La morte risale a ieri sera - Film (1970)

La morte risale a ieri sera

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Duccio Tessari è noto per i suoi spaghetti-western, ma anche nel campo del thriller all'italiana (l'altro genere di successo dei Settanta) ci ha lasciato numerose tracce di sé. Ma i suoi sono polizieschi piuttosto anomali. Basta vedere LA MORTE RISALE A IERI SERA: non è l'intreccio della storia che conta, come in tutti i thriller di derivazione argentiana, ma la psicologia dei personaggi. La scomparsa e conseguente ritrovamento della giovane figlia di Amanzio (un Raf Vallone particolarmente intenso e bravo nel rendere la tragedia del padre affranto) è chiaramente un pretesto, utile soprattutto per la definizione del personaggio del commissario (più volte...Leggi tutto spregevolmente apostrofato col termine “poliziotto”), dei suoi rapporti con l'inseparabile aiutante e di altre figure solo apparentemente secondarie. Tessari punta insomma su una ricostruzione il più possibile realistica, non disdegnando alcuni lunghi momenti di silenzio tipicamente autoriali che avrebbero il compito di farci riflettere sugli accadimenti. Purtroppo una certa stanchezza del copione traspare fin da subito, minandone la scorrevolezza e facendone risaltare i limiti, accentuati a volte anche da un uso poco corretto della colonna sonora. Pezzi jazzati o swing, interludi a volte degni della banda cittadina sono inseriti spesso a sproposito. Tessari gira discretamente, pur senza brillare, ma il coinvolgimento nell'azione (non manca il classicissimo inseguimento sui tetti di Milano) latita, e sembra quasi di assistere a uno dei tanti episodi dell'ispettore Derrick.

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Dusso 19/06/07 12:15 - 1565 commenti

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Piacevole noir tratto da un romanzo di Scerbanenco ("I Milanesi ammazzano il sabato"). Interpetazioni all'altezza, dialoghi più che buoni e una certa scorrevolezza per buona parte del film. L'ultima mezzora invece evidenzia alcuni difetti di sceneggiatura (come potevano avere la chiave dell'appartamento?) e alcune improbabilità (esagerati i megatitoli dei giornali), ma nel complesso abbastanza riuscito e guardabilissimo.

Renato 5/08/07 15:33 - 1648 commenti

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Nonostante qualche momento ad alto tasso di improbabilità, lo considero un ottimo film. Teso e ritmato dall'inizio alla fine, interpretato ottimamente da una gran squadra di attori e con un soggetto di partenza molto ben articolato da Scerbanenco. In più Milano viene fotografata con grande gusto... Ricordo in particolare la sequenza girata fuori dallo stadio di San Siro, ma non solo...

Blutarsky 5/09/07 16:14 - 360 commenti

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Il film tradisce un po' lo spirito del romanzo di Scerbanenco, soprattutto nell'adattamento del complesso e sfaccettato personaggio di Lamberti, qui trasformato in un fin troppo ordinario commissario di mezza eta. A parte questo, il film convince, grazie sopratutto alle ottime prove degli attori, fra i quali spiccano Wolff e Vallone. Il giallo è convenzionale, ma è dotato di un buon ritmo e Tessari gira in maniera semplice ma efficace, riuscendo a sfruttare nella maniera migliore l'ambientazione milanese.

Deepred89 17/11/07 14:56 - 3701 commenti

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Discreto. Lento ma non molto noioso, dotato di una storia semplice ma intrigante, che si chiude con un finale particolarmente riuscito. Azzeccata la livida fotografia e bravi i due protagonisti, anche se il più bravo di tutti è Raf Vallone, che nelle ultime scene raggiunge un'intensità incredibile. Non mancano situazioni o immagini datate e le canzonette in colonna sonora sono fastidiose e fuori luogo, però il film merita comunque di essere visto.

B. Legnani 1/12/07 22:06 - 5519 commenti

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Discreto, per certi versi sorprendente, perché nella pista Scerbanenco convivono, oltre al noir, elementi del poliziottesco e del giustiziere. Tessari conferma il suo eclettismo. Non firma un capolavoro, ma un film sopra media, discreto, con due assi: il plasmabile Frank Wolff e un formidabile Raf Vallone, che col volto dice tutto. Decisamente improbabile il "deus ex machina" di pelouche. Mi ha colto la nostalgìa della vivibile Milano attorno al 1970, con San Siro a due anelli, il Corriere d'Informazione... Un paio di elementi, forse per caso, appariranno decenni dopo in Cono d'ombra
MEMORABILE: Vallone che taglia i fili che reggono Paperino, Topolino...

Cotola 9/03/08 23:40 - 8998 commenti

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Discreto thriller all'italiana, tratto da un'opera di Scerbanenco il cui punto di forza consiste nella bella caratterizzazione di una Milano malinconica e crepuscolare, resa ancor migliore dalla bella fotografia di Lamberto Caimi. Peccato che la trama gialla sia mal sviluppata. In ogni caso Tessari si conferma un regista non certo banale, che non hai mai avuto i riconoscimenti che meritava.

Supervigno 27/05/08 09:20 - 229 commenti

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Giudizio non univoco per un film che sicuramente ci è piaciuto per l'atmosfera Anni Settanta, per lo sguardo duro e dolente di Frank Wolff/Duca Lamberti, per la tristezza di "quella" Milano, per la trama non banale, tratta da un libro di Scerbanenco. L'estrema lentezza della prima parte, che segue il commissario e il suo vice nel faticoso inizio delle indagini e nei giri dei bordelli alla ricerca della ragazza scomparsa, se pure sicuramente realistica, alla fine ci ha un po' stancati e annoiati. Bellissimo, e canaglia, Gigi Rizzi.

Il Gobbo 26/05/08 22:49 - 3015 commenti

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Ottimo Tessari da Scerbanenco, con credibilissima ricostruzione di atmosfere, umori, quasi odori, e un andamento da polar francese (del resto il riferimento del buon Duccio in questi territori). Interpretazioni solidissime (superbo Vallone), anche un buon lavoro di doppiaggio che riesce a far digerire presenze un po' incongrue (Gigi Rizzi? Jack La Cayenne?), qualche riserva solo sulla musica di Ferrio (nobilitata da canzone di Mina come spesso capitava al tempo), buona in sè presa, ma un po' fuori tono (siamo più in zona hard-boiled USA...).

Buck 19/09/08 10:59 - 45 commenti

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Bellissimo poliziesco, drammatico, con un tema attualissimo che ancora oggi fa paura. Bravissimi i protagonisti, da Raf Vallone (eccellente) a Frank Wolff (strepitoso). Un'ambientazione fredda, cupa, malinconica e un'ottima regia ci ragalano un gioiellino del poliziesco di genere italiano. Da avere.

Tarabas 2/11/08 16:02 - 1878 commenti

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Da uno Scerbanenco minore una storia lineare girata con l'ambizione di fare un film sopra la media del genere (e dell'epoca). Bravi attori nei ruoli principali, ma soprattutto una bella ambientazione in una Milano incattivita, avida e che non lascia scampo a nessuno. Buono il tentativo di costruire un poliziotto vero, né Rambo (alla Maurizio Merli) né buonisticamente progressista. Una scena "gore" forse fuori contesto. A me è piaciuto.

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Bruce 19/01/09 14:39 - 1007 commenti

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Più noir che giallo. Oggi risulta un po' lento e datato. Tuttavia è un buon film, realizzato con cura e bene interpretato da bravi attori. Raf Vallone, intenso come pochi, è il dignitoso padre alla ricerca della figlia scomparsa nel nulla. Milano grigia e melanconica gli fa da sfondo. Discreto.

Enzus79 4/03/09 09:47 - 2864 commenti

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Mediocre poliziesco, che è difficile da decifrare, dato che ha molti alti e bassi, accompagnati spesso dalla voce di Mina, che credo non c'azzecchi niente. Comunque è da apprezzare l'interpretazione di Wolff e Vallone. Non è un giallo all'Argento, però può accontentare...

Brainiac 26/01/09 20:28 - 1083 commenti

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Bello torbido questo noir. Il commissario sempre a corto di sigarette è veramente un signor personaggio. Suona la chitarra, resta lucido nelle situazioni più improbabili e incastra l'odioso venditore d'auto con la erre moscia (invischiato in loschi giri di prostituzione). Bravo anche Vallone, che interpreta con sofferenza il ruolo di padre disperato. Molto Canterbury-scene le musiche, un mix di psichedelia beatlesiana e lounge. Il ritmo incalza, le caratterizzazioni a volte sono un po' ingenue, ma il film mi ha davvero fatto una buona impressione. Finale schiacciasassi e memorabilissimo.
MEMORABILE: Mentre il commisario indaga nei bordelli, il suo giovane aiutante se la spassa allegramente (e fa colazione col Vov!).

Daidae 29/01/09 07:12 - 3163 commenti

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Da un romanzo di Scerbanenco uno dei migliori film di Tessari. Ottimi interpreti: giganteggiano Wolf e Vallone, ma anche Tinti se la cava benissimo. Trama abbastanza malsana e per certi versi un po' triste, le solite botte degli sbirri "duri" e tanta azione. Da notare infine la Milano degli Anni Settanta, veramente troppo diversa da quella odierna. Ottimo.
MEMORABILE: "Potevate restituirmela!"

Rickblaine 4/03/09 10:37 - 635 commenti

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Intrigante e quindi interessante. Un ottimo gruppo, quello che mette a compimento questo buon thriller. Un gran cast, una regia notevole e una sceneggiatura intelligente. La storia denuncia quello che è il giro della prostituzione a Milano, la sua organizzazione e gli effetti che comporta sulla società. Ben raccontata e quindi sfruttato bene il libro da cui è tratto il film. Grandissimo Frank Wolff.
MEMORABILE: Il padre della vittima fuori al balcone di casa che contempla sul possibile accusato.

Cif 18/04/09 23:43 - 272 commenti

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Tessari ha il merito di costruire un poliziesco originale, costruito su una vicenda non sensazionale, ma "normale", ovvero la sparizione di una ragazza di 25 anni con la mente di una bambina di 3. In questo mostra grande attenzione alla costruzione delle psicologie dei personaggi, il padre (un ottimo Vallone), le prostitute, ed ancora il dott. Lamberti (un eccellente Wolff a cui è finalmente lasciato lo spazio che merita) sbirro di mezz'età alle prese con sinusite e crisi esistenziali semiserie. Brillanti i Dialoghi. Un po' invecchiato. 2 e 1/2.
MEMORABILE: Simpatico il ruolo di Salvatore, impersonato dal noto (ai tempi) playboy Gigi Rizzi, reclutato in alcune pellicole anni '70.

Il Dandi 12/10/09 13:26 - 1917 commenti

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Bel noir d'atmosfera, con poca azione ma ottima (con inattesa virata violenta nell'ultima parte). Numerose semplificazioni rispetto al romanzo originale, tuttavia Tessari riesce come Scerbanenco a rendere l'inospitale metropoli milanese non una semplice cornice ma un vero personaggio della storia. Da notare l'uso schizofrenico della musica (bellissima, con due canzoni cantate da Mina di cui lo stesso Tessari scrive le parole) e di tutta la colonna audio, tra silenzi e rumori ossessivi.
MEMORABILE: La visita di Duca Lamberti alla redazione della moglie, con relativa dissertazione sulla violenza tra fotografie di guerra e di Charles Manson.

Herrkinski 3/04/10 12:50 - 8052 commenti

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Non ho letto il romanzo da cui è tratto, comunque questo film si segnala sicuramente per il suo valore, distaccandosi in parte dai clichè tipici del poliziottesco e del giallo all'italiana grazie a uno svolgimento insolito; la psicologia dei personaggi viene ben delineata, complice anche l'interpretazione molto buona del cast, su tutti Vallone e Wolff. La vicenda riserva momenti quasi commoventi e la Milano crepuscoscolare degli anni '70 è fotografata in modo affascinante. Finale spietato, che anticipa i vari "giustizieri" di Bronson & co.
MEMORABILE: Per un piacentino come me, la presenza "stracult" di Gigi Rizzi!

Hackett 12/03/10 18:21 - 1865 commenti

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Ottimo film di Tessari che porta sullo schermo un racconto di Scerbanenco tenendo fede ad atmostere e crudeltà create del celebre scrittore noir. La storia, che si snoda per le vie milanesi, viene raccontata senza sconti ai benpensanti (in quegli anni si poteva) e con quel taglio feroce che solo i migliori registi (vedi Di Leo) hanno saputo dare al genere. Buona la prova degli attori, memorabile il finale.

Mark 4/06/10 14:16 - 264 commenti

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Non è facile adattare Scerbanenco sullo schermo, non è facile per niente. Il suo noir è puro, assolutamente non riconducibile a nessun filone ordinario del cinema giallo o poliziesco. La scelta dei personaggi, anonimi e salienti nel contempo, della fotografia statica e glissata, dei dialoghi secchi e quotidiani: è questo a innalzare la pellicola rispetto ad altre similari. Tessari ci riesce, egregiamente. E non è poco. Affatto.

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Fauno 2/10/10 11:37 - 2206 commenti

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Intanto non è un thriller ma un giallo e ha il grande merito di esalare delirio puro in diversi sketch indimenticabili. Il finale è emozionante e per nulla scontato. Wolff, Tinti, Vallone e Rizzi si equivalgono e sono tutti al meglio. Eva Renzi, irriconoscibile com'è, varrebbe da sola tutto il film. Straconsigliata la visione.

Trivex 5/12/10 18:41 - 1738 commenti

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Memorabile nero milanese. Racconta, con apparente modalità superficiale, una storia orribile; una delle vicende più nere mai viste al cinema. Il marcio trasuda in molti personaggi squallidissimi, facendo accumulare la giustificata rabbia che trasformerà la vita stacanovista di un uomo buono. Grande interpretazione di Wolff e di Vallone, con una Gabriele Tinti negli strani panni di poliziotto, fanfarone e capellone, ma non stupido. Anche la parte dei bordelli è notevole, parabola della mercificazione sessuale emergente, senza confini di censo e nazionalità
MEMORABILE: La vergogna delle donne della Milano bene; la spiegazione del sabato non lavorativo e per questo "colpevole" (grandissima!).

Gestarsh99 15/06/11 00:12 - 1395 commenti

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Tra indagine poliziesca, giallo a tinte scabrose e vaga impronta noir, anche Tessari si cala in territorio Scerbanenco, affrontando le linee del romanzo d'origine con la sua irrinunciabile pacatezza descrittiva. Nonostante la delicata spinosità dell'argomento, il regista decide di schivare le facili tentazioni di scalpore eccessivo e si indirizza saggiamente verso un'esplorazione socio-ambientale abbastanza aderente. Wolff regge più che discretamente i panni già vestiti un anno prima da Cremer e Capponi, mentre Raf Vallone sbraca in una prova melodrammatica poco appropriata.
MEMORABILE: La presenza del celeberrimo tombeur de femmes piacentino Gigi Rizzi, nel ruolo del pappa elegantone incastrato dalla pula.

Pinhead80 16/10/11 23:29 - 4715 commenti

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Più che discreto thriller all'italiana tratto da un'opera di Scerbanenco che racconta la storia di un pover'uomo che non trova più la figlia affetta da ritardo mentale. La genuinità dei personaggi è il vero punto di forza della pellicola, così come la sceneggiatura. L'inquietudine della quotidianità e della routine che viene spezzata (la telefonata del padre a casa, senza ricevere risposta), così come l'amore incondizionato nei confronti della figlia, drammatizzano l'intera opera rendendola particolare e unica.
MEMORABILE: La scena finale nella lavanderia.

Giùan 12/04/12 13:27 - 4528 commenti

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Ulteriore testimonianza dell'estrosa versatilità di Tessari, il quale sfruttando la straordinaria "guida" di Scerbanenco, mette in cornice un thriller crepuscolare di cui si fatica a individuar difetti. Teso eppur pieno di sfumature, crudele al limite dell'empietà ma colmo di compassione, violento e tuttavia contrappuntato da una leggerezza mai svilente il racconto. Forse appena facondo a scapito del ritmo. Wolff si infila nel paltò di Duca Lamberti con impressionante naturalezza, mentre Raf Vallone dà una toccante prova di maturità. Sinceri complimenti.
MEMORABILE: "I giorni che ci appartengono" cantata da Mina sui titoli di testa; Il volto di Vallone alla notizia della morte della figlia; Le morti in lavanderia.

Stefania 31/05/12 01:37 - 1599 commenti

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Il montaggio non è certo dinamico, e una certa lentezza, qua e là, la si avverte: del resto, è un film in cui la riflessione, cioè lo studio attento, partecipe, discreto, dei caratteri e degli ambienti conta assai più dell'azione. Un film che è l'affresco un po' scrostato di una Milano decadente senza sfarzo, malinconica, livida di vizi e grigia di solitudine: un noir a mezze tinte, un noir "di ringhiera", ma un bel noir.
MEMORABILE: La vecchia ruffiana: "C'è chi vende detersivi, io vendo ragazze!", il commissario: "Peccato che non può farci un Carosello!"

Lythops 21/08/12 14:37 - 1019 commenti

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Bel poliziesco "doc" di quando il cinema lo si sapeva fare. Non sono poche le cose che colpiscono, a cominciare dal traffico milanese degli anni '70 - parrebbe una presa in giro, ma secondo me è d'antologia - per passare alla sceneggiatura con dialoghi formidabili per come nella loro semplicità scavano nei personaggi e, infine, una superba recitazione di Raf Vallone e del collega Frank Wolff. Unico neo il commento musicale, non tanto invadente quanto spesso inappropriato.

Maik271 29/11/12 22:58 - 436 commenti

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Da un romanzo di Scerbanenco, Tessari gira una pellicola sicuramente originale nella trama iniziale della sparizione della "minorata mentale" a fini sessuali. Il film è ben girato e la storia si fa seguire senza noia, Raf Vallone bravo, l'attrice di colore pessima; per il resto un thriller sufficiente ma niente di eccezionale. Si salva nel finale movimentato.
MEMORABILE: Il finale da giustizia è fatta!

Furetto60 12/02/13 09:54 - 1192 commenti

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Film tratto da un racconto di Scerbanenco al quale si attiene piuttosto strettamente; a volte inserito nel filone poliziottesco, in realtà pare più come Un borghese piccolo piccolo ante litteram, non presentando gli squillanti caratteri tipici del film d’azione. L’indagine condotta fornisce una panoramica di una Milano che appare più torbida di quanto all’epoca non fosse.

Nicola81 22/03/13 16:45 - 2831 commenti

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Tratto da "I milanesi ammazzano il sabato" di Scerbanenco, a mio modesto parere rappresenta il migliore adattamento dai romanzi dello scrittore milanese. Tessari dirige con semplicità e intelligenza, sfruttando al meglio le suggestioni di una Milano triste e decadente e la bravura degli interpreti. Vallone è superbo, Wolff un Lamberti trasfigurato ma convincente, Tinti e la spigliata Renzi due validissimi comprimari. L'iniziale lentezza viene riscattata da un prosieguo decisamente più vivace. Certo, il titolo del libro è molto più calzante...
MEMORABILE: Lo scherzetto rifilato a Gigi Rizzi...; Il finale.

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Homesick 28/02/13 09:45 - 5737 commenti

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Nell’affrontare il racconto di Scerbanenco Tessari investe le sue risorse in alcune suggestioni d’ambiente (la città fredda e desolata, il condominio, i bordelli) e nei ritratti eseguiti dagli attori: Vallone nel dare volto e parole alla disperazione del povero Berzaghi e Wolff alla spossatezza di Duca Lamberti, talora temperata dagli interventi di Tinti, il fido Mascaranti. Più incerto invece il lasco intreccio giallo-poliziesco e poco efficace la messa in scena della vendetta, restia nei dettagli violenti: nemmeno un graffio o una goccia di sangue sui volti dei tre sporchi colpevoli.
MEMORABILE: La dolorosa scena di Vallone che, sulle funebri note di un organo liturgico, si libera di tutti i ricordi della figlia assassinata.

Myvincent 27/03/13 06:54 - 3722 commenti

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Un thriller investigativo dai risvolti inquietanti dove vittima è una giovane ragazza minorata e ninfomane. Il plot ha il marchingegno di un carrillon, dove pezzi del racconto prendono significato solo sul finire del film, sotto una luce interpretativa che nasce da particolari. Piace il clima poliziesco "naturale" e, fra tutte, spicca l'interpretazione efficace di Raf Vallone nei panni del padre-vendicatore.

Nadir 15/02/14 12:29 - 56 commenti

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Film molto intenso che narra una storia turpe con attori molto bravi e diretti egregiamente da Tessari. Se non avesse qualche lentezza di troppo e una pessima colonna sonora potrebbe tranquillamente essere annoverato come un paradigma del filone poliziesco/noir all'italiana (relativamente al periodo). Interessante la direzione della fotografia.
MEMORABILE: Il personaggio interpretato da Raf Vallone.

Saintgifts 17/12/14 20:27 - 4098 commenti

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Ottima struttura, che parte larga ma scende a spirale verso il centro del vortice, con le due diverse piste (polizia e padre della vittima) destinate a incontrarsi con un sincronismo perfetto. Nulla di superficiale, a partire dagli ambienti nell'ambiente: case popolari, negozi comuni e per auto di lusso, appartamenti bordello, lo stadio, i tram... tutto in una Milano non spettacolare ma vera, grigia come in un certo senso sono i protagonisti, interpretati come si deve. Qualche appunto per le musiche e per déshabillé (le prostitute) non indispensabili.

Victorvega 5/06/15 20:54 - 501 commenti

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Scerbanenco al cinema. Piace in questo film l'aderenza con il modello letterario e con il suo clima. La parte del padre deve essere sostenuta da un grande attore per esprimere le sue varie facce (la pietà, la vendetta) e in questo caso la scelta e l'interpretazione di Vallone è notevole e dona credibilità al tutto. Anche il restante cast appare nella parte. Notevole

Faggi 28/01/16 13:39 - 1548 commenti

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Si parte bene: titoli di testa con voce di Mina e mdp posizionata in un tram che attraversa il centro storico di Milano. Dispiace dirlo ma la parte più bella è questa. Per il resto la pellicola non riesce a convincere. Gli attori sono mal diretti, c'è troppo parlato, con dialoghi spesso verbosi e moralisti inutili all'intreccio, le battute leggere non funzionano, la (bella) musica è pessimamente utilizzata, alcuni personaggi sono solo macchiette, non c'è gusto registico. Peccato perché l'intrigo di Scerbanenco era bello e pronto.

Rufus68 16/05/16 21:57 - 3819 commenti

I gusti di Rufus68

Solida trasposizione dal romanzo di Scerbanenco. Tessari non inventa nulla, ma riesce a trasmettere il senso dell'opera letteraria tramite le prove attoriali dei protagonisti maschili. Wolff è notevole nei panni del poliziotto dall'ostinato senso del dovere (che nasce dall'umana pietà per le vittime); Vallone perfetto nel tratteggiare le pulsioni di un piccolo borghese la cui mansuetudine si muta in ferocia quando gli viene tolta l'unica ragione di vita. Un Cane di paglia tutto italiano.

Alex1988 14/10/16 18:12 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Insieme a I ragazzi del massacro è uno dei primi tentativi di portare le opere di Scerbanenco sul grande schermo; il risultato, rispetto ai film di Di Leo, in questo caso, non è un granché, ma si tratta comunque di buon giallo-noir, realizzato con pochi mezzi ma con una certa dose di professionalità. La Milano dei primi anni '70, poi, è sempre affascinante!

Ira72 1/05/18 22:03 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Più giallo che thriller, più drammatico che leggero rispetto ad altri, del genere, in quel periodo. Un buon lavoro: semplice, delicato e sensibile. Attori in parte (Vallone nei panni del padre inconsolabile e desideroso di riscatto, Wolff in quelli del commissario sui generis e determinato). Sia chiaro che non si sobbalza. Tutto ruota attorno a un unico omicidio. Nessuno psicopatico serial killer, ma menti avide e calcolatrici. Epilogo spietato e non banale.

Azione70 28/07/18 00:34 - 167 commenti

I gusti di Azione70

Tratto da Scerbanenco, il film è illuminato da un magistrale Raf Vallone, padre di una bella ragazzotta con un forte ritardo mentale. La ragazza verrà rapita, costretta a prostituirsi e infine uccisa. Vallone (aiutato da un valido commissario) cercherà la ragazza dappertutto e il film è riassunto nei suoi occhi: l’affetto paterno, il dramma della disabilità della figlia, la paura che lei non torni più, la rabbia per la sua morte, la caccia agli aguzzini. Chapeau. Bellissima la colonna sonora, impreziosita dalla malinconica voce di Mina.
MEMORABILE: I titoli di testa con la canzone di Mina; Lo sguardo di Raf Vallone.

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Noodles 30/03/19 23:54 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Buon film, iscritto di diritto nell'Olimpo del giallo all'italiana. Scorre poco sangue e anche l'azione non è sempre veloce, eppure la pellicola è una di quelle che ti lascia inchiodato alla tv dall'inizio alla fine. Ottima l'ambientazione milanese, raramente sfruttata così bene. Ottimo Frank Wolff come sempre, buono il resto del cast (a parte Gabriele Tinti, eccessivo e poco convincente). Ennesima grande prova di Gianni Ferrio: indimenticabile il tema dei titoli di testa, cantato da Mina.

Bubobubo 19/11/18 02:15 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

C'è sempre qualche problema nella trasposizione cinematografica dei romanzi di Scerbanenco, che sembrerebbero invece scritti apposta per il grande schermo. Qui la storia, di relativa complessità e giocata su più piani (sociali, temporali, spaziali), viene addomesticata secondo i canoni di genere. I ritmi rimangono sufficientemente alti per non annoiare, ma la caratterizzazione dei personaggi secondari (come, a esempio, la prostituta di colore) non sempre è vincente. Finale in linea con la fonte da cui è tratto: crudo, livido, disperato.

Pessoa 9/02/19 10:33 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Buon thriller di Tessari che riesce a portare sullo schermo le atmosfere livide di Scerbanenco. La storia originale genererà più di un epigono in anni successivi ma una regia calibrata e una indiscussa bravura dei protagonisti ne fanno un precursore di alto spessore. I buoni sono trattati senza amore, i cattivi non meritano odio (la mancanza di sangue nella loro morte), i milanesi ormai assuefatti alternano in settimana routine e terrore quotidiano senza soluzione di continuità e, come ci ricorda Vallone nella scena finale, ammazzano il sabato.
MEMORABILE: L'omaggio finale a Scerbanenco; "Mascaranti tagliati i capelli!".

Tonios 7/01/20 16:41 - 25 commenti

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Spaccato italico di una società non ancora abituata al cambiamento post-sessantottino, in cui la malavita nelle metropoli non era ancora estesa ma non meno crudele. Criminali rapiscono una giovane ragazza con problemi psichici per avviarla alla prostituzione ma fa una brutta fine, così il padre di lei decide di farle giustizia cercando da solo i responsabili. Siamo agli albori del filone poliziottesco, mancano scene d’azione memorabili ma il risultato complessivo è indubbiamente ottimo e non privo di elementi coinvolgenti.
MEMORABILE: La scena finale in lavanderia; Il cameo di Gigi Rizzi.

Didda23 3/09/20 09:14 - 2424 commenti

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Un'opera singolare nel registro narrativo che mescola poliziottesco, giallo e cinema di vendetta diretta con il giusto piglio da Tessari, che confeziona una pellicola formalmente più che dignitosa. Si punta più sull'introspezione dei personaggi (Vallone è particolarmente vivido nel ruolo del padre della ragazza) rispetto al puro intrattenimento. La risoluzione del caso può certamente deludere, ma nel mentre è impossibile non rimanere ammaliati dall'atmosfera plumbea della Milano anni '70 e dalla voce unica di Mina. Wolff è una solida garanzia. Particolare e per certi versi originale.
MEMORABILE: La ragazza che ammicca sconosciuti dal balcone; Il pelouche conservato dal netturbino; Lo sguardo pregno di risentimento di Vallone.

Mesco 16/08/21 20:27 - 8 commenti

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Per certe cose ricordato Banditi a Milano. Ottima prova del povero Frank Wolff che rappresenta al meglio il poliziotto idealista, pieno di crucci morali, che affronta il suo lavoro con disincanto ma con rigore. Grande performance anche di Raf Vallone che incarna la mestizia di un uomo che si porta dietro da anni un dramma non da poco. Il film riesce a trasmettere la rassegnazione, l'impotenza, la sete di giustizia di chi tende a subire passivamente la vita. In questo l'ambientazione milanese "impiegatizia" è perfetta. Colonna sonora gradevolissima ma non adatta.
MEMORABILE: "Sono qui a Milano da due mesi. Ma qui non parla nessuno! Me ne torno giù al paese. Là si parla. Vabbè, morirò di fame, ma morirò di fame parlando!"

Maxx g 28/06/22 19:17 - 631 commenti

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Una ragazza disabile vive con il padre. Un brutto giorno viene rapita e questi si rivolge alla polizia che indaga nel mondo della prostituzione. Tredicesimo film di Duccio Tessari, è un poliziesco che riesce a coinvolgere lo spettatore, ma lascia l'impressione di qualcosa non realizzato appieno. Traspare insomma una scarsa convinzione nel realizzare questo prodotto. Suscita tanta (troppa?) tenerezza la ragazza disabile, che ha la testa di una bambina e fa male veder maltrattata. Il coinvolgimento riesce, ma gli stessi attori appaiono non troppo convinti. Tessari ha fatto di meglio.
MEMORABILE: Il finale.

Nick franc 8/03/23 23:28 - 507 commenti

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Giallo di stampo piuttosto classico che si segnala più per il disegno dei personaggi (molto umani e ben costruiti, su tutti il padre disperato dell'ottimo Raf Vallone) che per il ritmo e l'azione, a tratti latitante. Tessari riesce a non rendere morbosa una sordida storia di prostituzione minorile e dirige in maniera sobria, ma alcune sequenze lasciano il segno nella loro glacialità e la parte finale è ottima e compensa alla grande dei momenti di stanca della vicenda. La colonna sonora di Ferrio è notevole ma non molto appropriata.
MEMORABILE: La parte finale in lavanderia con la confessione del colpevole, lo svelarsi del movente e la vendetta.

Reeves 11/03/23 11:05 - 2152 commenti

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Un giallo a metà tra il nascente poliziottesco italiano e il noir francese, diretto con eleganza da Duccio Tessari. Il romanzo di Giorgio Scerbanenco è utilizzato soprattutto come spunto e come atmosfere, la storia è diversa ma il risultato è ottimo. Piccola parte per Gigi Rizzi, il playboy che tutti gli italiani del periodo invidiavano per la sua relazione con la Bardot.

Sonoalcine 13/09/23 10:49 - 184 commenti

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Forse la migliore trasposizione cinematografica di tutti i romanzi di Scerbanenco. A differenza del coevo Venere privata è fedelissimo al romanzo ispiratore, anche se per certi versi storpia certi suoi personaggi combinandone il ruolo nella vicenda. Eccellente Frank Wolff nei panni di Duca Lamberti e anche Raf Vallone ce la mette davvero tutta per fare rivivere l'aria trasandata del personaggio del libro.
MEMORABILE: La morte di Gigi Rizzi; La vendetta finale di Vallone; Lamberti al suo assistente: "Che sigarette di merda che fumi!".

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Amatoriale 15/10/23 10:26 - 6 commenti

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La difficoltà nel valutare questo film risiede in ciò che ne alimenta anche il fascino: è un film "pre": pre poliziottesco, pre argentiano (se proprio si vuole dare seguito ai paragoni cercati per tale opera, in verità poco sensati), pre Milano della mala e da bere. Non è un poliziesco, ma un nero con una venatura di giallo a supportarne lo sviluppo, in cui protagonista è proprio una Milano malinconica e dimessa, benissimo fotografata. Straordinario il personaggio che lascia Vallone con la sua interpretazione, paradossale l'uso di un bellissimo tema, inserito a caso nelle scene.
MEMORABILE: "E tagliati quei capelli" "Ma è sabato e sabato io non lavoro".

Anthonyvm 13/03/24 16:24 - 5615 commenti

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La figlia minorata mentale di un povero vedovo scompare misteriosamente da casa; il padre, disperato, chiede aiuto a un commissario che si prende a cuore la vicenda. Dramma poliziesco di Tessari non completamente riuscito ma complessivamente di buon livello. Mentre la tranche investigativa, svolta all'ombra dell'omertà fra magnaccia e case d'appuntamento, si prende tempi forse un po' troppo lunghi e non si rivela esente da certe ripetitività, la tragedia privata di Raf Vallone commuove e sconforta a colpo sicuro, fino al cupo terzo atto da "giallo vigilantista". Notevoli le musiche.
MEMORABILE: Il corpo nel bosco; Liberandosi degli oggetti della figlia; Il protettore inseguito dal sicario; Il triste flashback rivelatore; La violenta vendetta.
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  • Discussione Fauno • 2/10/10 11:46
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Straordinaria la scena di Wolff e della Renzi polleggiati sul divano con addosso una TOGA variopinta,mezza psichedelica e mezza mediorientale.
    La divina Eva Renzi,che si distingue quando sta in apprensione per la Cunningham...solo lì si nota l'espressione che aveva quando implorava aiuto da Musante nel primo film di Dario Argento.Sulla VHS l'indicazione è falsa,perchè non è lei che interpreta Donatella!
    La Cunningham e la risposta a chi le chiede il nome...NEGRA PROSTITUTA E'PIU'FACILE DA IMPARARE E RICORDARE.
    Tinti,che dà le dimissioni da poliziotto prima di pestare,finchè il suo capo le respinge.
    Infine Vallone...nel pestaggio sembra abbia fatto scuola ad Enrico Maria Salerno nell'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE,ma in questo caso l'allievo ha superato il maestro,perchè in quel film Enrico è INEGUAGLIABILE.
    Dulcis in fundo...il pezzo straordinario di Mina:"INCOMPATIBILITA'"
    Chi più ne ha più ne metta,ma a me ha proprio divertito.FAUNO.
  • Curiosità Columbo • 4/10/10 09:47
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    L'ispettore Lamberti era stato impersonato da Bruno Cremer in "Il caso Venere privata" di Yves Boisset, come si può leggere anche nel bello SPECIALE SCERBANENCO firmato da Il Dandi.
  • Discussione B. Legnani • 21/03/11 13:53
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Forse bisognerebbe spiegare, in VERIFICATE, la "memoria fotografica".
    Ultima modifica: 21/03/11 13:54 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 21/03/11 14:18
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Se mi dai una frase chiarificatrice da aggiungere nel post della location dopo i ringraziamenti a Nemesi la aggiungo volentieri. I ringraziamenti successivi sono quelli destinati a scomparire alla successiva scoperta (se ci sarà).
    Una cosa tipo: mi son ricordato della location dopo esserci passato... ecc
  • Discussione B. Legnani • 21/03/11 14:26
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Zender ebbe a dire:
    I ringraziamenti successivi sono quelli destinati a scomparire alla successiva scoperta (se ci sarà).


    Allora non è il caso. Lasciamo stare così.
  • Curiosità Zender • 15/05/12 11:48
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:



    E un secondo flano:

    [img size=224]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/morterisale1.jpg[/img]
  • Homevideo Xtron • 30/04/15 23:38
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Buono il bluray RAROVIDEO USA con ovviamente audio italiano.

    Durata 1h37m38s (immagine a 38:59)

    Ultima modifica: 1/05/15 07:22 da Zender
  • Homevideo Mirrrko • 29/02/16 12:57
    Galoppino - 174 interventi
    L'unica pecca del BluRay RAROVIDEO sono le musiche riprese dalla ristampa stereo della soundtrack, che dà una fastidiosa sensazione quando nella colonna sonora logicamente mono ad un certo punto diventa tutto stereo, per poi ritornare mono...
    Se un film è degli anno 70 e quindi nasce mono, perché attualizzarla ad oggi?
  • Homevideo Lucius • 16/02/19 20:41
    Scrivano - 9063 interventi
    Il dvd della Hobby & Work è penoso quanto a qualità. Non permette neppure di passare di capitolo in capitolo. Uno di quei casi in cui optare per il dvd Dynit è altamente consigliato.
    Ultima modifica: 16/02/19 20:51 da Lucius