Dei tanti nomi strillati in locandina ben pochi sono quelli che davvero lasciano il segno. Escluso Stallone, regista e co-sceneggiatore (oltre che protagonista), chi è più in scena è il giovane Jason Statham, con Jet Li e Dolph Lundgren (forse il più in parte) subito a seguire. Mickey Rourke si concede giusto un paio di scene, Willis e Schwarzenegger sono presenti solo per un fulmineo cameo. Eric Roberts è il perfido ex-Cia messosi in proprio nel ramo cocaina, David Zayas il generalissimo mosso come un burattino da Roberts e con figlia ribelle a carico (forse la figura più odiosamente stereotipata in assoluto, a conferma che questo è un film di uomini, dove le donne sono destinate a fare da mero...Leggi tutto contorno). Chiamato per la solita supermissione in un’isola sperduta, il gruppo di mercenari tutto cicatrici, battutacce e smorfie si ritrova catapultato in un inferno di militari da abbattere come birilli. Nessun problema: in un crescendo splatter non da poco moriranno a grappoli nel pieno rispetto della legge non scritta dell’action hollywoodiano che prevede un rapporto cadaverico di circa 500 a 1 in favore dei buoni. Soggetto di massimo quattro righe, sceneggiatura con qualche dialogo indovinato e qualche filosofeggiamento fuori luogo (soprattutto nel personaggio di Rourke, ed è un peccato visto il talento dell’attore). Se per caratterizzare Statham si è costretti a cucirgli addosso una squinzietta che si fa pestare dal nuovo ragazzo scatenando le ire furibonde dell’ex (Statham, appunto) vuol dire proprio che di idee buone non ce n’erano e ogni sforzo è volto a valorizzare l’azione. Solo che pure questa pare diretta da un regista rimasto agli Ottanta cui hanno messo in mano gli strumenti di oggi: la camera a mano, il montaggio, sono gestiti piuttosto pedestremente e l’unica cosa che in qualche modo permette al film di proseguire senza troppi intoppi è il discreto ritmo. I caratteri tuttavia non emergono, restano imprigionati nei loro bozzoli, e se non fosse per i loro volti familiari faticheremmo a ricordarli (così come avviene per le seconde linee del gruppo, in ombra). Del film corale che sognavamo guardando la locandina resta solo l’ultima scena al bar (esaltante nella sua chiusura sui Thin Lizzy di “Boys Are Back In Town”), lì a ricordarci come il film avrebbe potuto essere e non è stato. Indimenticabile comunque il break a tre Stallone/Willis/Schwarzenegger: per le facce, certo, ma anche per l’ironia, una volta tanto. Perrchè i dialoghi, o almeno alcuni di essi, non sono poi così malaccio e in bocca a certi attori ovviamente si valorizzano. Del gruppo chi sembra invecchiato peggio pare proprio Stallone: quelle sue guanciotte stonano proprio, con l’atteggiamento da duro...
Una serata tra amici desiderosi di sano trash, divertimento e goliardia: la scelta non poteva che ricadere su I Mercenari e siamo stati ampiamente accontentati! Ritmo sostenuto, sparatorie, virilità all’ennesima potenza, scene inverosimili, sceneggiatura atta a mostrare violenza gratuita (e questo è un bene, soprattutto perché sono convinto che Stallone creda in quello che fa e forse ne è anche inconsapevole). Schwarzy (in un cameo) è mummificato. Applausi a scena aperta e delirio in sala!
Evidentemente a Stallone premeva di più tributare se stesso che l'immaginario dei "supereroi" degli anni '80. Ma la furbata di spacciare il film per una reunion degli esponenti di quella decade era irresistibile. E così è stato. Rourke dimostra tutto il suo valore nei 5 miseri minuti concessi, Lundgren ci mette gli occhi di ghiaccio. Il cameo (pur simpatico) di Schwarzy lascia a bocca asciutta, ma il vero paradosso è rappresentato da Statham, perfettamente padrone del concetto ottantiano, a differenza dei suoi insospettabili colleghi. Mediocre.
MEMORABILE: Willis: "Come mai è così occupato?" Stallone: "Vuole diventare presidente!"
Sylvester Stallone ci riprova. Dopo Rocky Balboa e John Rambo (soprattutto, dopo John Rambo), l'attore di tanti action movie anni '80 torna dietro alla macchina da presa per raccontarci un altro dei suoi eroi militari. Ma stavolta non è solo, ha una squadra di mercenari di gran classe al suo comando. Inoltre, oltre alle esplosioni e alle scariche di mitra, si scopre pure autoironico e, a suo modo, tarantiniano. La trama è molto banale, però la "sporca dozzina" di Sly è veramente affiatata! Dolph Lundgren, poi, è simpaticamente trash. Tre.
MEMORABILE: Sly, Willis e Schwarzie insieme in chiesa. Jason Statham che "fa il culo" a Gary Daniels. Jet Li contro Dolph Lundrgren. Il cameo di Mickey Rourke.
Il rischio era quello di andarsi a vedere un film destinato più che altro a foraggiare i vizi di qualche imbolsita star di Hollywood; ed invece Stallone tira fuori una buona pellicola d'azione che non inventa nulla (la storia è standard), ma che ha il pregio di essere sincera, una specie d'atto d'amore verso l'azione anni '80 (parecchi i richiami). Ed io, da aficionado, non posso restare insensibile. Il film scorre fluido e asciutto, l'azione c'è ed è di buonissimo livello: certo qua e là ci sono qualche momento minore e qualche altro fanfaronesco.
Tutto sommato simpatico, avendo il pregio di non prendersi mai sul serio. Se non si hanno aspettative incongrue, ci si diverte anche. Sembra in effetti la parodia di un action movie, anche per i riusciti e spiritosi camei di Willis e Schwarzenegger. Una nota di merito per un Rourke avviato ormai ad una dimensione attoriale personalissima e inimitabile.
Un'ora e mezzo di muscoli, sparatorie, combattimenti, esplosioni e chi più ne ha più ne metta. Attori dai volti così inespressivi e (talvolta) deformati da risultare paradossalmente perfetti; azione eccessiva e divertentissima, dialoghi ad effetto, nessuna pretesa di critica sociale (grazie al cielo) e trash spesso dietro l'angolo (ma non è per forza un male). Peccato per la brutta fotografia e per l'eccesso di digitale, ma il film non annoia un istante ed è uno spasso assoluto. Promosso.
Davvero stupendo. Sapevo che non mi avrebbe deluso, un action praticamente perfetto, dalla storia risaputa ma con ottime interpretazioni e soprattutto grandissime scene d'azione: sparatorie, inseguimenti, esplosioni, corpo a corpo e duelli con coltellazzi di tutti i tipi. Stallone è in gran forma, Rourke è semplicemente mitico e filosofeggia, Statham e Li menano duro, Crews e Couture se la giocano sulla simpatia, Lundgren fa il pazzo. Roberts è un cattivo di gran classe e nulla si può dire contro una pellicola adrenalinica al 100%.
MEMORABILE: Il cameo di Schwarzenegger e la sua entrata in chiesa avvolto da una luce bianca
Qualche timore e molta attesa. Erano questi i due stati d'animo che prevalevano nel mio inconscio per questa nuova avventura firmata Sly. Fortunatamente, bastano poche scene per capire che siamo di fronte ad un film che funziona, ben girato, che si gusta tutto d'un fiato. Stallone per le parti d'azione e Rourke (si conferma veramente un grande) per quelle riflessive sono due maestri; l'apporto muscolare è concluso da Statham e altri personaggi minori. L'uso di Schwarzy è comprensibile solo per averci cucito addosso la battuta migliore del film.
Onesta super baracconata bim bum bam patatrac senza alcuna pretesa, ma con il pregio di scorrere senza intoppi, o rallentamenti, tra corpi dilaniati, battute da bmovie e personaggi così volutamente ultrastereotipati e anacronistici da risultare persino simpatici. Stallone si dev'essere divertito parecchio a riunire tutti questi grugni, che dal canto loro gli hanno dato una mano a portare avanti una pellicola dove muoiono centinaia di soldati e volano parecchie mazzate. Con film come questi, sapendo già a cosa si va incontro, ci si può anche divertire. Camei per Schwarzenegger e Willis.
MEMORABILE: Il bestione pelato a Stallone: "Chi ti manda!?". E lui: "Il tuo parrucchiere"; Jet Li chiamato cagariso da Lundgren; La strage del nero ammazzatutti.
Molta, moltissima adrenalina per un action movie davvero esplosivo. Non lascia disattesi i fan di questo genere di film, con massicce dosi di violenza, sparatorie, sangue e muscoli a volontà. Il cast è completamente a suo agio e si dimostra perfettamente all'altezza. Le battute, in alcuni frangenti, lasciano un po' a desiderare. I protagonisti giocano, a tratti, anche con dialoghi che fanno riferimento ai personaggi che li hanno resi celebri e questo è molto divertente. Cameo per Schwarzy.
Lundgren spiezza davvero in due un tizio con un colpo di fucile: ovazioni in sala. Basta e avanza per farci entrare nel ritmo assolutamente scanzonato e irriverente del film, che gioca con i cliché e riempie il pavimento della sala di bossoli (se non altro, i protagonisti si degnano di ricaricare). I cameo di Willis e Schwarzy saranno pure millimetrici, ma il film è massacrantemente divertente e ha quello che mancava sia ad A-Team che a The losers: un finale degno di questo nome.
MEMORABILE: "Non è facile essere verdi: chiedetelo a Kermit"; l'apparizione pressoché celestiale di Schwarzy.
Cinema "muscolare" all'ennesima potenza per questo ritorno sulle scene di Sylvester Stallone che dopo avere concluso (?) più che dignitosamente le saghe dei suoi eroi più famosi Rocky e Rambo dirige un puro action che interpreta insieme ai suoi sodali. Sicuramente apprezzabile per gli amanti del genere, I mercenari va visto con il cervello in stand by, in quanto mai sollecita la pur minima riflessione fatto com'è di sole sequenze d'azione "raccordate" da una trama che definire esile è un eufemismo. Per chi si accontenta...
Un'endovena di testosterone e d'adrenalina. Giudicato aprioristicamente dai più "fuori tempo massimo", si dimostra in realtà pienamente in linea coi tempi. Il parterre è de roi (anche se, inevitabilmente, molti "one man show" finiscono relegati al ruolo di comparsa), l'età media di una certa importanza... lodabili le buoni intenzioni atletiche di Stallone & co., ma l'elenco degli stuntman impiegati salta comunque all'occhio e la regia finisce col divenire epilettica. Ottimi gli "one vs one", il cannone di Crews e l'orribile cappello alla marinara di Couture. ***
Se si parte con l'idea di un film muscolare tutta azione e si ha voglia di rivedere vecchie glorie dell'action ancora in scena questo è un film che non delude. Basta non farsi scoraggiare dalla trama stereotipata al massimo, dai dialoghi imbarazzanti e dalla definizione dei personaggi appena tracciata. Il resto è azione, come da premesse.
E bravo Sly. Organizza una bella rimpatriata e lo fa con bravura, ammodernando il tutto con le giuste dosi di ironia e montaggio ipercinetico. C'è qualche personaggio banale (il dittatore, la figlia) ma quanto a action (di tipo "fumettaro" s'intende) siamo a buoni livelli, arricchito da squartamenti barocchi e pugnali cronometrici. Notevoli molti dei corpo a corpo, il cameo di Schwarzy e pure una rivalsa per la ragazza diventa una sequenza da incorniciare. Un piccolo segnale alle nuove generazioni del settore: portate rispetto ai vecchi. ***
Ecco un cast di nomi ben noti che si uniscono per dar vita a una pellicola che risulta essere un classico del genere. Niente di più, ma anche nulla in meno, rispetto a ciò che ci si può aspettare da un film d'azione. Gli attori giocano un po' a fare riferimenti con personaggi che appartengono al loro passato. Sicuramente guardando questo film non ci si addormenta.
Se togliamo la presenza scenica dei protagonisti non rimarrebbe praticamente niente da salvare. Per me l'interpretazione di Lundgren è la cosa migliore del film, per il resto troppi buchi di sceneggiatura; per carità, ci stanno tutti in un film così, però a lungo andare vengono a galla un sacco di incongruenze. Poche e rapide le scene action, per un film così, e Steve Austin fa la bella statuina.
Se cercate un action ritmato e classicissimo Stallone e la sua banda di intramontabili saprà saziarvi: spegnete il cervello e divertitevi! Nulla di più, ma ci vuole comunque stoffa per creare un buon film tutto sparatorie oggigiorno, con i tanti rivali dietro l'angolo; tra battute taglienti e grezze e piogge di proiettili questo film diverte che è un piacere. Pecca poco trascurabile la trama, che comuqnue si dimentica a suon di esplosioni, banale nell'insieme e ultracollaudata.
MEMORABILE: L'ormai mitico cameo di Willis e Schwarzy. Rourke dopo aver palpeggiato la ragazza di turno: "Che begli occhi". Il megafucile che disintegra tutto.
Film perfetto, e diremmo pure morale. Tutto è esattamente come doveva essere, comprese le cazzate e la retorica. Peccato solo per qualche eccesso di computer grafica (unica concessione al presente), che rende caotica qualche sequenza e sporca qualche coreografia di Corey Yuen per Jet Li. Il resto è puro godimento, anche se gli under 35 si perderanno molti ammiccamenti. Commovente.
L'All Stars Shoot di Stallone, in fondo, è una veglia funebre (cui mancano, Seagal, Norris e Van Damme), ma, del resto, negli ultimi lavori il buon Sylvester ha provveduto sistematicamente ad incidere epitaffi poetici (Rocky Balboa) o nostalgici (John Rambo) sulle lapidi degli ‘80 cinematografici. Qui, sebbene ci si dia da fare per restituire atmosfere leggere ed autoironiche (il cameo di Schwarzy) alla fine è sempre il rimpianto (il monologo di Rourke) a farla da padrone pur nella salvaguardata amicizia maschile, ormai merce rara anche al cine
Dimostrazione di come essendosi procurata una certa fama (in alcuni casi anche meritata), avendo fatto un sacco di quattrini e amici colleghi, altrettanto, o più famosi, da poter radunare, anche un Sylvester Stallone possa metter in piedi un film che niente può aggiungere alla già nutrita schiera di questo genere. Nessuno sprazzo di originalità, nessuna tensione e nessun divertimento. Solo un insieme di luoghi comuni tra i più triti, aiutati da una tecnologia che non meraviglia nemmeno più. Si ha l'impressione di essere stati presi in giro e derubati.
Innegabile l'eccellenza di questo action movie. Dalla prima all'ultima scena l'adrenalina scorre a fiumi quasi fossero piombo. I vecchietti non sono poi così male, anche se ho trovato Statham di gran lunga una spanna sopra gli altri. Ovviamente un po' di buonismo c'è, ma come in ogni pellicola degli 80's e visto che a queste si ispira il film, non ci spiace, anzi. La storia vale poco; si stereotipano molto i personaggi, le scene sono improponibili e i buoni sono pressochè infallibili, ma non è forse quello che cerchiamo in queste pellicole?
Con questo film Stallone rende omaggio al mitico cinema d'azione anni 80 (mancano giusto Norris, Seagal e Van Damme), allestendo uno spettacolo fortemente autoironico (come doveva essere), mostrandoci corpi ormai usurati dal tempo, che devono fare i conti con la fine di un'epoca (un po' alla Peckinpah, fatte le debite proporzioni). Chi cerca profondità si guardi Bergman o Mizoguchi e lasci in pace un film che fa il suo dovere. Cinema ridicolo e meraviglioso, ingenuo e genuino. Evviva Stallone!
I canyon che solcano, il viso di Lundgren che se avesse più talento sarebbe un incrocio tra Marvin e Palance, ci introducono nella ostica trattazione del film. Muscolare (per nascondere qualche debolezza della sceneggiatura?), è un efficace esempio di cinema action, autoironico (anche involontario): diverte e non delude. Professionisti del ferro (cosi si autodefiniscono i fissati del body building) con il vizio delle armi venderanno cara la loro pelle in una missione ai limiti dell'impossibile... normale amministrazione da Supereroi. Appassionante!
The Expendables è un film di puro intrattenimento che riunisce vecchi fasti del cinema d'azione, dallo stesso Stallone alla regia, passando al vecchio amico Arnold Schwarzenegger, in un piccolo cameo. Mancano all'appello solamente Jean-Claude Van Damme e Steven Seagal. Scazzottate, sparatorie, sangue quà e là, frasette ironiche e tamarrate varie. Un film divertente, che fa svagare, senza nessun altra pretesa riuscendo nell'intento. Consigliato a tutti quelli che rimpiangono i mostri sacri dell'action.
Se siete come me un fan sfegatato dei vari Stallone, Statham, Lundgren ecc. godetevi questo filmone, meritevole senza dubbio della piena sufficienza nonostante con simili action-star qualcosa di più si potesse certamente fare. Magistrale il personaggio interpretato da Lundgren, così come sono ottime le scene d'azione. Assurdo il doppiaggio con Jet Li con la voce di Peter Griffin!!! Sicuramente bruttino il finale con mezz'ora interminabile di sparatorie e esplosioni. Buona invece l'ironia e alcune battute qua e là.
MEMORABILE: Statham che vendica la sua ragazza. Lo psicopatico Lundgren in tutto il suo splendore.
Mammia mia, ne vorrei vedere uno alla settimana di film di questa pasta. Puro cinema action muscoloso e cazzaro, con tanto di battute cretine, discorsi retorici e pose da macho consumato. Qualche (brutta) concezione a una cgi non troppo appagante è l'unico difetto di un lavoro perfetto per quel che concerne questo tipo di (raro) prodotto d'azione. Gli attori, be', sono le migliori facce a disposizione per un'orgia di armi, esplosioni, cazzotti e tutto il ben di Dio di contorno, compresa una regia dinamica che convince. Ottimo.
L'idea di una rimpatriata fra vecchi action men alla soglia della pensione poteva essere carina, magari se si fosse pigiato più sul pedale della nostalgia per il tempo che passa. Invece il film è soprattutto un turbinio di scene insensate e fracassone tenute insieme con lo sputo da una sceneggiatura risaputissima, con caratteri ultra-stereotipati. Salvano la baracca alcune belle facce (Statham, Let Li, Roorke, persino Lundgren), nonchè i noti camei di Willis e Schwarzy, gente che ormai l'ironia ce l'ha incisa fra le rughe.
MEMORABILE: Jet Li rivendica una paga maggiore perchè, essendo basso, su di lui le ferite sono più larghe: nella realtà, li avrebbe atterrati tutti quanti...
Film semitruffa nel quale, dei grossi (allo steroide) nomi coinvolti alla fine ci son solo Stallone e Statham, il Willis dei poveri. Stallone è narratore piagnucoloso che tinge di melodramma una storia stravista, condotta ai minimi termini, retorica e fascista. La reunion prevede dei camei più o meno lunghi di divi il più proverbiale di quali è quello di Rourke, sempre tronfio e bolso e i cui piedi devono puzzare a mille. Il suo racconto bosniaco è semplicemente ridicolo ma fedele all'estetica piagnona del regista che crede di essere Bergman coll'AK47.
MEMORABILE: Rourke pippa la pipa westminster: sarà il suo nuovo trend?
Bah... forse un po più di ironia non avrebbe guastato. La banalita del tutto è sconfortante: solito gruppo di fegatacci che da soli distruggono un esercito del solito dittatore sudamericano di turno. La noia qua e là affiora, anche nelle roboanti scene d'azione in cui i nostri fanno senza problemi polpette di chiunque gli si pari davanti. Unici veri momenti divertenti: il duetto Schwarzy/Stallone in chiesa con un ghignante Willis e qualche battuta di Lundgren (stavolta l'attore meno cane, ed è tutto dire...). Solo per malati di action...
Stallone conosce l'action come pochissimi altri e qui mostra tutto il suo repertorio di combattimenti corpo a corpo, esplosioni, inseguimenti e dialoghi testosteronici. Sembrano divertirsi tutti molto e questo è fondamentale, per l'armonia di una cast del genere. Tuttavia mi ha deluso, complici una trama ridotta all'osso e cattivi non proprio memorabili. Schwarzy rientra alla grande con il suo carisma e con Willis ci regala un momento davvero divertente. Stallone, bambolotto al botulino, evita saggiamente la storia d'amore. Grande Lundgren.
È chiaro che a Stallone piace vincere facile. Sarà anche vero che, come lui dice, è stato il suo film più difficile da girare, ma da pensare credo sia stato il più semplice. Ad ogni modo, grazie soprattutto al cast di amici "all star" il film il suo sporco lavoro (che qualcuno deve pur fare, si suol dire in questi film) lo fa e lo spettatore medio, anche quello che non capisce tutti i riferimenti, si diverte abbastanza. Con un cast normale staremmo forse a parlare di grossa cavolata ma tant'è... Impagabili Bruce Willis, Sly e Schwarzenegger in chiesa.
Rimettendo mano alle sue due creature storiche Sly si era rilanciato alla grande come attore e regista. Questo progetto nuovo di zecca invece segna un brusco passo indietro. Doveva essere un'imponente reunion di divi dell'action; di fatto è un modesto sparatutto dalla trama esilissima e risaputa oltre che trafficato da personaggi stereotipati ed artificiali. Stallone inizia ad essere fuori tempo massimo per poter reggere il ruolo dell'eroe indistruttibile. Di contro i più giovani compari sono tutti lontani dal suo intramontabile carisma. Deludente!
MEMORABILE: L'incontro a tre in chiesa fra Sly, Schwarzy e Willis: da notare quanto sembrino divertiti (soprattutto Arnie) nel recitare la scena!
Mi chiedevo come Sly avesse potuto mettere insieme un cast così sontuoso. La verità è che Schwarzy, Willis e Rourke sono dei semplici camei mentre Lundgren va fuori a metà dopo un paio di scene. Quanto al film è semplicemente dilettantesco: regia, sceneggiatura, dialoghi. Persino la CG fa sorridere. Non che mi aspettassi di più da un film diretto, co-sceneggiato e interpretato da Stallone, ma qui parliamo di vero e proprio b-movie con recitazioni a dir poco imbarazzanti. Altro punto a netto sfavore il doppiaggio in italiano. Catastrofico.
Un buon B-movie d'azione con un cast d'eccezione. Gli attori recitano mediamente bene, eccetto per l'orrendo cameo di Schwarzenegger (se lo potevano risparmiare). Ottimi gli effetti, sopratutto nella sparatoria finale. Purtroppo l'unica cosa che tiene insieme il film sono proprio gli effetti speciali, le sparatorie e gli inseguimenti. La regia è un po' pesante.
Action-movie iper adrenalinico che annovera un cast di alto livello, per il genere trattato. Lo sviluppo narrativo è risibile, ma quello che conta sono le scene d'azione, che tengono incollato lo spettatore per tutta la durata della programmazione. Cameo per Willis e Schwarzy, ma la scena è di Stallone.
In questo film si respira l'aria degli action degli anni '80: molta adrenalina e pochi concetti E forse proprio in questo sta il suo merito perchè con i mezzi moderni Stallone è riuscito a fare la classica americanata alla Rambo dura e pura (tanto che potrebbe intendersi come una venata parodia). Detto ciò il film è poca cosa e stimola un neurone o poco più. Ma l'operazione revival è simpatica e alla fine mi ha soddisfatto. I protagonisti non danno il loro massimo, tranne un Lundgren veramente in forma e impressionante per "durezza".
MEMORABILE: Lundgren che spara usando una specie di lancia missili, dividendo a metà gli avversari.
Ci sono cascato come un pollo. Tutti quei nomi in locandina erano un magnete irresistibile e mi hanno fatto soprassedere sul regista: grave errore. Stallone/regista è rimasto fermo agli anni 80, quando contava solo chi faceva il botto più grosso, ignorando cosa sia una scena d'azione fluida e dinamica: vedere Jet Li umiliato in questo grezzume è avvilente. Stallone/attore... vabbè, diciamo solo che la scena in cui l'ultrasessantenne corre sul pontile mi ha ispirato sentimenti di umana pietà. Per nostalgici.
Film che diverte molto per le scene d'azione, per i dialoghi e per un Sylvester Stallone veramente in parte. Storia senza un filo logico e con momenti violenti ma esilaranti. Statham ottima spalla per Stallone, tutti gli altri non potevano dare di più...
Se prendiamo il film per quello che è e per cosa vuole comunicare, senza cercare particolari caratterizzazioni nei personaggi o filosofeggiamenti vari, allora possiamo concludere che siamo davanti ad una pellicola piacevolissima da vedere e rivedere. Siccome personalmente considero il cinema anche (ma non solo) pura evasione, allora ci sto, a vedere un film duro e rude come questo senza troppi problemi. Peccato solo che si sia pensato che la faccia d'un vip riesca sempre ad ovviare a certi buchi della sceneggiatura. Attendiamo il sequel. ***
MEMORABILE: I camei di Willis e Schwarzenegger; Il personaggio di Lundgren; La rissa nel campo di Basket.
Stallone continua a dire "sì" alla nostalgia. Dopo il revival di Rocky e Rambo è ora di riunire una nutrita schiera di attori action e buttarsi in una pellicola dal gustoso stile retrò anni 80. Muscoli di bicipiti in dettaglio, sfoggio di armi da fuoco all'avanguardia, inseguimenti, sparatorie, ragazza da salvare e Boss finale da uccidere. Gustoso divertimento nostalgico, tristezza per i protagonisti over 50.
Tutti (o quasi) gli inossidabili del cinema action americano riuniti in questo film, che altro non è che una celebrazione in chiave dissacrante ed autoironica del mito dell’Action stesso. Ci si diverte, grazie ad una sceneggiatura scorrevole e incalzante, buoni personaggi e una regia attenta e tecnicamente da non sottovalutare. La storia è semplicemente un pretesto (che scade anche nel ridicolo involontario (?)) per inanellare dosi massicce di testosterone in nome del sano intrattenimento. Missione amarcord riuscita.
Dopo aver sbacchettato dal pulviscolo dei decenni due campioni di eroica positività come Rocky e Rambo, l'ultrasessantenne Stallone dà dimostrazione di vera audacia solo in questa scapestrata rivalutazione della figura odiosa e amorale del mercenario. In un mare turbolento e divertito di deflagrazioni pirotecniche, comparsate autoironiche, scontri armati forsennati e botte da orbi in fila per cinque col resto di zero, a farne le spese e trarne i guadagni c'è il cinema muscolare anni '80, alleggerito da una sana e distensiva "giovializzazione" di tutto il suo cotè di membruti pancraziasti e pugnaci scotennatori.
MEMORABILE: Stallone, riferendosi al rinunciatario concorrente Schwarzy, spiega a Willis il perché del suo strano dietrofront: "Vuole diventare presidente"...
Malato di esotismo temporale e galvanizzato dalla più canaglia delle nostalgie, Stallone se la spassa con tutti gli spaciocchi formali e sostanziali dell'action dei bei (?) eighties che furono ibridati con quelli dei più vicini tardi 90's: pirotecnia che si fa carico metaforico del machismo (e viceversa), viuuulenza da fumettaccio, eroismi spiccioli, quotes very cool. Dove il film meglio accattiva è nel reparto injokes, purtroppo poco rifornito, la cui irresistibile spiritosaggine pralina i characters di quel non so che di mitopoisesis bigger than life (e riviceversa). Il resto, scarsa mancia.
Il cast stellare, almeno per chi ha vissuto gli action movie hollywoodiani degli anni passati, non poteva che essere il preludio a un film dal contenuto vuoto ma dal contenitore che è una deflagrazione visiva di qualsiasi cosa passi per lo schermo. Dialoghi quasi mai interessanti e inquadrature tagliate sui visi ormai segnati dei protagonisti relegano il film nell'attesa esclusiva di qualcosa di "esplosivo": il resto, dalla trama ai comprimari, è poca roba. Abbondante truculenza e classico body-count in stile Hot shots 2.
Sicuramente l'azione non manca, anche se alcuni protagonisti sono particolarmente imbolsiti (vedi Stallone e Rourke). Ricco di esplosioni, morti, attori che fanno i simpatici e un pizzico di sentimento. Se non si è amanti di Stallone & co si può tranquillamente evitare.
Se questa allegra rimpatriata tra vecchie glorie acion firmata Stallone era partita col piede giusto, ossia come una tamarrissima baracconata con poche pretese, alto tasso di esagerazione e gustose comparsate di big quali Willis e Schwarzy, a partire dalla seconda metà Sly sembra perdere progressivamente l'ispirazione e ci rifila un'ultima mezz'ora di continue esplosioni, uccisioni e mediocri effetti speciali lasciando allo sbaraglio la sceneggiatura e finendo per stufare anche i fan più devoti, fino al maldestro finale. Guardabile e nulla più.
MEMORABILE: La rissa di Statham nel campo da basket; L'astuzia di Jet Li nello scontro con Lundgren; "Perché è così impegnato? " "Vuole diventare presidente".
Velocità, azione purissima e ironia come ci si aspetta da un film di e con Stallone nel solco del classico action americano virulento, grezzo ed essenziale. Il gruppo di impavidi mercenari, alla faccia di ogni buonismo, con gran soddisfazione mena colpi bassi ai criminali che combatte; Sly è sempre in forma anche se, per ovvi motivi anagrafici, le imprese più mirabolanti sono affidate al più giovane Jason Staham. Ottimo il serpente Eric Roberts e simpatico il cameo di Schwarzenegger, con tanto di riferimenti alla sua carriera politica.
MEMORABILE: L'attacco dall'aereo; il cameo di Schwarzenegger.
Davvero divertente e chi scrive non ha mai amato gli action. Stallone è in una forma incredibile (in questo film ha 64 anni!), stesso dicasi per "Crank" Statham. La storia è semplice ma non importa, quello che rapisce è il ritmo adrenalinico e il montaggio sbalorditivo dei corpo a corpo, peraltro sanguinosissimi. Zayas forse non ha la faccia da generale (o sarà l'abitudine a vederlo nei panni di Batista in Dexter), in compenso "Ivan Drago" Lundgren è il traditore perfetto e anche l'ombroso Rourke è a suo agio. Tanti morti ma anche tanta ironia.
Un cimitero degli elefanti che produce un misero topolino. Mettere insieme tanti nomi, con le relative mozioni di nostalgia action cinefila, era un'operazione quasi vincente. Peccato che la si sia sprecata annegando tutto in una trama sempliciotta, usuratissima (i cattivi golpisti latinoamericani, sai che novità) e intervallata da battutine insipide che non fanno onore alle star coinvolte. Regia sottozero (nei corpo a corpo al solito non si capisce nulla di nulla). Si salva Statham, Roberts timbra il biglietto da carogna as usual.
L’ottavo film diretto da Stallone coincide col suo primo film d’azione da regista. Manieristico all’inverosimile: cogli stilemi del cinema “action” anni 80/90 difficile impressionare, ai tempi nostri. Per seguire le vicende di questi tosti e muscolosi ragazzotti siamo obbligati a subire pessime riprese (d’azione e non) condite da un montaggio grossolano e una sceneggiatura inesistente (e chissenefrega di Statham). Scarso anche per il genere.
MEMORABILE: La pessima cgi: quasi comica; L’inseguimento automobilistico; Terry Crews e la sua “ragazza”.
Sospeso ambiguamente quanto ammiccantemente tra vetero machista, spettacolarità fracassona e senilmente malinconico tributo al tempo (e al cinema) che fu, il revival guerrigliero di Sly non riesce proprio a non star simpatico proprio per la sfacciataggine naif dell'operazione grezzamente metatestuale. Stallone e compari giocano allo scoperto e bastano i cameo di Schwarzy e Willis, il mistico ruolo affibbiato a Rourke (sorta di parodico mago tatuato), il viso luminosamente carioca della Itiè accostato al lifting rugoso di Rambo a farci passar sopra all'esplosivo vuoto a rendere.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Rambo90 ebbe a dire: Pare che nel sequel (già confermato) tornerà Schwarzenegger in un ruolo principale, Willis nei panni del cattivo di turno, ovviamente Li, Lundgren, Statham, Rourke e in più si aggiungeranno Vin Diesel, The Rock, Van Damme, Mr.T, Hulk Hogan e Carl Weathers...
Anche nelle CURIOSITA' Harrys elenca vari personaggi che avrebbero rifiutato la partecipazione al film.
Lo trovo normale perchè trovare il giusto ruolo per tutti sarebbe molto difficile (e si rischierebbe la baracconata) e a quel punto alcuni preferiscono non prendere parte.
DiscussionePol • 7/11/11 21:18 Servizio caffè - 185 interventi
Beh, il seguito sarà diretto da Simon West, uno che è riuscito a rendere insipida una scena dove un'auto entra dentro un pullman (in Professione assassino): come dire, dalla padella alla brace...
Poi se la "coralità" sarà la stessa del primo mi aspetto pure il nome di Bruce Lee nella locandina: basta inquadrarne due o tre volte la fotografia ed il gioco è fatto.
Scusate la cattiveria, ma ho ancora il biglietto del cinema che grida vendetta :)
Mi fece passare una serata piacevole con amici al cinema a base di grasse risate, perciò non posso voler male a I MERCENARI. Il seguito? Non lo sapevo, ma viste le tue premesse brrrr....
Ho preso una botta alla notizia della morte del figlio di Stallone, Sage. Non solo per la sua giovane età, me lo rendeva simpatico il fatto che Sage era un appassionato viscerale del nostro cinema bis. Come se ne andasse uno della nostra "specie". Sono rimasto davvero di sasso!
DiscussioneZender • 14/07/12 19:12 Capo scrivano - 48333 interventi
Non ne sapevo nulla neanch'io...
DiscussioneRaremirko • 18/11/13 16:15 Call center Davinotti - 3863 interventi
Cmq imho tantissima potenzialità riguardo al film, ma alla fine solo qualche freccia riesce a colpire nel segno.
Si poteva dare di più, anche a mero livello di dialoghi.
DiscussioneRaremirko • 18/11/13 16:19 Call center Davinotti - 3863 interventi
Zender ebbe a dire: Non ne sapevo nulla neanch'io...
Io lo so solo ora grazie a voi; in giro leggo sia morto a 36 anni per infarto naturale, incredibile.
Io lo ricorderò sempre per il suo ruolo da cattivo in Chaos di De Falco (dove porta le due tipe dagli stupratori).
DiscussioneRaremirko • 18/11/13 16:41 Call center Davinotti - 3863 interventi
E nel film ci avrei visto benissimo anche Gibson, peccato che neanche nel 3 figuri.