Onesto poliziesco di quelli che imperversavano negli anni '70. Parrish non trascura il versante action, ma con un simile cast a disposizione preferisce puntare maggiormente (e giustamente) sulle psicologie dei personaggi: Quinn poliziotto dai metodi non convenzionali, Caine sicario raffinato e gaudente, Mason narcotrafficante protetto in alto loco; Bozzuffi (braccio destro del boss) e Ronet (il commissario parigino) rappresentano degnamente la nazione ospitante. Discrete le musiche di Roy Budd.
Nulla di che; plot abbastanza originale, non sfruttato però nel modo giusto. Si punta quasi tutto sul carisma dei protagonisti, il ritmo latita e riprende un po' nella seconda parte. E' una coproduzione inglese ma, complice anche l'ambientazione parigina-marsigliese, somiglia molto più ai polar francesi dell'epoca. Per chi ama il buon cinema artigianale anni '70.
Solido e senza particolari guizzi, il film si lascia seguire per un semplice motivo: gli attori. La trama è traballante nella sua mancanza di realismo eppure la presenza carismatica e fisica delle star, abili a tratteggiare alcuni tipi basici (il poliziotto cocciuto, il traditore, il boss imprendibile...), basta e avanza a confezionare un prodotto ben godibile. Fra i tanti spicca l'irridente figura di Caine, killer amante della dolce vita.
Alto funzionario americano a capo di una sezione della DEA che opera in Francia assolda un sicario professionista perché faccia fuori il boss marsigliese del narcotraffico, al riparo dalla legge grazie alle troppe protezioni... Confezione sciatta, trama forzata ed inverosimile, personaggi stereotipati oppure mal definiti, scene d'azione dirette col piede sinistro, insomma un disastro. L'unico motivo che ne giustifica la visione è il cast fitto di grandi attori in grado di "potabilizzare" almeno in parte anche un thriller brutto come questo, ma che spreco di talenti...
MEMORABILE: Il tizio che chiede di essere pagato... stando in cima ad un palazzo in costruzione a pochi centimetri dal vuoto.
James Mason HA RECITATO ANCHE IN...
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
MusicheEllerre • 10/06/09 13:08 Call center Davinotti - 1149 interventi
Piccolo capolavoro di Roy Budd, precursore del jazz-funk, che musica la pellicola in maniera geniale.
Riferimento discografico: Roy Budd, Marseille Contrat, WB 1972 (è il 45 giri uscito solo in Francia. L'intero album non venne mai stampato all'epoca e solo dal 1999 è possibile ascoltarlo ristampato su CD)