William Castle è diventato famoso non tanto per i suoi film quanto per le trovate extracinematografiche che li accompagnavano. In MACABRO ad esempio un annuncio ci spiega che una fantomatica società assicurativa pagherà la somma di un milione di lire a chiunque muoia di spavento durante la proiezione. Ingegnoso, ma il film? Il film è un cupo thriller d'impostazione simile al celebre I DIABOLICI di Clouzot, che prevede un complicato intreccio di amore e morte. Protagonista Rodney Barrett (William Prince), un medico accusato in paese della morte di sua moglie, cui non ha prestato i corretti soccorsi in occasione del parto. Ora che anche la figlia,...Leggi tutto Marge, è scomparsa (forse sepolta viva) Rodney è disperato. Quale macchinazione si nasconde dietro all'enigma? Un thriller d’altri tempi, recitato in maniera assai modesta ma abbastanza studiato nel suo alternarsi tra flashback e ritorni al presente. La sceneggiatura non brilla, ma al di là dell’impostazione teatrale degli interpreti (pressoché inevitabile, a quei tempi) c'è qualche esterno di un certo pregio e l'atmosfera che si respira nel cimitero dove quasi per intero si svolge la vicenda non è disprezzabile. Di spaventi neanche a parlarne (era forse troppa la paura di dover pagare qualche milioncino a eventuali vittime?) e come horror MACABRO non funziona di certo. Forse Castle pensava troppo ai trucchi coi quali spaventare le vittime in sala che non ai film veri e propri...
Thriller piuttosto modesto girato da un regista che è stato uno dei primi geni del marketing cinematografico: chiunque fosse morto durante la proiezione del film suddetto avrebbe, infatti, intascato una cospicua assicurazione. In realtà la pellicola fa ben poca paura e la sceneggiatura è piuttosto prevedibile per poter causare attacchi di cuore nello spettatore. Ma forse all’epoca poteva anche fare il suo effetto. Oggi certamente no!
Le uniche bizzarrie sono concesse al principio e alla fine, ovvero la trovata pubblicitaria della polizza assicurativa contro la morte di paura e il corteo funebre che sfila lungo i titoli di coda animati; il resto è un thriller debole e macchinoso costruito su alcuni tòpoi del cinema gotico (la sepoltura prematura, il cimitero) e poliziesco (la telefonata anonima), senza colpi di scena significativi. Attori modesti, nonostante la presenza del grande Jim Backus di Gioventù bruciata. I cardiopatici possono starsene tranquilli e risparmiare denaro: non c’è nessun pericolo di morire di paura.
Mi aspettavo qualcosa di completamente diverso: un vero tardo-gotico! Invece, è un buon thriller che di cimiteriale ha soltanto lo sfondo, del gotico il richiamo all'orrore della "sepolta viva"... ma è fumo, anzi, nebbia negli occhi: è una storia di avidità e di inganni in una ricca famiglia con patriarca sovrastante, due sorelle belle e infelici, un genero ambiguo e una nipotina in pericolo. La struttura costruita su continui flash-back qui funziona, snellisce la narrazione anziché appesantirla ed esaspera la suspance, che raggiunge vette discrete. E William Price è un "cattivo" di classe!
MEMORABILE: La scoperta del piccolo cadavere nella bara e il "coccolone" del patriarca!
Di macabro questa pellicola degli anni '50 ha solo il titolo, visto che l'atmosfera generale, pur avendo a che fare con cimiteri ed affini, è fiacca dall'inizio alla fine. Buona l'idea di descrivere come eroe e vittima chi in realtà ha ordito con precisione un piano diabolico di morte per i soliti motivi di eredità. Mediocre e annacquato.
Il titolo è Macabro, e infatti il film è svolto tra un cimitero e le pompe funebri, con un bel bianco e nero dove sopratutto le immagini del cimitero sono belle, tipiche, con la nebbia e la vegetazione. Ci sono, durante lo svolgimento della trama nel presente, degli inserti di avvenimenti del passato che, anche se interessanti, interrompono la tensione, visto che è un thriller dove il tempo scandito da un orologio è il fulcro del film (secondo la pubblicità dell'epoca doveva far crepare di paura). Con un montaggio migliore ci avrebbe guadagnato.
Non è invecchiato benissimo questo gialletto di un sapiente imbonitore: trama col respiro e il passo da telefilm, tempi morti ciononostante, assoluta implausibilità di molte cose - non ultimo l'aplomb ai limiti dell'ebetudine di cui alcuni danno prova nel finale che si vorrebbe clamoroso. Il doppiaggio italiano, che sostituisce ai Lloyd's la "Riunione adriatica di sicurtà", spegne ogni residua fiammella. Si salva lo humour nero dei titoli di coda e della morte (non mostrata) della cieca.
Conferma la personale predilezione per il Castle che gioca coi codici del thriller-horror restando però ancorato ai suoi meccanismi narrativi, senza le gigionerie parodistiche stile La casa dei fantasmi. Così, pur restando lontani dall'esasperante parossismo di Passi nella notte, la pellicola avviluppa nelle sue nebbiose spire, saldandole a una galleria di personaggi la cui ambiguità, pur tagliata con l'accetta, ben aderisce al fumoso plot e alla cimiteriale ambientazione del set. Gli si perdonano, senza che le si dimentichino, tante grossolane banalità.
Curioso esemplare in grado di dare un'idea delle capacità distributive di Castle, geniale cineasta in grado di spacciare per horror questo (poco) riuscito noir peraltro non esaltante dal punto di vista produttivo. Macabro è un riuscito low budget valorizzato dalle buone caratterizzazioni degli attori e da una riuscita fotografia in b/n. La pretesa di assicurare presso i Lloyd's di Londra gli spettatori del film appare trovata "affaristica" davvero pleonastica giacché di paura, durante la visione del film, se ne prova ben poca...
La sbruffoneria iniziale (l'assicurazione contro il rischio d'infarto) diviene, dopo aver visto il film, una simpatica presa per i fondelli: far passare tale modesto noir per un attentato alle coronarie equivale, infatti, a spacciare un pechinese per un leone. C'è da riconoscere al burlone Castle il mestieraccio: con due location e un pugno di attori riesce a tener desto l'interesse dello spettatore sino allo sciapissimo finale.
Primo passo nel thriller orrorifico per Castle, non ispirato come sarà in futuro: il film, infatti, si ricorda meglio per la strategia di marketing che lo accompagna (l'assicurazione sulla vita per chi morisse di paura guardandolo!). Nonostante una gradevole cattiveria di fondo, il prodotto finale è troppo ingenuo per potersi dire riuscito (dialoghi enfatici e reazioni illogiche in gran copia). La leggerezza dell'insieme lo rende però godibile. Strano a dirsi, ma le sequenze più efficaci sono i flashback a tinte drammatiche (la moglie incinta tradita, la ragazza cieca spericolata).
MEMORABILE: La pazza corsa in auto della ragazza cieca; Il corpo insanguinato del becchino; La bambola-cadavere nella bara; I simpatici titoli di coda animati.
William Castle HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàZender • 2/12/07 10:49 Capo scrivano - 48848 interventi
Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror".
(Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
Come al solito Castle gioca con gli spettatori
scrivendo a inzio film che e' consigliabile
assicurarsi (per un milione di lire) prima della visione che potrebbe provocare l'irreperabile !
Formato video 1,85:1 Anamorfico
Formato audio 2.0 Mono Dolby Digital: Italiano Inglese
Sottotitoli Italiano
Contenuti extra Presentazione di Luigi Cozzi
La vera storia di William Castle
Trailer originale
Galleria fotografica