Fortunatamente non si insiste troppo sul versante scolastico, visto che l’idea della classe riunita per ridare l’esame di maturità vent’anni dopo causa errore del ministero supera di molto l’improbabile. Si tratta insomma del solito espediente per dar modo al variegato cast di comporre una commedia corale che si divide tra la nostalgia e i nuovi problemi, i quali ovviamente non mancano per nessuno: Ambra deve guarire dalla ninfomania, Bova è alle prese con una gravidanza non voluta, Memphis vive ancora con i genitori, la Bobulova deve crescere sua figlia da sola, Bizzarri finge di avere una famiglia per non concedere troppo alla ragazza che crede di essere la sua amante. Kessisoglu e la Caprioli...Leggi tutto arriveranno più tardi, in quest’ordine, la seconda senza aggiungere davvero nulla. La prima parte va detto che scivola via bene con qualche ottimo momento dovuto soprattutto a un sorprendente Ricki Memphis: nella parte del bamboccione che non vuole staccarsi dalle comodità offertegli dai genitori (Maurizio Mattioli e Giovanna Ralli) offre le migliori battute del copione, assistito da un Mattioli strepitoso (il padre che vorrebbe il figlio finalmente fuori di casa). Una spanna sopra agli altri, forse perché in fondo attore “vero”, a differenza di molti altri componenti del cast. Subito dietro il buon Bova, a cui la compagna Luisa Ranieri ha appena detto di avere un figlio che lui non s’aspettava (“ma non prendevi la pillola, scusa?”): la situazione si fa tesa e va dato merito alla sceneggiatura di saper evitare le banalità e di saper dare consistenza e realismo al difficile rapporto tra i due. Bizzarri con moglie e figlio virtuali è invece solo una simpatica idea tirata per le lunghe, mentre le parti con Ambra chef che frequenta un gruppo di persone affette dal desiderio di “fare sesso compulsivo” sono decisamente le peggiori (e non per colpa della Angiolini). La Bobulova con simpatica figlioletta a carico tappa i buchi, senza molta gloria. Superati comunque gli imbarazzi del primo incontro, con le prevedibili (e antipatiche) rievocazioni dei tempi andati, con tanto di inveitabile “appello simulato” e via dicendo, il film comincia ad acquistare una sua forma e le interazioni tra gli attori funzionano discretamente. L’impostazione è buona, le gag (talvolta anche molto divertenti) non mancano e il cast regge bene alternando gioia e malinconia. E’ dall’arrivo nella villa di Sabaudia in poi che tutto improvvisamente si sgonfia per lasciare spazio a scontate riflessioni sulla vita e sull’età che cambia. Con la puntata in discoteca a incontrare una ragazzetta conosciuta in chat (ed effetto Ecstasy dietro l’angolo), gli inni all’amicizia (“vi voglio bene, solo questo”) e l’intervento di una superficialità che sembrava in parte evitata, resa fastidiosamente evidente con l’entrata in scena di Anita Caprioli, la ex di Bova causa dei dissidi di quest’ultimo con Kessisoglu. La narrazione (salvo rari momenti) perde di smalto, si fa anonima, gretta, sfuma nelle convenzioni mostrando con una certa chiarezza come gli spunti abbiano già perso la loro spinta trainante e come in questo tipo di film l’arrivare alle conclusioni sia quasi sempre un dazio da pagare in termini di brillantezza e spontaneità. Quando si recupera è già ora di portare i nostri eroi davanti ai professori, con ovvi imbarazzi ma una divertente gag legata all’equivoco sui nuovi punteggi assegnati. Alla fine si resta con l’impressione di aver assistito alla solita commedia italiana che poteva essere e non è. Garbata, non volgare, discretamente recitata ma efficace solo quando può permettersi di non affrontare la sua vera chiave di lettura. Immatura, in poche parole.
Grandissima commedia. Alcuni ex compagni di classe si ritrovano a dover ripetere l’esame di Stato, causa annullamento di quello sostenuto 20 anni prima. Sarà l'occasione per tornare a respirare i loro 18 anni ma anche per confrontarsi con quello che sono diventati. Ognuno di loro è portatore di un'immaturità, ma il denominatore comune è il medesimo: sono tutti impauriti dal divenire adulti. Il film parte da uno spunto originale per svilupparsi come un moderno Compagni di scuola, ma senza l'amarezza di questo. Una deliziosa e brillante commedia.
Ritrovarsi dopo 20 anni per un'assurda (maturità annullata!!!) situazione diventa il pretesto per fare il punto della situazione. Buono il cast e ammetto che vedere Luca dispensatore di consigli nei confronti di una diciottenne è una cosa che mai avrei immaginato; non si ride a crepapelle (non è nemmeno l'intento del regista) ma quando c'è Mattioli si ride! Memphis secchione-mammone è una gustosa novità riuscita comunque bene; la Fiera delle nostalgie, per capire che forse non si è mai abbastanza cresciuti. Valido e a tratti veritiero.
La miglior commedia italiana che abbia mai visto. Nonostante duri quasi due ore avrei voluto continuasse per un altro paio di anni... Personaggi perfetti e comicità sana, non volgare e in un contesto e in una trama ben costruita. Ottime le musiche, i dialoghi... insomma un piccolo gioiellino. Chapeau.
MEMORABILE: Memphis bamboccione. Luca che finge di essere sposato e con figlio...
Di film come questo il cinema italiano ne sforna sempre pochi, ed è un peccato perché sono quelle commedie leggere ma intelligenti che non sconfinano nel tragico o nel cinepanettonesco tanto caro alle nostre produzioni. In più si respira un'aria nostalgica goliardica e mai sdolcinata o banale, ben supportata da un gruppo di attori perfettamente affiatati. Si ride (anche spesso) e si pensa, cosa non da poco. Peccato per tutta quella pubblicità neanche tanto occulta...
MEMORABILE: Il dialogo col cliente che vuol comprare casa.
Piacevole commedia italiana della nouvelle vague di questi ultimi anni; il soggetto, per quanto incredibile nel suo presupposto, è piacevole e la sceneggiatura è sviluppata in maniera egregia, anche perché supportata nei dialoghi dall'ottima interpretazione di tutto il cast che, coralmente, convince rendendo il tutto comico, ironico ma profondo. Memphis è giogionesco e strepitoso, la Bobulova inedita e convincente, ottima la Angiolini ed il duo Luca-Paolo. Bello e bravino Bova, bellissima la Ranieri. Ottime fotografia e musica.
Commedia di Paolo Genovese dallo spunto decisamente originale; anche l'andamento non è male anche se compare qua e là qualche incongruenza di troppo nella sceneggiatura e l'ambiente in cui i personaggi si muovono è eccessivamente patinato. Al di là di tali limiti, il film è divertente e si avvale di un cast decisamente affiatato nel quale spicca positivamente la sopresa di Ricky Memphis in un ruolo per lui inedito ma interpretato con grande bravura.
Mi ha parzialmente deluso. La storia, oltre ad essere alquanto improbabile, non convince più di tanto nemmeno gli attori stessi, che sembrano recitare in un altro film come se la maturità annullata sia un inconveniente che capita a tutti. Ci sono alcuni momenti divertenti, ma talvolta appaiono troppo scontati. È da sconsigliare, almeno a mio avviso.
Con la scusa di un improbabile esame di maturità da rifare, il cinema nostrano mette in scena l'ennesimo film corale. La pellicola è sostenuta sostanzialmente dal grandioso Memphis-bamboccione (soprattutto nei siparietti con i suoi genitori). Il resto del cast svolge bene il compito affibbiatogli e, nel complesso, si dimostra una pellicola simpatica e scacciapensieri che, per fortuna, non attinge alla volgarità. Il prolifico genere dei trentennistressati-movies ha una nuova piccola perla.
Visto ieri sera e digerito abbastanza bene durante la notte. Come già detto da qualcuno qui non parte subito e ha bisogno di un po' di tempo (scorrono l'appello dei nomi, etc...), poi si forma e con alcune gag riesce a decollare. Di sicuro non piaceranno tutti i personaggi (a me il personaggio dell'Angiolini) ma non può non piacere il mitico Memphis accompagnato dal degno duo Mattioli/Ralli. Esilaranti scene "familiari". Insomma... molto meglio dei vari cinepanettoni.
MEMORABILE: Ricky a Luca: "Sei un po' genio, un po' merda" (dopo che Luca ha confessato che si fingeva sposato per rimorchiare). Luca: "eehhh.. sì" - Ricky: "Più merda però".
Commedia leggera, divertente senza mai sconfinare nella volgarità, con personaggi ben delineati e un'evoluzione a tratti scontata ma non stucchevole. Nostalgico ma non troppo. Consigliato per una serata spensierata. Ricky Memphis ruba decisamente la scena, Mattioli dà il tocco da "commedia all'italiana".
Secondo me è la miglior commedia italiana di questi ultimi mesi, supera di gran lunga Maschi contro femmine e anche i buoni Benvenuti al Sud e Qualunquemente. Si ride spesso con varie gag, si ha la possibilità però anche di riflettere grazie a personaggi approfonditi e non distanti dalla realtà. La regia ha il giusto ritmo, il cast è ottimo (in primis Memphis e Bizzarri e menzione speciale per il grande Mattioli) e la canzone di Britti davvero azzeccata. Un film da vedere assolutamente, per nulla volgare e senza cadute di stile.
Partendo da un'esile premessa Genovese imbastisce una commedia corale su un gruppo di trentenni e sulle loro vicessitudini nel (ri)ottenere la maturità, sia scolastica che umana. La storia è semplice e lineare ma senza guizzi di sorta, la comicità non scivola nel volgare ma non è mai graffiante e il finale è un po' troppo telefonato. Si salvano la buona messa in scena e un bel gruppo di attori funzionale al film (a parte il cane Bova), con menzione per la divertente coppia Memphis-Mattioli, unico vero motivo di interesse del film.
MEMORABILE: I siparietti del figlio bamboccione Menphis col padre Mattioli.
Lo spunto iniziale é irreale ma divertente e il film, pur non dotato di grande ritmo, si lascia vedere, mette allegria e limita le volgarità. Gli interpreti sono simpatici anche se non tutti bravissimi. Ho sempre amato Ricky Memphis (che qui é un insolito "bamboccione"), ma bravi sono Mattioli, Ralli e Angiolini (e lo sa); meglio Paolo di Luca. Un film inusuale nel panorama di oggi e da vedere per disintossicarsi.
Diviso in due parti: una prima cinica, rapida e spiritosa dove si caratterizzano al meglio i personaggi, una seconda lenta e riflessiva che stona e offre scontati moralismi che la prima parte non aveva e anzi faceva di tutto per non avere. Poco male, il film rimane una buona commedia (3 pallini) giocata sull'affiatamento del cast: bravi soprattutto Memphis & genitori (questi ultimi grandiosi) e Luca & Paolo (in ruoli simili ai loro in Camera cafè). La Michelini, coperta di schiuma, offre un inaspettato nudo integrale. Confezione di maniera.
MEMORABILE: La partita a biglie sulla battigia; la figlia della Bobulova che è... un po' avanti con la testa.
Questa commedia cerca di rispettare due regole: dare al pubblico ciò di cui ha voglia e/o bisogno (qualche risata, un po' di pathos sentimentale a buon mercato) e non scadere nella trivialità gratuita della trash comedy anni '90 italiana. E ci riesce. Il tutto nel solco della nuova commedia italiana alla Muccino, che ormai vanta diversi emuli ed apprendisti, con varianti autoriali (Virzì) e semplificazioni varie (Brizzi ecc.). Niente di straordinario, però assolutamente ben scritto e molto ben girato e recitato. Buono. 3 pallini.
Commediola decente, ma non completamente soddisfacente. Ok la confezione, con regia scattante e fotografia accettabile, ma la sceneggiatura possiede dei limiti enormi: in primis il fatto che delle tre storie principali soltanto una (quella del Memphis mammone) riesca, nella sua prevedibilità, a funzionare; in secundis la staticità generale e la mancanza di situazioni o battute veramente divertenti. Azzeccato il cast maschile, meno quello femminile. Scontata colonna sonora con canzonette di tendenza. Improponibile il paragone con Verdone.
Se non ci fosse stato Memphis, ultramammone, che non ci pensa lontanamente ad andarsene da casa, sarebbe stato il solito filmetto con i soliti complessati, insicuri, che rappresentano (a detta dei nostri registi) l'italiano medio. Il problema è che c'è saturazione nel genere; e anche quando la si butta sul leggero, pare sia inevitabile il passaggio alla fase problemi, per poi arrivare al volemose bene, giustificando anche le situazioni più penose (la Angiolini malata di sesso). La cosa che fa riflettere è che, visti i risultati, la scelta di Memphis (finchè resiste) pare la più azzeccata.
MEMORABILE: Il padre di Memphis, commosso, perchè dopo 10 anni il figlio va fuori a pranzo; Luca: "Sono una merda?"; E Memphis "Sei genio e merda...ma più merda)
La leggerezza all'ennesima potenza. Un pretesto piuttosto assurdo (la maturità annullata) ed ecco che i protagonisti si rincontrano dopo parecchi anni, ognuno con la propria vita ed i propri problemi. Alcuni temi, anche importanti, vengono trattati in modo superficiale mentre la storia scorre via in modo abbastanza prevedibile. Ma va detto che il film non è mai volgare e che non si scende mai al di sotto di una certa soglia; anzi, ci si fa anche qualche sana risata (principalmente grazie a Memphis).
Deludente. Il tema della maturità è solo un pretesto per raccontere le storie di un gruppo di quarantenni che si ritrova venti anni dopo le immancabili vicissitudini adolescenziali. Il confronto con i Compagni di scuola di Verdone è impietoso, in quanto questo si perde nella banalità e nei clichè classici del caso e in quel "vi voglio bene" che fa sprofondare tutte le buone intenzioni del film. Anche il balletto sulle note di Ufo Robot risulta imbarazzante e inadeguato. Memphis tiene su la baracca, Bova non è poi così male.
Dalla premessa surreale di una ex-classe del liceo costretta a ripetere la maturità dopo 20 anni nasce una commedia corale giustamente leggera, non sempre all'altezza delle premesse ma con qualche buono spunto. Fra gli attori, spiccano Ambra (al solito con un personaggio particolare) e la Bobulova, ma a sorpresa il migliore è Memphis nel ruolo del secchione che vive ancora con i genitori. Nota personale: se fossi un professore, boccerei seduta stante un alunno che viene a dirmi che (parole di Bova nel finale) "Epicuro era un cazzaro".
L'idea di partenza era simpatica e curiosa (seppur poco plausibile); è lo sviluppo che non convince. Il film parte bene poi però rallenta perdendosi in quadretti fiacchi e poco curati (le vicende di Bizzarri ma soprattutto quelle dell'Angiolini); a strappare qualche sorriso ci pensano Memphis e Mattioli, uno il figlio mammone, l'altro il padre seccato dalla situazione. Se le singole vicende non decollano le scene in comitiva sono le più riuscite, tuttavia non siamo in presenza dei compagni di scuola di Verdone. Luca e Paolo sacrificati.
A metà tra Compagni di scuola di Verdone e Notte prima degli esami ieri e oggi, la commedia italiana conferma una volta di più di non avere idee decenti e originali per una sceneggiatura di tale nome. E allora si cerca di sopperire con la coralità dando vita a qualche personaggio indovinato e molti deja-vu. A dire il vero di personaggio indovinato c'è solo Ricky Memphis, che riesce a strappare un sorriso con la sua situazione di "bamboccione" forzatamente voluta ed i suoi dialoghi con il padre/Mattioli. Troppo poco per quasi due ore di film...
MEMORABILE: Mattioli che piange quando il figlio/Memphis gli dice che pranza fuori: "È la prima volta da 20 anni che succede! Andiamo fuori a festeggiare".
La ripetione dell'esame di maturità è stato il pretesto per sviluppare una sceneggiatura che volge verso la ricerca dell'amicia perduta, dato il passare degli anni, di un gruppo di ex-compagni di classe. Una buona commedia con personaggi freschi (come Luca e Paolo) e altri più stagionati ma dalla resa assicurata (Memphis e Mattioli). Si alternano, con misura adeguata, le risate dovute alle battute del film con i ricordi, a volte nostalgici, dello spettatore. Riuscito.
Commedia simpatica in cui i luoghi comuni generazionali sono purtroppo presenti nonostante qualche situazione azzeccata. Alcuni personaggi sembrano lievemente inverosimili, altri ben realizzati (primo fra trutti il sorprendente Memphis). Personalmente mi è sembrato smielato e troppo legato a clichè anni 80. Vedibile.
Classica commedia corale all'italiana, Immaturi ha nell'originalità dell'idea di partenza il proprio punto di forza e d'interesse. Gli attori svolgono discretamente il proprio dovere, senza esagerazioni e forzature. La confezione è più che discreta, mentre la sceneggiatura ha notevoli cali di stile quando vuole inserire elementi zuccherosi e romantici a tutti i costi. Si segue con piacere. Non male dopotutto.
Viviamo in un Paese in cui ogni prodotto made in USA viene distribuito e magari strappa più consensi che in patria, con rammarico della nostra settima arte. Ma la commedia, quella, la sappiamo fare da sempre (senza scomodare i mostri sacri del passato) e anche il buon Genovese lo dimostra. Giovani in attesa di crescere (ma chi vuole veramente crescere?) alle prese con un motivo di studio che li riporta tutti al tempo del liceo. Ognuno porta il proprio bagaglio esistenziale e alla fine del film l'agrodolce rimane. Bella pellicola.
Meglio del previsto. Commedia corale in cui alcuni personaggi sono azzeccati (Memphis, su tutti, con contorno di Mattioli e della Ralli, senza scordare Bizzarri), altri molto meno: la Angiolini (mal servita dl copione) e Kessisoglu (banalotto). Film brioso fino alla partenza per Sabaudia. Da lì la storia cala, si banalizza, ravvivata solo qua e là. Non arriva al discreto: è un ** abbondante.
Non è male questa pellicola di Genovese a metà tra Compagni di scuola e Notte prima degli esami. Del primo si riprende la rimpatriata del liceo, anche se non si mantiene l'ilarità, freschezza e la franchezza che erano state proprie di Verdone (qui i compagni non cambiano mai, nel film di Verdone invece non venivano addirittura riconosciuti!); del secondo il leitmotiv dell'esame di maturità con conseguente snocciolamento di nozioni (si punta ad un modaiolo Epicuro addirittura!). Cast modesto, i migliori Bobulova e Memphis. Pessima colonna sonora.
Commedia piacevolissima che offre un paio d'ore di relax spensierato. Buona la prova degli attori (in particolare Memphis funziona benissimo nei panni del "bamboccione"). In definitiva un film consigliato, a patto di non badare troppo all'assurdo escamotage della maturità annullata.
Ecco il solito noioso film sui 40enni in crisi di identità: 40enni che, sono ovviamente strafighi, con case e lavori da favole e perfettamente realizzati nella vita ma tormentati da problemi che in genere si superano a 20 anni. Qualcuno vuole spiegare a certi sceneggiatori che i problemi dei 40enni veri sono altri? Io farei il cambio con uno dei protagonisti a caso... Peccato, perché il film inizia bene con tanto di sigla da film poliziesco e il gruppo di attori sembra ben affiatato, ma dopo la prima mezz'ora il tedio prende il sopravvento.
MEMORABILE: Il bamboccione Memphis: "L'amore è una punizione che arriva perché non sei rimasto a casa con mamma e papà!"
Lo spunto della trama è un po' forzato ma permette di approfondire il confronto/contrasto tra due generazioni, costituite dagli stessi personaggi a 20 anni di distanza. E lo si fa con discreto humour, una certa articolazione della sceneggiatura, momenti nostalgici e riflessioni - a volte amare - sulla vita, il lavoro, l'amore e il sesso. Tre pallini (arrotondati per eccesso) per la voglia di non cadere nel banale conformismo della commedia italiana. ***
MEMORABILE: A) "Oggi sono 96 giorni che non faccio sesso." B) "Oggi sono 104 giorni che non faccio sesso. Ma ieri ho fatto l'amore" (Ambra Angiolini).
Pellicola irrisolta: si vede lo sforzo del regista di cercare di uscire dai clichè del ritrovo dei vecchi amici troppo ben riuscito (dalle banalità sul tempo che passa e le cose che cambiano), ma alla fine gli spunti che potevano portare a un ritratto sulle ansie di generazioni problematiche si lascia trascinare, soprattutto verso la fine, verso un campionario del già detto e già sentito un po' deludente. Con un po' di coraggio in più avrebbe potuto essere un buon film, anche senza rifarsi per forza ai Compagni di scuola di Verdone. Peccato.
Al di là della vicenda dell'annullamento dell'esame di maturità, che non sta né in cielo né in terra, il film è una godibilissima commedia con una serie di personaggi azzeccati (interpretati da attori altrettanto azzeccati) e dialoghi divertenti. Poco importa se sono personaggi non del tutto verosimili, un gruppo di 40enni che ancora non ha del tutto superato l'adolescenza: il film diverte e trasmette anche una piacevole nostalgia di uno dei periodi migliori della vita.
MEMORABILE: A 20 anni è così, fai le cose senza pensarci, ragioni con la pancia!
Un po' pretenzioso e infantile il soggetto, sembrerebbe una di quelle commedie americane in cui il protagonista si trova a gestire situazioni di dubbia veridicità. Un cast di alto livello (per gli standard italiani) che recita un po' sottotono. Le trovate migliori sono le scene con il grande Maurizio Mattioli che ha da dire sul figlio Ricky Memphis, troppo a lungo in casa. Il personaggio di Paolo Kessisoglu invece l'ho trovato inutilmente sopra le righe. Trama semplice, filmetto senza pretese, intrattenimento nella media.
MEMORABILE: Evvai! Promossi con 60! Il massimo!... Ma qualcuno gliel'ha spiegato che il voto ora è in centesimi?
Molto meno commedia di quanto pensassi, l'intreccio del film viene preferito a discapito dei momenti comici. Ciò comunque non rende il film malriuscito o inguardabile: gli attori forniscono una buona prova di recitazione e la sceneggiatura è di qualità. Piacevoli l'omonima canzone di Britti e la versione di "Born to be alive" di Kessisoglu.
Piacevole commedia che riprende il collaudato e fortunato canovaccio degli esami di maturità per far rincontrare un gruppo di ex compagni di scuola. Qualche buon interprete, un grande caratterista come Mattioli e un po' di nostalgia dei tempi andati ne fanno un film non troppo profondo ma godibile e spensierato.
Nonostante l'idea di base (ritrovarsi tra compagni di scuola) sia abbastanza scontata, l'artificio dell'esame di maturità da rifare risulta un buon espediente per far riunire un gruppo di ex ragazzi, molti dei quali vivono ancora come ai tempi della scuola. Gli attori sono tutti in parte (Luca e Paolo non esagerano) e la vicenda, pur rimanendo un po' in superficie, riesce a strappare qualche sorriso in maniera onesta.
Si parte da un'idea brillante, l'essere costretti a tornare sui banchi di scuola per affrontare la maturità (quando alla "maturità" non si è mai arrivati), si finisce con una commediola spenta e inutile. Non una battuta da ricordare, non una scena da sottolineare, ma per carità non facciamoci mancare la casa al mare, la cena coi "vi voglio bene" e tutto un "dolciastro" sparso, irreale, fintissimo.
Buonissima commedia italiana attuale. Si parte da un'idea (l'esame di maturità da rifare) che non sta in piedi (anche per come è liquidata) per un film sulle rimpatriate girato invece in modo gradevole. Nel cast spicca Memphis, mentre Mattioli poteva essere usato un po' di più, volendo. Il clima nostalgico della pellicola non è mai pesante e ora sono curioso di vederne il seguito.
Bella commedia corale con un comune e curioso denominatore ossia quello di ripetere gli esami di maturità dopo venti anni. A onor del vero si ride, in particolar modo con un "non protagonista" ossia l'esilarante Maurizio Mattioli, ma ci sono comunque dei momenti godibili che rendono questo film una rivelazione. Mattioli a parte, i migliori sono Memphis e Bizzarri. Buono il reparto femminile e gustoso cameo per Giovanna Ralli.
La rimpatriata dei vecchi compagni di scuola rievoca Verdone, ma laddove quest’ultimo screziava la commedia di amarezza e perpetuava antichi rancori e malignità, Genovese propina storielle sentimentali da fiction con un ripieno buonista che esplode nel tremendo finale sulle altrettanto tremende note di Alex Britti. In compenso la regia è snella e l’intero collettivo di interpreti – con Ricky Memphis centro propulsore - raggiunge un’ottima intesa, plasmando disinvoltamente tipologie umane veritiere pur nella loro schematicità. Mattioli e la Ralli ospiti di riguardo. **/**!
MEMORABILE: La "recitazione" dell'elenco dei compagni di classe; in discoteca; i primi ripassi di greco; l’esame.
Discreta commedia che vive di alti e bassi, ma risulta promossa grazie alla tematica dell'amicizia ritrovata tra ex-compagni di liceo, ritrovatisi dopo molti anni per intraprendere ore di studio matto e disperatissimo, per dirla alla Leopardi, a causa della necessità di rifare l'esame di maturità, scopertosi fasullo a distanza di anni. Bene Bizzarri e Kessisoglu, buono Bova, eccellente Memphis in un ruolo per lui del tutto nuovo (il figlio 40enne che non vuole staccarsi dai genitori). Anche Ambra Angiolini lascia il segno.
Commedia fresca, con ritmo brioso e musiche pimpanti, che Genovese ripeterà con maggior forza nei lavori successivi e che punta su una coralità che funziona a tratti. Non si notano picchi (salvo Memphis-Mattioli) né grossi cedimenti ma alcune trame era meglio sforbiciarle o maneggiarle aggiungendo meno zuccherini. Più divertente la prima parte.
Da un'idea abbastanza originale, la storia di alcuni ex compagni di scuola costretti, per un clamoroso equivoco, a rifare l'esame di maturità. Genovese dirige una bella commedia corale affidandosi a un gruppo di attori di sicuro affidamento, simpatici e di talento che conferiscono alla storia una buona credibilità. Non tutto gira perfettamente e a volte ci si trova di fronte a situazioni appena passabili, ma nell'insieme è un film che va visto per sorridere e rilassarsi. Bova continua a essere sopravvalutato ma gli altri sono in parte.
Il tema del ritrovo tra vecchi compagni di scuola non è originale e il pretesto di dover rifare l'esame di maturità è un'invenzione improbabile; bisogna però riconoscere che complessivamente il film di Genovese diverte in modo fresco e non volgare, grazie a soluzioni comiche azzeccate e a un gruppo di attori affiatati. Su tutti spicca un Ricky Memphis strepitoso nella parte del bamboccione, davvero esilarante nelle argomentazioni a sostegno della sua scelta convinta di rimanere a casa con i genitori.
Commedia che diverte come buon passatempo, né più né meno di quel che prometteva a partire dalla trama abusatissima della reunion della classe delle superiori. Gli sketch sono buoni anche se la storia si dilunga fin troppo su storielle sentimentali e disagi da trentenni tipici delle attuali commedie italiane. Gli attori son quel che sono e forse tanto basta. Piacevole, ma certo non si può andare molto su col pallinaggio.
Film che si fa piacere perché riporta i protagonisti a rivivere la maturità nei loro quarant'anni. Si mischiano inevitabilmente ricordi e il cozzare fra passato e presente non è poi così evidente, nonostante ci sia un salto epocale nell'uso della tecnologia. Personaggi più o meno riusciti per un'opera nel complesso accattivante e mai troppo mielosa.
Sintomatico il fatto che uno dei migliori interpreti (dopo il sempre bravo Mattioli) risulti Kessisoglu, ossia quello che, rispetto agli altri attori più noti, ha minore esperienza. Lo spunto non era male, ma le storie sentimentali in cui sono coinvolti i compagni di scuola sono appena abbozzate; per tacere dei dialoghi banali, della durata eccessiva e del finale scontatissimo. Tutto il peggio dell'attuale commedia italiana in un solo film.
Buona l'idea e, tutto sommato, anche l'aderenza dello sviluppo al titolo stesso. Cast abbastanza in parte, soprattutto quello maschile (stona unicamente Paolo K.); sul versante femminile si poteva fare di più. Sorvolando su alcuni buchi di sceneggiatura possiamo apprezzare la freschezza delle situazioni e momenti molto azzeccati come ad esempio tutti quelli con la famiglia di Memphis, vero mattatore della pellicola. Non siamo di fronte a moderni Verdone ma certamente il film strappa più di un sorriso.
Per un cavillo burocratico una classe intera di ex studenti si ritrova a dover ripetere gli esami di maturità pena l'annullamento del diploma. Il pretesto è buono e gli attori sono tutti in sintonia per rendere divertente questa commedia che, sotto la sapiente mano di Paolo Genovese ,esperto del genere, arriva al traguardo senza sbadigliare. Certo, qualche forzatura c'è, ma il film corale funziona sempre se c'è armonia e qui, di armonia, ce n'è tanta.
Successo clamoroso (premiato da un sequel e da una serie) che conta su uno spunto tanto assurdo (un gruppo di ex-compagni di scuola si vede invalidare il diploma) da essere almeno originale; tale pretesto però non va oltre un'accumulazione di siparietti bozzettistici sotto (ma sotto)-verdoniani tenuti insieme dall'agilità della dimensione corale e da una regìa da videoclip (non nel senso frenetico del termine), ma la qualità di scrittura è decisamente di basso livello. Il cast del resto è di estrazione televisiva, con Ricky Memphis che in confronto agli altri sembra Gigi Proietti.
MEMORABILE: Memphis, agente immobiliare mammone, dissuade un cliente dall'abbandonare la casa dei genitori.
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TomasMilia ebbe a dire: Sì Zender, mi riferivo a te. Gli altri Mauro non li conosco.
Poi, magari, quando lo rivedrò tra qualche mese, mi dirò: "Ma che cavolo avevo visto? Ma come ho fatto a dare 4 stelle a un film così?". Ma, per adesso, questo è il mio giudizio. Fortunatamente, c'è Zender che ci permette di ricorreggere i pallini ;-)
Ah. Si possono anche rivedere i propri voti ? Giusto l'altro giorno mi sono riletto su " The human centipede " e a mente fredda devo dire che ho esagerato nel voto (troppo negativo).
Tranquillo! Io vado sempre a rompere al povero Zender per cambi di pallinaggio...
DiscussioneZender • 2/02/11 09:42 Capo scrivano - 48726 interventi
Dì pure Kanon, ti si dà una mano. Quanto vuoi dargli? L'importante è però che il tuo commento rispecchi il voto in pieno, altrimenti devi riscrivermi qui anche il commento.
Una commedia simpatica anche se le recensioni entusiastiche che ho letto mi sembrano un po' esagerate. Ad ogni modo ci si diverte senza volgarità che per il cinema italiano non è sempre così scontate. Un plauso a Ricky Memphis che interpreta con bravura un ruolo per lui decisamente inedito.
Zender ebbe a dire: Dì pure Kanon, ti si dà una mano. Quanto vuoi dargli? L'importante è però che il tuo commento rispecchi il voto in pieno, altrimenti devi riscrivermi qui anche il commento.
Ci sarà il sequel, lo stanno già girando il titolo dovrebbe essere: "Immaturi, il viaggio" poichè verterà proprio sul viaggio che gli amiconi si erano promessi di fare ai tempi del liceo, e che faranno questa volta per davvero.
DiscussioneRaremirko • 8/06/21 21:24 Call center Davinotti - 3863 interventi
Secondo me un film mediocre; vale solo per l'idea semifavolistica e qualche dialogo/caratterizzazione, anche se da qui giustificare un sequel ed addirittura una serie tv ce ne passa...
Ha una certa finezza ma, davvero, mi stupisce tutto questo successo; Genovese farà infinitamente meglio con altri film corali.