Noir convenzionale con il killer professionista di turno (Caine) che, assoldato da un ispettore senza troppi scrupoli (Quinn) per uccidere un boss marsigliese (Mason), finisce col farsi pagare pure da quest'ultimo scompigliando le carte in tavola. In una Francia piuttosto ben ripresa, il gioco a tre (ma Mason resta molto in ombra) non sembra convincere granché: Caine è ancora una volta impeccabile nel suo mix di eleganza e ironia, ma si muove all'interno di una storia né troppo limpida né coinvolgente; Quinn è invece serissimo, forse il vero protagonista: cambia i “contratti” a suo piacimento, agisce senza alcun rispetto delle regole, fa il bello...Leggi tutto e il caltivo tempo quasi più di Mason, costretto a poche pose diciamo standard. Più che nel suo insieme il film funziona nelle singole scene, in qualche gustoso incontro tra le star in cartellone, in dialoghi che non fanno gridare al miracolo ma nemmeno demeritano. L'azione latita: si gioca più sull'atmosfera, magari aiutati dalla colonna sonora jazz-funk di un Roy Budd ispirato; ma non può questo essere sufficiente a una buona valutazione complessiva. Nel genere è stato fatto di molto meglio, nonostante non sia disprezzabile l'approccio disincantato e non autoriale del regista Robert Parrish. Finale cinico giustamente sbrigativo.
Onesto poliziesco di quelli che imperversavano negli anni '70. Parrish non trascura il versante action, ma con un simile cast a disposizione preferisce puntare maggiormente (e giustamente) sulle psicologie dei personaggi: Quinn poliziotto dai metodi non convenzionali, Caine sicario raffinato e gaudente, Mason narcotrafficante protetto in alto loco; Bozzuffi (braccio destro del boss) e Ronet (il commissario parigino) rappresentano degnamente la nazione ospitante. Discrete le musiche di Roy Budd.
Nulla di che; plot abbastanza originale, non sfruttato però nel modo giusto. Si punta quasi tutto sul carisma dei protagonisti, il ritmo latita e riprende un po' nella seconda parte. E' una coproduzione inglese ma, complice anche l'ambientazione parigina-marsigliese, somiglia molto più ai polar francesi dell'epoca. Per chi ama il buon cinema artigianale anni '70.
Solido e senza particolari guizzi, il film si lascia seguire per un semplice motivo: gli attori. La trama è traballante nella sua mancanza di realismo eppure la presenza carismatica e fisica delle star, abili a tratteggiare alcuni tipi basici (il poliziotto cocciuto, il traditore, il boss imprendibile...), basta e avanza a confezionare un prodotto ben godibile. Fra i tanti spicca l'irridente figura di Caine, killer amante della dolce vita.
Alto funzionario americano a capo di una sezione della DEA che opera in Francia assolda un sicario professionista perché faccia fuori il boss marsigliese del narcotraffico, al riparo dalla legge grazie alle troppe protezioni... Confezione sciatta, trama forzata ed inverosimile, personaggi stereotipati oppure mal definiti, scene d'azione dirette col piede sinistro, insomma un disastro. L'unico motivo che ne giustifica la visione è il cast fitto di grandi attori in grado di "potabilizzare" almeno in parte anche un thriller brutto come questo, ma che spreco di talenti...
MEMORABILE: Il tizio che chiede di essere pagato... stando in cima ad un palazzo in costruzione a pochi centimetri dal vuoto.
Se il valore del film si misurasse dal cast, questo gangster-movie di Parrish dovrebbe stare nei piani alti del cinema. Purtroppo non tutto gira per il verso giusto e nonostante l'impegno dei grandi attori coinvolti, chi più (Quinn, Mason) chi meno (Caine), la vicenda, benché poco originale, stenta a farsi seguire, soprattutto per colpa di una sceneggiatura arruffata che inciampa su alcuni importanti snodi narrativi. Confezione così così e ritmo lento da polar non facilitano il compito dello spettatore nonostante qualche brivido nel finale. Sicuramente guardabile, ma niente di più.
Un poliziotto assolda un killer di professione per far fuori un boss della droga a Marsiglia che pare intoccabile. Ma a quanto pare c’è pure chi fa il doppio gioco. Vale la pena vedere il film solo per la presenza di tre star supreme come Michael Caine, Anthony Quinn e James Mason, perché la trama è abusata e prevedibile, in più alcuni snodi sono lasciati a sé stanti. Curiosamente un noir/action decisamente al maschile, perché le donne fanno appena capolino. Comunque nel un complesso un film più che guardabile.
Robert Parrish HA DIRETTO ANCHE...
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MusicheEllerre • 10/06/09 13:08 Call center Davinotti - 1218 interventi
Piccolo capolavoro di Roy Budd, precursore del jazz-funk, che musica la pellicola in maniera geniale.
Riferimento discografico: Roy Budd, Marseille Contrat, WB 1972 (è il 45 giri uscito solo in Francia. L'intero album non venne mai stampato all'epoca e solo dal 1999 è possibile ascoltarlo ristampato su CD)