia, malata fino ad assecondarlo nel crimine, con il finale che riprende la citata pazzia.
MEMORABILE: Scena cult: il playboy nudo, che fa le flessioni con l'applauso!

Superfaber 7/12/10 20:29 - 5 commenti

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Personalmente, adoro questo film. Da buon "fan della Fani", apprezzo molto il suo ruolo da protagonista. L'inizio del film è davvero suggestivo e svela irrimediabilmente l'occhio da pittore di Barilli. Bellissime le musiche di Waitzman, ed è un peccato che nel film non siano giustamente valorizzate. Non uno dei migliori film di quel periodo, ma merita di essere visto!
MEMORABILE: "Dove sarai tu adesso? Il cielo è grande e io lo guardo sempre, ma non ti vedo mai..." (Leonora Fani)

Buiomega71 13/01/11 18:59 - 2910 commenti

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Bellissimo "noir" con atmosfere Avatiane di uno dei nostri autori più interessanti degli anni '70. Meno bello del Profumo della signora in nero e comunque notevole. Barilli ci regala anche tracce di cinema argentiano (i cromatismi virati in blu o rossi accesi, gli scarafaggi nel letto della Fani come i vermi di Suspiria) e addirittura fellinian o (l' incubo della Fani con gli ospiti della pensione in un gazebo sulla spiaggia). Bellissima poi la fotografia di Gualtiero Manozzi, che conferma il talento pittorico di Barilli. Gioiellino.
MEMORABILE: Il massacro nel letto a colpi d'accetta; La scena brutale nelle terme; La Fani costretta alle avance viscide di Merenda.

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Nando 18/01/11 15:28 - 3814 commenti

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Pellicola inquieta e tendente allo scabroso in cui una ninfetta s'imbatte nei clienti psicolabili della sua pensione. Una confezione patinata ma non eccelsa, anzi alcune situazioni scadono nel farsesco, tuttavia il clima mostra alcuni momenti discreti.

Von Leppe 6/03/11 13:44 - 1262 commenti

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Film che magrado non si capisca dove voglia arrivare ha un suo fascino. Atmosfera tra Salò di Pasolini e un thriller argento-polaskiano: c'è una giovane fanciulla vittima di una banda di maniaci e fascisti in un albergo, durante la guerra. Diciamo che il film è girato in modo blando (lo stesso regista si lamenta dei vari problemi tecnici avuti), ma si respira una bella aria malsana, un'atmosfera cupa e folle che merita la visione. Stupenda la scena dei cadaveri nel fango.
MEMORABILE: "Papà!"

Xabaras 1/08/11 20:27 - 210 commenti

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Sfilacciata ed inconcludente opera seconda dell'altrove talentuoso Francesco Barilli. Tutto il peso del film è sulle gracili spalle della bellissima Leonora Fani, costretta a destreggiarsi in un cupo contesto popolato da erotomani esagitati, attempate vecchiarde arricchite e subdoli criminali da strapazzo. Altrove però, la tensione latita e l'intera soluzione finale (melodrammone compreso) appare davvero improponibile. Insolitamente buona anche la prova di Merenda e menzione speciale per l'intera impostazione visiva che si rifà a Suspiria.

Corinne 5/08/11 23:40 - 420 commenti

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Un film che mi ha convinta poco, ma proprio poco, a livello di trama ma indubbiamente d'atmosfera. Malsano, cupo, triste. Ben filmato, con un buon commento sonoro e una Fani davvero bravina. Ottima confezione quindi, ma è proprio la vicenda in sè il suo punto debole... perché forse c'è ben poco da interpretare e la storia (che ha perlomeno il pregio di lasciarsi seguire facilmente) non è che il pretesto per qualche nudo della protagonista e più in generale per un "polanskiano de noantri".

Lupoprezzo 13/09/11 23:23 - 635 commenti

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Un certo fascino limaccioso e perverso al principio è avvertibile, tanto che in certi momenti ci si domanda se il film sia stato diretto da Tinto Brass. Il problema è che non si capisce bene dove Barilli voglia andare a parare: l'intreccio è troppo sciatto e confuso e la vicenda viene sospesa in un piano irreale che giova sì all'atmosfera, ma a discapito della storia e del suo coinvolgimento. Restano nella mente diverse inquadrature decenti, corridoi bui ed una colonna sonora che vale da sola più di tutto il resto. Mitico Luc Merenda.

Luchi78 2/12/11 11:54 - 1521 commenti

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Non convince completamente, anzi, lascia una sorta di amaro in bocca per un'opera che poteva valere molto di più, ma ha troppi buchi per essere giustamente apprezzata. La Fani e Luc Merenda valorizzano i loro personaggi girando scene molto difficili con un pathos notevole, attorno girano tutta una serie di personaggi su cui non spicca nessuno in particolare. Il finale è tirato via e rovina un po' tutto il film. Barilli fa un ottimo lavoro di regia, come è ottima la fotografia di Manozzi. Peccato per la sceneggiatura poco curata.

Giùan 9/12/11 11:00 - 4559 commenti

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Originale tentativo autoriale del non proprio fecondo Barilli. Il ritmo letargico, come ne Il Profumo, è ancora propedeutico ad una vicenda onirica, se non pienamente metaforica. La guerra, lasciata off scene, diventa il lievito per impastare una massa filmica in cui le pulsioni primarie (sesso, tradimento, gelosie) assediano l'innocenza pura (ma anch'essa in fondo "malata") di Rosa. L'impianto però non ha buone fondamenta, così il film si perde in troppe figurine archetipiche senza nerbo (l'amante della madre, il compagno d'armi del padre). Bravi Fani e Merenda.
MEMORABILE: Le musiche di Watzman; Lo stupro: col corpo di Merenda e il volto della Fani perfetti; La visita al viscidissimo parroco del paese.

Moro 4/02/12 15:23 - 36 commenti

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Secondo me, la chiave di lettura del film sta nella vittoria dell'irrazionalismo, rappresentato dalla follia finale della giovane protagonista, sul lucido bisogno di riportare ordine laddove esso era stato completamente smarrito (l'arrivo provvidenziale dell'amico del padre di lei). La stessa metafora vale per il binomio orrore della Guerra/ritorno alla normalità (Pace). Azzeccata la claustrofobica ambientazione, una sorta di microcosmo, che è lo specchio della realtà. Il sogno e l'immaginazione sono superiori a qualunque forma di consolazione.
MEMORABILE: Papà, non è cambiato nulla dall'ultima lettera...

Fauno 7/09/12 10:26 - 2212 commenti

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Matrice scarsa, abominio gratuito parecchio: non solo non regge l'impalcatura, ma la medesima non si erge neanche. Resta solo la facciata dell'hotel abilmente illuminata dalla mitica lampada, non certo di Aladino! Il finale rende giustizia, ma il film è più facile ricordarlo per il ruolo odioso di Merenda & company o per la minestra organica e troppo buona piuttosto che per il legame mentale indissolubile nei confronti di chi non tornerà mai... Il fatto che sia ambientato alla fine della seconda guerra mondiale non lo salva dalla mediocrità.
MEMORABILE: I colpi d'accetta e l'immersione nella melma.

Saintgifts 13/11/13 20:08 - 4098 commenti

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La storia fatica a stare in piedi e alcuni (pochi) dialoghi potevano essere più curati. Ma non è la storia a essere importante (poteva essere anche un'altra), il film è la pensione e chi la abita, le atmosfere create riuscendo a mettere assieme piuttosto bene tutte le più malsane tendenze umane attorno al personaggio centrale (una Fani molto brava) che sa di pulito e che continua a sapere di pulito anche quando viene sporcata e la sua mente vola altrove. Gli elementi sono quelli visti in altri prodotti similari, ma qui sono usati al meglio.
MEMORABILE: Jole Fierro durante lo stupro; La tovaglia ribaltata nella ricca tavola del prete.

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Maik271 22/01/14 19:06 - 436 commenti

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A far paura non è la pensione del titolo ma i personaggi malsani che vi alloggiano. La prima ora è dedicata a far conoscere le miserie e le depravazioni dei vari interpreti (unico picco la morte della madre), risultando piuttosto piatta; a partire da quel momento il film ha come un'impennata che però non riesce, da sola, a risollevarne le sorti. Nel cast bene la giovane Leonora Fani e Luc Merenda.
MEMORABILE: La scena dei corpi nella vasca piena di fango.

Modo 15/03/14 11:39 - 949 commenti

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Non mi ha detto molto. Un thriller abbastanza sconclusionato privo di pathos e colpi a effetto. Si salva la fotografia di certe inquadrature. La storia? Morbosa sì, desolata, ma decisamente poco convincente che conduce a un finale così così. Attori - nonostante tutto bravi - a volte decisamente sprecati per colpa di una sceneggiatura piuttosto scarsa e noiosa.

Ellerre 26/12/14 23:35 - 89 commenti

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L’assortito gruppo di “strani” clienti di un’isolata locanda ci trascina all’interno di inquietanti storie (non troppo legate tra loro), senza regalarci però la tanto attesa “paura” che, visto il titolo, avrei gradito. Ottima la fotografia e originali le ambientazioni, che sembrano ricreare certe atmosfere del noto horror “regionalistico” di Avati La casa dalle finestre che ridono. Finale incommentabile. Buono il tema dell’argentino Waitzman, che forse avrebbe fatto meglio ad alleggerire certi fastosi arrangiamenti per archi.

Jdelarge 27/02/15 13:58 - 1000 commenti

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Barilli punta tutto sull'atmosfera, la quale, pur essendo ben congegnata, non riesce da sola a reggere il film (che per il resto non sembra aver molto da dire). La vicenda si svolge verso il termine della Seconda Guerra Mondiale, in una pensione quasi sospesa nel tempo, nel quale la fa da padrone l'immobilismo (fisico e psicologico) dei protagonisti. La sensazione più che di paura è di attesa e staticità. Gli attori non sembrano in stato di grazia e la regia, pur regalando sprazzi di qualità, è penalizzata da una sceneggiatura molto confusa.

Victorvega 14/05/15 12:09 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Opera numero 2 di Barilli dopo Il profumo della signora in nero, si pone un gradino al di sotto del predecessore. Piacciono la bellissima fotografia, l'uso della colonna sonora, l'interpretazione della brava protagonista e l'uso dei colori delle luci, dominato dal rosso, dal blu e dal giallo. Si nota una lentezza nell'azione, che è diventata una precisa scelta stilistica. La storia rimane nel limbo oltre la metà e fino a poco dalla fine non prende direzioni, indecisa fino all'ultimo su che genere di film essere. Il finale ha alcuni punti forzati.

Caesars 23/11/15 09:57 - 3790 commenti

I gusti di Caesars

Film lento e prolisso, ma questo non è certo il male maggiore. I problemi più grossi risiedono in una storia mal strutturata (soprattutto nella parte finale) e in personaggi astrusi. Peccato perché la fotografia è buona, così come la colonna sonora e Barilli aveva dimostrato con la sua opera prima di essere regista di discreta caratura. Invece pare che qui le cose gli siano un po' sfuggite di mano e, complice una sceneggiatura a troppe mani, il risultato finale risulta veramente poca cosa. Delusione.

Rufus68 21/04/16 22:15 - 3841 commenti

I gusti di Rufus68

L'eleganza di Barilli: senza sugo, al pari di quella d'uno Zeffirelli deprivato d'ogni profondità; un'eleganza, peraltro, debitrice verso troppe fonti d'ispirazione. A una prima parte piuttosto statica segue un incoraggiante crescendo d'interesse che, purtroppo, si sgonfia clamorosamente nel finale: l'irrompere in stile Django della figura paterna - evocata per tutto il film - è irresistibilmente ridicola. Graziosa la Fani.

Il Dandi 2/04/20 23:22 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Dopo Il profumo della signora in nero Barilli torna a far nascere l'orrore dai conflitti edipici di una psicologia femminile malsana, ma le somiglianze purtroppo si fermano qui: l'ambientazione d'epoca, pur curata, non riproduce i guizzi pittorici per i quali ricordavamo il regista, la lentezza lì affascinante qui diventa noiosa, il twist-end che lì sconvolgeva qui suona telefonato. Delusione e manco piccola, in cui si salvano solo le musiche del pianista argentino Waitzman e la prova di maturità di un baffuto Luc Merenda in ruolo sgradevole.
MEMORABILE: La carneficina da western del pre-finale.

Pinhead80 4/04/20 16:10 - 4758 commenti

I gusti di Pinhead80

L'atmosfera straniante, l'aria insalubre che si può respirare e la perversità di fondo che permea l'opera rendono questo thriller italiano una piccola perla del cinema di genere. Ogni personaggio viene rappresentato nella sua bassezza morale e intellettuale (si salva solo il nipote del prete) tanto che vediamo ognuno di essi in preda a ogni sorta di bestialità. Il merito del regista è quello di far sì che lo spettatore non riesca a empatizzare con nessuno dei vili e viscidi protagonisti. Affascinante.

Ira72 3/04/20 12:04 - 1313 commenti

I gusti di Ira72

Si avvicina al capolavoro kitsch (mai vista una defunta pronta per la veglia funebre, di fucsia vestita, con tanto di bouquet floreale abbinato) ma anche al punteggio più basso per la trama, ahimè carente. Resta comunque un film surreale e suggestivo, daliniano, quasi un’installazione, con splendidi cromatismi, colori sgargianti a contrasto e un porpora ricorrente che ricorda alcuni pezzi forti di Argento. Molto curata la fotografia, fascinose le ambientazioni, trascinante la colonna sonora. Una pellicola bistrattata che merita la visione degli appassionati.

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Markus 3/04/20 18:51 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Un albergo, nei primi Anni '40. Le insidie di smaniosi clienti subite da una teenager (la graziosa e qui convincente Leonora Fani) sono giostrate da Francesco Barilli attraverso un eccentrico ibrido tra il giallo allora in voga e qualche traccia avatiana. Non è certamente una pellicola riuscita: la regia è acerba, con una prima parte che fatica a decollare e una seconda più vispa, ma arzigogolata e con qualche violenza fine a se stessa. Meglio sul versante delle caratterizzazioni e della suggestiva ambientazione. Suadente la colonna sonora.

Nicola81 10/04/20 21:30 - 2857 commenti

I gusti di Nicola81

Inferiore al Profumo della signora in nero, che già non era un capolavoro. Colpisce lo squallore morale che accomuna quasi tutti i personaggi, buone l'ambientazione e la confezione, ma la storia convince poco e più che la paura si avverte la noia. Bella e bravissima la Fani (che risulta credibile come adolescente sebbene avesse già 23 anni), Merenda in un ruolo insolitamente spregevole è una sorpresa, più debole il cast di contorno, a cominciare da un Rabal fuori parte. Notevole, ma non sempre calzante, la colonna sonora di Adolfo Waitzman.

Bullseye2 3/05/20 17:35 - 396 commenti

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Confutiamo le opinioni del regista: cupo e triste sì, ma niente affatto poco riuscito, anzi! Questo oscuro noir-thriller-melò che mescola Bertolucci e Argento, Avati e Pasolini, Bava e Fulci è un memorabile giallo d'autore che ha valide frecce al proprio arco come una buonissima regia, una fotografia raffinata e una colonna sonora ben riuscita, oltre a un profondo senso di malessere che non sparisce neanche a fine visione. Ottimo cast, in cui spiccano una Fani nel ruolo della vita e un Merenda mai così lercio e infame. Da rivalutare.

Reeves 30/12/20 15:42 - 2212 commenti

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Film stranissimo, quasi un Salò pasoliniano in chiave thriller con i giovani (e i loro corpi) preda dell'ansia di potere da parte degli anziani. Veramente notevole l'interpretazione del duo Leonora Fani - Luc Merenda, bravi i comprimari, storia un po' zoppicante ma capace di rendere bene il clima di degrado umano che sottende tutto il film. Si capisce che ha avuto problemi produttivi, ma è comunque interessante.
MEMORABILE: Il prete usuraio; Le flessioni ginniche di Merenda.

Keyser3 30/05/22 23:17 - 444 commenti

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Giunti al termine della visione di questo lavoro viene il rammarico che Barilli, autore di per sé poco prolifico, non si sia fermato all'ottima opera prima. Nonostante si intraveda qua e là la conferma delle doti di un autore raffinato, la storia è eccessivamente lenta e ripetitiva e gli ultimi venti minuti, con l'arrivo del vendicatore vestito con uno spolverino alla Clint Eastwood prima maniera, lasciano a dir poco interdetti. Cast maschile che più laido non si può, con Merenda in testa; la Fani è acerba ma si lascia guardare.

Noodles 17/11/23 18:37 - 2227 commenti

I gusti di Noodles

Thriller notevole, rovinato in parte solo da un ritmo che all'inizio arranca in maniera paurosa. Ma se si resiste dall'idea di fermarsi, lo spettatore verrà ripagato da atmosfere di grande fascino ed estremamente torbide, una fotografia davvero cupa e ben realizzata e una storia che ha il suo fascino morboso e avvolge lo spettatore tra le spirali della follia. Non mancano le sorprese. Leonora Fani un po' acerba ma nel complesso se la cava egregiamente reggendo da protagonista un film non facile. Convincente la regia. Un thriller assolutamente da riscoprire.
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  • Discussione B. Legnani • 8/03/11 23:33
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sono in tanti ad adorare la Fani, sto notando... Lo stesso Legnani mi pare non fosse insensibile al suo fascino...

    Personaggio strano (vedi le dichiarazioni di Barilli e di Fidani), la cui pelle lattea e tutto il resto colpivano in modo molto "intrigante" (aggettivazione ad usum Delphini).

    Buiomega71 ebbe a dire:
    Quanto darei per leggere o vedere una sua intervista...oggi. Sparita nel nulla, rafforza ancor di più il mito.

    Quella d'epoca, vista in Stracult, con madre al seguito, è abbastanza terribile.
    Ultima modifica: 8/03/11 23:35 da B. Legnani
  • Discussione Buiomega71 • 9/03/11 10:23
    Consigliere - 25998 interventi
    Ne ho sentito parlare, ma quanto darei per poter leggere su Nocturno una sua intervista. Avevo un amico epistolare di Treviso, anni fà, e mi disse che la Fani era diventata una piccola imprenditrice. Ma ho preso questa notizia con le molle.
  • Discussione B. Legnani • 9/03/11 10:29
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    ... mi disse che la Fani era diventata una piccola imprenditrice. Ma ho preso questa notizia con le molle.

    Notizia riferita anche a Gomarasca (Nocturno) dalla sorella della Fani, non pochi anni fa, ma mai verificata, a quanto mi risulta.
  • Discussione Buiomega71 • 9/03/11 10:35
    Consigliere - 25998 interventi
    Infatti, non è mai stata verificata. Pensa Buono, che a metà anni 90 ( quando scoprii la Fani nel mio personal cult "Bestialità") scrissi una sceneggiatura ( che poi buttai) intitolata "La fine della giovinezza". Mi ero ispirato alla Rabbia giovane e a Cuore selvaggio, scrivendo una specie di road con protagonisti appunto la Fani, e Alessandro Momo, che giravano le highway degli states, accopando, bruciando, stuprando e seviziando vari autostoppisti, inseguiti dalla polizia , capitanata da Harvey Keitel. Tu pensa a che punto ero arrivato per la Fani.
  • Discussione Funesto • 9/03/11 13:48
    Fotocopista - 1415 interventi
    Sei davvero ammirevole, altrochè.
  • Discussione Buiomega71 • 9/03/11 13:58
    Consigliere - 25998 interventi
    Bhè Funesto, ti ringrazio, ma erano sciocchezze che scrivevo negli anni '90, e riempivo con citazioni da film da me amati. Cose orribili, che poi ho buttato ;)
  • Discussione Buiomega71 • 9/03/11 14:08
    Consigliere - 25998 interventi
    Comunque " La fine della giovinezza" l'avevo scritto solo e appositamente con la Fani in testa. Nel finale immaginavo Momo che veniva crivellato di colpi dalla polizia ( al ralenty) mentre la Fani danzava sulle note di In dreams di Roy Orbison, chiaro omaggio a Velluto blu, prima di venire massacrata dai colpi in arrivo.Panoramica sui corpi devastati dai colpi, e la voce fuori campo di lei che dice " Sempre insieme, finchè morte non cì separi". Titoli di coda. Ah, bei tempi delle mie "sporkizie".
    Ultima modifica: 9/03/11 14:17 da Buiomega71
  • Homevideo Xtron • 16/06/12 21:17
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd Nextvideo purtroppo è letterbox
    Durata 1h35m11s

    Ultima modifica: 17/06/12 10:08 da Zender
  • Homevideo Trivex • 27/03/20 16:57
    Archivista in seconda - 1317 interventi
    Leggo che sarà in onda il prossimo giovedì su Cine34.

    Per "Pensione paura", "ho paura" che si tratterà della versione VM 14, massacrata in censura nel 1986 (vedi Italia Taglia), con tagli di oltre 60 metri.
  • Homevideo Buiomega71 • 8/06/22 20:29
    Consigliere - 25998 interventi
    In blu ray per la Mondo Macabro, con audio italiano e in  regione 0

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/29716-Blu-Ray-Pensione-Paura-Hotel-Fear?__lang=it-IT