Graziosa ed elegante (salvo qualche concessione nel "cattivo gusto") pellicola, ben diretta da un mestierante di spessore e interpretata da un variegato e simpatico cast. La pettoruta dell'incipit è sgraziata ma piace ai pomicioni. Gli episodi non sono tutti alla stessa altezza. Spicca quello con un giovane Mario Carotenuto, all'attacco per conquistare una graziosa moretta. A seguire non si dimentica il divertente episodio interpretato da Vianello/Mondaini/Gino Bramieri. Presenzia anche un simpatico Delle Piane e c'è spazio per una comparsa lampo di un giovanissimo Jimmy il Fenomeno. Gigione.
MEMORABILE: Umberto D'Orsi vestito con kilt scozzese!
Solita commedia ad episodi stile Girolami: 4 segmenti incentrati sui pomicioni italiani (come già ne Gli italiani e le donne, La donna degli altri è sempre più bella). L'episodio migliore è quello con Vianello e Bramieri, ricco di equivoci e sotterfugi, retti dalla bravura dei due mattatori. Poi c'è quello con Carotenuto (formidabile quando parla al telefono col gioielliere); al livello più basso infine ci sono i pessimi episodi con Panelli e Delle Piane, noiosi e zeppi di gag vecchie già allora. Nel complesso un film vedibile, ma non indispensabile.
La cosa migliore è il prologo all'EUR, con "pomicioni" inserito dopo "trasvolatori". L'episodio con Ennio Girolami è scarsotto e non valorizza la Lee, qui meno irresitibile del solito (*½). Il migliore è quello con Carotenuto, grande come sempre, l'unico sufficiente (**). Terribile quello con Panelli, che spreca un bel cast, persino una spettacolosa Buccella (*). Qualce sprazzo ha quello con Vianello, ma è troppo poco (*½). La media è sin troppo facile. La voce fuori campo è di Corrado Mantoni.
MEMORABILE: Carotenuto al telefono con il gioielliere.
In quanto a commedie, tra alti e bassi Marino Girolami ci sa fare, anche perché quando le sceneggiature non sono particolarmente brillanti ha modo di ripiegare su un ottimo e variegato gruppo di attori, come in questo caso. Partenza modesta ma scorrevole con la recluta Enio Girolami e il colonnello scozzese D'Orsi (**); più vivace e spassoso quello con Carotenuto (**!), seguito dalle scappatoie e dagli scambi di battute tra Vianello e Bramieri (**/**!). Molto più sotto il segmento con Panelli (*!), ripetitivo e con cadute di tono e di gusto.
MEMORABILE: Carotenuto dal gioielliere e il suo pranzo con la madre e la "promessa sposa".
Dopo un vago e inutile prologo da documentario di una manciata di minuti, incominciano a sfilare uno dopo l'altro gli episodi in puro stile Girolami, quindi costituiti da dialoghi mai degni del valore degli attori. Qua lo si nota sopprattutto nella parte con Vianello e Bramieri, in cui i nostri duettano in maniera poco incisiva. A dirla tutta, rispetto ad altre aberranti uscite del regista (La donna degli altri è sempre più bella, per citarne uno) almeno si sorride, come nella parentesi con Carotenuto.
Discreto film con quattro episodi, un paio dei quali di discreto livello. Da citare quello con l'opportunista Carorenuto e l'ultimo, con la coppia Vianello - Mondaini che sembra un antesignano delle loro future sit-com (sembra simile anche la scenografia). Per gli altri qualche sorriso tirato, magari nel terzo pur col cliché sul siciliano un po' scontato. Citazione doverosa per una Buccella dalla sfolgorante bellezza.
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Nel cast anche Jimmy il Fenomeno. Questa pellicola, nella quale interpreta una piccolissima e secondaria parte (dice solo la battuta "tutto"), non è accreditata nella filmografia del simpatico attore pugliese