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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sottovalutato ritratto del sottobosco di Cinecittà a opera di un Dino Risi ispiratissimo, che dirige un Renato Pozzetto al suo meglio. Ricalcando a volte smaccatamente l'altrettanto snobbato e invece molto godibile ECCO NOI PER ESEMPIO... di Corbucci, Risi (che scrive la sceneggiatura anche con il figlio Marco) racconta delle disavventure nella Capitale di un giovanotto di provincia (di Laveno, sul Lago Maggiore) che vuole a ogni costo imporsi come attore. Il film è costruito con un'infinità di diversi episodi (alcuni memorabili, come quello in cui Pozzetto si fa scattare foto “inespressive” convinto...Leggi tutto di mimare i vari stati d'animo) che si legano alla perfezione, con personaggi (sempre azzeccati) che ciclicamente ritornano in una sarabanda di caratteristi (da Jimmy il Fenomeno a Ennio Antonelli), “guest-star” (Monicelli, Gassman e Tognazzi tra gli altri) e attori in stato di grazia (Aldo Maccione in una delle sue migliori e triviali performance nel ruolo dell'agente teatrale fissato coi soldi e il sesso, ma anche Massimo Boldi, Michel Galabru, la stupenda Edwige Fenech che mostra il suo leggendario seno al top della forma…). SONO FOTOGENICO è un'opera straordinariamente completa, dinamica, densa di mini-sketch a volte esilaranti che non sembrano mai fuori luogo e contribuiscono a dare un senso di insolito “realismo” alle avventure di Antonio Barozzi/Pozzetto fin dai primi eccezionali quadretti familiari a Laveno. Merito anche dell'ottima fotografia di Tonino Delli Colli, così lontana dalle piatte prove viste nei film “alla Castellano & Pipolo”. Il soggetto sarà anche vecchio, banale finché si vuole, ma il film è un cult assoluto: coinvolgente, divertente, dolce. In una parola indimenticabile. Serena Grandi si stende in bikini per un provino.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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G.Godardi 6/03/07 16:27 - 950 commenti

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Omaggio al vetriolo a Cinecittà ad opera del più caustico dei nostri registi italiani. Pozzetto è bravissimo a tratteggiare un ragazzo confuso che si butta sul cinema quasi per caso e che puntualmente finirà spennato dall'imbroglione di turno (uno straordinaro Maccione). Non tutto funziona a dovere, ma il film è comunque divertente. Da notare Boldi, seppure in un ruolo marginale, bravissimo in una parte sottotono e misurata. Parata di all star italiane e soundtrack adeguata. A suo modo imperdibile.

B. Legnani 6/03/07 17:41 - 5532 commenti

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Film gradevole, cui manca qualcosa per essere proprio un bel film, perché alterna cose straordinarie ad altre di conio assai meno alto, specialmente quando si cade nell'eccesso (l'assalto ai passeggeri a Termini, le chiappe al vento, la cena con Simoni...). Del grande cast va citata l'eccezionale prestazione di Maccione, mentre in quello secondario è di rilievo la gradevole, come sempre, presenza di Dottesio. Di micidiale perfidia la presa per il culo di un noto (e grandissimo) regista dal nobilissimo cognome milanese, con tanto di amichetto straniero.
MEMORABILE: "A te ti hanno battezzato coll'acqua dei ravioli!"; Maria Tedeschi... "as herself"!

Fabbiu 28/03/07 11:54 - 2145 commenti

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Film sui sogni e sulla difficoltà di raggiungerli, in un mondo pieno di profittatori e di furbi ladruncoli, con molti caratteristi e attori famosi nella parte di loro stessi (Tognazzi, Gassman, Monicelli, Bouchet). È il film in cui Pozzetto bestemmia due volte nella scena del pranzo in famiglia. Molto simpatici sono il nonnetto vivace e Jimmy il fenomeno nel ruolo del regista in cerca di zoppi veri. Buonissime interpretazioni, ma il tasso comico cala spesso per le varie pause riflessive, troppo frequenti.

Pstarvaggi 18/03/08 15:28 - 80 commenti

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Ai critici non piacque: strano, perché è il ritratto più caustico mai ricevuto da Cinecittà. Risi confeziona un film in bilico tra cinismo e malinconia, dolcezza e patetismo. Bravi tutti: da un Pozzetto a cui non si può non voler bene ad una Fenech più complessa del solito, fino all’odioso Maccione (che avrà una parte simile in Perdiamoci di vista). Buoni anche i personaggi di contorno, a cominciare da un Boldi diverso dal solito. Autoironici i cameo di attori e registi, presenti nei panni di loro stessi. Consigliato a chi ama il cinema.

Cotola 8/06/08 19:35 - 9043 commenti

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Da un padre della risata, nonché da un maestro come Risi, ci si aspetta sempre il meglio. Per questo motivo il giudizio su questa pellicola non può essere molto lusinghiero, trattandosi di un film poco originale da un punto di vista squisitamente comico, così come pure troppo di maniera e poco caustico è il ritratto del mondo del cinema. Peccato, perché osando di più avrebbe potuto essere davvero un bel film.

Renato 15/12/08 12:41 - 1648 commenti

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Non lo considero una delle vette pozzettiane assolute, ma resta comunque un grandissimo film. Risi dipinge con una certa acidità il sottobosco della produzioni romane che lui ben conosceva, e firma anche un finale dolceamaro e per nulla consolatorio come in molte sue opere più celebrate. In più nel film ci sono scene comiche di rilievo assoluto (il provino in cui Pozzetto si denuda, la reazione davanti alla Fenech che si spoglia, Tognazzi che si ingrifa con la Del Santo... solo per citarne alcune) ed un Aldo Maccione semplicemente strepitoso.
MEMORABILE: Il gemello scartato come comparsa perché "sei una faccia già vista".

Straffuori 17/12/08 23:11 - 338 commenti

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Malinconico e sapiente ritratto di un appassionato di cinema che sogna in grande. In una nebbiosa e sorniona cornice lacustre si avvia questo film che diverte fin dall'inizio (le imitazioni del Renatone e il pranzo con i parenti sono sufficienti?). Bel proseguimento romano con gag memorabili e numerosi camei di noti e meno noti del nostro cinema. Renato in forma.
MEMORABILE: "E invece bestemmio co... ìò! " "Otorocoyoghi! "

Puppigallo 23/02/09 09:11 - 5273 commenti

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Pozzetto è assolutamente credibile nella parte dell'ingenuo sempliciotto, che parte per Roma con l'idea di diventare un grande attore (già un finto indiano, sul treno, lo smonta commentando: "Con quella faccia?"). A differenza di altri Renato-film, qui la sceneggiatura ha il suo peso e le varie vicissitudini (una delusione dopo l'altra, Fenech compresa) contribuiscono a dare spunti e ossigeno al protagonista, anche se da un certo punto in poi, subentra una certa ripetitività. Il finale, col fastidioso suono che mai più avrebbe voluto risentire, dà quel tocco in più alla pellicola. Notevole.
MEMORABILE: La scritta "Lavorare fa incazzare". Tognazzi irrompe sul set: "Scusate il ritardo ragazzi, ma io, caschi il mondo, alle 9:30 in punto devo cagare".

Tarabas 24/02/09 16:29 - 1878 commenti

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Il ragazzo di campagna alla conquista di Cinecittà. Complemento ideale del titolo di Castellano & Pipolo, quasi un prequel con Pozzetto campagnolo fissato col cinema, alle prese con il sottobosco di agenti manigoldi, squinzie e grandi nomi. È un collage di sketches senza pretese, che si regge tutto su Pozzetto e Maccione. Alcune parti sono esilaranti, anche se per regia e cast ci si sarebbe aspettati un film più graffiante. Fenech ai massimi. Si ride parecchio.
MEMORABILE: "Io vado a cena da Simoni e non rompete-non rompetemi i coglioni""Povero nonno!È morto mentre guardava"Com'è bella la bernarda tutta nera tutta calda"

Brainiac 16/07/09 10:21 - 1083 commenti

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Dino Risi prese il meglio della sua produzione, la commedia all'italiana, e la portò un passo avanti, in un territorio inesplorato in cui per anni non ci sarà che lui. Non è un caso che questo tipo di commedia, ibridata con slanci nonsense alla Zucker-Abrahams (flashback e flashforward a gogò) sia la più citata fino ad oggi dal miglior cinema di genere italiano (Virzì e le prime cose di Verdone, si veda Troppo forte che, diciamolo, è un plagio!). Essenziale Pozzetto, grande Maccione (nel pedante ruolo che meglio gli si addice) e bravo anche Boldi: un vero cult.
MEMORABILE: "Eh, uno così deve fare l'attore: testa piccola a forma di noce. Avete notato che tutti i grandi attori hanno la testa piccola a forma di noce?"

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Galbo 18/07/09 07:18 - 12392 commenti

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Non male questo film diretto da Dino Risi (e sceneggiato dal figlio Marco) che narra la storia del provinciale che sogna di debuttare nel mondo del cinema. Il suo limite è la sceneggiatura che non riesce ad osare ed andare al di là di una descrizione di ambienti e personaggi forse troppo stereotipata e legata ad epoche passate. Buona la prova di Pozzetto.

Undying 9/09/09 21:23 - 3807 commenti

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Pozzetto all'apice della carriera, tra le mani di un regista come Dino Risi: ne esce una gradevolissima commedia, che ironizza (in maniera quasi metacinematografica) sul cinema stesso, parodiando - con l'escamotage di Pozzetto nei panni di cineamatore - capolavori della settima arte quali Il cacciatore e figure (produttori e registi) legati al mestiere. Gli attori sono bravi, a cominciare dal protagonista, efficacemente retorico. La Fenech, fidanzata del geloso Gino Santercole, ricopre un ruolo d'attrice opportunista e pronta ad infilarsi nel letto di un produttore per far carriera. Grazioso.

Tomastich 7/11/09 11:19 - 1255 commenti

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Un gran bel film. Renato Pozzetto è nato per interpretare questi ruoli, fra l'ingenuo e lo stralunato, ma sempre con solidi valori. Forse Dino Risi non si fa riconoscere molto in questa regia, anche se si vede la capacità di creare situazioni comiche, soprattutto nei duetti con Aldo Maccione e nella scena con il "maestro Simoni". Una festa per il cinema, meta-cinema italiano di ottima fattura, comico e popolare.

Enricottta 4/12/09 16:22 - 506 commenti

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Risi firma un film esilarante, con un pizzico di cattiveria che così bene ha saputo tradurre sullo schermo il grande Pozzetto. La cosa che colpisce è la incredibile quantità di battute che ci ricordiamo: questo significa che il film è da definire "degnamente" bellissimo, tanto da entrare nella galleria dei migliori film del buon Pozzetto. Boldi, piccola parte, ma grande prova. Perfino la Fenech è brava.
MEMORABILE: "Gallina vecchia fa..., gallina vecchia fa..." "Fa schifo!"

Matalo! 31/08/10 13:46 - 1378 commenti

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Risi a intermittenza per un film tra i meno peggio del periodo pozzettiano '70 (anche se è il 1980). Risi è cattivo a volte gratuitamente, non solo qui e anche se il finale è senza concessioni resta un tono di superbia verso i perdenti come se pensasse che i candidi son solo degli scemi. Pozzetto è in forma e certe battute lasciano il segno (Risi è comunque serie A) ma ci son sconfinamenti nel paradosso inutili, anche se contenuti. Qualche fellinismo, una certa sfuggevolezza non giovano. Edwige esibisce un seno così perfetto da annichilire. Migliorabile.
MEMORABILE: La session fotografica, però le foto poi appese ai muri son molto espressive. La Fenech la Fenech la Fenech

Herrkinski 31/08/10 01:41 - 8111 commenti

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Del Pozzetto primo periodo (inteso fino al 1980) indubbiamente il migliore, insieme a Fico D'India. La regia di Risi, spigliata ed ispirata, rende al meglio una buona sceneggiatura, che pur partendo da un soggetto poco originale riesce a creare sketch notevoli, momenti surreali ed altri agrodolci, in un mix davvero equilibrato e godibile. Da urlo il cast; oltre a un Pozzetto in formissima, si segnala l'ottima prova di Maccione, la gradita presenza della Fenech e di un insolito Boldi, nonchè i cameo di grandi attori nel ruolo di sè stessi.
MEMORABILE: Le foto inespressive per il book fotografico; maccione arrapato.

Franz 31/08/10 12:56 - 110 commenti

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L'universo-cinema visto dal lato di chi inizia dal basso, anzi dall'alta... Italia, quella dei laghi del nord, per sfondare a Roma e di lì verso chissà quali mete. Chiaramente tutte le velleità del buon Pozzetto/Antonio naufragheranno miseramente. Non originalissima quest'opera di Risi, ma realizzata in modo decoroso. Molto bravo, come sempre in ruoli simili, Maccione, qui ancor più 'maialone' e irriverente del solito: si veda come si presenta al funerale del nonno di Pozzetto (segno della croce con sistematina ai genitali compresa!). Buono+!
MEMORABILE: L'entrata in scena di Tognazzi as himself! Pozzetto controfigura della Vitti (!) in una scena d'inseguimento d'auto.

Manowar79 15/09/10 11:12 - 309 commenti

I gusti di Manowar79

È innegabile che Verdone abbia tratto da qui più di uno spunto per il suo Troppo forte, ma i due film si muovono in direzioni diverse. Risi è abile nel riprendere città e provincia con il medesimo piglio malinconico, Pozzetto è ai suoi massimi interpretativi, la Fenech è sempre un bel vedere. Numerosi ma non troppo ostentati gli illustri cameo (Tognazzi, Guiomar e Bouchet stanno al gioco, Gassman e Monicelli un po' meno). Fino alla fine si direbbe una tra le migliori commedie italiane di sempre, ma la deludente conclusione rovina tutto. Peccato.

Daniela 23/12/10 13:06 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Non è fra i migliori film di Risi, nonostante tratti di un ambiente che conosceva bene e che quindi avrebbe dovuto maggiormente ispirarlo. Forse l'errore è stato quello di affidarsi troppo al faccione di Pozzetto, pur azzeccato per il ruolo, chiamato ad impersonare un personaggio più povero di spirito che semplicemente ingenuo, relegando in secondo piano tutti gli altri, compreso Maccione, qui mostruosamente bravo nella sua cafonaggine. Ne risulta un ritratto troppo patetico per essere convincente, anche se non mancano occasioni per un sorriso.
MEMORABILE: Il fotografo chiede a Pozzetto di fare l'espressione triste, arrabbiata, felice... e lui non muove muscolo facciale.

Disorder 27/01/11 14:54 - 1416 commenti

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Uno degli apici di Pozzetto, un film molto divertente e intelligente nel criticare un microcosmo sub-cinematografico fatto di arrivisti e approfittatori, lontano dal quell'immagine brillante che se ne ricava dall'esterno. Lo svolgimento rasenta il metacinema, con alcuni attori reali nel ruolo di se stessi. Le tante gag riuscite bilanciano ampiamente i difetti (ritmo blando e frammentarietà degli episodi). Comunque sia da vedere!
MEMORABILE: Il pranzo iniziale con bestemmia; il book fotografico; Pozzetto che sbircia in camera rovinando la ripresa a Monicelli e Gassman.

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Max92 11/04/11 18:47 - 104 commenti

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Ispiratissima commedia che graffia ed incide sulla realtà del sottobosco di caratteristi, comparse e personaggi secondari della Cinecittà di quegli anni. Memorabili tutti gli interpreti, ma un plauso speciale va a Pozzetto, a Maccione e ad un auto-ironico e vanitosissimo Ugo Tognazzi nei panni di sé stesso. Peccato per Edwige Fenech, che in questo film pare poco ispirata e, oltre a mostrare i seni, sembra avere poche altre preoccupazioni. Imperdibile cameo di Maria Tedeschi, per l'unica volta nella sua infinita carriera nei panni di... sé stessa!
MEMORABILE: Maria Tedeschi: "Ho fatto più di 200 film!"; e Renato Pozzetto: "Potrei andare vicino alla signorina (Edwige Fenech)?"

Nando 3/05/11 10:18 - 3814 commenti

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Ritratto dolceamaro di un provincialotto che arriva in città attratto dal bel mondo cinematografico. Una commedia agrodolce ma nel contempo delicata in cui il tratto del regista è visibile ma non sempre convincente. Discreta la narrazione del sottobosco cinematografico. Pozzetto naif e la Fenech opportunista.

Trivex 18/07/11 14:21 - 1744 commenti

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Si, son fazioso, lo dico: dall'inizio dello spettacolo, in una Laveno "mixata" con Pallanza, al finale identico nei luoghi, è solo un grande divenire. E le comparsate mitiche? Perfettamente collocate nel contesto... e che contesto. Tutti gli elementi sfavillano e poi si rompono, come il sogno che finisce quando la realtà diventa più rumorosa. Renato è come un fantasma, quasi trasparente tra i pezzi di questo puzzle che alla fine non si completerà mai. Ma solo la sua simpatica indifferenza poteva costituire l'ispirazione per un grande esempio di cinema.
MEMORABILE: Le facce "emozionate" durante i provini; i capelli dei gemelli.

Mdmaster 10/08/11 11:05 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

La storia del provincialotto che vuole sfondare nel mondo del cinema è decisamente antica e Pozzetto la riprenderà altre volte in salsa diversa. Risi, però, ci descrive un mondo che conosce bene, arricchito da curiosi camei (grande Ugo Tognazzi) e da un'ottima interpretazione di Pozzetto. Il personaggio della Fenech invece mi sembra abbastanza inutile, molto meglio Maccione. Il film certo sembra più un collage di varie scenette divertenti e manca di una vera e propria storia, ma questo aiuta a mantenere un buon ritmo. Divertente.
MEMORABILE: Il fotografo che continua a dire "ma fai schifo!"; il Barozzi bestemmia a tavola fortissimo, in duplice copia!

Rambo90 19/09/11 03:50 - 7697 commenti

I gusti di Rambo90

Riuscita commedia di Dino Risi interpretata da un grandissimo Renato Pozzetto, particolarmente a suo agio nel personaggio dell'ingenuo sognatore (che riprenderà in parte nel Ragazzo di campagna). Ci sono molti momenti divertenti, ma il fondo della storia è soprattutto amaro e ironico su quello che dovrebbe essere il dorato mondo del cinema. Buono il cast di contorno, dal bravo Maccione ad un Boldi per una volta non sopra le righe.

Guru 30/12/11 19:49 - 348 commenti

I gusti di Guru

Attento a non depistare e a non essere frainteso Pozzetto, sotto la direzione magistrale di Risi, recita una parte veritiera e classica della vita di un aspirante attore. Si percepisce la grande intenzione di non deludere e di mostrare il meglio senza condannare un mondo frivolo e faticoso allo stesso tempo. In coppia ancora una volta con la Fenech, ne esalta il ruolo con leggera provocazione ma alla fine giustificandolo... Passaggio non eccezionale di Santercole, bravo Maccione.

Motorship 10/04/13 17:51 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Ironico ma anche cinico e veritiero affresco da parte del grande Dino Risi sul mondo del cinema e sulle difficoltà di chi sogna di entrarci. Il film fu un insucesso ma mi domando perché, visto che è di ottima fattura e ottimamente recitato. Azzeccatissima la scelta di Renato Pozzetto come protagonista, e infatti l'attore milanese dà il meglio di sé con un interpretazione ottima. Menzione d'onore per Aldo Maccione in un ruolo memorabile e molto bene anche la splendida (persino più della norma) Edwige Fenech. Da vedere.
MEMORABILE: Le foto senza espressione di Pozzetto dal fotografo che gli dice "Fai schifo!"; Il gemello scartato perchè già visto; La bestemmia a tavola di Pozzetto.

Saintgifts 8/05/13 20:21 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

La prima parte, fino alla partenza per Roma, è perfetta. Il lago, la descrizione della famiglia, la "fidanzata", gli amici, i dialoghi, sono da antologia. Una provincia ritratta con arguzia dove solo Pozzetto è spinto oltre il limite (ma ci sta) è in sintonia con il personaggio sognatore, ingenuo, ma anche con un carattere deciso. La seconda parte è più scontata, ma si sostiene con l'ambiente del cinema, i numerosi camei e un Maccione assolutamente straordinario. L'arrivo a Roma, gli spacciatori, il tassì, il dormitorio e la sveglia, notevoli.
MEMORABILE: Aldo Maccione; La sirena del battello.

Homesick 29/08/13 17:22 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Farsetta su Cinecittà e i suoi miraggi di gloria, tira avanti per quasi due ore con una sceneggiatura – che verrà parafrasata qualche anno dopo ne Il ragazzo di campagna, affine anche per la sottesa morale del “Mogli e buoi dei paesi tuoi” - in cui si alternano episodi snelli e divertenti ad altri grassi e volgari. Nell’indossare la maschera dell’ingenuo illuso, Pozzetto è insuperabile, così come Maccione regge alla grande il ruolo del truffaldino avvocato. Tra le comparse c’è Maria Tedeschi, che viene chiamata proprio con il suo vero cognome.
MEMORABILE: Il provino fotografico; Pozzetto che mima alla fidanzata le scene dei film da farle indovinare.

Graf 17/09/13 15:52 - 708 commenti

I gusti di Graf

Dopo alcuni film mesti o addirittura pessimisti Risi torna, finalmente e da par suo, alla commedia pura. Come può il goffo Antonio Barozzi, totalmente negato per la recitazione, diventare un divo di Cinecittà? Ennesima incursione da parte di Risi nel mondo del cinema e ancora tanti spunti comici felici che fanno centro. Il film è cotto a puntino perché tutti gli ingredienti della messinscena (l’ironia, l’arguzia, il realismo, la farsa, la satira, l’intelligenza…) hanno il giusto sapore e si amalgamano perfettamente. Un piatto da leccarsi i baffi.
MEMORABILE: Pozzetto con quella faccia da candido, con quegli impacci, con quegli imbarazzi, con il suo cronico ottimismo è, forse, alla sua migliore interpretazione.

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Gabrius79 12/02/14 22:15 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Omaggio bonario e un po' ironico (ma riuscito in parte) di Dino Risi al mondo del cinema con un bravo Renato Pozzetto che si cala piuttosto bene nei panni del giovane in cerca di fortuna come comparsa. La Fenech gli è complementare oltre che bella. Bene anche Aldo Maccione. Presenze di alcuni attori in simpatici camei come la Bouchet, Tognazzi e Gassmann. Musiche orecchiabili.

Liv 19/11/14 09:02 - 237 commenti

I gusti di Liv

Cos'è che non funziona in questo film, dove ci sono gli ingredienti giusti, compresi grandi calibri del cinema disposti a prendersi in giro tranquillamente? Forse è proprio questo, ossia la volgarità di fondo, la vacuità che sta alla base del cinema, il "make believe", il "far credere" che quello che si vede sia reale, che amareggia. Purtroppo l'amaro è distribuito senza un progetto, in modo prolisso, disordinato. La gloria costa sangue sudore e lacrime: non si raggiunge cacciando palle. Noi italiani dovremmo saperlo e questo film lo dimostra.
MEMORABILE: Pozzetto che sogna l'oscar: chissà Dino Risi come avrà riso amaro di questa scena (perché è amaro ridere di sé stessi).

Redeyes 5/02/15 17:14 - 2449 commenti

I gusti di Redeyes

Risi con un bel cast inscena il furto dei sogni di gloria di un povero campagnolo, turlupinato dai marpioni di Cinecittà. Bestemmierò ma dico che se non fosse per un Pozzetto in gran spolvero la pellicola non avrebbe molto da dire, soprattutto con un Boldi molto in disparte come nel successivo excursus milanese del Renatone, una Fenech bella e poco altro e, questo va detto, un efficacissimo Maccione. Il film scorre piuttosto bene, ma ha pochi spunti di genialità limitandosi a sfruttare le trovate di repertorio.

Ultimo 1/03/15 16:43 - 1655 commenti

I gusti di Ultimo

Esilarante commedia di un maestro come Dino Risi, con un Pozzetto in grande forma che interpreta un giovane di Laveno (reale paese di nascita dell'attore) in cerca di fortuna a Roma nel mondo del cinema. Ottimo già nei primi minuti (Pozzetto davanti al nonno imita una scena de Il cacciatore...), il film prosegue quasi sempre al meglio, con qualche momento di stallo ma giungendo nel complesso a un risultato notevole. Buono il resto del cast (Maccione, Boldi la Fenech). Peccato non si facciano più film così!
MEMORABILE: La scena dal fotografo.

Paulaster 3/07/15 18:02 - 4419 commenti

I gusti di Paulaster

La critica al mondo cinematografico nostrano attraverso i tentativi d'entrarvi di un ragazzotto di provincia. Divertente a tratti (le prove a teatro, la sessione fotografica, i camei dei mostri sacri), con un tono malinconico di fondo che lo eleva dalla commedia leggera ma che non accusa fino in fondo. Un ritratto dell’italietta tra le grazie della Fenech e il ruolo perfetto del bieco Maccione. Un prendersi in giro per gli addetti ai lavori col messaggio di disilludere gli attori che sono appassionati ma che sognano invano le luci della ribalta.
MEMORABILE: “Fai schifo”.

Zio bacco 15/01/16 17:44 - 240 commenti

I gusti di Zio bacco

Buona commedia di Dino Risi, con un Pozzetto in forma e ben calato nel ruolo. La descrizione della provincia, l'ambizione di un giovanotto ingenuo, nonché il viaggio alla volta di Cinecittà sono perfettamente descritti. Il resto, forse, ruota troppo attorno alla figura del protagonista, col risultato di certe scene memorabili (il book su tutte), mentre altre passano in sordina. Ottimo Maccione, egregio nei panni dell'avvocato maneggione. Simpatici e incisivi i camei, sicuramente più di una Fenech bella e basta. Finale agrodolce. Buon prodotto.

Il ferrini 6/03/16 23:16 - 2358 commenti

I gusti di Il ferrini

Signori, Renato Pozzetto. In questa malincoMica commedia c'è tutto il suo repertorio d'attore e non è un caso che al timone ci sia Dino Risi (a Cannes, racconta la Fenech, il pubblico applaudì per venti munuti). L'idea è semplice ed è più o meno la stessa che lo spingerà qualche anno dopo a lasciare la campagna, però qui in più c'è uno struggente metacinema in cui nascono e si infrangono sogni; e anche un cast in gran forma, soprattutto il "maestro d'arte" Julien Guiomar e l'agente Maccione. Gran film.

Maxx g 9/10/16 14:37 - 635 commenti

I gusti di Maxx g

Film del 1980 sul mondo del cinema e delle sua difficoltà, non riesce a graffiare come potrebbe, nonostante la regia di Dino Risi. Pozzetto cerca di impegnarsi ma non sembra credere fino in fondo alla pellicola. Non bastano molte apparizioni di attori e registi nel ruolo di se stessi (Tognazzi e Monicelli) per risollevare le sorti del film, che si riesce a seguire e che strappa qualche sorriso, ma che fa pensare a un'occasione perduta. Soprattutto per patiti del comico lombardo.

Modo 12/04/17 11:42 - 949 commenti

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Film simpatico con un Pozzetto decisamente in forma. Certo da Dino Risi ci si aspettano sempre grandi cose, ma la trama è poco più che mediocre. Bisogna però dar merito al regista di aver reso l'idea della Cinecittà "pecoreccia" di quel periodo. Sicuramente l'attore milanese è il fulcro di tutto, riuscendo a reggere per tutto il tempo senza depressioni. Godibile.

Didda23 10/01/18 10:08 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Indiscutibilmente una delle summe della cinematografia pozzettiana. La regia di Risi dona eleganza alla vicenda, senza comprimere lo spirtito comico dell'attore milanese che interpreta alla grandissima il provinciale ingenuotto che sogna di lavorare nel mondo del cinema. Parata di bellezze (Fenech, Bouchet, Grandi) e di star (Tognazzi, Gassman, Monicelli) per un'opera che alterna straordinariamente fasi più disimpegnate a caustici attacchi allo showbiz. Boldi e Maccione sono indimenticabili, probabilmente nei migliori ruoli della carriera.
MEMORABILE: La lettera di Fellini; Il rapporto con il nonno arrapato; Il fidanzato geloso della Fenech (interpretato con bravura da Santercole).

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Jurgen77 11/01/18 13:59 - 629 commenti

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Pozzetto in forma smagliante per questa commedia di Dino Risi che diverte sino alla fine complice la presenza, nel cast, di attori e caratteristi di prim'ordine. Splendida e giunonica (come sempre) la Fenech, che "mostra" la sua debordante carica erotica. Classiche gag del comico lombardo, che vive una serie di tragicomiche avventure per aspirare al successo come attore. Ottimo anche Maccione come spalla.

Alex75 12/01/18 13:46 - 880 commenti

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Uno degli apici della filmografia di Pozzetto, perfetto nel ruolo del provinciale sempliciotto irretito dalle sirene di Cinecittà, di cui Risi ci offre un ritratto caustico e disincantato, reso più vero dalla presenza di alcune “stelle” nel ruolo di se stesse (qui spicca l’autoironia di Tognazzi). Il piatto è arricchito dalla buona resa complessiva dei comprimari, in particolare del canagliesco Maccione e di un Boldi che mostra una sobrietà per lui inusuale.
MEMORABILE: Il pranzo in famiglia, condito da una doppia bestemmia; Il provino fotografico; Ugo Tognazzi sul set.

Markus 3/08/18 10:24 - 3687 commenti

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Un impacciato, aspirante attore lombardo cerca di sfondare nel cinema, ma una volta a Roma... Piacevole commedia, al contempo dolce e amara, che grazie a un Pozzetto in piena forma e in un ruolo che pare cucitogli su misura non risparmia allo spettatore momenti di grande ilarità. L'occasione è intelligentemente impiegata da Dino Risi per raccontare, attraverso uno spaccato allora non lontano dalla realtà, il sottobosco del cinema romano con i suoi "personaggi", i vizi e i vezzi di un mondo in parte sparito. Un quadro cinico ma divertente.

Pesten 28/10/18 20:07 - 790 commenti

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Storia amara sui sogni dei giovani, con una visione decisamente pessimista che porta a dire "lasciate perdere, tanto il vostro sogno non si avvererà". Per quanto abbastanza classica, la storia ha un andamento a volte stralunato che inserisce modifiche a volte interessanti, ma sembra comunque mancare di una sceneggiatura forte. Ci pensa Pozzetto a reggere il tutto, con il suo classico bagaglio di battute e movimenti tipici della sua carriera. In alcuni punti altri personaggi entrano in gioco ma vengono usati malino. Film che dice ancora la sua.
MEMORABILE: I vari cameo, su tutti quello di Tognazzi, sempre grande anche con 10 secondi a disposizione.

Muttl19741 12/01/19 22:09 - 164 commenti

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Metacinema ironico e autoironico, attuale dopo quasi quarant'anni. Entra di diritto e a piedi uniti nel novero dei cult movies. Pozzetto clamoroso, storia scritta da chi sa osservare e osservarsi, personaggi di supporto degni dei più complessi ruoli da protagonisti (Julien Guiomar su tutti), scene assurte a livello di mito, come quella dello studio fotografico. Purtroppo la realtà è ancora più assurda e surreale delle vicende capitate al povero Antonio.

Deepred89 14/10/20 00:12 - 3706 commenti

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Commedia più amara che divertente, che dà il massimo nelle scene di vita cinematografica con tanto di cammei e frecciate - notevole la parentesi viscontiana - ma troppo insistita nell'ostentare l'inettitudine del suo protagonista, tanto da rendere sempre meno sopportabile il pur bravissimo Maccione e a degenerare in un finale gratuito e poco credibile. Qua e là alcuni ottimi momenti, come l'inaspettata parentesi in ascensore, ma l'insieme convince solo a tratti. Interessante, ma non il miglior Risi, né il miglior Pozzetto.

Gugly 27/10/20 10:03 - 1187 commenti

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Ritratto dolceamaro di un patito del cinema ai massimi livelli (Haber si ispirerà chiaramente a questo cult con il successivo La vera vita di Antonio H.) che subirà inevitabilmente umiliazioni e delusioni sino a una sorta di accomodamento finale... Il nostro Renatone ci consegna un ingenuo sino ad un certo punto (a colei che vuole incastrarlo con una gravidanza oppone la data dei loro rapporti!) che attraversa il sottobosco cinematografico non risparmiandosi e non risparmiandoci nulla, viscido agente maneggione compreso (Maccione sempre efficace). I sogni son desideri...
MEMORABILE: Il feroce riferimento ad un regista che amava avere amici giovani e prestanti....

Zampanò 4/01/21 18:17 - 381 commenti

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I film sul cinema divertono Risi. Anni dopo i Telefoni bianchi, manda in giro Pozzetto nella giungla di un settore già aggredito dalla televisione e dalle scappatoie hard. Le zampate ci sono - l'assurdo provino con la faccia imperturbabile -, stilla qualche gag e spurga anche un po' di veleno sociale. Però si spegne e accende in maniera prevedibile, rivestito da troppa flanella pecoreccia. Pollice in su per Maccione e per la sensuale degnazione della Fenech. Cameo di Gassman.

Pessoa 9/01/21 17:17 - 2476 commenti

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Risi racconta il mondo del cinema che non si vede tramite le vicissitudini di Pozzetto aspirante attore fagocitato da un mondo che non perdona. Il film forse è penalizzato da una scelta narrativa talvolta troppo farsesca, che toglie mordente ad una satira molto legata alla fisicità del protagonista. Si guardano con piacere i tanti camei di lusso e l'ottimo lavoro del cast tecnico. Maccione forse avrebbe meritato più spazio, come anche la Fenech, che con la sua leggerezza smussa la comicità talvolta troppo greve di Pozzetto. Merita sicuramente una visione.
MEMORABILE: "A te ti hanno battezzato con l'acqua dei ravioli!".

Occhiandre 28/04/22 21:24 - 156 commenti

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Un uomo di trent'anni (Pozzetto) vive sul lago Maggiore coi genitori anziani e il nonnino però, anche se i familiari gli vogliono bene, decide di partire per Roma per seguire il sogno di diventare attore. Mostrando il suo carattere semplice e simpatico fa fronte alle difficoltà finché non arriva a un punto di svolta. Pozzetto davvero ispirato e in parte. I generici romanacci strappano sorrisi amari. La Fenech doppiata qui ci guadagna perché esce dal cliché. Il finale mesto sciupa un po' la magia. Bellissimi i sogni a occhi aperti a sfondo cinematografico.
MEMORABILE: Pozzetto "goes to Hollywood"; Il manager superstizioso; Il quadernino con le note di Pozzetto per verificare la paternità.

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Androv 17/06/22 09:59 - 195 commenti

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Gradevole commedia amara con un Pozzetto al top nel suo personaggio tipico. Il film è realizzato con buona professionalità e scorre bene fra scene fenomenali (Carlo Simoni, i provini ecc.) e qualche lungaggine. Il ritmo non è sempre serrato e sono presenti numerosi momenti di stanca. Attori ispiratissimi, fra cui spicca un Maccione viscido come non mai e una Fenech sempre stupenda e in parte. Peccato che l'opera non affondi mai il coltello, restando sospesa fra blanda satira (si poteva fare molto di più) e comicità leggera: un po' di audacia in più avrebbe prodotto una gemma.
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  • Discussione Mauro • 2/08/11 00:31
    Disoccupato - 11980 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Mauro ebbe a dire:
    Ho individuato un altro film con questa biblioteca. A breve saprete

    Anche io lo rivista ieri sera questa biblioteca!!! indovinate in quale film! E tu Mauro in quale film lai vista, saràmica quello che dico io, perchè se fosse ancora un altro film si arriverebbe a super multilocation poichè presente in quattro film.

    Grande Andy che la beccata, dobbiamo metterci di brutto per trovare delle foto senza copyright cosi la possiamo radarizzare. Evidentemente in quegli anni questa biblioteca veniva prestata a usi cinematografici, e vuoi anche vedere che i 4 o 3 film in cui è stata avvistata sono più o meno negli anni a distanza ravvicinata, il mio lo è sicuramente rispetto a questo, il tuo? E solo che aspetto di mettere lo screen, per farla vedere bene, fammi sapere Mauro.


    io l'avevo vista in Dottor Jekyll e gentile signora (se guardi in segnalazioni la trovi)
  • Discussione Ruber • 2/08/11 15:37
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Mauro ebbe a dire:
    Ho individuato un altro film con questa biblioteca. A breve saprete

    Anche io lo rivista ieri sera questa biblioteca!!! indovinate in quale film! E tu Mauro in quale film lai vista, saràmica quello che dico io, perchè se fosse ancora un altro film si arriverebbe a super multilocation poichè presente in quattro film.

    Grande Andy che la beccata, dobbiamo metterci di brutto per trovare delle foto senza copyright cosi la possiamo radarizzare. Evidentemente in quegli anni questa biblioteca veniva prestata a usi cinematografici, e vuoi anche vedere che i 4 o 3 film in cui è stata avvistata sono più o meno negli anni a distanza ravvicinata, il mio lo è sicuramente rispetto a questo, il tuo? E solo che aspetto di mettere lo screen, per farla vedere bene, fammi sapere Mauro.


    io l'avevo vista in Dottor Jekyll e gentile signora (se guardi in segnalazioni la trovi)



    wow allora siaamo a 4 film per questa biblioteca! io lo trovata in:
    "L'insegnante viene a casa" lo rivisto l'altra sera su canale Italia e subito lo riconsociuta, in quel film funge da studio di Montagnani che è un politico candidato a sindaco della città.
  • Homevideo Zender • 17/04/12 19:19
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Il dvd di Sono fotogenico uscito in videoteca per la 01 si vede nettamente meglio della versione uscita per le edicole (che era qualcosa di terrificante). Non garantisco sull'integralità perché non 'ho ancora rivisto, ma il riversamento è molto migliore (per quanto ancora lontano dalla perfezione). Naturalmente letterbox, come sempre per la 01.
  • Homevideo Geppo • 18/04/12 12:23
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Grazie Zender per le info (anche per Finzi). Dubbi finalmente risolti una volta per sempre :-)
  • Homevideo Xtron • 26/05/12 16:09
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd uscito in edicola (Fabbri Editori/Titanus) ha una durata di 1h48m38s

    Ultima modifica: 26/05/12 20:30 da Xtron
  • Homevideo Zender • 26/05/12 17:44
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Per cortesia Xtron, anche per i dvd usciti in edicola ci vuole la marca, perché potrebbero riuscire in edizioni diverse.
  • Curiosità Zender • 5/04/16 16:24
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Alex75 • 20/03/18 17:05
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Letto. Certo che però vederlo associato a Burro mi preoccupa un po'...

    Anche Burro era un film in cui Pozzetto credeva molto, e anche questo ebbe un riscontro deludente, fermo restando che Sono fotogenico è di ben altro livello rispetto al film di Sanchez.
  • Discussione Zender • 20/03/18 17:33
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Sì, anche se non ricordo in che modo era associato a Burro, visto che quel preistorico link non va più (almeno a me).
  • Discussione Blondie666 • 24/07/19 14:54
    Galoppino - 68 interventi
    l'ho rivisto ieri

    bello ma veramente bello
    "ecco noi per esempio.." pt. seconda ? ;)
    Ultima modifica: 24/07/19 16:18 da Blondie666