Il futuro prossimo venturo dispotico tanto caro alla fantascienza anni 70 si mescola con remasugli carpenterkubrickianiwooniani e all'home invasion notturno che farebbe la gioia del Walter Hill più pessimista.
Ne esce un'opera tesissima, cupa, feroce, disperata, abbagliata da scoppi di violenza che mirano sotto la cintola (devastanti e imprevedibili colpi in arrivo, asce alla bisogna, teste e facce sbattute ovunque , l'agghiacciante intro stile Real tv ripreso dalle telecamere di sorveglianza dal sapore snuff con massacri e ammazzamenti a iosa, di un fidanzato sciroccato-che mal gliene incolse- del buon vicinato
SPOILER i dirimpettai di Erba moltiplicati al cubo, sorrisi e saluti che sanno di falso e ipocrita, "notte sicura" un paio di ciufoli
FINE SPOILER che tanto buono non lo è affatto.
Pregno di un ansietà che stimola le coronarie, di un sadismo sbattutto in faccia senza tanti complimenti (il prefinale con belluina sorpresa), dove De Monaco (che dio lo benedica) sfrutta l'oscurità, gli spazi angusti della villa hi-tech (bugigattoli, corridoi, sale da gioco) come terreno di caccia e campo di battaglia.
"
Dacci l'infame , cazzone!" e bang! L'educazione prima di tutto, le inquietanti pantomime della gang mascherata prima di fare irruzione nella dimora blindata, "fantasmatiche" pulzelle dalle maschere ghignanti che saltellano leggiadre tra gli interni della magione, indossando le ballerine e brandendo le sciabole, in una macabra messa in scena che pare il "remake" dell'alexanderdelargiano
I'm singing in the rain, facendo il solletico alle vittime o risuonando con risatine isteriche, dove De Monaco sottolinea la parte più prettamente horror dell'intrusione casalinga, così come i silenti Michael Myers che sbucano da dietro le finestre o alle spalle.
Un dandy psicopatico degno erede del Patrick Bateman di
American Psycho, dal fare gentile e diplomatico e dall'animo oscuro e spietato, faccia di un america degenerata e pervertita, che aspetta in gloria il "giorno dello sfogo" per liberare il puro male che alberga nel loro cuore di tenebra.
Cinema sanguigno, verace, furioso, che usa l'home invasion come cassa di risonanza per raccontare altro, gli istinti animali e distruttivi della middle class statunitense, con il beneplacido dei nuovi padri fondatori (loro, però, immuni alla notte del bagno di sangue)
Un senza tetto che sembra scappato dalle grinfie del John Woo di
Senza tregua per ritrovarsi nell'inferno urbano anarchico di De Monaco, dove il gesto umanitario di un ragazzino scatenerà l'apocalisse tutta in una notte, con svolte impreviste e dolorosamente sorprendenti.
Notevole il ragazzino che sbircia la madre (Lena Headly) in cucina con il robottino Timmy, nel piano sequenza che ne riprende le curve e le grazie, indossando un paio di décolleté tacco 12 (yum, yum)
Gran finale tra nasi rotti e sanguinanti e l'arrivo delle tanto agognate 7 del mattino, dove De Monaco spiattella la meschinità, l'invidia e la cattiveria gratuita che si nasconde dietro il cosidetto perbenismo, trasformandolo in sentenza di morte.
Sotto sotto DeMonaco và a ripescare un misconosciuto filmetto degli anni '90, quel
La notte degli sciacalli che aveva un assedio simile, tra le lussuose villette di un borgo residenziale losangelino
Thò, c'è anche un redivivo Chris Mulkey
Spaventoso il contesto di fondo, non poi così distante da un ipotetica e terribile realtà, eppoi quelle grottesche e sghignazzanti maschere alla "faccia di gomma" che mi rammentano quelle dei presidenti degli states in
Point Break
Momenti di gran cinema della tensione e della pandemia, impreziosito da impetuose lotte corpo a corpo e da schegge fulminanti di potentissima violenza grafica (quando la gang borghesuccia e assetata di sangue entra nella villa di Hawke, non ce n'è per nessuno) in un dei migliori film d'assedio degli ultimi anni.
Voi siete nostri, non loro.