Nel tranquillo quartiere di San Francisco chiamato non a caso PACIFIC HEIGHTS (che è anche il titolo originale del film), la rampante coppia Matthew Modine/Melanie Griffith acquista un bello stabile in stile vittoriano e ne affitta un appartamento al misterioso Michael Keaton, che li conquista mostrando subito un portafogli assai gonfio. Pessima scelta, perché presto l'inquilino si barrica in camera e comincia una logorante guerra di nervi. Il regista John Schlesinger (quello del MARATONETA) gestisce bene questo thriller condominiale in cui l'ombra di Hitchcock appare più volte, anche sotto forma di citazione (la...Leggi tutto madre della Griffith è la Tippi Hedren de GLI UCCELLI e MARNIE). Montaggio scattante, ottima tensione e un Michael Keaton superlativo, perfetto per l’ambiguità richiesta al personaggio. La sceneggiatura è piuttosto prevedibile, ma alcune buone trovate la sostengono e riescono in qualche modo a valorizzarla. L'impostazione del film è semplice, con una fotografia buona e comunque l’ottimo mestiere di Schlesinger che fa capolino nella scelta di molte inquadrature azzeccate. E’ il tipico thriller americano Anni Ottanta, con la brava coppia borghese a combattere contro i pericoli nel vicinato dai troppi segreti. Un'ambientazione quotidiana quindi, che riesce spesso a terrorizzare proprio per la possibilità di coinvolgere gente normale in una spirale di violenza senza fine. Modine e la Griffith sono abbastanza in parte e se non altro credibili; la prima parte è decisamente la migliore, specie se confrontata con un finale che, seppur girato con un certo gusto, non riesce a staccarsi da una scontatezza tutta americana. La morale e il messaggio contenuti sono palesi e un inno alla legittima difesa, la confezione è quella hollywoodiana a medio costo.
Tre attori in grande forma: la coppia (Modine/Griffith) che fa un investimento immobiliare con una bella e grande casa in stile vittoriano a San Francisco e uno sconosciuto (Michael Keaton) neo inquilino che in realtà è uno psicopatico. Ovvero: l'incubo che si materializza per chi deve affittare una casa sfruttando le leggi a tutela degli inquilini. Non ci sono cali di tensione, anzi è un bel crescendo di paura. Ci si immedesima con i giovani proprietari che ne subiranno di tutti i colori. Finale in stile hitchcockiano.
Buon film di John Schlesinger di chiara ispirazione hitchcockiana, si avvale di una sceneggiatura molto efficace nella costruzione della tensione: il film non presenta momenti di pausa ma conduce lo spettatore da una parte iniziale (che mostra quadretti di vita serena) verso il finale (ad effetto) attraverso un crescendo di emozione. Merito della riuscita del film va ascritto alla personale regia del suo autore e alla buona intepretazione dei protagonisti, specie Keaton nella parte del luciferino inquilino.
L'abile Schelsinger gestisce al meglio una sceneggiatura prevedibile utilizzando un climax di tensione psicologica e un protagonista (Keaton, reduce dal successo di Batman) psicopatico con l'ingannevole volto della brava persona;a ciò si aggiunge il motivo delle ragnatele legali che, a garanzia del colpevole, finiscono con il rendere impotenti ed esasperare i danneggiati e gli innocenti. Coinvolgente.
Solido, robusto dramma ben valorizzato dalla sapiente mano di Schlesinger e dotato di un ritmo elevatissimo. Bella costruzione dei personaggi e delle situazioni; momenti di grande cinema e tre interpreti ispirati. In particolare un Keaton perfettamente calato nel suo personaggio (quello dell'ambiguo, misterioso affittuario). Bella apparizione per la veterana Hedren, madre della Griffith anche nella vita reale. Da riscoprire.
Grande angoscia! Angoscia primitiva, legata all'invasione del proprio rifugio da parte di una belva, incubo da cavernicoli, qui splendidamente riverniciato da incubo metropolitano. La belva adesso ha in mano un contratto d'affitto, è appoggiata dalla burocrazia, protetta dalla legge... Schlesinger ha creato un gran bel mostro, con questo inquilino sadico e un bel mostro fa già da solo una bella storia. Qui ci sono anche una regia attenta e bravi interpreti, quindi anche un ottimo film.
Entra nella vita degli altri e soprattutto nelle case degli altri piazzandocisi a scrocco come un parassita senza alcuno scrupolo. Imbattersi in lui è una vera tragedia, difficile liberarsene a meno che non si decida di sfidarlo ad armi pari. Ottimo thriller firmato Schlesinger, carico di adrenalina, colpi di scena e suspence. Mirabile l'interpretazione della Griffith, ma in generale tutto il cast è all'altezza. Misteriosa e pungente la soundtrack. Consigliato.
Tra omaggi a "Sir Alfred" e un plot non privo di un certo interesse (anche legale), il risultato è godibile, la regia pulita e un cast di livello con recitazioni mai banali (Modine) e sempre curiose (Keaton) fanno passare in secondo piano alcune forzature in sede di sceneggiatura.
MEMORABILE: L'epilogo, con Michael Keaton alla Martin Balsam di "Psychoniana" memoria.
Parte molto bene, con molta tensione e un mistero crescente riguardo la figura dell'enigmatico Keaton. La regia sa dare un bel ritmo, che però si perde parzialmente nella seconda parte, quando la brava Griffith inizia a scoprire tutti i perché necessari, abbastanza deboli e che conducono a un finale molto approssimativo e banale. Nel complesso un thriller riuscito a metà, che può strappare la visione.
Curioso thriller su un affittuario pericoloso che non ha intenzione di esser sfrattato, ben interpretato da un Keaton ambiguo e decisamente sul pezzo; non si può dire lo stesso di Modine, spesso sopra le righe inutilmente, mentre la Griffith se la cava con mestiere. Buona la regia di Schlesinger, che non rinuncia a qualche slancio hitchcockiano e costruisce la tensione attraverso una sceneggiatura interessante, seppur a tratti un po' confusa. Il finale è paradossalmente la parte più debole del film, che comunque si fa vedere senza problemi.
MEMORABILE: L'incipit; Il pestaggio di Modine a Keaton.
Thriller psicologico del 1990, ha il pregio di mantenere sempre alta la tensione nello spettatore, anche quando non si agisce strettamente in ambito casalingo. Modine efficace, Keaton molto valido, una Melanie Griffith leggermente col fiato corto. Da notare anche l'efficace doppiaggio: di Accolla per Keaton, Laura Boccanera per la Griffith e Prando per Matthew Modine. Da vedere anche per chi non ha dimestichezza col genere.
MEMORABILE: Il primo serio litigio tra i due; Il finale.
Un film apparentemente "semplice" che si avvale di pochissime location e che poggia quasi esclusivamente sulla maestria recitativa degli interpreti (un trio di protagonisti pienamente in forma). La tensione è gestita magnificamente, con un crescendo narrativo davvero ragguardevole che sfocia in un finale alquanto riuscito (seppur prevedibile). La regia di Schlesinger è accorta e si mette soprattutto a servizio della buona sceneggiatura (buoni i dialoghi), relegando la creatività unicamente a qualche schegge onirica. Un buon film a cavallo fra gli 80 e i 90.
MEMORABILE: Modine che si fa ingolosire dai soldi; La colonia di insetti; La Griffith in albergo.
Una giovane coppia di innamorati è costretta ad affittare alcuni appartamenti della propria casa per poter pagare il mutuo. Ma da quel momento in poi nulla sarà più come prima. Tralasciando qualche sbavatura nella sceneggiatura, il film ha il potere di mettere un certo stato d'ansia, soprattutto nelle scene in cui Michael Keaton si aggira minaccioso tra le mura domestiche dei fidanzatini. La tensione è sempre palpabile, anche perché l'argomento va a toccare le corde giuste.
Solido thriller con un'ottima costruzione della tensione e una regia classica ma efficace. Keaton nei panni dell'inquilino psicopatico è sorprendentemente credibile e il dualismo con Modine è perfetto. La seconda parte, con la Griffith vendicatrice, perde un po' di mordente ma resta comunque godibile. Ben scritti anche i personaggi secondari, soprattutto l'avvocata Metcalf (futura madre di Sheldon Cooper). In definitiva un buon film, anche nella parte legal, che dopo trent'anni mantiene intatta la sua freschezza.
Una coppia affitta gli appartamenti della nuova casa ma trova la persona sbagliata. Un dramma-thriller che incuriosisce, in cui Michael Keaton interpreta una sorta di filibustiere psicopatico (che vive di espedienti) e lo fa in maniera talmente convincente da risultare più irritante, inquietante e indigesto del Cady di Cape fear. Fotografia patinata tipica del periodo, tensione ben gestita anche se con qualche punto di ristagno e finale abbastanza classico e prevedibile (ma appagante). Discreto.
Una coppia di fidanzati affitta un appartamento a un truffatore psicopatico. Soggetto che di solito sfocia nell’efferatezza; invece in questo caso la vicenda di chi occupa una casa ha pieghe da angoscia quotidiana. Il crescente incubo dei protagonisti ha un giusto crescendo, col limite di sapere che l’occupante per la legge ha ragione. L’ultima parte verte sulla giusta rivalsa e il finale è un po’ elementare come resa thriller. La Griffith ha qualcosa in più di Keaton e Modine.
MEMORABILE: La chiamata alla polizia in anticipo; Gli scarafaggi; La casa a pezzi; La festa per diciotto persone.
Dopo essersi trasferiti in una villa vittoriana appena acquistata, una coppia ne affitta un appartamento, ma la scelta dell'inquilino si rivelerà ben presto molto infelice... Film a pieno titolo appartenente al filone "intruso che minaccia il focolare domestico" nel bene e nel male: nel bene per la confezione professionale, la capacità di tenere alta la tensione e la bella prova di Keaton che riesce a risultare minaccioso anche solo alzando un ciglio, nel male per la prevedibilità della vicenda e per i risvolti banali alla giustizia fai-da-te. Nel complesso non esaltante ma godibile.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 23 settembre 1993) di: Uno sconosciuto alla porta:
HomevideoRocchiola • 10/09/19 11:22 Call center Davinotti - 1318 interventi
Per quel che mi risulta il film non è mai uscito in DVD, quindi il VHS è ancora l'unica maniera di rivederlo in lingua italiana, a eno che qualcuno non lo registri su DVD durante un passaggio televisivo.
CuriositàZender • 1/04/23 17:08 Capo scrivano - 48839 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: