Cassamortari di mestiere e musicisti per hobby, Massimo (Vaporidis) e Andrea (Bruno) sono rispettivamente cantante e tastierista dei The Becks, gruppo pop di non troppe speranze; dal discografico venuto a vederli (Califano) si sentono dire che per accompagnare alla voce la loro "Occhi di orientale" (in realtà un pezzo di Daniele Silvestri) sarebbe bene portassero sul palco una cinese. Fanno dei provini, con risultati disastrosi, fino a quando per strada non sentono cantare mentre passa in motorino la bella Jing (Izumi), cassiera al supermercato. Un colpo (professionale) di fulmine, ma lei - sempre insieme all'inseparabile amica Maria (Spada) - rifiuta: un conto è cantare...Leggi tutto sotto la doccia o in motorino, altro davanti al pubblico...
Pare tutto perduto e i due, che lavorano nell'agenzia di pompe funebri del padre (Mattioli) di Massimo, sembrano distratti (anche perché un mestiere del genere non è di quelli che esattamente ti esaltano). Poi l'idea: Massimo dovrà sedurre Jing per poi convincerla a cantare con loro. Operazione non facile, che però la ragazza inconsciamente favorisce quando viene a sapere che i suoi l'hanno promessa in sposa a un coetaneo di Pechino per appianare i loro debiti. Per evitare il matrimonio combinato dice di essere già fidanzata e Massimo, che le fa una corte spietata, capita a fagiolo. Insomma, entrambi hanno un interesse nascosto per frequentare l'altro, ma è facile indovinare che poi, una volta conosciutisi per bene, quell'interesse si concilierà con l'amore reciproco. Almeno fino a quando qualcuno scoprirà il doppio gioco...
Una squadra nutritissima di sceneggiatori (tra cui Giagni, Brizzi, Martani...) e due registi di nome come Miniero e Genovese partoriscono un film piuttosto fasullo, che resta sempre in superficie lavorando su facili equivoci non riuscendo ad ottenere dal cast la spontaneità necessaria. Tranne da Mattioli beninteso, assolutamente perfetto nell'interpretazione e comico quando serve, nettamente una spanna sopra gli altri e unico che riesca a provocare davvero qualche risata. Non che Vaporidis e la Izumi siano pessimi, ma quando c'è da salire di tono soprattutto il primo lascia a desiderare, mostrando di trovarsi meglio negli scambi con Massimiliano Bruno: i due - quando non si azzarda lo slapstick come nelle scenette col carro funebre - si completano discretamente.
La storia non sarebbe in fondo così male, ma la sceneggiatura si aggancia a triti luoghi comuni senza mai brillare, tentando di accattivarsi l'attenzione del pubblico giovane con la gara di quad in spiaggia ma rasentando l'imbarazzo in scene superflue come quella della rissa al ristorante cinese (con Jing che si esibisce in improbabili mosse di kung-fu). La regia è sufficientemente agile, supportata da una colonna sonora che piazza qualche brano azzeccato nei momenti giusti per dare ritmo, ma numerosi sono i momenti che sembrano autentiche forzature (il bagno al Fontanone dell'Acqua Paola, il tenero abbraccio in spiaggia appoggiati alla barca rovesciata), quando non goffi tentativi di emulazione del solito matrimonio interrotto alla LAUREATO. Anche i tira e molla tra innamorati sono quanto di più trito si sia visto nelle espressioni dei due, mentre ascoltare cinesi che faticosamente parlano l'italiano sforzarsi di farlo mentre sono tra di loro... ha un che di surreale.
Pannofino fa un cameo sopra le righe in apertura provando bare per un suo imminente funerale (a quanto dice), Tiziana Cruciani (è la madre di Maria) fa quella che i cinesi proprio non li sopporta animando discutibili siparietti che non fanno onore alla sua bravura. Un concentrato di attori romani doc di buon valore non basta così a salvare il film da certe fasi cariche di umorismo involontario che indicano quanto numerosi siano i particolari che stonano. Ci si chiede poi cosa ci faccia il conduttore televisivo Giovanni Floris alla cassa di un supermarket in una mezza comparsata solo curiosa…
Assolutamente pessimo! Non funziona quasi nulla in questa storia d'amore (alla fine una sorta di Romeo e Giulietta ambientato nei giorni nostri). Si sono messi in otto per scrivere una sceneggiatura piatta, una storia banale piena zeppa di luoghi comuni. Non si ride mai (o forse solo quando c'è il solito Mattioli). Completano il brutto film le pessime musiche. Da evitare con cura!
Una pellicola banale, piatta e senza grandi risvolti. Troppi stereotipi che fanno scendere il film ancora più in basso. Qualche risata esce ma niente di particolare. Un Nicolas Vaporidis che dovrebbe concentrarsi di più sui suoi ruoli piuttosto che cercare di superare Scamarcio. Potrebbe impegnarsi di più con altri tipi di film più impegnativi. Una pellicola da guardare se non si ha nulla da fare.
Non sarebbe neanche male, visto il materiale di partenza piuttosto inusuale. Però poi il film s'imbarca in troppi luoghi comuni, facendoci rimpiangere le tante occasioni che si sarebbero potute sfruttare. Le debolezze sono da ricercarsi in una sceneggiatura troppo piatta, che punta sin dal titolo ad emulare il successo di Notte prima degli esami e in una messa in scena troppo modaiola. Si ride, questo sì, ma si poteva fare molto di più.
MEMORABILE: Mattioli che esterna la sua avversione per i cinesi.
Lo scontro fra la romanità e la cinesità (così la definisce uno dei registi negli extra del Dvd) genera nella prima mezz'ora momenti molto comici, per merito di battute zeppe di "pregiudizio" e luoghi comuni. Purtroppo quando inizia la "svolta drammatica" l'opera perde tutta la brillantezza ed il livore e si trasfroma nel più infimo trash. Se questo è il gotha della comicità italiana (in sceneggiatura è presente pure la coppia Brizzi-Martani e Massimiliano Bruno) bisogna preoccuparsi seriamente. Scarso.
L'amore supera le barriera culturali e razziali: è la morale facile facile di questa trascurabile commedia diretta Genovese & Miniero che ha per interpreti un gruppo di giovani attori capitanati da Vaporidis. Il cast per la verità non se la cava nemmeno male. Il peccato originale del film è nella scrittura che inanella una serie di luoghi comuni tali da fare rabbrividire i bigliettini dei baci di cioccolato. Si ride un pò nel primo quarto d'ora, poi tutto è all'insegna dell'ovvio.
Classico Vaporidis-movie, che fino a qualche anno fa risultava essere il massimo esponente di questo genere. Niente che non sia stato già visto, ma questa volta almeno personaggi come Bruno o Mattioli sono davvero il classico valore aggiunto. E la scelta di agganciare varie storie secondarie non fa che arricchire in meglio la sceneggiatura e creare più possibilità di gag. Foriero di preziosi sketch il mestiere "di famiglia"; piccoli camei divertenti per Floris e Pannofino. Regia a quattro mani tutto sommato indovinata. Belle le musiche di Silvestri.
MEMORABILE: Vaporidis che al pub canta alla cinese "Io si' testardo" di Silvestri.
Prima che Miniero e Genovese iniziassero a partorire i loro successi da singoli, fecero questa commedia, garbata e leggera, senza una storia particolarmente innovativa ma gradevole e divertente. Vaporidis in questi ruoli è molto più spontaneo e simpatico dei vari Scamarcio, ed è aiutato da un cast di contorno molto ricco, con un bravo Mattioli, un Bruno scatenato e la partecipazione di Califano, perfetto per il ruolo. Buono.
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MusicheColumbo • 25/03/11 10:10 Pulizia ai piani - 1097 interventi
18 canzoni di Daniele Silvestri o a sua cura. Auguri!
* come registi Genovese (Immaturi e la Banda dei Babbi Natale) e Miniero (Benvenuti al Sud)
*Come sceneggiatori: Brizzi, Martani, Massimiliano Bruno (regista di "Nessuno mi può giudicare"), Gianfranco Giagni ("Il nido del ragno"),Chiara Laudani ("Il giorno + bello"),Yang Li Xiang ("Il primo incarico").
La mia domanda è semplice..Come fanno 8 menti a creare un film tanto brutto quanto inutile?
E siamo di fronte al gotha della commedia brillante italiana..In una parola: brividi!