Finalmente qualcuno che sa valorizzare il talento comico delle nostre attrici. Finalmente la Cortellesi e la Signoris hanno modo di mostrare quanto dotate siano per i ruoli brillanti, e sono loro le migliori sorprese di un film che trova (come sempre nel caso di Brizzi) la qualità principale nella sceneggiatura. Non certo nel soggetto, giacché gli spunti sono quanto di più vetusto e riciclato si possa immaginare nel genere; ma è evidente che quello è solo il terreno di poco conto su cui Brizzi può esercitarsi in ciò che più gli riesce, ovvero i dialoghi spumeggianti e i botta e risposta studiati battuta per battuta in modo da garantire la risata....Leggi tutto Mancando alla nostra commedia attuale attori in grado di sostenere da soli il ruolo di mattatori (De Sica a parte), per riuscire nell’intento di divertire la formula vincente si conferma essere quella degli episodi alternati e incrociati a cui servire una sceneggiatura più limata e precisa di un tempo, quando bastava inserire il Pozzetto di turno per soddisfare il pubblico in cerca di risate. De Luigi si conferma comunque attore dall’espressività singolare (particolarmente indicata per questo tipo di commedie), Preziosi ha dei buoni duetti con la Cortellesi, Cederna si offre come degna spalla alla straripante Signoris mentre la Littizzetto (solo un cameo, purtroppo), Bisio e Solfrizzi restano sullo sfondo in attesa di guadagnare spazio nel previsto sequel. Persino Vaporidis, Ruffini e Chiara Francini, protagonisti con la Felberbaum della meno brillante e inevitabile parentesi giovanilistica, non sfigurano. Un meccanismo che in poche parole offre un primo tempo notevole, del tutto disimpegnato, ricco di momenti spassosi cui come detto contribuiscono in modo fondamentale la Cortellesi e la Signoris (oltre alla “sicurezza” De Luigi). Si fosse riusciti a mantenere anche nel secondo tempo lo stesso standard potremmo parlare di uno dei più significativi esempi di questa “nuova” commedia italiana. Poi invece ecco il crollo della seconda parte, in cui il disincanto e la futilità devono lasciare spazio al concludersi di ogni vicenda, alle romanticherie e alla tenerezza. La fiera irriverenza della Cortellesi scompare per non tornare più, trasfigurata nell’impegno per la salvaguardia delle balene in Antartide (inseguita dal Preziosi impotente e pentito), il cinismo della Signoris finisce in pasto alle interessate consolazioni dell’impiegatuccio frustrato impersonato da Cederna mentre l’unico che ancora non si arrende, ovvero De Luigi (ma si smetta di cercare di proporre Pannofino in ruoli comici perché in un film simile c’entra come i cavoli a merenda), deve fare i conti con le guerre tutte al femminile tra la moglie e la giovane amante annacquando il suo personaggio e faticando ad imporsi. Ma è l’episodio con Vaporidis ad affossare gravemente le buone intenzioni rimaste: col passare dei minuti diventa solo una faticosamente sopportabile guerra di scherzi con l’amica del cuore lesbica per conquistare il cuore della bella Felberbaum tra spiagge di nudisti, campeggi e gioco della bottiglia. Fortunatamente c’è ancora qualche simpatico break alla solita terapia di gruppo dallo psicologo o al bar con gli amici, ma la carica originaria s’è persa definitivamente e dell’incalzante primo tempo rimane solo il ricordo. Ad ogni modo non c’è vergogna a mostrare qualche tetta in più, il che non può che giovare a un genere passato dalle poliziotte della Fenech e Vitali ai castissimi Veronesi o Virzì senza vie di mezzo. Brizzi, che come regista non eccelle particolarmente ma nemmeno demerita, conferma di saper sceneggiare con più sapidità dei colleghi regalando alle sue commedie quella marcia in più nella confezione delle gag che libera la risata al momento giusto. Ed è un’arte. Certo poi gli si può rimproverare la beceraggine degli scenari sociali in cui si muove, ma non è mica una novità per il nostro cinema comico, abituato fin dai tempi dei Totò a imporre attori e copioni in contesti del tutto insignificanti.
Brizzi si migliora ancora, dimostrando di non rimanere ostaggio dell'azzeccatissima pellicola d'esordio. Anche qui la coralità è il maggior pregio del film. Tanta carne sul fuoco che inevitabilmente impedisce di sviluppare nei dettagli tutti i personaggi; eppure le poche pennellate qua e là offrono delle storie non scontate, tra triangoli e rapporti sofferti, tradimenti ed amori celati. Funziona tutto benissimo, ed ogni tre battute si ride e di gusto. Un intrattenimento leggero fatto con grande perizia. Bravissimi tutti: Vaporidis leggermente superiore alla consuetà mediocrità, bravo bravo Preziosi, la Cortellesi merita il salto verso il grande cinema ***!.
Brizzi rifà praticamente Ex mettendo nuovamente in piedi storie parallele e intrecciate tra loro, la maggior parte comiche, tutte sentimentali. Però rispetto al film precedente ci sono troppe sequenze eccessivamente stupide (quella finale in acqua, quasi tutte quelle con Pannofino), troppi effetti digitali usciti male (il freddo che esce dalla bocca in Antartide è ridicolo) e la coralità non funziona perché le scene sono troppo spezzettate e brevi per coinvolgere sul serio. Restano l'ottimo cast (la Cortellesi e Cederna in primis) e qualche scena.
Un film piacevole (non un capolavoro, ma non pretende neanche di esserlo): ci sono scene stupide, ma anche momenti in cu si ride. Il livello del film è alzato da alcuni attori, come la Cortellesi, la Signoris e il buon Fabio De Luigi. Peggio di Notte prima degli esami, ma meglio del suo sequel.
Stavolta Brizzi fallisce in pieno, dirigendo un film praticamente disastroso. Banalissimo, irritante, volgare, mal recitato (gli unici attori bravi, Bisio e Pannofino, sono sprecatissimi), diretto senza brio. Ogni tanto si ridacchia e il ritmo è buono, ma il solo episodio di Preziosi (il cui personaggio è presente con qualche variante anche in Parentesi tonde e questo già dice tutto) è sufficiente ad uccidere e seppellire il film. Qualche nudo di rara gratuità: tentativi (falliti) di dare un tocco in più alla pellicola. Da evitare.
Se Notte prima degli esami ed Ex mi avevano divertito, Maschi contro Femmine non è altro che una minestra riscaldata cucinata con tutti i peggiori clichè "brizziani" visti nei precedenti lavori. La vicenda Vaporidis-Ruffini-Francini fa venire l'orticaria; meglio le altre storie, ma sempre con qualche neo. Abbastanza divertente la Cortellesi, affiancata in malo modo da un Preziosi da dimenticare. Buoni i piccoli interventi dei personaggi che saranno protagonisti nel seguito (Lettizzetto, Bisio, Solfrizzi). Un film che si dimentica facilmente.
Non mi aspettavo grandi cose da questa pellicola ma devo ammettere che si ride e anche parecchio. Un intrecciarsi di storie che non presenta sicuramente grandi particolarità nella trama (piuttosto classica, vista e rivista). Una spanna sopra tutti Fabio De Luigi e Paola Cortellesi.
Brizzi dirige l'ennesimo film corale italico, basato su una sceneggiatura semplice ma ben ideata per ottenere un buon rendimento in ogni situazione, avvalendosi d’un cast ricco e funzionale. Spicca De Luigi, che con il suo solito personaggio ha trovato una sua dignità d'attore. Poco sfruttata la brava Cortellesi (in realtà dal cinema in generale) a cui invece si doveva chiedere di più, come pure a Cederna. Nel complesso un buon film dotato di una prima parte divertente ed una seconda che punta più sul sentimentale frenando di fatto il ritmo.
Se guardiamo con occhio più attento questo film, ci accorgeremo che parte da una premessa nient'affatto sciocca o foriera di buffonate: com'è diventata difficile la costruzione di un rapporto tra un uomo e una donna nel III millennio? Potevano uscirne un soggetto e una sceneggiatura lodevoli, ma con tutt'altra impostazione, non con quella usata qui da Brizzi da comico volgare. Una scelta registica che fa perdere parecchi punti al film, che va così preso in considerazione per ciò che è. Gli attori (eccetto De Luigi) non eccellono. Mediocre: **.
MEMORABILE: La situazione in spiaggia nudisti, con tanti nudi femminili gratuiti (quanto gradevoli, certo...).
Peccato per quel ridicolo gioco della bottiglia in spiaggia (più adatto per una festa delle medie) ed in generale per tutto l'episodio dei presunti giovani pieno di tette ma poverissimo di contenuti, a tratti irritante nel disegnare una gioventù abbastanza vacua e vuota. I restanti episodi danno vita ad una decente commediola che punta su soluzioni e situazioni già viste ma lo fa con un discreto brio (l'episodio di De Luigi) e non senza leggerezza (Signoris/Cederna). Inevitabile, a quanto pare, la deriva melensa nel finale.
Sulla falsariga del suo precedente film, Ex, Fausto Brizzi dirige una nuova commedia corale, che ha per oggetto (che novità!) i sentimenti declinati in varie forme possibili. Se l'imput narrativo non è proprio originale, lo sviluppo regala, specie nella parte iniziale, momenti piavevoli grazie ad una discreta scrittura dei dialoghi e alla felice scelta del cast che dà doveroso spazio a buoni attori come De Luigi e Carla Signoris. Discreto anche l'episodio con la Cortellesi e Preziosi. Si può vedere.
Intreccio di episodi piuttosto malriuscito, Maschi contro femmine è uno di quei film di cui francamente non si sentiva il bisogno. La trama è banale e prevedibile mentre la sceneggiatura offre due o tre battute divertenti ma niente di più. Anzi, alcuni personaggi (quello interpretato da De Luigi, per esempio) risultano quasi fastidiosi; si salva la Cortellesi, molto brava soprattutto nella prima parte, ma ovviamente non basta.
Guardabile, ma un gradino sotto Ex, che risultava un po' più "impegnato" rispetto a questo film che spesso assume toni eccessivamente caricaturali (collezioni di tanga con bandierine, villaggi nudisti con gara a chi ce l'ha più lungo o più grosse, gioco della bottiglia, ecc.). Cortellesi e Signoris brave ma sprecate. E poi tutto finisce con un mega lieto fine generale che suggerisce al film un titolo più adeguato del tipo "maschi con le femmine" anziché contro...
La commedia non solo italiana ma globale è questa. Borghesotti con tempo da dedicare a vacanze, belle gnocchette e quant'altro. Ed allora abbiamo il latin lover e la companeros, i figli di papà pseudo mantenuti, gli amici dal portafogli a fisarmonica. Si sorride sui tradimenti e gli amori e alla fine trionfa il volemose bene. Non va proprio così, ma almeno non si pensa al lunedì e alla bolletta da pagare. Le storielle sono super telefonate ma non fanno montare la rabbia, e allora si va a letto leggeri e un po' frizzanti. Vedibile.
La factory Martani-Bruno-Brizzi gioca e ricombina le peculiarità che li hanno resi riconoscibili: infatti l'opera presenta un armonioso intreccio di più storie, il cast possiede un certo valore artistico e la sceneggiatura è brillante e gradevole. Come ovvio che sia, qualcuno funziona di più (De Luigi) e qualcuno meno (Vaporidis), però nel complesso l'opera risulta amalgamata bene. Qualche caduta di stile non compromette la relativa "bontà" del prodotto. Niente di eccezionale, ma è indicata per una serata di disimpegno. Sufficiente.
Lo ripeto da tempo: non basta un super cast per fare un buon film; ci vogliono buone idee e qui di buone idee ce ne sono meno di zero. Mancano completamente una storia, un filo portante, una sceneggiatura. Ci sono una pletora di personaggi infilati a casaccio, manco fossero sementi in un solco. La cosa non migliora nemmeno quando vengon fuori i vari intrecci. Un bravo sicuramente alla Cortellesi che è l'unica che riesce a dare qualcosa. Come i suoi colleghi italiani Brizzi non riesce ad andare oltre le solite menate adolescenziali. Deludente.
Divertente commedia italiana densa di momenti simpatici e senza paura di mostrare più tette del previsto, come d'altra parte si confà alla bisogna di quel cinema che all'estero considerano un quid pluris della nostra cinematografia. Su tutti la Signoris (davvero in gamba) e De Luigi mentre la Cortellesi, pur brava, resta un po' schiava del personaggio antipatico. Parentesi da B movie anni '80 (tradimenti e discussioni da bar) e qualche concessione al "proibito" (il bisessualismo). Pollice su.
Commedia italiana che, come da recente tradizione, vede intrecciarsi tra loro varie storie di personaggi difformi: la cinquantenne che si vede vecchia, il ragazzo in cerca di avventure, il playboy, il marito fedifrago. Il canovaccio somiglia molto a quello dei cinepanettoni, anche se un po' più divertente (brave la Cortellesi e la Signoris). Mezzo voto in meno per la pubblicità troppo palese di "Impresa Semplice" (a tratti sembra di vedere uno spot invece che un film). In definitiva passabile.
Brizzi conferma di essere un buon regista pur utilizzando un argomento di cui oramai il cinema italiano conosce vizi e virtù, ovvero le coppie in crisi. Riesce ancora a dare un'aria di freschezza all'argomento, sviscerando meglio gli stati d'animo degli attori, che sembrano completamente a loro agio nei personaggi. La Cortellesi e De Luigi una spanna sopra gli altri.
Ennesima commedia corale di disavventure sentimentali in tutte le salse, che se non fosse per il buon cast non di salverebbe granché (a tal proposito, brave Cortellesi e Signoris). Brizzi impianta gli intrecci tra i vari personaggi in maniera già vista, ma la sceneggiatura regge e sono molti i momenti comici, specie negli attimi di rottura dell'equilibrio iniziale e quindi della prima parte, scadendo tuttavia nei melensi lieto fine poco dopo. L'episodio più divertente, secondo chi scrive, è quello Cortellesi/Preziosi. Discreto, non fondamentale.
Altra discreta pellicola del bravo Brizzi che, però, offre gli stessi pregi e difetti che avevano caratterizzato il precedente e sempre discreto Ex. Bene gli interpreti (il cast è ottimo), bene i dialoghi frizzanti e divertenti, bene il ritmo e, diciamolo, bene anche le gioiose poppe che il Brizzi ci regala in ogni film. Purtroppo siamo alle solite: ad un certo punto il narrato si piega ad una logica da fiction da prima serata e sbraca nei più biechi intermezzi riflessivi e nei più pallosi happy ending. Benino, ma Brizzi potrebbe dare di più.
Commediola ola ola per due ore piacevoli, ma presto dimenticate. La commedia italiana oramai è ridotta a questo, a bravi attori come la Cortellesi, Cederna e la Signoris (i migliori) costretti in storie che partono pure bene, ma naufragano miseramente nei tarallucci e nel vino del volemose bene. L'episodio dei ggiovani? Beati loro che se ne vanno in Corsica ad amoreggiare senza pensare ai soldi dell'affitto. Simpatico Preziosi, ma è la Cortellesi che lo valorizza, non il contrario. Carino Solfrizzi con basette e pizzetto.
Con le figurine non si fanno le squadre, dice l'adagio calcistico. Qui i produttori hanno finito l'album, ma non sono riusciti a fare un film. Buttati in un calderone di rara pochezza, con una sceneggiatura di un'ovvietà quasi commovente per la pena che ispira, i vari Bisio, Solfrizzi, Litizzetto, Cederna fanno la fine che, almeno in questo contesto, meritano. Gramo il segmento con la mia amata Cortellesi, talento sprecato se ce n'è uno in giro. Ma il peggio è la vicenda di corna di De Luigi, con tanto di scena madre messa a capocchia, vero simbolo del film.
MEMORABILE: La confessione della giocatrice alla moglie di De Luigi, con contorno di aborti e tragedie, è il vero simbolo di un film scritto senza senso né gusto.
Si mette in scena la solita solfa: tradimenti, immaturità, problemi sessuali, amori giovanili. Il dato più sconfortante è il moralismo smaccato, il buonismo o, meglio, "il catechismo". Tradimenti che verranno perdonati coi ricordi dell'album del matrimonio, il playboy che si convertirà alla monogamia in virtù di un amore all'apparenza impossibile, fino all'inosabile: la scelta tra un amore saffico e uno etero, che si conclude santificando l'amicizia e ripudiando la lussuria.
Film corale per famiglie appena alzate dal pranzo di Natale. Basta questo per collocare un caleidoscopio di medi attori addensati in un'infarcitura di luoghi comuni. Intrattenimento che strizza l'occhio anche ad una vena romantica e specie nel finale raggiunge il punto più basso. Si distingue l'accoppiata Signoris e Cederna, mentre la gioventù è dipinta ancora troppo acerba. Qualche battuta simpatica fa sorridere, ma si poteva osare di più.
Dover gestire un cast così nutrito senza sacrificare nessuno ha portato, forse inevitabilmente, a sacrificare tutti. L'alternanza quasi parossistica tra gli episodi produce una sensazione di ritmo che, a mente fredda, si rivela illusoria dal momento che una volta introdotti personaggi e situazioni tutti gli episodi si impantanano in storielle che non procedono di un metro rispetto allo spunto iniziale e finiscono a melassa e banalità. Però il cast funziona e si guarda senza patemi, a parte il solito Pannofino da operetta.
Curiosa idea quella di Brizzi di girare due film contemporaneamente in cui alcuni attori protagonisti di questa pellicola (uscita nelle sale a ottobre) saranno poco più che comparse nel seguito (uscito a febbraio). Il risultato di questa prima parte è godibilissimo anche grazie a un cast di attori italiani formidabili tra cui spiccano la Cortellesi, la Signoris e De Luigi. I duetti Cortellesi-Preziosi sono spumeggianti. Bene così.
Diverte con la sua gustosa scorrevolezza, imbandita da dialoghi e battute che riescono, per lo più, a succedersi con naturale e vivace ritmo, senza rischiare troppo l'accentuazione svaccata delle situazioni in funzione comica. La strutturazione a episodi - senza interni confini separatori, dato che i vari personaggi sono tra loro variamente e indirettamenti legati - è ben trattata e contribuisce a una certa gradevolezza dell'insieme. Poi, via via, si inonda di melassa certo buon sale e la sapidità (vedi Cortellesi e Signoris) va in stucco.
Intrecci sentimentali fra un gruppo di personaggi variamente accumunati da rapporti di parentela, amicizia, lavoro o vicinanza, da quello più divertente (De Luigi mister di una squadra di pallacanestro femminile) a quello meno (lesbo ed etero si contendono i favori di una bella bionda ambisex), con qualche notazione pungente all'inizio - soprattutto affidata al personaggio di Signoris, moglie "scartata" per raggiunti limiti d'età - e un progressivo sgonfiarsi durante la visione. Nel panorama generale della commedia all'italiana, film non indegno, pur senza brillare: accontentiamoci....
Divertente senza pretese ma con simpatici interventi di grandi artisti tra cui la formidabile Luciana Littizzetto. L’ilarità non manca. E’ di piacevole scorrimento ma la sceneggiatura non esalta e spesso cade in luoghi comuni. L’energia trapela, ma a tratti il film è anche ripetitivo. Brizzi comunque è in gamba!
Cast molto affollato di nomi noti per un film corale a episodi sui rapporti di coppia nelle varie forme possibili. Abbastanza divertente e senza troppe cadute di stile negli episodi con De Luigi, Cortellesi e Signoris, mentre quello più adolescenziale con Vaporidis è imbarazzante, per di più con il ricorso al pruriginoso campo di nudisti che non aiuta. Complessivamente accettabile, se non si hanno troppe pretese.
Quattro episodi di (banale) vita quotidiana fatta di rapporti tra uomini e donne spesso conflittuali. Film corale con tanti bei nomi ma con molte poche idee, sebbene la trama di ogni singolo episodio sia abbastanza interessante. Il problema è che non basta questo per fare un film divertente; le situazioni sono prevedibili e noiose e arrivare alla fine è un'atroce tortura. Continua a essere un mistero il De Luigi attore.
Parte come commedia brillante e moderna, si perde nel corso del tempo e rischia di diventare un qualcosa di poco sopportabile e non più simpatico. Le tre storie raccontate hanno pochi spunti originali, anche se le battute e i dialoghi sono sempre ben scritti. Il problema principale sembrano essere gli attori fuori dal coro, tra i quali la Cortellesi, Preziosi, Pannofino, Vaporidis e altri ancora. A salvarsi sono il sempre espressivo De Luigi (il più comico di tutti ovviamente), la Signoris e Cederna. Rimane ben poco, nel complesso.
MEMORABILE: Massimiliano Bruno nei panni dello psicologo.
Una commedia che ha alcune frecce al suo arco, in particolare qualche gag riuscita e un cast davvero niente male. Il problema è che la pellicola brucia dopo un'oretta scarsa le migliori cartucce, costringendo lo spettatore a un'ultima ora eccessivamente frammentaria. Una sforbiciata sia in termini di sceneggiatura che di lunghezza avrebbe aiutato. Peccato perché le potenzialità per una bella commedia c'erano tutte!
Commedia all'italiana che fondamentalmente viaggia su binari sicuri e che - insieme a qualche altro esempio del periodo - rappresenta un po' lo standard per tanti film similari che seguiranno fino ai giorni nostri; un cast di attori ben riconoscibili, tematiche a sfondo amoroso e le solite gag tra corna, scherzi, battibecchi e qualche nudo, in una serie di micro-storie che si concludono con il classico lieto fine generale. Gli attori fanno quel che ci si aspetta e la formula è collaudata, ma i tanti cliché e il clima da "italiano medio" lo relegano a un mero prodotto commerciale.
Commedia nella quale i personaggi si intrecciano tra loro e l'amore si dimostra un qualcosa senza età (lo provano la coppia Signoros-Cederna) e senza scelte preordinate (come dimostra la coppia Francini-Vaporidis). Grande prova della Cortellesi come militante ecologista e, tra le caratterizzazioni, lo psicologo di Massimiliano Bruno è impagabile. Comunque si ride molto.
Assieme al gemello, forma un dittico di commedie a episodi alternati dotate di buon ritmo, godibilità e prive di evidenti cadute nel cattivo gusto. Qui il registro è comico-sentimentale, ci si diverte ma la durata è eccessiva, qualche taglio nell'episodio "giovanile" (il più scialbo) avrebbe giovato al film. La spiaggia nudista offre il pretesto per qualche nudo integrale di sfondo, un paio di sciocchezze evitabili (la giocatrice professionista di pallavolo che non sa neppure colpire la palla, il finto fumo alla bocca per il freddo, alcune scene di mare girate in piscina). Buonino.
Commedia che fa ridere e già è qualcosa. I tanti (troppi) luoghi comuni ne abbassano la caratura, ma rimane comunque un film ben fatto, corale, in cui svettano la Cortellesi (anche se la sua storia perde molto di mordente dopo la metà) e De Luigi. Molti i dialoghi ben scritti, più delle storie. È un peccato che tutte le conclusioni delle vaie linee siano molto mielose e buoniste, un po' di cattiveria non avrebbe guastato.
MEMORABILE: Le diagnosi dello psicologo Massimiliano Bruno; Pannofino colto in flagrante e malmenato dalla moglie Signoris.
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In arrivo tra 20 giorni nelle sale, questa nuova commedia che promette di essere brillante e con un cast corale molto ampio. Il film narra le vicende di diversi personaggi tra amori finiti male, tradimenti, amicizie etc.
Le storie saranno variegate e molto differenti tra loro. La novità di questo film è che diversi attori come Nancy Brilly, Solfrizzi etc. faranno piccole parti, mentre saranno protagonisti nel sequel del febbraio 2011 dal titolo opposto: Femmine contro maschi, dove invece al contrario i protagonisti della prima parte saranno interpreti secondari.
"Preziosi (il cui personaggio è presente con qualche variante anche in Parentesi tonde e questo già dice tutto)"
***
Deep, questa me la devi spiegare...
Deepred89 ebbe a dire: Cinico seduttore che colleziona i capi di biancheria intima delle sue prede, tenendoli riposti in un cassetto come fossero trofei. Ti ricorda nulla?
OK.
DiscussioneColumbo • 24/11/10 10:10 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Quando scorrono i titoli di coda, vengo a sapere, con mio somma disapprovazione e sconforto, che questo film, ha ricevuto il finanziamento del ministero, perchè considerato di "interesse culturale nazionale". Che trissstezza...
Disponibile in Blu-Ray Disc dal 02/03/2011 per 01 Distribution.
HomevideoZender • 31/07/19 18:22 Capo scrivano - 48840 interventi
Dovesse andare fuori catalogo quello italiano (ormai succede sempre più spesso purtroppo per i bluray) segnalo che esiste anche il bluray tedesco con audio italiano e sottotitoli escludibili. La cosa curiosa è che questa prima parte è uscita col titolo di Kusswechsel 2 - Gegensätze ziehen sich aus, come se fosse questo il sequel. Garantisco che invece in Germania hanno invertito le uscite e il 2 per loro è questo: