Intervista a Gino Santercole

10 Maggio 2010

Ancora un'intervista del caro Giacomo di Nicolò (in arte Geppo), questa volta a un simpatico attore che chiunque bazzichi il nostro cinema di genere (e non solo) non può non conoscere. Attore ma anche musicista (perchè è questa la qualifica che forse più si addice a Gino Santercole), che esordì nel cinema insieme all'amico Adriano Celentano e che con lui ha poi continuato.

Sentiamo cosa ci dice...


GEPPO: Gino, tu hai iniziato nel cinema con il Clan di Celentano.
GINO:
Sì diciamo che con Adriano ho fatto i primi film tratti da canzoni: Io bacio tu baci, I ragazzi del Juke-box... ma lì erano solo delle piccole partecipazioni. Il primo film vero è stato Uno strano tipo, dove Adriano conobbe Claudia ed io conobbi la sorella e da lì nacque  questa unione matrimoniale tra Adriano e Claudia e tra me e la sorella di Claudia.

GEPPO: La regia di "Uno strano tipo" era di Lucio Fulci.
GINO:
Esatto, Fulci fece la regia. Lui era già famoso come regista. In questo film c'erano tanti bravi attori: Macario che era uno dei più grandi comici torinesi, Nino Taranto, Mario Brega e Luigi Pavese, grande attore e doppiatore. Invece in Super rapina a Milano eravamo solo noi del Clan, non c'erano attori conosciuti.

GEPPO: Raccontami qualche curiosità su
Super rapina a Milano.
GINO: Super rapina a Milano è stato girato perché Adriano voleva fare il regista, poi invece l'ha diretto con Piero Vivarelli che era un regista già famoso. Era una pellicola abbastanza riuscita. Anche se eravamo tutti un po’ inesperti, ci siamo divertiti un sacco a girarlo. Aveva delle idee buone.

GEPPO: Dopo questi due film hai fatto Rose rosse per il Führer con Fernando Di Leo.
GINO: Bravo Giacomo, complimenti... non me lo ricordavo nemmeno io questo film. Lì ho interpretato un paracadutista americano; un piccolo ruolo comunque.

GEPPO: Com'è che sei entrato in questo film?
GINO:
Perchè Fernando conosceva la famiglia di Claudia Mori, erano amici e soci con uno zio di Claudia (Ermanno Curti); adesso ci sono i figli Gianluca e Stefano che fanno distribuzione anche loro. Ermanno era socio di Fernando e frequentandoci mi proposero di partecipare a Rose rosse per il Führer.

GEPPO: Nel 1968 hai anche avuto un ruolo in Serafino, che a mio avviso è il più bel film di Celentano.
GINO:
Serafino mi ha dato l'occasione di conoscere l'aiuto regista del film, Silla Bettini, che mi propose
di fare "Infanzia, vacazione e prime esperienza di Giacomo Casanova, veneziano" diretto da Luigi Comencini.
È stata un bella esperienza lavorare con Comencini, che era abbastanza duro come regista.

GEPPO: Invece Pietro Germi com'era?
GINO:
Germi era un solitario, si metteva da solo e si fumava il suo sigaro... non parlava mai.

GEPPO: In Serafino c'era anche Francesca Romana Coluzzi, purtroppo scomparsa recentemente.
GINO:
Sono molto dispiaciuto per Francesca. Il film me la ricordo benissimo. Francesca era una ragazza semplice, amava molto i bambini e credo ne abbia anche adottato qualcuno.

GEPPO: Poi subito dopo
Serafino giri Il commissario Pepe, con Ugo Tognazzi.
GINO:
Sì. Lì avevano bisogno di un attore che avesse la macchina. Andai da Ettore Scola per il provino e mi disse: "Ma lei ha la macchina?"; m'hanno preso perchè avevo la macchina… (ride).

GEPPO: In questo film hai lavorato anche con Tano Cimarosa.
GINO:
Sì certo, l'attore siciliano. Lui era simpatico, una persona semplice e di grande umorismo.

GEPPO: Del Delitto Matteotti cosa mi puoi raccontare?
GINO:
Anche lì facevo una piccola parte, mi ricordo che c'era Mario Adorf.

GEPPO: Nel 1971 sei ancora accanto ad Adriano nel film Er più - Storia d'amore e di coltello di Sergio Corbucci.
GINO:
Certo. Innanzitutto mi sono divertito a girare la scena della passatella che ci ha ubriacati davvero (ride). Abbiamo bevuto molto, anche se per fortuna era acqua e vino. Un film che è stata una grossa soddisfazione per me: per la canzone che commenta il film, che ho scritto, ho vinto il festival della canzone romana.

GEPPO: In questo film c'era anche Vittorio Caprioli: com'era?
GINO:
Poco simpatico.

GEPPO: Hai anche girato Il sindacalista con Lando Buzzanca, diretto da Luciano Salce.
GINO:
Ma sai... io ero un ragazzino, ero inesperto e un po’ insicuro; entrare in questo ambiente mi faceva sentire un po’ a disagio, però poi piano piano avevo anch'io le mie sicurezze, imparavo bene le mie battute... entravo sul set preparato ed ho fatto sempre le mie belle figure. Però Lando Buzzanca era molto simpatico, una persona semplice, qualità difficile da trovare negli attori... Mi diede tanta confidenza, mi invitava nella suo roulotte... Sai, nel cinema ci sono i protagonisti che hanno la roulotte, il camerino eccetera... e tutti gli altri sono una massa di disgraziati (risate).

GEPPO: Nel 1973 giri Un amore così fragile, così violento, con Fabio Testi e Paola Pitagora.
GINO:
Lo girammo a Lipari e lì facevo la parte di un cattivo, era un film tragico. Con Fabio Testi ci divertivamo, la sera uscivamo insieme... con noi c'era anche Paola Pitagora... io cantavo le mie canzoni. In certi film riuscivi anche a legare con gli attori, dipende da come sono...

GEPPO: Nel 1973 hai fatto Li chiamavano i tre moschettieri e invece erano quattro.
GINO:
Questo è veramente un film divertente che potrebbe anche uscire oggi; potrebbe essere un film che piace.

GEPPO: Parliamo un po’ di Sesso in testa.
GINO:
Ah... (ride) Sesso in testa… una schifezza di film, però son tutte esperienze che ti aiutano. Ricordo che non c'era neanche il copione…

GEPPO: La ragazza del film Pilar Velazquez la ricordi?
GINO:
Di quel film non ricordo proprio niente, non so neanche chi era questa attrice, mi sembra fosse spagnola. Sai, era un periodo che mi offrivano questi film… io mi ero trasferito a Roma perché mi ero appena separato per cui accettavo qualsiasi film.

GEPPO: Ma chi era il regista ufficialmente incaricato di Sesso in testa?
GINO:
Era Fernando Di Leo, ma il film l'ha firmato Sergio Ammirata che era un attore.
 
GEPPO: Bruno Gaburro ti ha diretto in I figli di nessuno nel 1974.
GINO:
Già, e sul set di questo film ho conosciuto la mia attuale moglie Melù Valente.

GEPPO: Nel 1974 hai girato un cult movie che a noi del Davinotti piace moltissimo: Milano odia - la polizia non può sparare con Tomas Milian. Ha girato il mondo, questo film.
GINO:
Ah, vi piace? Pensa che anch'io adesso mi meraviglio. Mi hanno proposto questo film dove facevo un
malvivente con Tomas Milian, Ray Lovelock e Laura Belli. Tomas Milian era un tipo simpatico... sempre ubriaco perchè beveva tutto il giorno e quando girava voleva sempre la bottiglia, sopratutto quando girammo la scena della strage dentro la villa. Diceva: "se non bevo non riesco ad essere Giulio Sacchi". Oggi il film è diventato importante, è stato rivalutato.

GEPPO: E del regista del film Umberto Lenzi cosa mi puoi raccontare?
GINO:
Aveva una regia molto precisa: quando girava le scene era molto agitato, ti trasmetteva la violenza... Gridava: "Dovete ammazzare, sparare... avete capito?" Per me è stata un'altra bella esperienza.

GEPPO: E Laura Belli com'era?
GINO:
Laura Belli l'ho conosciuta poco, non ti so dire molto... a quel tempo era fidanzata con Claudio Lippi.

GEPPO: Invece con Enrico Montesano e Barbara Bouchet hai girato Amore vuol dir gelosia.
GINO:
Un altro film divertente, ci facevo un vigile napoletano. Montesano era molto simpatico, brillante, spiritoso... si rideva anche quando si andava a mangiare perché raccontava le barzellette. La Bouchet credo fosse di origine tedesca. Ecco, con lei non ho avuto un bel rapporto, non c'era una grande amicizia... anzi per niente.

GEPPO: Nello stesso anni girasti Labbra di lurido blu.
GINO:
Il regista era Petroni, e lì c'erano Lisa Gastoni e Corrado Pani. Non so se questo film sia andato bene o male, io comunque l'ho interpretato e mi sono divertito... ma io mi divertivo perché interpretavo questi film come se andassi a fare una passeggiata... non ero come gli altri attori che se la tiravano...

GEPPO: Nel 1975 arriviamo a Yuppi du.
GINO:
Anche quello è stato fatto con Ermanno Curti, era socio di Adriano. Era davvero un bel film, sembra
un film di oggi, è modernissimo. Adriano è stato bravissimo, c'ha messo tanto tempo a girarlo, quasi un anno. Claudia invece era un po’ capricciosa, perché arrivava sul set quando voleva. Ad un certo punto non c'erano più soldi e Adriano ha dovuto interrompere, poi grazie ad alcuni prestiti l’ha finito.
È stata un'esperienza irripetibile. E’ uscito il DVD del film restaurato per la prima volta, perchè non c'era la VHS... Adriano ha sempre proibito di farlo uscire perchè diceva "io lo tengo qui e lo lascio maturare come il vino" (ride)... Aveva l'ambizione di farlo uscire in America: venne infatti doppiato anche in inglese; però Adriano non riuscì ad accordarsi con gli americani ed il film è rimasto lì. In Yuppi du c'è anche una mia bellissima canzone "Such a cold night tonight".

GEPPO: Raccontaci qualche curiosità su Charlotte Rampling.
GINO:
Charlotte è una persona bellissima ma sopratutto è molto allegra, quante risate ci siamo fatte. Ricordo che si lasciava scappare i rutti... (ride).

GEPPO: Dopo Yuppi du hai girato L'Agnese va a morire, diretto da Giuliano Montaldo.
GINO:
Sì, lo ritengo uno dei più belli che io abbia girato, anche professionalmente. C'erano un sacco di attori
importanti: Michele Placido, Ingrid Thulin, Flavio Bucci, Gabriella Giorgelli... un grande film. Ha avuto successo in tutto il mondo.

GEPPO: Nel 1978 hai girato ancora con Adriano Geppo il folle.
GINO:
Geppo il folle sì... ti devo dire la verità: non mi è piaciuto. Nel film facevo un giornalista.

GEPPO: Un anno dopo, sempre con Adriano, arriva Mani di Velluto.
GINO:
Lì avevo una bella parte, secondo me è stato il miglior film di Adriano.

GEPPO: Nel 1980 ti vediamo accanto a Renato Pozzetto e Edwige Fenech nel cult Sono fotogenico diretto da Dino Risi.
GINO:
Sì, è verissimo, la mia era una parte carina, facevo il fidanzato della Fenech. Pozzetto lo conoscevo già perchè è milanese come me... anche se già all'epoca si dava delle arie. La Fenech invece era molto simpatica, tranquilla. Il regista Dino Risi mi ha deluso tantissimo perchè trattava male tutti tranne i protagonisti... ha provato anche con me ma io ho alzato la voce e ha dovuto cambiar tono.

GEPPO: Con Giuliano Montaldo hai girato anche Marco Polo, un film per la TV.
GINO:
Sì, Montaldo mi propose questo film che andò in tutto il mondo. Lì ho dovuto imparare l'inglese perfettamente per doppiarmi. Avevano ricostruito Piazza San Marco tutta uguale, sembrava veramente di stare a Venezia. C'era un cast eccezionale, ho un ricordo bellissimo di Burt Lancaster e di Marilù Tolo che nel film faceva mia moglie. Il protagonista Ken Marshall non mi piaceva come attore. Inizialmente il ruolo del protagonista l'avevano affidato ad un altro attore famoso, di cui non ricordo più il nome, poi non so perché questi ha lasciato il film per essere sostituito con Ken Marshall: dovemmo rigirare tutte le prime scene…

GEPPO: Nel 1983 hai scritto le musiche per Segni particolari: Bellissimo.
GINO:
Sì, Adriano mi propose la colonna sonora; mi sono fatto aiutare da un mio amico arrangiatore e Segni particolari: Bellissimo ha avuto molto successo anche per la musica. Anzi, del film ne parlavano male ma dicevano che la musica era bellissima (ride)... una delle musiche più belle dei film di Celentano. Poi sai, io sono più musicista che attore...

GEPPO: Hai collaborato anche alla colonna sonora di Joan Lui.
GINO:
Lì scrissi la canzone "Mistero", cantata da Adriano.

GEPPO: In Joan Lui c’è l'ultima apparizione di Raf Di Sipio, amico fedele di Adriano.
GINO:
Ah sì, poverino, morì subito dopo il film. Era un ammiratore di Adriano. La prima volta che Adriano arrivò a San Remo con "24.000 baci", durante l'esibizione vi fu un attimo di silenzio; c'era Di Sipio in sala, che noi non conoscevamo: Raf si mise ad urlare come un pazzo: "Bravo Adriano, bravo Adriano" e tutti applaudirono... Da lì si unì ad Adriano; diventarono amici e lo seguì fino alle fine.

GEPPO: Per la TV hai girato "Rally", con Giuliano Gemma.
GINO:
Esatto, per la regia di Sergio Martino... lo abbiamo girato in Marocco. Dopo questo film sono rimasto un po’ fermo perchè ho aperto un ristorante con mia moglie Melù Valente. Ho imparato altre cose, ho fatto la scuola di sommelier... dopo la sera, con i clienti, cantavo le mie canzoni... mi divertivo e un po’ mi annoiavo... sai, non era proprio il mio mestiere.

GEPPO: Nel 2004 hai partecipato anche ad una fiction, "Diritto di difesa".
GINO:
Non è andata bene: avevamo girato circa 10 puntate e alla seconda settimana l'avevano già tolto, nonostante l'ottimo cast.

GEPPO: So che è uscito in tutti i negozi il tuo nuovo CD "Nessuno è solo".
GINO:
Sì, è uscito il 20 Aprile 2010 per la Sony music: sono commosso perchè il pubblico mi dimostra sempre un grande affetto che mi dà una grande gioia... non sarà mai abbastanza, la mia gratitudine.

GEPPO: Gino, grazie di cuore per questo indimenticabile incontro.
GINO:
Grazie a te Giacomo. Un saluto a tutti gli amici del Davinotti... il vostro Gino Santercole... amico per sempre.

INTERVISTA RACCOLTA DAL BENEMERITO GEPPO

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commenti (16)

RISULTATI: DI 16
    Caesars

    10 Maggio 2010 17:36

    Bravissimo Geppo... uno special davvero interessante. E grazie anche a Gino Santercole, che mi pare essere persona veramente a modo e disponibilissima.
    Cotola

    10 Maggio 2010 18:07

    Grazie mille a Geppo per questa bellissima intervista piena di curiosità gustose ed interessanti. Merito, oltre che dell'ospite, del bravo e colto intervistatore. :-)
    Undying

    10 Maggio 2010 20:04

    Grazie per la bella intervista, Geppo...
    Markus

    10 Maggio 2010 21:27

    L'intervistatore N.1 del Davinotti ha colpito ancora. Grazie Geppo e, naturalmente, anche al grande Gino Santercole di cui nutro grande stima.
    Gugly

    10 Maggio 2010 21:38

    Bell'intervista :-)
    Powerglide

    11 Maggio 2010 10:43

    Mi unisco ai complimenti di tutti gli altri: grazie e bravo Geppo.
    Geppo

    11 Maggio 2010 12:26

    Grazie a tutti, ragazzi!
    Renato

    11 Maggio 2010 15:47

    Grande Gino! E' sempre un piacere risentirlo, in qualche modo... e complimenti a Geppo, naturalmente.
    Brainiac

    11 Maggio 2010 16:09

    Non avevo la minima idea che il buon Gino che avesse girato tutti questi film sfiorando generi e cult più o meno dissepolti, sono davvero sorpreso. E bravo Geppo!!!
    Ellerre

    11 Maggio 2010 22:48

    Grazie Geppo per averci regalato questa interessante intervista.